9103 DEBITO: Il prezzo della solvibilità è la sovranità

 
20110804 15:39:00 redazione-IT

[b]di Fabrizio Tringali[/b]

Scrivo mentre il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sta per intervenire alla Camera dei Deputati. Tra poco cominceremo a sapere quali sono quelli che Napolitano chiama i nuovi «correttivi alle decisioni già prese per favorire la crescita», cioè la prossima, ennesima durissima manovra. A pochissima distanza dalla precedente (la cui entità era stata raddoppiata nel breve passaggio parlamentare necessario all’approvazione). Fino a poche settimane fa si discuteva delle manovre che ci avrebbero imposto, indicando come ordine di grandezza la cifra di 40 miliardi di euro l’anno. Spaventosa. Tuttavia l’Italia ha approvato una manovra di dimensioni doppie. Oltre 80 miliardi, e anch’essa non è bastata.

All’ora di pranzo ho dato un’occhiata al TG1 per capire cosa ci aspetta. In questi casi lo considero una fonte attendibile: negli uffici del telegiornale di Minzolini sono ben informati di quel che si discute nelle stanze di Palazzo Chigi. Non te lo raccontano, ma mandano dei segnali. Infatti il TG1 indica la soluzione per uscire dalla crisi del debito. Tramite un’intervista ad un esperto, si sostiene che l’unica soluzione per uscire dalla crisi del debito sia l’emissione degli Eurobonds.

Ne parlano come di una scelta "drastica, ma ormai necessaria". Eurobonds vuol dire titoli emessi direttamente da Bruxelles a parziale copertura del debito degli stati nazionali. Emettendo Eurobonds l’Europa si accolla una parte del debito pubblico degli stati. E ne garantisce la solvibilità. Ma perché i paesi forti come la Germania dovrebbero essere disponibili a garantire il debito dei paesi deboli (e di fatto a pagarne una parte)? A che prezzo? Come possiamo leggere in autorevoli interventi pubblicati sul Sole24Ore, il prezzo è una "forte limitazione della sovranità nazionale".

Se Bruxelles garantisce il debito, deve poter determinare direttamente, ancor più di quanto avvenga ora, le politiche economiche degli stati nazionali. Il che vuol dire che tagli, privatizzazioni, riforme del welfare, pensioni etc… saranno imposti direttamente dalla UE, senza nemmeno i passaggi al Parlamento nazionale che sono stati necessari nel caso della Grecia. Opporvisi sarà sempre più difficile.

D’altronde è una tendenza generale: la pantomima del default (alziamo o non alziamo il tetto del debito?) negli USA ha di fatto creato una sorta di Sovra-Congresso che ha trattato in via esclusiva tutta la materia, esautorando i parlamentari in un modo che ha precedenti solo nell’approvazione dello US Patriot Act, un altro caso in cui la costituzione materiale fu di fatto cambiata nel giro di pochi giorni in nome di uno stato d’eccezione.

USA e UE sono entità soggette a dosi sempre più forti di espropriazione dei poteri da parte di tecnostrutture irresponsabili. Chi comanda, per imporre le scelte di cui ha bisogno, deve abbattere ogni forma di democrazia. Anche quel poco di democrazia che abbiamo ora, per lorsignori, è un ostacolo.

http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/6566-il-prezzo-della-solvibilita-e-la-sovranita.html

 

 
 
 

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