9303 LIBIA: A SIRTE E' EMERGENZA UMANITARIA, MA LA NATO CONTINUA A BOMBARDARE E NESSUNO VEDE NIENTE

 
20110930 20:20:00 redazione-IT

[b]LA FUGA DEI CIVILI, DA SIRTE NEL DESERTO SENZA CIBO E ACQUA[/b]

“Quanti siano i civili fuggiti da Sirte è impossibile da sapere in questo momento, con combattimenti ancora in corso e concrete difficoltà negli spostamenti, ma la Croce Rossa sta fornendo aiuti diretti a 500 nuclei familiari, circa 3000 persone, in un’area desertica tra Sirte e il villaggio di Harawa, e ad altre 600 persone ospitate in questo piccolo centro che si trova a circa 50 chilometri a est di Sirte”: alla MISNA che la raggiunge mentre è in viaggio verso Harawa, Dibeh Fakhr – portavoce in Libia del Comitato internazionale della Croce Rossa – riferisce di una situazione umanitaria disastrosa – conseguenza dell’offensiva che da due settimane i combattenti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) stanno conducendo contro una delle ultime roccaforti rimaste agli uomini di Muammar Gheddafi.

Secondo diverse fonti della MISNA la città è completamente isolata dal resto del paese e le comunicazioni sono saltate mentre continuano i bombardamenti dell’aviazione della Nato insieme all’impiego di artiglieria pesante da parte del Cnt.

“Dai racconti degli sfollati – dice ancora Dibeh Fakhr – sappiamo che a Sirte non c’è né acqua né elettricità, che anche il reperimento di generi alimentari è divenuto difficile e che mancano attrezzature sanitarie e medicinali. Finora è stato inoltre impossibile portare aiuti direttamente all’interno di Sirte né siamo riusciti a raggiungere tutte le famiglie fuggite. Tra gli sfollati ci sono molte donne e bambini, donne in gravidanza, famiglie rimaste senza nulla e bisognose di tutto. A Harawa stiamo fornendo aiuti, proveremo a portare assistenza anche altrove”.

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SI COMBATTE A SIRTE, PRIMI BARILI DI PETROLIO PER GLI AMERICANI

Sostengono di aver preso il controllo dell’aeroporto di Sirte i combattenti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) che da due settimane stanno assediando la città natale di Muammar Gheddafi. Gli insorti stanno lentamente avanzando verso il centro della città – una delle poche che insieme a Bani Walid resiste ancora – sfruttando il cono di protezione garantito dai continui bombardamenti dell’aviazione della Nato e facendo uso di artiglieria pesante.

Scarne sono le notizie su cosa stia effettivamente avvenendo in città e sulle conseguenze delle ostilità sulla popolazione civile. Chi ha potuto ha lasciato Sirte verso luoghi più sicuri.

Nelle immediate vicinanze di Sirte, i ribelli sostengono di aver catturato ieri il portavoce del colonnello, Moussa Ibrahim. Uomini vicini a Gheddafi sono intanto trattenuti nei paesi vicini: in Tunisia l’ex primo ministro Al Baghdadi Ali Al Mahmoudi si trova in carcere dove ha cominciato uno sciopero della fame per non essere trasferito in Libia; il Niger ha detto di aver messo sotto sorveglianza Saadi Gheddafi, uno dei figli del colonnello, apparentemente intercettato in una zona frontaliera.

Intanto, come riferito da diverse fonti di stampa internazionali, la multinazionale americana ConocoPhillips ha comprato i primi barili di petrolio della nuova Libia inviando una sua petroliera che ha caricato 381.000 barili di greggio destinati a raffinerie in Francia e Germania.

FONTE: www.misna.info

http://www.misna.org/giustizia-e-diritti-umani/la-fuga-dei-civili-da-sirte-nel-deserto-senza-cibo-e-acqua/

 

 
 
 

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