9080 Cie blindati, diritti violati

 
20110725 19:07:00 redazione-IT

[b]di Fausto Della Porta[/b]

“Questo posto è un monumento alla violazione della Costituzione”. Così il deputato del Partito democratico (Pd) Furio Colombo ha definito il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, al termine di una visita di due ore condotta insieme ai colleghi parlamentari Rosa Calipari, Andrea Sarubbi, Livia Turco, Vincenzo Vita (Pd) e Pancho Pardi (Idv). Una visita che si inserisce in una giornata di mobilitazione nazionale contro la chiusura dell’accesso a tutti i centri per immigrati – i Cie ma anche i Cara, dove sono ospitati i richiedenti asilo – a gran parte dell’associazionismo e alla stampa, decretata con una semplice circolare dal ministero degli interni il 1° aprile scorso.

Lanciata dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi), dall’ordine dei giornalisti, dai parlamentari che hanno partecipato, da varie sigle dell’associazionismo e dai singoli giornalisti che il 26 maggio scorso hanno firmato un appello per ottenere l’accesso ai Cie (pubblicato in prima pagina sul manifesto), la mobilitazione – significativamente denominata LasciateCIEntrare – ha visto visite ispettive in 12 centri in giro per la penisola, condotte da 36 parlamentari (unici soggetti cui non è possibile impedire l’accesso, insieme a poche altre organizzazioni internazionali). Visite che hanno fatto emergere una situazione di grave emergenza, soprattutto all’interno dei Centri di identificazione ed espulsione. Dopo l’approvazione del decreto che aumenta il periodo di permanenza da sei a 18 mesi, numerosi sono stati i tentativi di suicidio e vari atti di autolesionismo registrati nei centri. “All’interno di questo centro, ci sono solo poveri cristi. Gente che non dovrebbe esserci”, ha sottolineato la deputata Calipari all’uscita di Ponte Galeria.

Nella struttura alle porte di Roma, come in molti altre Cie soprattutto nel nord Italia, sono infatti trattenuti diversi cittadini stranieri transitati per il carcere. “Queste persone hanno scontato delle pene e, all’uscita, vengono portati qua per identificarli e procedere al loro rimpatrio. E’ un’assurdità”, ha evidenziato Livia Turco, che pure è l’artefice della legge che nel 1998 creò i cosiddetti Centri di permanenza Temporanea (Cpt), antesignani degli odierni Cie. “I Cpt erano un’altra cosa. Erano istituiti in cui si veniva trattenuti in via eccezionale. E al massimo per 60 giorni”, ha voluto sottolineare Turco.

http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/07/articolo/5068/

 

 
 
 

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