474 MIAMI: LINGUE STRANIERE IN USA; FORTE PRESENZA ITALIANA ALLA ACTFL

20051118 12:11:00 rod

Forte presenza dell’Italia ad ACTFL 2005, la più importante Conferenza sull’insegnamento delle lingue straniere in USA

Silvana Mangione dalle colonne di “Gente d’Italia”: “Creiamo uno spazio per confrontare proposte ed idee per la promozione della nostra lingua nel mondo”

MIAMI – Comincia oggi l’ACTFL 2005, la trentanovesima edizione della più importante Conferenza sull’insegnamento delle lingue straniere in USA, promossa dal Dipartimento federale dell’educazione in collaborazione, appunto, con l’American Council on the Teaching of Foreign Languages.
E questa volta l’Italia è presente in maniera massiccia, con quaranta sessioni, lanciate dall’intervento dell’Ambasciatore d’Italia negli USA, Giovanni Castellaneta, e quindici stand, realizzati dalle istituzioni: Ambasciata, ICE Chicago e ENIT New York; il Comitato degli Italiani all’Estero di Washington il cui presidente, Melo Cicala, è stato eletto all’unanimità coordinatore dei Presidenti dei Comites degli USA; l’Italian Language Inter Cultural Alliance – ILICA, il cui presidente, Cav. Vincenzo Marra, è stato recentemente onorato da Gente d’Italia nella seconda edizione del prestigioso Premio internazionale Miami 2005; e l’American Association of Teachers of Italian – AATI, insieme ad associazioni, assessorati regionali dell’Umbria e della Toscana e sponsor pubblici e privati. Anche il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero farà la sua parte, con un intervento, affidato a me, alla tavola rotonda moderata dal Primo Consigliere dell’Ambasciata, Alberto Galluccio, che ha coordinato l’exploit italiano e concluderà i lavori sabato prossimo.
Sarà bene capire perché è fondamentale per l’Italia essere visibile e propositiva in questa sede unica per la sua autorevolezza. Affinché una lingua sopravviva è necessario che sia parlata da almeno centocinquanta milioni di persone. L’italiano è ben lungi da queste cifre. L’inglese sta diventando la lingua di comunicazione più conosciuta, studiata in progressione geometrica a livello mondiale. Né cinese, né russo, né indiano, né spagnolo possono insidiare questo idioma della globalizzazione. L’italiano deve dunque conquistarsi uno spazio come lingua di cultura, non solo del passato – tradizionale, raffinato, artistico, politico, filosofico – ma anche del presente del design e della moda (tanto per fare qualche esempio) e del futuro della civiltà di pace, armonia e democrazia che portiamo dentro di noi. E dunque bisognava approfittare di due eventi concomitanti e per noi cruciali negli Stati Uniti:
• la proclamazione del 2005 come Anno delle Lingue Straniere, fatta dal Presidente Bush, che ha così riconosciuto l’assoluta esigenza che anche gli americani si impadroniscano delle lingue e delle culture dei paesi con i quali intendono mantenere rapporti sempre più stretti e proficui;
• l’inserimento dell’italiano nell’APP – Advanced Placement Program, che consente agli studenti della nostra lingua nelle classi della scuola dell’obbligo di sostenere un esame e tesaurizzare credits ai fini dei successivi studi universitari.
In Italia, discutiamo da anni della riforma di una legge che regola interventi e contributi all’insegnamento dell’italiano all’estero. La legge 153/1971 è, ovviamente, obsoleta, poiché restringe il campo d’azione agli studenti italiani o discendenti di italiani, in una visione vetero-polveroso-cuoristica dell’emigrazione e dei suoi esponenti. Come sempre succede, fatta la legge – e perpetuata oltre misura nel tempo – trovato (non l’inganno, ma) il modo di piegarla alle vere esigenze della promozione della nostra lingua, che costituisce il primo prodotto, in ordine di priorità, del genio italiano e la migliore arma al servizio della possibilità di continuare ad italianizzare il mondo, non soltanto con persone e beni, ma anche con la cultura.
In questo, la chiave è rappresentata dagli insegnanti, di qua e di là dall’oceano, i docenti e i formatori dei docenti.
Da qui, oggi, lancio un appello a Gente d’Italia ed ai signori e signore maestri e maestre, professori e professoresse, direttrici e direttori didattici: apriamo un dialogo su Gente d’Italia. Creiamo uno spazio nel quale si mettano a confronto proposte ed idee. È una sfida, ma soltanto accettando la sfida del futuro potremo garantire che la nostra lingua, la lingua della bellezza, venga parlata da centocinquanta milioni di persone e possa sopravvivere per regalare bellezza al mondo.

(Silvana Mangione-Gente d’Italia/Emigrazione Notizie)

 

Views: 5

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.