170812 NOTIZIE Parlamentari

1 – Obiettivi raggiunti sui temi della fiscalità generale di M Fedi
2 – LA MARCA (PD): UNA MIA INTERROGAZIONE PER RIDARE AI CONSOLATI LA POSSIBILITÀ DI ATTESTARE IL POSSESSO DELLA PATENTE ITALIANA E RENDERE PIÙ SEMPLICE LA VITA DEI NOSTRI CONNAZIONALI
3 – I PROBLEMI E L’IMPEGNO NON VANNO IN VACANZA.
4 – NEWSLETTER DI MARCO FEDI – Deputato eletto nella Circoscrizione Estero Africa, Asia, Oceania e Antartide NUMERO 31
5 – FEDI E PORTA (PD): CONSIDERAZIONI SUL TANDEM BOERI-MICHELONI E SULL’ESPORTABILITÀ DELLE PRESTAZIONI NON CONTRIBUTIVE. È di questi giorni la notizia, riportata dai maggiori quotidiani italiani, che sono allo studio (non si capisce bene da parte di chi) misure per ridurre la parte “assistenziale” del trattamento pensionistico riconosciuto ai nostri connazionali residenti all’estero.
6 – FEDI (PD): PROROGATA AL 2 OTTOBRE 2017 LA VOLUNTARY DISCLOSURE PER EVITARE LA DOPPIA TASSAZIONE DEI REDDITI CONSEGUITI ALL’ESTERO. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 4 agosto u.s. del DPCM 28 luglio 2017 è stato ufficialmente prorogato al 2 ottobre 2017 il termine del 31 luglio 2017, entro il quale è possibile avvalersi della riapertura della procedura di collaborazione volontaria disposta dalla legge 1° dicembre 2016 n. 225
7 – Nuova immigrazione

1 – Obiettivi raggiunti sui temi della fiscalità generale:
Detrazioni fiscali per carichi di famiglia ed agevolazioni fiscali (sia per quanti risiedono nell’area economica europea sia per coloro che operano in Paesi extra-UE)
Riconoscimento del credito d’imposta nel caso di “Voluntary Disclosure”. Il mio impegno è quello di lavorare per riconoscere questo diritto in maniera stabile e automatica per sempre, nel rispetto degli accordi bilaterali e delle normative vigenti.
Agevolazioni fiscali per i lavoratori che rientrano in Italia.
Esenzione IMU e TASI per la prima casa dei pensionati che percepiscono pensioni estere e pensioni italiane in convenzione.
Riduzione TARI di due terzi.
Canone RAI: esenzione per chi non possiede apparecchio TV o non riceve segnale digitale, con autocertificazione, e per chi trasforma il contratto di fornitura di energia elettrica da residente a non residente.
Obiettivi raggiunti sui temi dell’internazionalizzazione del sistema Italia:
Aumento delle dotazioni di bilancio per le Camere di Commercio all’estero; contributi per contrastare le contraffazioni ed il maggiore coinvolgimento delle nostre comunità nella vita camerale.
Con la legge delega Buona Scuola, rafforzata la proiezione italiana nel mondo.
Riconoscimento del ruolo degli Enti Gestori dei corsi di lingua e cultura italiana nel decreto attuativo per l’estero della Legge “La Buona Scuola”.
Aumento del contingente scolastico per l’estero.
Aumento della dotazione del capitolo n° 3153 riguardante gli Enti gestori. Su questo punto l’impegno dei deputati del Partito Democratico continuerà in vista della prossima legge di bilancio.
Stanziamento di fondi per le minoranze italiane residenti in Slovenia e Croazia e per le nostre comunità istriane, fiumane e dalmate
Aumento dei contributi alla Società Dante Alighieri.
Obiettivi raggiunti sui temi dell’editoria italiana nel mondo:
Nuova legge editoria e decreti attuativi: approvato l’emendamento dei deputati PD estero sulle pubblicazioni per gli italiani all’estero.
Aumento delle risorse per le agenzie stampa specializzate.
Aumento delle risorse per la stampa in lingua italiana pubblicata nel mondo.
Obiettivi raggiunti sui temi della rappresentanza, CGIE e Comites:
Rinnovo degli organismi di rappresentanza.
E nella prossima legge di bilancio lavoreremo per garantire le dotazioni finanziarie necessarie a garantire l’operatività di questi organismi.
Obiettivi raggiunti sui temi della rete diplomatico-consolare nel mondo:
Stop a chiusure di sedi.
Utilizzo delle percezioni consolari.
Riapertura della rappresentanza consolare di Santo Domingo.
Obiettivi raggiunti sui temi degli accordi e delle ratifiche internazionali e della previdenza sociale:
Accordo fiscale con la Svizzera: una svolta storica.
Ratifica dell’accordo di sicurezza sociale tra l’Italia e il Canada.
Ratifica dell’accordo di sicurezza sociale con il Giappone.
Italia-Israele: accordo sulla previdenza sociale.
Sui temi della previdenza e dell’assistenza nei prossimi mesi il nostro impegno continuerà perché siano garantiti :
Stipula di nuovi accordi di sicurezza sociale con priorità per quello con la Nuova Zelanda e con alcuni Paesi dell’America latina finora esclusi dal quadro complessivo delle Convenzioni come Cile, l’Ecuador, il Perù e il Messico;
Rinnovo di alcuni accordi bilaterali di sicurezza sociale stipulati negli anni 70’ e 80’ da ritenere oramai obsoleti come quelli con il Brasile, l’Argentina, gli Stati Uniti;
Avvio di trattative con i Paesi di emigrazione-immigrazione con i quali non sono state ancora stipulate convenzioni per la conversione delle patenti di guida.
Per quanto concerne in particolare le problematiche riguardanti pensioni e previdenza, registriamo nuovamente posizioni ed interpretazioni mediatiche che tendono a mettere in contrapposizione i migranti, stabilmente residenti all’estero o di nuova emigrazione con i nuovi arrivati in Italia: non cadremo in questa trappola. Manterremo una attenta vigilanza per garantire sempre la parità di trattamento, nel rispetto delle norme nazionali ed internazionali e la tutela dei più deboli. Questo soprattutto per quanto concerne l’obiettivo di mantenere inalterato il carattere di esportabilità nei Paesi extra UE delle prestazioni di carattere non contributivo come il trattamento minimo e le maggiorazioni sociali.
Marco Fedi

2 – LA MARCA (PD): UNA MIA INTERROGAZIONE PER RIDARE AI CONSOLATI LA POSSIBILITÀ DI ATTESTARE IL POSSESSO DELLA PATENTE ITALIANA E RENDERE PIÙ SEMPLICE LA VITA DEI NOSTRI CONNAZIONALI . Sono intervenuta con un’interrogazione, rivolta al Ministro dei trasporti e al Ministro degli esteri e sottoscritta anche dai miei colleghi eletti all’estero del Pd, sulla questione delle patenti. Una cosa diversa dall’accordo Italia – Canada per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida, che resta comunque un mio costante e prioritario impegno. Dopo l’importante definizione dell’accordo quadro tra gli Stati, infatti, c’è da dare piena operatività all’accordo stesso, il che può avvenire solo con la sottoscrizione degli accordi con le singole province, titolari delle competenze in materia di circolazione. ROMA, 4 AGOSTO 2017
La questione che ho dovuto sollevare è di natura diversa e riguarda esclusivamente l’amministrazione italiana. Ognuno sa quanto siano lunghe le procedure per arrivare agli accordi bilaterali tra gli Stati. Buon senso vorrebbe, visto la vitale necessità di poter avere una patente valida per ragioni di lavoro o di quotidiana mobilità, di facilitare quanto più possibile la disponibilità di un documento tanto necessario.
In alcuni paesi, come il Canada, è prevista la possibilità di una procedura facilitata per l’ottenimento della patente locale a condizione di dimostrare un’esperienza di guida non inferiore a due anni. Di conseguenza, i nostri connazionali interessati si recavano al consolato per farsi rilasciare un attestato in tal senso, dopo avere esibito la patente italiana. Ebbene, una circolare del 2015 del Ministero dei trasporti ha vietato che questa attestazione possa essere rilasciata dai consolati e l’ha rivendicata esclusivamente alla competenza degli uffici della Motorizzazione civile.
Quali le conseguenze pratiche per il cittadino? Chi vive all’estero deve tornare in Italia per richiedere tale attestazione oppure rivolgersi a qualche fiduciario perché la richieda per suo conto presso la motorizzazione civile, pagare le spese di una tale operazione e andare incontro agli oneri ulteriori della traduzione certificata dell’attestazione, prima di poterla presentare alle autorità locali. Insomma, anziché semplificare la vita al cittadino nei suoi rapporti con la Pubblica Amministrazione, soprattutto se vive all’estero, la si complica.
Per questo ho presentato un’interrogazione scritta per invitare il Ministro dei trasporti e quello degli esteri, in un’ottica di collaborazione tra settori della Pubblica amministrazione, a riconsiderare la regolamentazione adottata e cercare le forme per una più diretta responsabilizzazione degli uffici consolari, in linea per altro con una prassi adottata negli anni precedenti. Confido proprio che il buon senso riesca a prevalere e che i cittadini italiani all’estero abbiano una difficoltà in meno per lo svolgimento della loro vita quotidiana.
On. Francesca La Marca
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D.
Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America
Electoral College of North and Central America
Ufficio/Office – Roma, Piazza Campo Marzio, 42
Tel – (+39) 06 67 60 57 03
Email – lamarca_f@camera.it – www.francescalamarca.com – Facebook.com/LaMarcaF – Twitter.com/@FrancescaLaMar – LinkedIn – Francesca La Marca

3 – I PROBLEMI E L’IMPEGNO NON VANNO IN VACANZA
Cari amici,
La pausa di agosto servirà per tirare il respiro in vista della volata finale, come dicono gli atleti, non per mandare i problemi in vacanza, che invece, nel breve tempo che resta di questa legislatura, devono essere affrontati con determinazione e convinzione. Che soprattutto negli ultimi anni per gli italiani all’estero si siano fatti passi in avanti non c’è dubbio.
Basterebbe a dimostrarlo la serie degli emendamenti alle ultime leggi di bilancio, tra i quali il mio per la stampa italiana all’estero, con cui si sono incrementati i fondi per diversi interventi. Problemi e attese, tuttavia, non mancano, come ho modo di constatare non solo attraverso l’assidua, quotidiana corrispondenza con i connazionali della mia ripartizione, ma girando in continuazione tra le nostre comunità del nord e centro America. Mi permetterete di insistere su questo concetto. Fin da quando, dopo l’elezione del 2013, ho messo piede in Parlamento, mi sono ripromessa e ho promesso che avrei tenuto un rapporto continuo e diretto con le elettrici e gli elettori. Anzi, sarebbero stati loro a guidarmi nel mio impegno: nella conoscenza dei problemi e nella ricerca delle soluzioni. È quello che sto facendo ininterrottamente, senza pause, e con spirito d’ascolto.
Per questo, assieme agli altri colleghi del PD eletti all’estero, dedicheremo ogni energia a compiere altri passi in avanti nel tempo che resta di questa legislatura. Le cose da fare, dicevamo, non mancano. Ad iniziare dal miglioramento dei servizi consolari, che a causa delle restrizioni di personale non sono adeguati né per i nuovi emigranti che lasciano l’Italia né per i nostri connazionali di vecchio insediamento, che vedono allungarsi i tempi degli appuntamenti e del disbrigo delle pratiche. Su questo sono già intervenuta con atti parlamentare e con un incontro diretto con il Direttore Sabbatucci del Ministero degli esteri, in particolare sulla situazione del Consolato di Toronto e dei consolati onorari statunitensi di Rochester e New Jersey. Per il Consolato di Toronto ho avuto l’assicurazione dell’immediata disponibilità di un’unità operativa a contratto locale in vista di una più solida soluzione nel giro di alcuni mesi; per il sostegno ai vice consolati onorari, soprattutto statunitensi, ho avuto l’assicurazione che al più presto altri 75 strutture, oltre alle 36 già in opera, saranno dotate delle apparecchiature elettroniche per la raccolta e trasmissione dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti, consentendo una velocizzazione delle procedure.
Non poco abbiamo fatto per il sostegno alla promozione della lingua e cultura nel mondo, ottenendo dal Governo un Fondo quadriennale di 150 milioni e, tramite un emendamento, un’integrazione sull’annualità 2017 di altri 4 milioni. Ma mancano ancora oltre due milioni per ritornare alla spesa storica degli ultimi anni. Ce li hanno promessi, ma noi restiamo in vigile attesa. Anche perché a queste ulteriori risorse è legata la possibilità dei finanziamenti integrativi degli enti gestori, soprattutto di quelli più attivi, come quelli che conosco direttamente in USA e Canada. Con esse, inoltre, sono intrecciate le situazioni, diverse tra loro ma ugualmente importanti, del rispetto dell’accordo tra il Centro Scuola di Toronto e il York Catholic District School Board, con lo scopo di salvaguardare la frequenza di circa ottomila alunni, e dell’indispensabile integrazione del sostegno degli enti gestori di Montreal, a partire dallo storico PICAI, che per decenni è stato il fulcro della cultura italiana in Québec.
Uno dei punti sui quali continuerò a martellare sia le autorità italiane che quelle canadesi è il riconoscimento reciproco delle patenti di guida. Un primo importante risultato si è raggiunto con la firma dell’accordo quadro Canada-Italia, che però deve essere tradotto in specifici accordi con le singole province canadesi perché possa finalmente iniziare la fase operativa. Anche su questo, il mio impegno continuerà ad essere costante.
C’è poi la vita di comunità, alla quale tengo moltissimo, provenendo io stessa da una di esse. Oggi le nostre due maggiori comunità canadesi sono impegnate a difendere i simboli della loro più radicata identità, rispettivamente quella di Toronto il Columbus Centre da un progetto di abbattimento e quella di Montreal la Casa d’Italia da un rischio di vendita all’asta. Non è giusto che si tocchino radici così profonde, non deve avvenire. Per questo, la mia solidarietà e il mio impegno sono e saranno completi.
Permettetemi di concludere con un affettuoso augurio di buone vacanze a tutti.
Arrivederci a settembre! – FRANCESCA LA MARCA
Marcinelle
L’8 AGOSTO SI RICORDA LA GIORNATA NAZIONALE DEL SACRIFICIO DEL LAVORO ITALIANO NEL MOND
Questo ricordo del sacrificio italiano nel mondo cade a 61 anni da Marcinelle, che ne rappresenta il simbolo, e a 110 anni da Monongah (West Virginia), che è stata la tragedia di lavoro più grande vissuta dagli italiani all’estero. Sono le tappe di una memoria che deve continuare ad esprimere gratitudine, onore e solidarietà umana non solo verso chi è caduto sulla strada del lavoro e del riscatto sociale ma anche verso le loro famiglie che, oltre al dolore, hanno dovuto affrontare, spesso da sole, un difficile futuro.
Le migrazioni di necessità e di lavoro continuano a scavare un solco profondo anche nel mondo di oggi, il nostro mondo. Noi italiani ne siamo i più diretti testimoni, per le tragedie che si susseguono nel Mediterraneo, e anche i più credibili protagonisti nel salvare vite umane a nome dell’Europa e nel testimoniare con i fatti la nostra civiltà e i nostri principi etici.
Sono convinta che tutto questo può accadere anche perché gli italiani sono un popolo di emigranti, sanno che cosa significa cercare un futuro altrove.
Onore ai caduti sul lavoro.
FRANCESCA LA MARCA

Altre notizie della newsletter di agosto:
LA MIA INTERROGAZIONE PER RIDARE AI CONSOLATI LA POSSIBILITÀ DI ATTESTARE IL POSSESSO DELLA PATENTE ITALIANA E RENDERE PIÙ SEMPLICE LA VITA DEI NOSTRI CONNAZIONA
INCONTRO CON IL DIRETTORE SABBATUCCI: RISPOSTE POSITIVE SULL’INTEGRAZIONE DI PERSONALE AL CONSOLATO DI TORONTO E SUL SOSTEGNO AI CONSOLATI ONORARI
INCONTRO CON IL DIRETTORE DE LUCA: MAGGIORE ATTENZIONE E RISORSE AGLI ENTI GESTORI DI CANADA E STATI UNITI
CON IL PRESIDENTE MATTARELLA A OTTAWA, MONTREAL E TORONTO
IN QUESTI QUATTRO ANNI COSA HANNO FATTO I DEPUTATI DEL PARTITO DEMOCRATICO?
Fatti concreti, che cambiano la vita delle persone.
Il Gruppo del Partito Democratico della Camera dei Deputati lo racconta con schede, sintetiche, chiare, che spiegano le scelte fatte, le leggi approvate.

4 – NEWSLETTER DI MARCO FEDI – Deputato eletto nella Circoscrizione Estero Africa, Asia, Oceania e Antartide NUMERO 31 – 4 agosto 2017
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Cari amici,
in questo videoblog riassumo i principali obiettivi raggiunti in questa legislatura per le nostre comunità all’estero; obiettivi che troverete riepilogati anche nella nota che segue.
Spero che questo strumento di informazione sia utile e vi invito a consultare il mio sito per approfondimenti e aggiornamenti su tutte le questioni qui sono soltanto brevemente accennate.
Un caro saluto e a risentirci a settembre!
Marco Fedi
Il punto sugli obiettivi raggiunti.
Obiettivi raggiunti sui temi della fiscalità generale:
Detrazioni fiscali per carichi di famiglia ed agevolazioni fiscali (sia per quanti risiedono nell’area economica europea sia per coloro che operano in Paesi extra-UE)
Riconoscimento del credito d’imposta nel caso di “Voluntary Disclosure”. Il mio impegno è quello di lavorare per riconoscere questo diritto in maniera stabile e automatica per sempre, nel rispetto degli accordi bilaterali e delle normative vigenti.
Agevolazioni fiscali per i lavoratori che rientrano in Italia.
Esenzione IMU e TASI per la prima casa dei pensionati che percepiscono pensioni estere e pensioni italiane in convenzione.
Riduzione TARI di due terzi.
Canone RAI: esenzione per chi non possiede apparecchio TV o non riceve segnale digitale, con autocertificazione, e per chi trasforma il contratto di fornitura di energia elettrica da residente a non residente.
Obiettivi raggiunti sui temi dell’internazionalizzazione del sistema Italia:
Aumento delle dotazioni di bilancio per le Camere di Commercio all’estero; contributi per contrastare le contraffazioni ed il maggiore coinvolgimento delle nostre comunità nella vita camerale.
Con la legge delega “La Buona Scuola” si rafforza la proiezione dell’Italia nel mondo.
Riconoscimento del ruolo degli Enti Gestori dei corsi di lingua e cultura italiana nel decreto attuativo per l’estero della Legge “La Buona Scuola”.
Aumento del contingente scolastico per l’estero.
Aumento della dotazione del capitolo n° 3153 riguardante gli Enti gestori. Su questo punto l’impegno dei deputati del Partito Democratico continuerà in vista della prossima legge di bilancio.
Stanziamento di fondi per le minoranze italiane residenti in Slovenia e Croazia e per le nostre comunità istriane, fiumane e dalmate.
Aumento dei contributi alla Società Dante Alighieri.
Obiettivi raggiunti sui temi dell’editoria italiana nel mondo:
Nuova legge editoria e decreti attuativi: approvato l’emendamento dei deputati PD estero sulle pubblicazioni per gli italiani all’estero.
Aumento delle risorse per le agenzie stampa specializzate.
Aumento delle risorse per la stampa in lingua italiana pubblicata nel mondo.
Obiettivi raggiunti sui temi della rappresentanza, CGIE e Comites:
Rinnovo degli organismi di rappresentanza.
Nella prossima legge di bilancio lavoreremo per garantire le dotazioni finanziarie necessarie a garantire l’operatività di questi organismi.
Obiettivi raggiunti sui temi della rete diplomatico-consolare nel mondo:
Stop a chiusure di sedi.
Utilizzo delle percezioni consolari per i bisogni locali.
Riapertura della rappresentanza consolare di Santo Domingo.
Obiettivi raggiunti sui temi degli accordi e delle ratifiche internazionali e della previdenza sociale:
Accordo fiscale con la Svizzera: una svolta storica.
Ratifica dell’accordo di sicurezza sociale tra l’Italia e il Canada.
Ratifica dell’accordo di sicurezza sociale con il Giappone.
Italia-Israele: accordo sulla previdenza sociale.
Sui temi della previdenza e dell’assistenza nei prossimi mesi il nostro impegno continuerà per garantire :
Stipula di nuovi accordi di sicurezza sociale con priorità per quello con la Nuova Zelanda e con alcuni Paesi dell’America latina finora esclusi dal quadro complessivo delle Convenzioni come Cile, l’Ecuador, il Perù e il Messico.
Rinnovo di alcuni accordi bilaterali di sicurezza sociale stipulati negli anni ’70 e ’80 da ritenere oramai obsoleti come quelli con il Brasile, l’Argentina, gli Stati Uniti.
Avvio di trattative con i Paesi di emigrazione-immigrazione con i quali non sono state ancora stipulate convenzioni per la conversione delle patenti di guida.
Per quanto concerne in particolare le problematiche riguardanti pensioni e previdenza, registriamo nuovamente posizioni ed interpretazioni mediatiche che tendono a mettere in contrapposizione i migranti, stabilmente residenti all’estero o di nuova emigrazione con i nuovi arrivati in Italia: non cadremo in questa trappola.
Manterremo una attenta vigilanza per garantire sempre la parità di trattamento, nel rispetto delle norme nazionali ed internazionali e la tutela dei più deboli.
Questo soprattutto per quanto concerne l’obiettivo di mantenere inalterato il carattere di esportabilità nei Paesi extra UE delle prestazioni di carattere non contributivo come il trattamento minimo e le maggiorazioni sociali. Marco Fedi

Aggiornamenti sull’attività delle ultime settimane
FISCO

DOCENTI ALL’ESTERO, RIENTRO IN ITALIA
E AGEVOLAZIONI FISCALI
Con la Risoluzione 92/E del 14 luglio u.s. l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un quesito posto da un professore universitario residente nel Regno Unito e iscritto all’AIRE che chiedeva informazioni sulla concessione delle agevolazioni fiscali in caso di un suo rientro in Italia con acquisizione della residenza.

IL MEF VARA LE DISPOSIZIONI ATTUATIVE
PER LO SCAMBIO AUTOMATICO DELLE INFORMAZIONI FISCALI INTERNAZIONALI
Sono state emanate con un Provvedimento del MEF del 4 luglio 2017 le disposizioni attuative che riguardano lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale, così come stabilito dalla Direttiva europea n. 107/2014 recepita con decreto del MEF del 28 dicembre 2015.

DIRITTI PREVIDENZIALI

INPS. LE MEZZE VERITÀ NON SERVONO A NESSUNO,
MA CREANO SOLO ALLARME
L’audizione del Presidente Tito Boeri è stata utile occasione di confronto sul regime previdenziale per gli italiani all’estero.
Il Presidente Boeri ha citato dati, ricordato l’impegno dell’INPS nel pagamento delle pensioni all’estero e proposto una distinzione tra base contributiva, integrazione al minimo e maggiorazioni sociali.
L’INTERVENTO
DI FEDI IN AUDIZIONE >>
L’AUDIZIONE >>
RETE CONSOLARE-DIPLOMATICA
RAFFORZARE SUBITO LE REALTÀ CONSOLARI IN DIFFICOLTÀ E LAVORARE IN PROSPETTIVA PER L’INTERA RETE DEI SERVIZI E DEL PERSONALE NEL MONDO
Si è rivelato positivo l’incontro avuto con il Direttore generale per le risorse e l’innovazione del MAECI, Ministro Plenipotenziario Luca Sabbatucci, per fare il punto della situazione dei servizi consolari anche in vista della prossima legge di bilancio.
Camera dei Deputati:
gli ultimi provvedimenti approvati
Affari costituzionali
Modifiche ai vitalizi e al trattamento economico dei parlamentari
Sanità
Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale
Difesa – Partecipazione dell’Italia alla missione internazionale in supporto alla guardia costiera libica.

5 – FEDI E PORTA (PD): CONSIDERAZIONI SUL TANDEM BOERI-MICHELONI E SULL’ESPORTABILITÀ DELLE PRESTAZIONI NON CONTRIBUTIVE. È di questi giorni la notizia, riportata dai maggiori quotidiani italiani, che sono allo studio (non si capisce bene da parte di chi) misure per ridurre la parte “assistenziale” del trattamento pensionistico riconosciuto ai nostri connazionali residenti all’estero. ROMA, 7 AGOSTO 2017

Ad annunciare “lo studio”, secondo alcuni mass media italiani, sarebbe stato il Presidente del Comitato per gli italiani all’estero del Senato, Claudio Micheloni, durante ed in seguito all’Audizione del Presidente dell’Inps Tito Boeri recentemente tenutasi presso il Comitato. Praticamente si tratta di un inaspettato “assist” da parte del Senatore PD all’intenzione del Presidente dell’Inps – più volte annunciata e perorata – di rivedere (razionalizzare, ridurre, eliminare?) il sistema di pagamento all’estero delle prestazioni italiane cosiddette “non contributive”, definite anche “assistenziali”, come il Trattamento minimo, le maggiorazioni sociali e la somma aggiuntiva (14ma).

Il motivo addotto dal tandem Boeri-Micheloni è che la soppressione dell’esportabilità di tali prestazioni comporterebbe risparmi per lo Stato italiano di varie decine di milioni di euro, ed in alcuni casi (ma quali? si cita solitamente i pensionati italiani residenti in Germania) non penalizzerebbe i nostri pensionati ai quali sarebbe presumibilmente (ma ne abbiamo la certezza?) sostituita la prestazione “assistenziale” italiana da quella analoga (sempre che prevista) del Paese di residenza.

Non si tratta di una cosa semplice da realizzare sia dal punto di vista tecnico-giuridico che dal punto di vista “politico”. È comunque singolare che mentre si dibatte l’abolizione di quelli che gli italiani considerano veri privilegi previdenziali di cui sono detentrici varie categorie di pensionati, si possa pensare di sottrarre poche decine di euro a decine di migliaia di pensionati italiani, spesso indigenti, residenti all’estero. È pur vero, come affermato dal tandem Boeri-Micheloni, che la riduzione delle prestazioni assistenziali potrebbe essere limitata a quei Paesi dotati di un sistema di tutele sociali che comunque potrebbero teoricamente garantire l’assistenza sociale ai nostri pensionati. Ma l’individuazione di tali Paesi non sarebbe così semplice, non ci sarebbe l’assoluta garanzia di una compensazione, non avremmo la certezza che il sistema di “geometria variabile” non si scontri con i diritti garantiti dai Regolamenti comunitari di sicurezza sociale e dalle Convenzioni bilaterali in tema di parità di trattamento, assimilazione dei territori ed esportabilità di determinate prestazioni, ed infine non potremmo escludere che l’introduzione per alcuni Paesi (come la Germania) di eventuali criteri di inesportabilità sia poi inesorabilmente estesa a tutti i Paesi di emigrazione, compresa l’America Latina.

Giova comunque ricordare che l’intenzione annunciata dal tandem Boeri-Micheloni, per l’Europa si limiterebbe alla somma aggiuntiva (detta anche 14ma), perché Trattamento minimo e maggiorazioni sociali sono già stati resi inesportabili dai Regolamenti comunitari di sicurezza sociale poiché inseriti in uno specifico Allegato dei Regolamenti che prevede l’inesportabilità delle prestazioni speciali in denaro a carattere non contributivo, tra le quali – per l’Italia – le pensioni sociali; le pensioni, gli assegni e le indennità ai mutilati ed invalidi civili; le pensioni e le indennità ai sordomuti; le pensioni e le indennità ai ciechi civili; l’integrazione della pensione minima; l’integrazione dell’assegno di invalidità; l’assegno sociale; la maggiorazione sociale.

Per rendere inesportabile la 14ma, quindi, non basterebbe probabilmente (materia per tecnici) una norma inserita nella legge di bilancio per il 2018, come ipotizzato dal tandem Boeri-Micheloni, ma bisognerebbe modificare i Regolamenti comunitari di sicurezza sociale. Cosa non semplicissima perché sarebbe necessario, tra l’altro, dimostrare che la 14ma è una prestazione non contributiva finanziata attraverso le entrate fiscali destinate alla spesa pubblica generale e non è direttamente correlata ad un contributo dei beneficiari (vedere Circolare Inps n. 10 del 31 gennaio 2006).

Non dimentichiamo che è proprio la legge istitutiva della 14ma, intitolata “Interventi in materia pensionistica” – e non in materia assistenziale – (Decreto legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito con modificazioni dalla Legge 3 agosto 2007, n.127 articolo 5), che stabilisce che la somma aggiuntiva è corrisposta in funzione dell’anzianità contributiva complessiva, e potrebbe essere questo il collegamento alla contribuzione che escluderebbe la possibilità di inserire la 14ma nell’Allegato II bis dei Regolamenti comunitari tra le prestazioni non contributive non esportabili.

Insomma, verrebbe la voglia di chiedere a Boeri il perché di questo inutile accanimento – anche mediatico e perciò allarmante (visto che solo il 39% delle 14me viene erogato nella UE e quindi, se si limitasse l’inesportabilità all’Europa, si risparmierebbe poco più di 10 milioni di euro) – a meno che Boeri in realtà non voglia anche cancellare definitivamente l’esportabilità di TM e maggiorazioni sociali nei Paesi extraeuropei, e a Micheloni, “ma non sarebbe meglio approfondire la questione prima di allarmare tanti nostri pensionati emigrati, compresi quelli che non vivono in Europa i quali senza le prestazioni assistenziali, in questa congiuntura storica, economica e politica, verrebbero privati di un reddito fondamentale di sostentamento?”. I deputati Marco Fedi e Fabio Porta.

6 – FEDI (PD): PROROGATA AL 2 OTTOBRE 2017 LA VOLUNTARY DISCLOSURE PER EVITARE LA DOPPIA TASSAZIONE DEI REDDITI CONSEGUITI ALL’ESTERO. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 4 agosto u.s. del DPCM 28 luglio 2017 è stato ufficialmente prorogato al 2 ottobre 2017 il termine del 31 luglio 2017, entro il quale è possibile avvalersi della riapertura della procedura di collaborazione volontaria disposta dalla legge 1° dicembre 2016 n. 225. ROMA, 7 AGOSTO 2017

Le ragioni che hanno spinto il Legislatore a concedere la proroga, sono legate all’esigenza di concedere più tempo ai contribuenti interessati nella speranza che ci sia una maggiore adesione rispetto a quella registrata sin ora. Secondo stime ufficiose, le adesioni non arrivano a 10.000 e si è molto lontani dall’obiettivo di gettito stimato in circa 2 miliardi di euro.

La procedura della Voluntary disclosure bis consente di sanare le violazioni commesse fino al 30 settembre 2016, relative a infedeltà dichiarative in materia di: monitoraggio fiscale; imposte sui redditi e addizionali; imposte sostitutive; IRAP; IVA; dichiarazione dei sostituti di imposta; con il pagamento di sanzioni in misura ridotta.

Ricordiamo nuovamente (abbiamo “seguito” la problematica della doppia tassazione dei redditi conseguiti all’estero e della facoltà di evitarla con la Voluntary disclosure in numerosi comunicati) che i chiarimenti interpretativi relativi alla nuova edizione della Voluntary disclosure erano stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare 19/E del 12 giugno 2017. Successivamente avevamo reso noto che la legge 21 giugno 2017, n. 96 aveva modificato la seconda Voluntary disclosure stabilendo, in particolare, che i lavoratori dipendenti ed autonomi i quali hanno prodotto reddito all’estero, anche se hanno mantenuto la residenza in Italia non iscrivendosi all’Aire, avrebbero potuto regolarizzare la loro posizione aderendo alla nuova Collaborazione volontaria entro il 31 luglio 2017 (termine ora prorogato al 2 ottobre 2017). Così facendo tali lavoratori avrebbero potuto evitare la doppia imposizione fiscale pagando invece solo le ridotte sanzioni previste dalla legge.

Come si ricorderà (per ricapitolare brevemente) il decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016 n. 225, recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili” che ha riaperto i termini per la Voluntary Disclosure è stato modificato dal decreto legge n. 50 del 2017, che ha stabilito che nel caso in cui i redditi di lavoro dipendente (articolo 6, comma 1, lettera c) del TUIR) e di lavoro autonomo (articolo 6, comma 1, lettera d) del TUIR) concorrano a formare il reddito complessivo, non si applica la disposizione contenuta nel comma 8 dell’articolo 165 del TUIR.

Tale ultima disposizione prevede, in generale, che la detrazione delle imposte pagate all’estero non spetta in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero nella dichiarazione presentata. La norma introdotta prevede invece che il comma 8 dell’art. 165 del TUIR non si applica (e cioè è consentita la detrazione delle imposte pagate all’estero dalle imposte che bisogna pagare in Italia) se si aderisce alla Voluntary disclosure (si pagano tuttavia le eventuali, seppur ridotte, sanzioni).
La novità normativa consente quindi, esclusivamente nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria, di detrarre le imposte pagate all’estero a titolo definitivo relative a redditi esteri da lavoro dipendente o autonomo, anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione di tali redditi. WWW.MARCOFEDI.IT

7 – NUOVA IMMIGRAZIONE
Che l’immigrazione sia un problema enorme è innegabile, fornire adeguata accoglienza alle migliaia di persone che da Africa e Medio Oriente cercano senza soluzione di continuità di arrivare in Europa non è certamente uno scherzo. Ed è proprio sul problema immigrazione che la sinistra tutta, europea e non solo italiana, deve riflettere molto attentamente cercando di chiarirsi finalmente le idee. Abbiamo – affermiamo di avere – memoria storica del colonialismo del passato ma quando si tratta di guardare in faccia il nuovo volto di quello stesso colonialismo, quello più nuovo e recente la situazione si fa difficoltosa: di fronte ad un capitalismo con idee decisamente chiare visto che lavora in modo da gestire a proprio completo e totale vantaggio la cosiddetta globalizzazione non si riesce a contrapporre altro che una sinistra con idee e analisi a dir poco confuse.
Proviamo a riflettere su ciò che sta avvenendo nello scacchiere mondiale, dalla guerra in Siria a quelle che si continuano a combattere in Iraq, Corno D’Africa, Afghanistan, Sudan. In questi paesi assistiamo ad uno scontro feroce fra due tipologie di capitalismo, da una parte quello arcaico proto-fascista e religioso del sedicente Isis e dall’altro quello di matrice imperialista liberista, Il primo foraggiato sottobanco dai vari governi arabi compresa quell’Arabia Saudita che da sempre svolge il ruolo di gendarme filo imperialista in Medio Oriente.
In Siria sappiamo e vediamo che due stati imperialisti, Russia e Stati Uniti, sono presenti con i loro uomini ed i loro aerei, i Russi per assicurarsi una base militare nel Mediterraneo, e gli Statunitensi per non perdere il controllo del Medio Oriente. Il risultato è il massacro di migliaia di siriani inermi in nome dei loro sporchi interessi. Per ritagliarsi un ruolo, e su spinta Statunitense, nella già più che intricata vicenda in questa parte del mondo si è inserita anche la Turchia, paese governato da un dittatore smaccatamente fascistoide e che per di più fa parte della Nato, anzi da sempre è considerato il baluardo dell’Alleanza verso Est. Situazione già più volte vista, in tutte le zone di crisi gli Usa utilizzano i paesi della Nato, compreso il nostro, per raggiungere i loro obiettivi. A Occidente la Francia continua a muoversi in modo autonomo malgrado faccia parte della Ue, nel Mali sua ex colonia, per esempio, è presente con il proprio esercito e così in altri paesi i francofoni, anche quesii, ovviamente te, sue ex colonie. Qui con l’appoggio di governi e capi di Stato,(membri della massoneria internazionale? ) controlla sia il commercio delle armi essendone uno dei maggiori produttori e pure l’esportazione delle materie prime. E quando si affrontano questi temi ci si accorge che proprio nel commercio di armi e nell’acquisizione di materie prime esiste una concorrenza spietata, ai Paesi occidentali si è aggiunta la Cina con la sua politica di assoggettamento economico di territori sempre più vasti in Africa, a ruota segue l’Arabia Saudita. Il lavorio di servizi segreti in Africa è incessante, Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, e Cina non si risparmiano. Tutto ciò sottolinea, se ancora ce ne fosse bisogno, le responsabilità Occidentali nell’impoverimento dell’intera Africa, impoverimento che, vale la pena sottolinearlo ancora una volta, costringe milioni di esseri umani ad emigrare, un esodo che si può definire deportazione di massa. Chi ha la responsabilità di questa immane tragedia – Usa, Cina. Europa, Russia ecc. – avrebbe il dovere, visto che possiede i mezzi finanziari per farlo, di mettere fine a questa tragedia, e con guerre “umanitarie” com’è loro abitudine. Come ha fatto ad esempio George W. Bush jr inventandosi armi di distruzione di massa per invadere l’Iraq, o l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy che durante le cosiddette “primavere arabe” inviò i Mirage a bombardare la Libia strizzando l’occhiolino alle Sette sorelle del petrolio. Che il mondo industrializzato tenda a scaricare sulle spalle di altri popoli i propri problemi economici per poi risolverli inventandosi nuovi mercati, anche a suon di bombe e di morti se occorre, non è cosa nuova. Come non è una novità che l’imperialismo Statunitense abbia un preciso obiettivo: fare in modo che la globalizzazione sia a sua completa disposizione. Per realizzarlo ha a anche degli obiettivi intermedi, uno di questi è fare in modo che l’Europa resti divisa e non arrivi mai costruire uno Stato realmente eletto e con un Parlamento decisionale, con un proprio esercito, una propria economia e un piano industriale, se tutto ciò accadesse l’Europa diventerebbe la nazione con la più forte industria del mondo.
Riflettiamo ora sulle centinaia di migliaia di immigrati che sono arrivati e su quelli che stanno arrivando o arriveranno. Con l’Europa estremamente divisa sul problema dell’accoglienza, e pronta a barricarsi dietro al regolamento di Dublino pur di non affrontare nel modo corretto il problema l’Italia non può più avere una posizione subalterna alle decisioni della Ue. Se alla grave situazione economica che stiamo vivendo e subendo – la disoccupazione che non diminuisce, i giovani costretti ad immigrare in cerca di un avvenire migliore- aggiungiamo un Governo incapace – volutamente incapace? – di fare gli interessi del Paese, guidato com’è da un partito di maggioranza relativa, il Pd, che a parola si dice di sinistra ma nei fatti agisce come emulo della peggiore destra, e una destra xenofoba e razzista, tanto da non disdegnare rigurgiti fascisti, o con rigurgiti fascisti, senza contare i più che mai inaffidabili “pentastellati” come si può affrontare l’esodo migratorio? Come si può pensare di governarlo senza venire meno ai valori propri di una sinistra veramente tale? Non dimentichiamoci che dopo la prima sistemazione nei cosiddetti “centri di accoglienza” queste persone – uomini di ogni età, donne e bambini – vengono lasciati in un limbo di precarietà senza via d’ uscita. Di fatto abbandonati a se stessi e privi di tutele che siano solo vuote parole è inevitabile che cadano preda di avventurieri e mafiosi pronti ogni volta a sfruttarne il lavoro. Se non siamo in grado di aiutarli in un cammino comune di integrazione democratica garantendo loro i nostri stessi diritti si corre il rischio, in un giorno neppure tanto lontano, che il padronato li utilizzi come massa di manovra contro il sindacato. Il prossimo anno si svolgeranno le elezioni politiche e questa situazione verrà strumentalizzata ad arte dalla destra compreso i grillini. La borghesia italiana e le forze politiche che la rappresentano, non sono mai state in grado di fare gli interessi del proprio Paese e tanto meno gli interessi de mondo del lavoro, prima ha foraggiato il Fascismo e poi la Dc, sempre in funziona anticomunista e soprattutto antisindacale.
Nel secondo dopoguerra il capitalismo italiano, con l’auslio della Dc, ha diviso il Paese in due industrializzando il Nord e lasciando il Sud peggio che ai tempi dei Borboni: 5 milioni di italiani sono stati costretti ad emigrare. Questi lavoratori anche se abbandonati a loro stessi hanno trovato una difesa nel sindacato presente e vivo sul posto di lavoro. Nella vita comune di ogni giorno, in tutti i Paesi ove erano emigrati una sola forza politica era presente e attiva nel difendere i loro diritti: il Partito Comunista Italiano. Ammesso e non concesso che quella italiana la possa definire borghesia di certo non ha mai assolto al proprio ruolo. Questa è la memoria storica del nostro Paese.
Visto il fallimento della Socialdemocrazia europea, stritolata nell’asfissiante abbraccio col Liberismo, oggi è più che mai necessario costruire una vera alternativa a tale politica. La sinistra tutta, i movimenti democratici, i sindacati, hanno il dovere di fronte al mondo del lavoro, di mettere fine a stupide divisioni e creare le basi per una vera e necessaria unità, la sola che può aprire la strada alla costruzione di una reale democrazia sociale capace progettare un futuro migliore per l’Italia e per l’Europa. O realizziamo questa alternativa o addio libertà democratiche. Di Rodolfo Amadeo

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