12252 28 marzo 2017 PD – PARLAMENTARI ESTERO

20170328 12:56:00 guglielmoz

1 – FEDI (PD): IL NUOVO ACCORDO FISCALE CON LA SVIZZERA INTENSIFICA I CONTROLLI INTERNAZIONALI SUI CONTRIBUENTI “RECALCITRANTI” – Si intensifica l’azione del Fisco italiano per scovare all’estero gli evasori italiani. Abbiamo dato notizia pochi giorni fa della campagna di controlli sulle iscrizioni all’AIRE.
2 – FEDI E PORTA (PD) – RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI IN ITALIA: LE AGEVOLAZIONI FISCALI ANCHE PER I RESIDENTI ALL’ESTERO.
3 – FEDI E PORTA (PD) – RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI IN ITALIA: LE AGEVOLAZIONI FISCALI ANCHE PER I RESIDENTI ALL’ESTERO – È stato appena pubblicato un nuovo e interessante aggiornamento (Febbraio 2017) dell’Agenzia delle Entrate alla Guida ai benefici fiscali per gli interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio ed agli adempimenti necessari per accedervi.
4 – LA MARCA: UN PROMETTENTE PASSO IN AVANTI PER LA MIA PROPOSTA DI ISTITUIRE LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ITALIANI NEL MONDO. DALLA COMMISSIONE ESTERI PARERE POSITIVO PER LA SEDE LEGISLATIVA.
5 – FEDI E LA MARCA (PD): CONTRARI AD UNA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO . “Non seguiamo i percorsi del passato e non commettiamo analoghi errori – ricordano Fedi e La Marca. In assenza di una vera riforma, che riveda ruolo, competenze, composizione e natura degli organismi di rappresentanza, un semplice aumento della base di iscritti AIRE per la costituzione di un Comites rappresenterebbe unicamente un ennesimo esercizio punitivo nei confronti dei Paesi anglofoni extra-Europei, già penalizzati dalla forte riduzione di componenti nel CGIE
6 – FEDI (PD): LA GIORNATA INTERCOMITES AUSTRALIA SI CONCLUDE CON UN CONFRONTO SULLE OPPORTUNITÀ DEGLI SCAMBI BILATERALI. “La giornata di lavoro dei Comites dell’Australia, svoltasi ad Adelaide, si è aperta con una dettagliata relazione dei Presidenti Quaglia, Cerrato, Stagnitti, Calabrese, Pascalis e Petriconi sulle attività nelle singole circoscrizioni e sui temi all’ordine del giorno dell’assemblea del CGIE. Su di essa è intervenuto il Consigliere del CGIE Franco Papandrea.

1 – FEDI (PD): IL NUOVO ACCORDO FISCALE CON LA SVIZZERA INTENSIFICA I CONTROLLI INTERNAZIONALI SUI CONTRIBUENTI “RECALCITRANTI” – Si intensifica l’azione del Fisco italiano per scovare all’estero gli evasori italiani. Abbiamo dato notizia pochi giorni fa della campagna di controlli sulle iscrizioni all’AIRE. Ora l’Italia ha stipulato con la Svizzera un nuovo accordo sullo scambio di informazioni (gli enti firmatari sono per l’Italia il Dipartimento delle Finanze del MEF e per la Svizzera l’Amministrazione Federale delle Contribuzioni) che rende operativa la previsione dell’articolo 27 della Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali (rinnovata recentemente) sullo scambio di informazioni. ROMA, 20 MARZO 2017

In pratica l’accordo, in vigore dal 2 marzo u.s., che definisce le modalità operative delle cosiddette “richieste di gruppo”, intende rappresentare un ulteriore importante elemento di collaborazione tra i due Paesi verso l’obiettivo di una maggiore trasparenza fiscale per conformare lo scambio di informazioni tra i due Paesi al più recente standard dell’OCSE.

MA COME FUNZIONERÀ IL NUOVO ACCORDO E QUALI SONO I SUOI OBIETTIVI CONCRETI?

L’accordo, come ha illustrato in una sua nota l’Ufficio stampa del MEF, riguarda i “contribuenti recalcitranti”, cioè i clienti italiani a cui è stato richiesto dai propri istituti finanziari ma hanno rifiutato di fornire adeguate rassicurazioni sulla regolarità dei fondi depositati presso le istituzioni finanziarie svizzere interessate e che non hanno aderito alla “Voluntary disclosure”.

Le “richieste di gruppo” generano elenchi nominativi in risposta, che potranno dare origine ad ulteriori richieste di informazioni più dettagliate. In pratica, in base all’accordo, il fisco italiano può chiedere alle autorità elvetiche le seguenti informazioni sui contribuenti recalcitranti: generalità personali, numero di conti correnti in Svizzera, saldo dal 23 febbraio 2015 al 31 dicembre 2016. Non riguarda, invece coloro che hanno aderito alla “Voluntary disclosure” e allo scudo fiscale, o che hanno adeguatamente motivato la compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi.

Questa iniziativa del Fisco italiano si incardina nell’evoluzione più recente e progressiva del quadro di cooperazione internazionale per la trasparenza fiscale. Infatti, giova ricordare che a partire dal prossimo settembre lo scambio automatico di informazioni fiscali consentirà all’Italia di ottenere continuativamente e tempestivamente informazioni su italiani con disponibilità finanziarie presso un sempre più ampio numero di Paesi, compresi i maggiori centri finanziari (tra i quali appunto la Svizzera).

Vale la pena, infine, ricordare che in questo nuovo contesto, e con una presumibile radiografia di tutti i “taxpayer” oltreconfine, la recente riapertura dei termini della “Voluntary disclosure” sarà una importante opportunità da non perdere per i contribuenti italiani i quali intendono regolarizzare la propria posizione fiscale.

2 – FEDI E PORTA (PD) – RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI IN ITALIA: LE AGEVOLAZIONI FISCALI ANCHE PER I RESIDENTI ALL’ESTERO. È stato appena pubblicato un nuovo e interessante aggiornamento (Febbraio 2017) dell’Agenzia delle Entrate alla Guida ai benefici fiscali per gli interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio ed agli adempimenti necessari per accedervi. ROMA 21 MARZO 2017

La Guida 2017 è intitolata “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” ed è aggiornata con le ultimissime novità introdotte dalla Legge di stabilità per il 2017 (n. 232/2016).

La normativa in questione si applica anche ai residenti all’estero proprietari di immobili in Italia i quali producono reddito tassabile in Italia e possono quindi usufruire delle eventuali detrazioni fiscali. Le agevolazioni si applicano agli interventi di efficienza energetica, interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica e idrica ed interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili.

In particolare, i contribuenti possono usufruire delle seguenti detrazioni: 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; 36%, con il limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno spese dal 1° gennaio 2018.

Possono usufruire della detrazione sulle spese di ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.

L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.

I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale includono tra l’altro: interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Nelle agevolazioni sono ricompresi inoltre anche gli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti, per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti); gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico; gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia; gli interventi per l’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica; gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici; gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi; gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune; i lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi (per esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione).

La Guida (consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate) indica infine quali sono le modalità e le procedure da seguire per richiedere ed ottenere le suddette agevolazioni fiscali. I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

3 – FEDI E PORTA (PD) – RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI IN ITALIA: LE AGEVOLAZIONI FISCALI ANCHE PER I RESIDENTI ALL’ESTERO – È stato appena pubblicato un nuovo e interessante aggiornamento (Febbraio 2017) dell’Agenzia delle Entrate alla Guida ai benefici fiscali per gli interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio ed agli adempimenti necessari per accedervi. ROMA 21 MARZO 2017

La Guida 2017 è intitolata “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” ed è aggiornata con le ultimissime novità introdotte dalla Legge di stabilità per il 2017 (n. 232/2016).

La normativa in questione si applica anche ai residenti all’estero proprietari di immobili in Italia i quali producono reddito tassabile in Italia e possono quindi usufruire delle eventuali detrazioni fiscali. Le agevolazioni si applicano agli interventi di efficienza energetica, interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica e idrica ed interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili.

In particolare, i contribuenti possono usufruire delle seguenti detrazioni: 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; 36%, con il limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno spese dal 1° gennaio 2018.

Possono usufruire della detrazione sulle spese di ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.

L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.

I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale includono tra l’altro: interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Nelle agevolazioni sono ricompresi inoltre anche gli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti, per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti); gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico; gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia; gli interventi per l’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica; gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici; gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi; gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune; i lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi (per esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione).

La Guida (consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate) indica infine quali sono le modalità e le procedure da seguire per richiedere ed ottenere le suddette agevolazioni fiscali.

4 – LA MARCA: UN PROMETTENTE PASSO IN AVANTI PER LA MIA PROPOSTA DI ISTITUIRE LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ITALIANI NEL MONDO. DALLA COMMISSIONE ESTERI PARERE POSITIVO PER LA SEDE LEGISLATIVA. ROMA, 22 MARZO 2017 – La Commissione affari esteri della Camera ha proposto la sede legislativa per la mia proposta di legge sull’istituzione di una Giornata nazionale degli italiani nel mondo. Desidero ricordare che 326 deputati, la maggioranza assoluta della Camera, hanno sottoscritto tale proposta. L’adesione alla procedura legislativa, che semplifica di molto il percorso del provvedimento, è venuta da tutti i gruppi parlamentari. Ora il testo passa al parere delle altre commissioni, dopo di che la Commissione Esteri potrà conclusivamente approvarla nel merito.

Per questo passo in avanti, voglio ringraziare tutti i gruppi parlamentari e i colleghi, senza distinzione di orientamento politico. Con particolare gratitudine ringrazio i deputati del Pd eletti all’estero, l’on. Lia Quartapelle, Capogruppo PD in Commissione e il Presidente del Gruppo del Partito Democratico, On. Ettore Rosato, che hanno sostenuto e sostengono con convinzione questa iniziativa, nonché il relatore in Commissione esteri Marco Fedi che ha condiviso con me questa idea fin dall’inizio. Ringrazio, soprattutto, gli italiani all’estero che, direttamente e indirettamente, mi manifestano il loro consenso e l’incoraggiamento ad andare avanti in nome di un giusto principio.

Se la Commissione esteri della Camera, dopo i pareri, confermerà la sede legislativa e approverà nel merito la proposta, essa andrà in seconda lettura al Senato.

C’è dunque la possibilità che entro questa legislatura gli italiani all’estero, di nascita e di origine, possano avere questo importante riconoscimento: una giornata – il 31 gennaio, data simbolo della legge che nel 1901 riconosceva la libertà di emigrare e i diritti dei migranti – nella quale in Italia e nel mondo si parlerà di loro. Della loro storia, del contributo che hanno dato e continuano a dare all’Italia, del grande apporto che hanno arrecato allo sviluppo sociale e civile dei paesi nei quali si sono insediati, delle potenzialità che posseggono nel sostenere e nell’irradiare il nostro Sistema Paese, delle loro espressioni culturali e delle loro esperienze d’integrazione.

Negli assidui incontri che ho avuto con i nostri connazionali in questi anni, ogni volta che ho parlato del dovere dell’Italia di compiere un atto di valorizzazione e di riconoscimento nei confronti di milioni di suoi figli che hanno ricostruito con sacrificio, dignità e successo la loro esistenza nei diversi angoli della terra, ho colto un’emozione profonda e un consenso altrettanto intenso.

Ora che le cose si sono messe su un giusto binario, mi piacerebbe che questi sentimenti fossero avvertiti anche da tutti i parlamentari che dovranno adottare questa decisione affinché sia dato il giusto riconoscimento ai milioni di italiani che con il loro impegno e il loro lavoro hanno spianato la grande strada sulla quale le giovani generazioni stanno camminando”. On. Francesca La Marca

5 – FEDI E LA MARCA (PD): CONTRARI AD UNA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO . “Non seguiamo i percorsi del passato e non commettiamo analoghi errori – ricordano Fedi e La Marca. In assenza di una vera riforma, che riveda ruolo, competenze, composizione e natura degli organismi di rappresentanza, un semplice aumento della base di iscritti AIRE per la costituzione di un Comites rappresenterebbe unicamente un ennesimo esercizio punitivo nei confronti dei Paesi anglofoni extra-Europei, già penalizzati dalla forte riduzione di componenti nel CGIE. ROMA, 28 MARZO 2017

Gli InterComites di Stati Uniti ed Australia, a cui si è sommata la voce della Nuova Zelanda, in appositi ordini del giorno votati all’unanimità ed in recenti comunicati, hanno espresso durissime critiche verso questo orientamento che auspichiamo non risulti prevalente nel CGIE che nella prossima plenaria affronterà questo tema.

Ribadiamo che il tema di una riforma rimane prioritario, ma una riforma “minimalista”, che cioè modifichi solo alcuni aspetti dell’attuale impianto normativo, non può e non deve ridurre la qualità della rappresentanza, bensì deve garantire il giusto equilibrio tra le aree continentali, soprattutto quelle dove distanze ed ampiezza territoriale, storicamente, determinano esigenze diverse, sia nei servizi che nella rappresentanza comunitaria e politica.

Su questi temi ci uniamo alle posizioni espresse dai Comites e dal CGIE dell’area anglofona e siamo pronti pubblicamente e nelle aule parlamentari a condurre ogni necessaria azione politica tesa alla modifica di queste scelte. I deputati: Marco Fedi e Francesca La Marca

6 – FEDI (PD): LA GIORNATA INTERCOMITES AUSTRALIA SI CONCLUDE CON UN CONFRONTO SULLE OPPORTUNITÀ DEGLI SCAMBI BILATERALI. “La giornata di lavoro dei Comites dell’Australia, svoltasi ad Adelaide, si è aperta con una dettagliata relazione dei Presidenti Quaglia, Cerrato, Stagnitti, Calabrese, Pascalis e Petriconi sulle attività nelle singole circoscrizioni e sui temi all’ordine del giorno dell’assemblea del CGIE. Su di essa è intervenuto il Consigliere del CGIE Franco Papandrea. Roma, 26 marzo 2017

Dopo aver portato il mio saluto e quello del collega Giacobbe, ho richiamato l’esigenza di lavorare sui problemi reali della comunità, promuovendo nei prossimi mesi un monitoraggio della rete diplomatico-consolare e una verifica della qualità dei servizi prestati ai connazionali.

Sulla riforma dei Comites, la posizione da assumere sarà quella indicata dai Presidenti australiani: una sostanziale e netta bocciatura di un percorso già superato dai fatti, una finta riforma che in realtà penalizza soprattutto i Paesi anglofoni. Non è riducendo il numero dei Comites che si innova la rappresentanza comunitaria.

Sul tema della promozione linguistico-culturale, chiediamo non soltanto il pieno riconoscimento degli Enti gestori in Australia, impegnati in questo settore con serietà e qualità da quarant’anni, ma il rafforzamento del loro ruolo nel contesto di qualsiasi strategia e progetto del governo italiano in Australia. Gli Enti gestori sono da considerarsi interlocutori privilegiati e a loro va riconosciuto il compito di coordinare, a livello nazionale australiano, la promozione dell’italiano con altre organizzazioni che operano sul territorio.

Nella seconda parte della giornata, durante il pranzo di lavoro alla South Australian Italian Association, ho richiamato le grandi sfide che abbiamo davanti a noi, a partire dai populismi e dagli egoismi nazionalistici che, sia livello culturale che a livello politico ed economico, rischiano di rallentare scambi, opportunità formative e progetti di collaborazione bilaterale. Un freno, insomma, alla politica di reciprocità, che ha caratterizzato i rapporti tra l’Italia e l’Australia per molti anni. Passi indietro sulle politiche d’immigrazione e sui visti rallenterebbero le opportunità di scambio, restrizioni sulla cittadinanza renderebbero il sistema più rigido, limitazioni sulla mobilità delle persone limiterebbero la crescita delle opportunità formative. In sostanza l’età della “chiusura” culturale potrebbe avere conseguenze molto negative sul futuro dei rapporti bilaterali.

Ho ribadito la convinzione che l’Italia abbia bisogno di una guida politica decisa e con idee chiare. La sconfitta referendaria è stata una battuta d’arresto. È necessario superare questa condizione di “rallentamento” istituzionale e continuare a costruire, possibilmente con Matteo Renzi che ha dimostrato di saperlo fare, l’Europa dei popoli e delle culture. La Brexit non deve essere l’evento che caratterizzerà l’Europa del futuro, ma un episodio che dovrà rafforzare l’Unione. In questo senso è impegnato il Governo di Paolo Gentiloni.

In questa giornata importante per il Comites di Adelaide che l’ha organizzata, in questo Stato, il South Australia, può ancora nascere un modello nuovo di partnership tra imprese, business community, istituzioni e comunità per rafforzare gli strumenti della “conoscenza”, il fattore fondamentale per costruire le scelte del futuro. Da Adelaide, dove è nato il Forum dei Parlamentari australiani di origine italiana, arriva oggi un’altra proposta per un business council innovativo anche rispetto all’esperienza delle Camere di Commercio”. On. Marco Fedi

 

Views: 30

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.