8975 Donne e guerra

 
20110630 09:53:00 redazione-IT

[b]di Tonino D’Orazio[/b]

Dopo solo tre giorni dal suggerimento della Clinton, il Tribunale Penale Internazionale obbedisce e dichiara Gheddafi e figlio pronti ad essere condannati per genocidio. L’accusa della Clinton: il Colonnello utilizza la violenza contro le donne come strumento di guerra e ha invitato a condurre un’inchiesta approfondita e a portare i responsabili davanti alla giustizia.
Una delle motivazioni, in questa guerra civile che si trascina e dove abbiamo optato per una delle due fazioni in guerra, è lo stupro di donne da parte del fuoco nemico, Gheddafi. Cosa fa il fuoco amico in tempo di guerra non ci è dato sapere. Qualcuno ricorda il film “La ciociara”? Qualche altra situazione strana in Irak?
Nelle guerre civili, e non, nulla di più odioso dello stupro, più delle morti. Anzi rivoltoso. Eppure da sempre è diventata la normalità per chi “conquista” e per i “vincitori”. Bosnia, Kossovo.

L’Egitto in rivoluzione riformista, dove vengono usati stupri, aggressioni sessuali e addirittura “test di verginità” dalle forze dell’ordine che hanno occupato il potere vacante e che non lo molleranno presto, ma va bene così per molti. Pensiamo a Kissinger e i massacri protetti se non perpretati in America latina in questi ultimi 50 anni. Pensate a tutte le lunghe guerre civili africane (e in più alle mutilazioni), ma anche a una cultura storica dei bianchi colonizzatori.

Per esempio non c’è un film di guerra, di lotta violenta o di rappresentazione militare, dove il premio finale del protagonista non sia una donna. E’ il riposo del guerriero assodato nella nostra cultura.

Anzi per necessità fisiologiche dei soldati, innumerevoli prostitute fanno parte, da sempre, nelle oscure retrovie, del bagaglio organizzativo della guerra e della ritempera psicologica del soldato che uccide. Certo, sono consenzienti perché ben remunerate e sembra essere un’altra storia di normale dignità.

Il punto è però Ghedaffi, a casa sua, che non si riesce ad uccidere. Un assassinio politico “necessario”. L’ammiraglio Usa Samuel J. Locklear, comandante delle operazioni navali della Nato a Napoli, durante un colloquio con il deputato repubblicano Usa Mike Turner ha “rivelato” il segreto di Pulcinella: "Stanno cercando di uccidere Muammar Gheddafi con ogni mezzo a loro disposizione". Un’altra giustizia sommaria.

Ribadisco, come ogni volta, che nessuno intende salvare i delinquenti e che però abbiamo tutti la necessità di credere nel diritto, e in particolare in quello internazionale e per tutti i paesi del mondo. Per questo ribadisco che non voglio più essere “addestrato” a pensarla alla western, a sostenere posizioni informative costruite per alimentare il mio senso di disgusto e farmi ritornare alla pena di morte così cara agli stati totalitaristi, in questo compresi gli Stati Uniti con i loro metodi sbrigativi e finalizzati alla loro cultura e che fa tanto gioire anche molti europei.

A chi toccherà poi? Chi è sulla lista ? Manca ancora il petrolio libico, ma con buone possibilità di ottenerlo con la forza, come sempre, poi quello iraniano, quello nigeriano e quello venezuelano. Già, il petrolio non è un bene comune.

Negli altri paesi, molti, in cui non c’è il petrolio, a chi interessa veramente la vita delle donne e la loro dignità?
Le escissioni, le infibulazioni, le mutilazioni, gli stupri di massa dei signori delle guerre civili in tutta l’Africa, delle varie dittature nel mondo, della schiavitù delle donne (e dei bambini) sul lavoro. Quando diventeranno temi indipendenti e a tutela del genere umano del Tribunale Penale internazionale ?

 

 
 
 

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