12237 LA FESTA NAZIONALE CHE DIVIDE L AUSTRALIA

20170205 10:43:00 guglielmoz

IL 26 GENNAIO IN AUSTRALIA SI RICORDA L’ARRIVO DELLA PRIMA FLOTTA BRITANNICA. PER GLI AUSTRALIANI BIANCHI LA DATA RAPPRESENTA L’ORIGINE DELLA LORO STORIA, PER GLI ABORIGENI È UN GIORNO DI LUTTO

Ogni anno il 26 gennaio, in piena estate, gli australiani tirano fuori bandiere e barbecue per celebrare l’Australia day. Ma con l’aumento della temperatura cresce anche il nazionalismo, e di conseguenza la rabbia e l’alienazione degli aborigeni e di molti altri australiani. La data ricorda l’approdo della prima flotta britannica nella baia di Sydney, nel 1788, che portò sul suolo australiano 1.400 persone, metà delle quali detenuti trasferiti dall’Inghilterra per fondare una colonia penale. Dopo la guerra d’indipendenza americana, i britannici avevano bisogno di un posto nuovo dove mandare i criminali. I colonizzatori e i loro tribunali consideravano l’Australia terra nullius, terra di nessuno, una finzione giuridica usata nei due secoli successivi per giustificare il furto della terra aborigena.

PER I BIANCHI AUSTRALIANI quel giorno è l’inizio della loro storia, mentre gli aborigeni lo considerano un giorno di lutto e lo chiamano “giorno della sopravvivenza” 0 “giorno dell’invasione”.
Il conflitto con la popolazione aborigena cominciò quasi subito dopo l’arrivo della prima flotta, e fu un elemento costante nel secolo successivo. I coloni bianchi avvelenarono i pozzi e i sacchi di farina, massacrarono impunemente uomini, donne e bambini. Gli aborigeni lottarono per la loro terra per quasi 150 anni. Il tentativo di sterminio da parte dei colonizzatori alla fine diventò la politica ufficiale del governo. Gli aborigeni furono costretti ad abbandonare la loro terra e a vivere confinati in missioni e riserve. Fino al 1969 i loro figli, le cosiddette “generazioni rubate”, furono regolarmente sottratti alle famiglie nel tentativo di far estinguere il popolo aborigeno.
L’elemento più pericoloso del progetto coloniale era la disumanizzazione degli aborigeni e il tentativo di distruggere la loro cultura. I coloni raccontavano ai figli degli aborigeni che il loro era un popolo di cacciatori raccoglitori, sminuendone e distruggendone la cultura tradizionale, i siti sacri e le lingue. In verità gli aborigeni australiani sono la più ANTICA CIVILTA’ del mondo, con circa 330 lingue diverse, anche se quelle parlate dai bambini oggi sono solo tredici. Le conseguenze dell’esproprio si fanno sentire ancora oggi. Gli uomini, le donne e i bambini aborigeni hanno un tasso d’incarcerazione altissimo.
Per molti aborigeni il 26 gennaio rappresenta la celebrazione di un genocidio di stato e, senza una giusta resa dei conti con il passato, la riconciliazione è impossibile. La storia della resistenza aborigena alla colonizzazione è stata in gran parte cancellata. Nel 2008 il primo ministro Kevin Rudd ha presentato le sue scuse ufficiali alle generazioni rubate, ma non ha mai offerto un risarcimento. Nel frattempo il numero dei bambini aborigeni tolti alle famiglie è aumentato di anno in anno.

UNA DATA ALTERNATIVA.
Il popolo aborigeno continua a chiedere giustizia, ma deve scontrarsi con un intero sistema. La finzione legale della “terra di nessuno” fu cancellata dall’alta corte nel 1992. Questo aprì la strada al Native title act, che riconosce agli aborigeni i diritti sulla terra ma solo in circostanze specifiche e senza che i proprietari abbiano un peso nelle decisioni sull’uso della terra. Troppo spesso, infatti, le aziende che mirano allo sfruttamento delle risorse naturali hanno la meglio su chi vuole preservare il territorio.
Sempre di più gli australiani si sono uniti agli aborigeni contro la celebrazione del 26 gennaio. Alcune comunità stanno pensando di scegliere una nuova data da festeggiare. Nella città di Freemantle il consiglio comunale ha deciso di cambiare giorno: il governo federale si è opposto, creando una controversia ma rafforzando cosi il movimento. La celebrazione di un genocidio potrebbe essere confinata agli annali della storia,

NOTA
1 – Da sapere, Il primo ministro aborigeno.
Il 18 gennaio 2017, in un rimpasto di governo, Ken Wyatt è diventato il primo ministro aborigeno della storia australiana. Candidato nelle fila del Partito liberale (conservatore), nel 2010 è stato il primo indigeno australiano eletto alla camera dei rappresentanti (nel parlamento federale oggi siedono altri quattro deputati indigeni). Maestro elementare per tredici anni, Wyatt guida il ministero per la cura degli anziani e la salute degli indigeni. The Age.

2 – L’Australia Day è la festa nazionale ufficiale dell’Australia, e si celebra il 26 gennaio. Essa ricorda lo sbarco della First Fleet nella Baia di Sydney, avvenuto il 26 gennaio del 1788.
Il 26 gennaio 1788 fu il giorno in cui il capitano Arthur Phillip prese formalmente possesso della colonia del Nuovo Galles del Sud.
Nel 1808 la festa fu celebrata come “First Landing” o “Foundation Day”. Nel 1818, in occasione del trentesimo anniversario, i dipendenti del governo ricevettero una vacanza (una tradizione che fu presto seguita da banche ed altri uffici pubblici).
Nel 1888 tutte le capitali delle colonie (con l’eccezione di Adelaide) celebrarono la festa come “Anniversary Day”, e durante il 1935 tutti gli stati dell’Australia la festeggiarono come “Australia Day” (anche se era ancora conosciuta come “Anniversary Day” nel Nuovo Galles del Sud).
Il centocinquantesimo anniversario dell’insediamento dei bianchi nel continente, nel 1938, fu festeggiato grandiosamente. I preparativi cominciarono nel 1936, con la creazione di un “Celebrations Council”. In quell’anno, il Nuovo Galles del Sud fu il primo stato ad abbandonare il tradizionale week-end festivo per adottare un unico giorno di festa come “Anniversary Day”: il 26 gennaio.
Nel 1946, il Commonwealth e i governi degli stati decisero di unificare tutte le varie celebrazioni in un’unica festività, chiamata “Australia Day” e celebrata il 26 gennaio, anche se il giorno di vacanza fu invece fissato per il lunedì immediatamente successivo alla festa.
Dal 1994, tutti gli stati australiani hanno adottato il 26 gennaio stesso come giorno di vacanza.
Celebrazioni
L’Australia Day è caratterizzato da celebrazioni in ogni parte del paese. In quest’occasione vengono assegnati premi nazionali molto prestigiosi, quali “Order of Australia” e “Australian of the year” per gli eccezionali meriti conseguiti. Ci sono anche cerimonie di premiazione per la cittadinanza, come ad esempio l’Australia Day Achievement Medallion, un premio riservato alle personalità civili che si sono distinte in qualche modo.
In molte città si possono ammirare le esibizioni aeree dell’Air Force australiana. Molto diffusi sono anche gli spettacoli di fuochi d’artificio, il più famoso dei quali è il Lottery Skyworks di Perth. Quest’anno è stato assegnato a Peter . Di solito, inoltre, il Primo Ministro indirizza un discorso alla nazione.

3 – La maggior parte degli AUSTRALIANI ABORIGENI chiama l’Australia Day “INVASION DAY”, in riferimento alla decimazione dei loro antenati, alle confische di terre e alla distruzione della loro cultura seguite all’arrivo degli Inglesi. Ma negli ultimi anni molti aborigeni hanno celebrato la festa come “SURVIVAL DAY”, ringraziando che i loro antenati non siano stati completamente decimati dai coloni stranieri.
L’Australia Day è trattato con ambivalenza anche da quelli che considerano la fondazione della prima colonia non così importante per lo stato intero. Ad esempio, molti abitanti dell’Australia Occidentale sottolineano il fatto che gli inglesi non arrivarono nell’ovest del continente prima del 1791; ma anche alcuni Australiani dell’Est non vedono di buon occhio la celebrazione, affermando che si tratta solo di una festa commerciale

 

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