547 TREMAGLIA: “OSPEDALI ITALIANI NEL MONDO, VINTA BATTAGLIA DI CIVILTA’ PER I NOSTRI CONNAZIONALI ALL’E

20051128 15:48:00 rod

Dal primo giugno è entrato a regime anche il servizio di Teleconsulto che collega gli ospedali italiani all’estero con quelli presenti sul nostro territorio

“Teleconsulto, apparecchiature diagnostiche, donazioni deducibili e assistenza garantita agli italiani all’estero. “Sono questi eccellenti risultati realizzati grazie all’importante contributo del Ministro della Salute Francesco Storace che, con questa iniziativa, ha intrapreso una battaglia di civiltà per tutti quei nostri connazionali che vivono all’estero e che la politica troppo spesso mette in sordina.

Un apprezzamento personale va anche al professor Vittorio Silano che dal 2003 presiede l’Alleanza degli ospedali italiani nel Mondo”.
E’ quanto ha dichiarato il Ministro Mirko Tremaglia a conclusione dei lavori della III conferenza degli Ospedali Italiani nel Mondo, che si è svolta oggi a Caserta. E aggiunge: “I nostri connazionali potranno così contare su strutture aggiuntive di grande tecnologia rispetto agli altri centri sanitari che operano sullo stesso territorio.
Gli obbiettivi realizzati sono stati perseguiti con l’importante contributo dell’Alleanza degli ospedali italiani nel Mondo, nata nel novembre 2003 per sostenere il progetto Ipocm (Integrazione e promozione degli ospedali e Centri sanitari italiani nel mondo) e che mira a un progetto più ampio di Cooperazione sanitaria internazionale che si prefigge di innalzare la qualità delle prestazioni clinico-diagnostiche dei centri sanitari nel Mondo con incisivi interventi, sia di cura che di formazione sanitaria.
“Dal primo giugno scorso è entrato a regime – conclude Tremaglia – anche il sistema di Teleconsulto che collega 33 importanti ospedali in Italia con 34 nosocomi italiani presenti in 21 paesi del Mondo. Si tratta di uno dei maggiori sistemi di telemedicina nel mondo in grado di dare risposte, in 72 ore, ai molteplici casi disperati che, man mano, si presentano, ai nostri medici”.

Roma, 28 novembre 2005

 

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