9031 La Corte europea di diritti dell’uomo ha accolto il ricorso di un emigrato in svizzera

 
20110712 19:26:00 redazione-IT

[b]Vive all’estero, pensione dimezzata: accolto ricorso
La Corte europea di diritti dell’uomo ha accolto il ricorso proposto da un pensionato salentino, che si era visto negare dalla giustizia il diritto all’esatto ricalcolo del trattamento pensionistico[/b]

LECCE – Con sentenza di del 31 maggio scorso la Corte europea di diritti dell’uomo di Strasburgo ha accolto il ricorso proposto da un pensionato salentino, Aldo Maggio, che si era visto negare dalla giustizia italiana il diritto all’esatto ricalcolo del trattamento pensionistico, a seguito del trasferimento in Italia dei contributi versati in Svizzera, sulla base della Convenzione italo-svizzera per la Sicurezza sociale del 1962 e dell’Accordo aggiuntivo del 1969.

L’Inps anziché utilizzare il metodo di calcolo cosiddetto retributivo vigente in Italia, avrebbe riparametrato in modo illegittimo la retribuzione sulla base dell’aliquota contributiva svizzera, stante l’omissione da parte delle autorità italiane delle disposizioni che avrebbero dovuto regolare l’effetto all’atto di trasferimento dei contributi secondo il sistema pensionistico vigente. Con notevole riduzione dell’importo della pensione spettante. Circa la metà.

Tanti sono stati i lavoratori che hanno proposto ricorsi giudiziari per casi analoghi, tant’è che la Corte di cassazione con ben tre sentenze, di cui l’ultima a sezione unite ha definitivamente chiarito che ai fini del calcolo della pensione “deve farsi riferimento alla retribuzione interamente percepita dal lavoratore per la determinazione della retribuzione pensionabile a nulla rilevando che i contribuiti accreditati in svizzera e trasferiti in Italia siano stati calcolati sulla base di una aliquota più bassa”.

Il Governo (allora presieduto da Romano Prodi) nella legge finanziaria 2007 (articolo 1, comma 777 della Legge numero 296/06), ha inserito una norma di interpretazione autentica, a carattere retroattivo con cui ha convalidato la procedura di calcolo effettuato dall’Inps, fatti salvi i trattamenti pensionistici più favorevoli all’entrata in vigore della suddetta legge (1 gennaio 2007). La Corte costituzionale, investita dalla Corte di cassazione della questione di legittimità costituzionale, con sentenza del 23 maggio 2008 , l’ha dichiarata conforme ai precetti costituzionali.

Da qui il ricorso proposto dell’avvocato Lilia Lucia Petrachi, per conto del signor Maggio, alla Corte europea che, ritenendo la norma della legge finanziaria lesiva del principio ad un “equo processo”, ha condannato l’Italia al risarcimento del danno patrimoniale e morale subito dal pensionato salentino ed altri quattro. Ora lo Stato avrà tre mesi per presentare ricorso.

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