12254 17 04 01 – PD. PARLAMENTARI ESTERO

20170331 21:37:00 guglielmoz

1 – FEDI (PD) – L’INCONTRO DEL CGIE SUL TEMA DEL LAVORO E DELLA MOBILITÀ: UN’OCCASIONE DI CONFRONTO UTILE Si è svolto oggi alla Camera dei Deputati l’incontro dal titolo “Il lavoro e la mobilità” al quale ha partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti
2 – FEDI E PORTA (PD) – DECOLLA IL NUOVO PORTALE INPS: SPERIAMO CHE SARÀ VERAMENTE UTILE A LAVORATORI, PENSIONATI E OPERATOR Dopo due anni di preparazione, e numerosi rinvii, cambi di rotta ed aggiustamenti vari, sarà finalmente lanciato il 3 aprile prossimo il nuovo Portale Inps
3 – FEDI E PORTA (PD) – 14ma LUGLIO 2017: NUOVE REGOLE E NUOVI IMPORTI ANCHE PER I PENSIONATI ITALIANI ALL’ESTERO . Con il Messaggio n. 1366 del 28 marzo u.s. l’Inps ha illustrato le nuove norme che disciplinano la Quattordicesima mensilità
4 – FEDI E PORTA (PD): I CHIARIMENTI DEL FISCO SU DIRITTI E DOVERI FISCALI DEI FRONTALIERI IN SVIZZERA. Importanti chiarimenti per i diritti e i doveri fiscali dei lavoratori “frontalieri” sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 38/E del 28 marzo u.s.. che ha come oggetto il regime fiscale del reddito di lavoro dipendente prodotto da soggetti frontalieri che svolgono la prestazione lavorativa in Svizzera. ROMA 30 MARZO 2017
5 – FEDI – GIACOBBE: SOSTENIAMO MATTEO RENZI NEL CONFRONTO PER LE PRIMARIE.
PARTE LA CAMPAGNA PER LE PRIMARIE 2017 A SOSTEGNO DI MATTEO RENZI NELLA RIPARTIZIONE AFRICA, ASIA, OCEANIA E ANTARTIDE

1 – FEDI (PD) – L’INCONTRO DEL CGIE SUL TEMA DEL LAVORO E DELLA MOBILITÀ: UN’OCCASIONE DI CONFRONTO UTILE Si è svolto oggi alla Camera dei Deputati l’incontro dal titolo “Il lavoro e la mobilità” al quale ha partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.
L’incontro, promosso dal Cgie e dal Comitato permanente sugli Italiani nel Mondo e la promozione del Sistema Paese della Camera, è stato un utile momento di confronto e di approfondimento su un tema che è frequentemente al centro del dibattito accademico e politico di questi ultimi tempi, seppure non sempre con analisi puntuali ed aggiornate. Credo, inoltre, che sia stata un’occasione per promuovere sulle problematiche del lavoro e delle nuove mobilità, che coinvolgono numeri sempre più significativi di cittadini italiani, un interesse della nostra comunità nazionale. ROMA, 28 MARZO 2017
Nel mio breve intervento ho svolto due considerazioni di ordine generale che ritengo necessarie per affrontare adeguatamente la problematica.
LA PRIMA CONSIDERAZIONE RIGUARDA IL CONTESTO POLITICO.
Da questo punto di vista, ritengo doveroso contrastare, cominciando dall’Italia, le logiche nazionalistiche e i populismi che spingono alla chiusura: le nostre frontiere sono il mondo ed ogni scelta che limiti la libertà di movimento, la mobilità delle idee, delle persone, dei diritti e delle prestazioni – anche di sicurezza sociale, del lavoro e dello scambio culturale, economico, commerciale, è una scelta sbagliata. Gli italiani all’estero, stabilmente residenti o di nuova emigrazione o temporaneamente fuori dai confini nazionali, sono i migliori rappresentanti di una visione positiva della mobilità della conoscenza e dell’interscambio.
Nel nostro lavoro ci troviamo ad affrontare quotidianamente le realtà dei Paesi di residenza dei nostri connazionali eppure, in molti casi, non riusciamo ad esprimere con doverosa forza le nostre preoccupazioni sulle scelte politiche che quei Paesi intraprendono, soprattutto in termini di limitazioni della mobilità, di nuove restrizioni in materia di cittadinanza, della piena portabilità di diritti sanciti dalla Costituzione, quando insomma non attuano un principio sul quale lavoriamo da anni: la piena parità di trattamento per gli italiani, in Italia e nel mondo. Con i regolamenti comunitari, ad esempio, in alcuni Paesi vengono rimessi in discussione i trattamenti assistenziali, che noi, in base agli stessi regolamenti comunitari, non esportiamo più in ambito UE. Succede così che i nostri connazionali in condizione di indigenza rischiano, in quei Paesi, di subire una ulteriore limitazione dei loro diritti.
In questo ambito, ho l’impressione che spesso non si riesca ad assumere posizioni politicamente più incisive per il fatto che il nostro Paese risulti ancora deficitaria su questioni cruciali: dalla cittadinanza, ai trattamenti pensionistici fino all’accesso alla PA.
LA SECONDA CONSIDERAZIONE RIGUARDA LA SFERA DEI DIRITTI PENSIONISTICI E PREVIDENZIALI.
Al Ministro Poletti ho posto la necessità che su queste materie vi sia da parte del governo una maggiore attenzione, sia per quanto riguarda gli aspetti più tradizionalmente legati all’emigrazione storica che per quelli riguardanti le nuove mobilità. Da questo punto di vista, è emblematica la questione PA e SPID che, proprio di recente, ha dimostrato una significativa lentezza a prendere atto della realtà attuale, fatta anche di italiani che lavorano ed operano all’estero. Ci sono poi questioni che, già da tempo, auspichiamo trovino risposte adeguate, come ad esempio i sistemi di verifica di esistenza in vita e pagamento delle pensioni.
Al Ministro Poletti ho sottolineato che sull’insieme delle questioni è possibile arrivare ad azioni positive attraverso una maggiore conoscenza dei fenomeni e un concreto coordinamento capace di monitorare l’evoluzione delle vecchie e delle nuove mobilità, sia sotto il profilo fiscale che sotto il profilo della sicurezza sociale ed ho auspicato, in conclusione, l’utilità di un tavolo di concertazione tra i ministeri del Lavoro, degli Affari Esteri e dell’Economia. On. Marco Fedi www.marcofedi.it

2 – FEDI E PORTA (PD) – DECOLLA IL NUOVO PORTALE INPS: SPERIAMO CHE SARÀ VERAMENTE UTILE A LAVORATORI, PENSIONATI E OPERATOR. Dopo due anni di preparazione, e numerosi rinvii, cambi di rotta ed aggiustamenti vari, sarà finalmente lanciato il 3 aprile prossimo il nuovo Portale Inps. ROMA, 30 MARZO 2017. Siamo tutti ovviamente interessati a capire come funziona, se sarà più semplice accedere, se ci saranno maggiori informazioni e nuove funzionalità, se insomma il lavoratore, il pensionato, gli operatori del settore, gli utenti tutti, saranno posti al centro dell’attenzione dell’Istituto previdenziale italiano.

Si parla di 40.000 pagine disponibili, di un sito ottimizzato per PC e device mobili (smartphones e tablets), navigazione per utente o servizio, attenzione alla facilità di utilizzo e comprensione, termini tecnici spiegati attraverso apposite schede a finestra.

Il Portale, che tra l’altro sarà completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti, si adatterà – negli auspici degli ideatori – alle esigenze dell’utente che potrà scegliere tra una serie di opzioni tra le quali: la classica opzione di ricerca con cui recarsi immediatamente sulla pagina desiderata e la sezione “trova il servizio”, nella quale selezionare la categoria in cui ci si riconosce (famiglia, pensionati, lavoratori, disoccupati, migranti, aziende, intermediari).

Come ha dichiarato lo stesso Presidente dell’Inps Tito Boeri fin dalla homepage sono messi a disposizione strumenti di ricerca avanzata; temi e categorie di utenza sono alcuni dei nuovi punti di ingresso messi a disposizione dell’utente; i contenuti, come news, prestazioni, schede di orientamento, sono protagonisti dell’homepage; nella homepage e in tutto il portale sono presenti strumenti di supporto e feedback, per mettere l’utente al centro dell’esperienza, supportarlo e ascoltare i suoi bisogni e le sue esigenze.

Insomma sembrerebbe quasi di vivere in Canada o in Australia dove tuttavia questi servizi sono offerti già da decenni: meglio tardi che mai, se effettivamente alle promesse corrisponderanno i fatti e se come preannunciato la totalità delle prestazioni potrà essere gestita per via telematica, secondo i principi di «tracciabilità, uniformità su tutto il territorio nazionale, trasparenza e qualità del servizio». E speriamo che soprattutto che non ci si sia dimenticati dei lavoratori e dei pensionati residenti all’estero. I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

3 – FEDI E PORTA (PD) – 14MA LUGLIO 2017: NUOVE REGOLE E NUOVI IMPORTI ANCHE PER I PENSIONATI ITALIANI ALL’ESTERO . Con il Messaggio n. 1366 del 28 marzo u.s. l’Inps ha illustrato le nuove norme che disciplinano la Quattordicesima mensilità. ROMA, 30 MARZO 2017

Come abbiamo più volte spiegato anche i titolari di pensione italiana residenti all’estero hanno diritto a questa importante prestazione che viene erogata agli aventi diritto in un’unica soluzione solitamente nel mese di luglio.
L’importo della 14ma varia da un minimo di 336 euro a un massimo di 665 euro. Una buona parte dei pensionati italiani residenti all’estero in possesso dei requisiti avrà diritto, per motivi legati alla loro limitata carriera assicurativa in Italia, ad un importo medio di 437 euro.

L’Inps ci ricorda nel suo messaggio che è stato l’articolo 1, comma 187, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (la legge di Bilancio per il 2017) ad aumentare la misura della 14ma (altrimenti chiamata “somma aggiuntiva”) prevista per i soggetti in possesso di un reddito individuale (quindi non si tiene conto dell’eventuale reddito del coniuge) NON superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (che quest’anno è pari a 501,89 euro mensile) ed ha stabilito che la 14ma sia inoltre corrisposta, sebbene in misura diversa, anche ai pensionati in possesso di un reddito complessivo tra 1,5 e 2 volte tale trattamento minimo.

Ma chi ha diritto alla 14ma? Lo stabilisce l’articolo 5, commi da 1 a 4, del decreto legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito dalla legge 3 agosto 2007, n. 127 a favore dei pensionati ultra sessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria, in presenza di determinate condizioni reddituali personali. Quindi le nuove norme hanno incrementato la misura della somma aggiuntiva prevista per i pensionati ultra sessantaquattrenni in possesso di un reddito individuale complessivo non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (e cioè a 9.786,86 euro, che nel caso dei pensionati residenti all’estero deve comprendere anche i redditi esteri inclusa la pensione estera).

Per i soggetti i quali non superano il suddetto reddito l’importo della 14ma sarà di 437 euro se fanno valere una anzianità contributiva ITALIANA fino a 15 anni i lavoratori dipendenti e fino a 18 anni i lavoratori autonomi; l’importo sarà di 546 euro con contributi fino a 25 anni se lavoratori dipendenti e fino a 28 anni se lavoratori autonomi; l’importo infine sarà di 655 euro con contributi oltre 25 anni se lavoratori dipendenti e oltre 28 anni se autonomi.

Le nuove norme hanno inoltre previsto che la somma aggiuntiva sia corrisposta anche in favore dei soggetti in possesso di un reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il menzionato trattamento minimo (e cioè tra 9786,86 euro e 13.049,14 euro), ma con l’erogazione di importi più bassi che variano da 336 a 504 euro. La predetta disposizione ha ridefinito la c.d. clausola di salvaguardia prevedendo che, nel caso in cui il reddito complessivo individuale annuo risulti superiore ad 1,5 volte ovvero a 2 volte il trattamento del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e inferiore a tale limite incrementato della somma aggiuntiva spettante, l’importo in parola viene corrisposto fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Ai fini della determinazione del reddito è rilevante il solo reddito individuale del titolare composto, oltre che dalla pensione stessa, dai redditi di qualsiasi natura, con l’esclusione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse, inoltre, le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti.

Ribadiamo che per i residenti all’estero sono comprese nei redditi le pensioni estere. Giova ricordare che fino ad oggi l’Inps si è rifiutato di prendere in considerazione i contributi esteri ai fini della determinazione degli importi della 14ma e che purtuttavia noi continuiamo la nostra attività politica e legislativa per modificare i criteri adottati dall’Istituto previdenziale italiano perché convinti dell’errore interpretativo e applicativo che danneggia i diritti dei nostri connazionali. Infine evidenziamo che il pagamento verrà effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni unitamente al rateo di pensione di luglio 2017 ovvero di dicembre 2017 per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’anno 2017.

Si rammenta che il beneficio sarà erogato in via provvisoria sulla base dei redditi presunti e sarà verificato non appena saranno disponibili le informazioni consuntivate dei redditi dell’anno 2016 o, nel caso di prima concessione, dell’anno 2017, con, purtroppo come è già accaduto e come abbiamo denunciato, il pericolo che si costituiscano degli indebiti. Consigliamo comunque di rivolgersi a un patronato di fiducia per verificare l’eventuale diritto e gli importi spettanti (e per fare domanda nel caso in cui l’Inps non liquidasse d’ufficio la prestazione). I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

4 – FEDI E PORTA (PD): I CHIARIMENTI DEL FISCO SU DIRITTI E DOVERI FISCALI DEI FRONTALIERI IN SVIZZERA. Importanti chiarimenti per i diritti e i doveri fiscali dei lavoratori “frontalieri” sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 38/E del 28 marzo u.s.. che ha come oggetto il regime fiscale del reddito di lavoro dipendente prodotto da soggetti frontalieri che svolgono la prestazione lavorativa in Svizzera. ROMA 30 MARZO 2017
I chiarimenti erano stati richiesti in un Ordine del giorno approvato dal Senato della Repubblica in occasione della conversione in legge del Dl n. 193/2016 recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili”. L’Odg tra le altre cose impegnava il Governo a fornire la definizione di “lavoratore frontaliero svizzero”.

La questione posta non era marginale in quanto riguardava le modalità delle compensazione finanziarie che alcuni cantoni svizzeri effettuano a favore dei comuni di residenza dei frontalieri sulla base di un Decreto periodico emanato dal MEF che deve individuare i “Criteri di ripartizione e utilizzazione delle compensazioni finanziarie operate dai Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese a favore dei comuni italiani di confine”. Con la sua Risoluzione l’Agenzia delle Entrate ricorda che l’accordo stipulato dall’Italia e dalla Svizzera nel 1974 stabilisce che i compensi e gli stipendi corrisposti ai frontalieri sono tassati nel Paese in cui l’attività è svolta (in questo caso, la Svizzera).

I cantoni interessati (Grigioni, Ticino e Vallese), a loro volta, versano ogni anno ai comuni italiani di confine una parte del gettito fiscale proveniente dalle imposte (federali, cantonali e comunali) versate dagli italiani per il reddito lì prodotto, a compensazione finanziaria delle spese sostenute per i “pendolari” residenti nel loro territorio. I criteri di ripartizione e utilizzazione delle compensazioni finanziarie, stabiliti con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze prevedono, tra l’altro, che “La ripartizione delle somme affluite per compensazione finanziaria viene limitata ai comuni il cui territorio sia compreso, in tutto o in parte, nella fascia di 20 km dalla linea di confine con l’Italia dei tre cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese…”.

Tale ripartizione, stabilisce la normativa in vigore, è operata dividendo l’importo globale della compensazione finanziaria, versata dai tre cantoni summenzionati per il numero complessivo del lavoratori frontalieri residenti, alla data del 31 agosto di ciascun anno, nei «Comuni di confine» e che abbiano svolto nel corso dell’anno attività di lavoro dipendente in uno dei tre cantoni in questione.

La Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate ricorda che dalle disposizioni in vigore risulta che la qualificazione di “frontaliero” svizzero, delineata a livello convenzionale, è da riconoscersi ai lavoratori che siano residenti in un Comune il cui territorio sia compreso, in tutto o in parte, nella fascia di 20 Km dal confine con uno dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, ove si recano per svolgere l’attività di lavoro dipendente. In particolare, giova ricordare, l’Accordo stipulato tra l’Italia e la Svizzera il 3 ottobre 1974 prevede genericamente che i frontalieri “esercitano un’attività dipendente sul territorio di uno dei detti Cantoni” e non richiedono l’ulteriore condizione che l’attività sia prestata in un Cantone “frontista” rispetto al comune di residenza.

Ne deriva così una importante logica conseguenza, e cioè che solo qualora il Comune italiano di residenza del lavoratore frontaliero disti più di 20 km dal confine dei tre Cantoni svizzeri, in luogo dell’articolo 1 dell’Accordo del 3 ottobre 1974 troverà applicazione l’articolo 15 della Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata dal nostro Paese con la Confederazione Svizzera. In tal caso quindi – spiega la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate – il lavoratore che si sposta quotidianamente in Svizzera per svolgere la sua attività pagherà le imposte in Italia che applicherà la sua potestà impositiva applicando tuttavia il beneficio della franchigia di 7.500 euro prevista per i redditi di lavoro dipendente prestato fuori dallo Stato in zone di frontiera (articolo 1, comma 175, legge 147/2013). Infine l’Italia è tenuta a riconoscere inoltre il credito per le imposte pagate all’estero ed, in particolare, ai sensi dell’articolo 165, comma 10, del TUIR il credito sarà riconosciuto riducendo l’imposta estera in misura corrispondente al reddito all’estero che ha concorso alla formazione del reddito complessivo.

Nella sua Risoluzione a firma del Direttore Centrale Dott. Annibale Dodero, l’Agenzia chiede alle Direzioni regionali di vigilare affinché i principi enunciati e le istruzioni fornite vengano puntualmente osservati dalle Direzioni provinciali e dagli Uffici dipendenti. I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

5 – FEDI – GIACOBBE: SOSTENIAMO MATTEO RENZI NEL CONFRONTO PER LE PRIMARIE.
PARTE LA CAMPAGNA PER LE PRIMARIE 2017 A SOSTEGNO DI MATTEO RENZI NELLA RIPARTIZIONE AFRICA, ASIA, OCEANIA E ANTARTIDE . Roma, 31 marzo 2017
YesDownUnder.com, per il Sì a Matteo Renzi.
Non sono i mille giorni del Governo Renzi o la chiara e netta inversione di tendenza per gli italiani nel mondo che ci convincono a sostenere Matteo Renzi.

Abbiamo il dovere di rafforzare il Partito Democratico dopo una scissione che non siamo riusciti ad evitare. Dobbiamo dare al nuovo segretario la forza politica ed elettorale per sconfiggere i populismi che avanzano, i nazionalismi che vorrebbero creare barriere culturali, muri, divisioni. Dobbiamo evitare che la conoscenza, le opportunità di scambio e di crescita, in sostanza l’essenza dell’essere italiani nel mondo, subiscano un pesante arretramento. Dobbiamo contrastare Lega Nord e M5S ed un centro-destra incerto ed insicuro che fanno dell’Italia un paese diviso e disorientato, anche sotto il profilo politico.

La fase riformatrice avviata dal Governo Renzi è parte della storia del Paese, di un Governo che in mille giorni ha fatto tante cose, dalla legge contro il caporalato a quella per il cinema, dai progetti per le periferie e il sostegno all’agricoltura alla legge sul “dopo di noi” e i finanziamenti per l’edilizia scolastica, dal riordino dell’editoria e lo sviluppo della green economy alla stabilizzazione nel mondo del lavoro di 645 mila posti, oltre alla salvaguarda chi era rimasto senza pensione, dalla riforma degli appalti alla legge contro gli sprechi alimentari, da una pubblica amministrazione semplificata alla prima legge nazionale sull’autismo fino al terzo settore ed alle unioni civili.

In 1000 giorni l’Italia è cambiata. Gli italiani nel mondo che hanno votato SI al referendum sulla riforma costituzionale avrebbero voluto un cambiamento anche sotto il profilo istituzionale. Gli stessi italiani nel mondo, che hanno costruito all’estero un loro spazio di vita, culturale, sociale, economica e politica, oggi sentono l’emergenza da affrontare. Rafforzare gli strumenti della cooperazione internazionale, gli organismi sovranazionali, per sconfiggere i nazionalismi, gli egoismi, i populismi e le logiche qualunquiste. Non possiamo permetterci passi indietro nella costruzione di un’Europa unita, nel rafforzare le Nazioni Unite, nel vederci al centro di politiche multilaterali.

Ecco, oggi la sfida verte sul modello di crescita. Multilateralismo significa politica della reciprocità, significa opportunità di scambio, significa libertà di movimento delle persone e delle idee.
Poi abbiamo le nostre splendide comunità italiane nel mondo. In questi anni abbiamo rafforzato la dimensione culturale e linguistica, non solo garantendo i finanziamenti in una situazione di gravi difficoltà economiche per il Paese, ma anche lavorando alla dimensione della rappresentanza. In questi anni abbiamo rafforzato la circoscrizione estero ed abbiamo introdotto il voto anche per I temporaneamente all’estero che andrà ripreso nella nuova legge elettorale, abbiamo esteso ai lavoratori UE ed Extra-UE le agevolazioni fiscali ed ottenuto l’esenzione IMU e TASI per I pensionati in convenzione o con pensione locale, diminuendo di due terzi la TARI, abbiamo prorogato ulteriormente le agevolazioni fiscali per i lavoratori che rientrano nei criteri di controesodo, abbiamo chiesto ed ottenuto dal Governo l’impegno a non chiudere alter sedi consolari e lavorato per recuperare risorse per il Sistema della internazionalizzazione del nostro sistema commerciale e produttivo. Ed abbiamo chiesto ed ottenuto il rinnovo degli organi di rappresentanza delle comunità: Comites e CGIE.

Non siamo ancora pienamente soddisfatti ma rispetto ad altri momenti, nonostante le difficoltà, si percepisce una chiara inversione di tendenze. Per questa ragione sosteniamo Matteo Renzi.

Perché è possibile cambiare, perché per cambiare occorre una guida sicura, perché chi guiderà il Partito Democratico avrà bisogno degli italiani all’estero. Per queste ragioni, Matteo Renzi ci chiede di sostenere la sua mozione congressuale. Per queste ragioni ci impegneremo a sostenere Matteo Renzi per la corsa alla segreteria del PD e per la sfida alle prossime elezioni politiche. I parlamentari del PD: Marco Fedi e Francesco Giacobbe (Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide)

 

Visits: 36

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.