9180 Finalmente il PD molla la Cgil. Da capire meglio se si può sperare il contrario.

 
20110901 09:49:00 redazione-IT

[b]di Tonino D’Orazio[/b]
Povero Bersani – ed altri – , che credevano di aver ricondotto all’ovile la Cgil con un accordo fasullo, “unitario”, subito smentito da Sacconi, due mesi dopo, con le richieste della Confindustria e del delocalizzatore capofila e incendiario Dott.Marchionne, da introdurre in una finanziaria blindata.
Abbattimento degli ultimi diritti dei lavoratori, schiavitù completa e accondiscendenza totale ai veri sindacati riformisti (il nazional-socialista Sacconi dixit) che fanno finta di non avere responsabilità nella crisi economica e politica del paese. Vendita totale del “pubblico” con tutti i suoi lavoratori. Accaparramento delle ricchezze immobiliari e monumentali dell’Italia per “salvarla”. Cioè gli stessi privati che nascondono i loro soldi nei paradisi fiscali comprerebbero ora, con l’aiuto e i prestiti di qualche banca, i pezzi “solidi” e di sicuro valore del paese, magari riaffittandoli poi allo stato.

Altro che oro! Basta aspettare un pò.

Ma il PD non può mollare la Cgil, malgrado quest’ultima venga definita una reliquia del ‘900, che a dir il vero tra Pds, Ds, hanno contribuito non poco ad isolarla. Ma la realtà dei fatti sta nel chi rappresenta chi. La mossa della Cgil, che rappresenta comunque circa 6 milioni di persone ed è un macigno sulla via della dissoluzione del mondo del lavoro e dei pensionati, ha riportato ognuno alle proprie responsabilità. L’opposizione dovrebbe fare un monumento alla Cgil, perché gli offre uno spazio eccezionale, veramente popolare. Invece.

Non serve che il Pd porti le sue bandiere alle manifestazioni della Cgil, il 6 settembre, giorno del primo sciopero generale, perché la maschera è caduta, non ha mai voluto rappresentare il mondo del lavoro, l’ha disgregato in un mondo inaffidabile “dei lavori”, anche con i loro rappresentanti al governo. Hanno pensato che siccome gli scioperi generali li si faceva durante i governi di Berlusconi, la vera Cgil, cioè la massa sofferente che rappresenta, la si poteva allineare facilmente.

Il massimo dell’operaismo di questi ultimi 15 anni risulta essere l’elezione del lavoratore sopravvissuto all’esplosione alla Thyssen e di alcuni, due o tre, ex dirigenti sindacali a loro affini. Anzi, più le teorie disgreganti erano strampalate, facevano sognare uno sviluppo di piena occupazione con il massimo della flessibilità data ai padroni, più sostenevano le stupidaggini di Ichino ed altri, Biagi compreso. Le chiacchiere sono chiacchiere, i risultati sono davanti agli occhi di tutti.

E come al solito, attaccheranno la Cgil nella persona della Segretaria Camusso o di quei facinorosi della Fiom. Dicono nel PD che lo sciopero rischia di non fare “migliorare” la manovra. Invece saranno loro coinvolti e corresponsabilizzati perché “i saldi della manovra non si toccano”. Pensano di poter giostrare all’interno della finanziaria ? Sono gli stessi padroni presenti all’interno del PD che aiuteranno la destra a picchiare sui soliti noti, come sempre. Avranno un contentino. Il Pd non ha proposte vere e di cambiamento.

Non basta strombazzare che il governo dice bugie, ormai se ne sono accorte pure le tasche degli italiani, oppure pensare che basta aumentare le tasse ai capitali già rientrati. Ormai lo sfacelo è totale e le responsabilità variegate: non ultima quella di aver sostenuto con forza e con ingenuità politica una Europa di mercato e di mercanti, che oggi ci si ritorce contro. Di aver dimenticato quel minimo, dico almeno minimo, di anti-capitalismo necessario, o di giustizia sociale imparati in più di cento anni, come se il capitalismo potesse cambiare natura, come se la storia fosse conclusa

No, devono essere sempre i lavoratori a dover cambiare natura, a morire e a soffrire per salvare l’Italia dei ricchi. Hanno perso la rappresentanza di un vasto strato sociale, nel quale bisogna annoverare anche la percentuale di chi non va più a votare perché non c’è né opposizione né alternativa, quest’ultima regola aurea e deontologica di una opposizione. Oggi l’opposizione, e il Pd in particolare essendo il più grande partito, è un monumento fermo, inamovibile, che non riesce a dire e a fare nulla.

Per l’autonomia sindacale è bene che non vengano, soprattutto non a titolo personale, per continuare così mediaticamente a proporre una finta rappresentanza, utile a non disturbare il manovratore futuro e un eventuale alibi di proposta inesistente.

Anche la Cgil ci ha messo troppo tempo a reagire con forza e con confederalità. Si è fatta spiazzare dalle sue categorie alla ricerca di qualsiasi contratto, in ordine sparso, pensando di disarcionare la controparte nella moltiplicazione degli accordi. Non ultimo l’accordo del 28 giugno, non ancora discusso e votato dai suoi iscritti e dai suoi organismi. Non basta il gioco della maggioranza in seno al direttivo nazionale o essere entrati nella mentalità che “il capo comanda”, o la segreteria a prescindere.

Per mollare il PD non bisogna utilizzare gli stessi metodi. La Cgil ha aspettato anni per poi dichiarare lo sciopero generale all’improvviso, ammesso che quest’ultimo fosse un toccasana. Non stupisce che al Pd, con evidente invasione di campo, ritengono (loro) che dello sciopero bisogna “servirsene al momento giusto” e questo sempre secondo loro, non lo è.

E’ comunque un bene che il PD molli finalmente la Cgil, visto che non l’ha mai voluta rappresentare, e un bene per la libertà della Cgil, se ne esce da una situazione di "sotto tutela".

Un esempio. Perché aver bloccato la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge elettorale che giova oggi ad una lobby partitica che ha scippato i cittadini e le cittadine (e fra loro molti, ma molti lavoratori, lavoratrici, disoccupati …) del diritto di poter mandare i loro rappresentanti direttamente in Parlamento?

Adesso che il PD ci ripensa cosa fa la Cgil? Ci ripensa pure lei?

Comunque facciamo riuscire questo sciopero generale, perché la società civile, i giovani, i lavoratori e i pensionati non hanno altro che la Cgil.

 

 
 
 

Views: 4

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI