9035 DOCENTI ITALIANI IN SVIZZERA DENUNCIANO CRESCENTE PRECARIETA' E CONTRADDIZIONI MAE

 
20110713 09:35:00 redazione-IT

La situazione degli insegnanti non di ruolo, cioè degli insegnanti dei corsi di lingua e cultura italiana assunti in loco dagli Enti Gestori, è sempre più caratterizzata da una crescente precarietà che lede il diritto del lavoro e punisce il forte impegno che essi hanno sempre profuso per il successo dei corsi.

Gli insegnanti non di ruolo denunciano in particolare che:

– a fronte della grave crisi economica che ha comportato pesanti tagli ai bilanci degli Enti Gestori, si continua a favorire l’arrivo dall’Italia di docenti di ruolo e non di ruolo, anche aumentando il contingente MAE. Ciò comporta per lo Stato un notevole aggravio di spesa visto che le differenze salariali tra insegnanti MAE e insegnanti degli Enti Gestori è più che consistente.

– mentre gli insegnanti assunti in loco hanno tutto l’interesse a favorire la partecipazione degli alunni ai corsi, non sempre e non per tutti i docenti e supplenti MAE vi è un pari impegno, se non altro perché gli stessi – in caso di perdita di alunni e chiusura dei corsi – hanno pur sempre la garanzia di avvalersi di altre possibilità, per esempio i corsi che vengono tolti ai docenti degli Enti Gestori.

– in molti casi i supplenti ministeriali inviati dall’Italia non possiedono neanche il requisito della conoscenza della lingua locale, requisito richiesto come obbligatorio in tutta la Svizzera.

Gli insegnanti non di ruolo hanno contribuito fin dal 1993 alla salvaguardia dei corsi di lingua e cultura italiana nonostante le marcate sperequazioni di trattamento. La superficialità che il MAE e la sua Amministrazione mostra nei loro confronti è grave e incomprensibile perché gli insegnanti assunti in loco garantiscono con i fatti la continuità didattica e hanno un’ottima conoscenza del territorio e della lingua locale.

 

 
 
 

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