8991 DIRITTI D'AUTORE: COSA NE PENSAVA GIUSEPPE MAZZINI 150 ANNI FA.

 
20110703 12:28:00 redazione-IT

Nell’imminenza di norme di restrizione dell’informazione e della condivisione in Internet, è utile,[b] in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia,[/b] ricordare (e diffondere) cosa ne pensava [b]Giuseppe Mazzini,[/b] uno dei padri fondatori del nostro paese:

[i]Così scrive, Mazzini, all’editore Emilio Croci, con stamperia in Via Nerino, n. 5, il 22 marzo del 1870:

"Signore, voi chiedete il mio assenso alla pubblicazione d’un volume composto di pensieri estratti da scritti miei. L’avete senz’altro.[b] Non ho mai creduto nel diritto di proprietà letteraria com’oggi è inteso. Lo Scrittore capace d’idee veramente giovevoli e povero, dovrà, in una bene ordinata Repubblica, trovare aiuti e incoraggiamenti dalla Nazione; ma il pensiero manifestato è di tutti: proprietà sociale. L’alito dell’anima umana non può costituir monopolio. Tutti hanno dovere di promuovere, nessuno ha diritto di inceppare o di restringere la circolazione del Vero."[/b][/i]

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Nell’imminenza di norme di restrizione dell’informazione e della condivisione in Internet, è utile, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ricordare (e diffondere) cosa ne pensava Giuseppe Mazzini, uno dei padri fondatori del nostro paese:

Così scrive, Mazzini, all’editore Emilio Croci, con stamperia in Via Nerino, n. 5, il 22 marzo del 1870:

"Signore, voi chiedete il mio assenso alla pubblicazione d’un volume composto di pensieri estratti da scritti miei. L’avete senz’altro.[b]Non ho mai creduto nel diritto di proprietà letteraria com’oggi è inteso. Lo Scrittore capace d’idee veramente giovevoli e povero, dovrà, in una bene ordinata Repubblica, trovare aiuti e incoraggiamenti dalla Nazione; ma il pensiero manifestato è di tutti: proprietà sociale. L’alito dell’anima umana non può costituir monopolio. Tutti hanno dovere di promuovere, nessuno ha diritto di inceppare o di restringere la circolazione del Vero."[/b]

 

 
 
 

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