12196 OGNI GIORNO 35MILA PERSONE ABBANDONANO LE LORO CASE

20161118 11:23:00 guglielmoz

Il dramma dei rifugiati che scappano da guerre e carestie, 65 milioni nel mondo, raccontato dal Terzo rapporto sulla protezione internazionale fatto da Caritas e Fondazione Migrantes. In Italia gli arrivi crescono del 13% e toccano quota 159milavi, raddoppiano i minorenni, 8mila i ragazzini soli scomparsi mentre i morti nel tentativo di raggiungere l’Europa sfiorano i 5000. Le regioni che ospitano, Lombardia, Veneto, Piemonte e le proposte dell’Anci per facilitare l’accoglienza.
di Caterina PASOLINI 16 novembre 2016

Roma. Ogni minuto 24 persone sono costrette a fuggire dalle loro case, per cercare di sopravvivere. Scappano da guerre, miseria, ingiustizie sociali. Ogni giorno l’anno scorso 34 mila persone hanno abbandonato tutto per allontanarsi da una realtà che parla di di bombe, violenza e morte: 35 conflitti, 17 situazioni di crisi nel mondo. Così sono stati 65,3 milioni i migranti forzati sulla terra, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo.
E’ questa la fotografia che fa il Terzo rapporto sulla protezione internazionale in Italia presentato questa mattina ed elaborato grazie ad Anci, Caritas italiana, Cittalia, fondazione Migrantes, servizio centrale dello Sprar in collaborazione con l’Unhcr. Parla di generazioni in fuga, la metà dei rifugiati nel mondo sono minorenni spesso scappati dai loro paesi che hanno affrontato il viaggio da soli: sono infatti più di 98mile domande le richieste di asilo da parte di ragazzini arrivati soli in Europa da Eritrea, Siria, Somalia., Afghanistan. E se loro ce l’hanno fatta, a fine ottobre è diventato drammatico il numero delle persone morte cercando di raggiungere l’Europa: 4899, di cui 3654 affogate nel mediterraneo in vista delle coste, buttate in acqua dai mercanti di uomini, sfinte da viaggi senza acqua nè cibo attraverso il deserto prima di giungere al mare.

In Turchia record di rifugiati. Il rapporto fotografa lo scenario mondiale e come i vari paesi rispondono rispetto alle richieste di aiuto delle popolazioni in fuga. I Paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati si trovano in regioni in via di sviluppo. La Turchia si conferma il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati con 2,5 milioni di persone accolte, rispetto agli 1,6 milioni dello scorso anno; la Siria è il primo paese di origine di chi scappa: 4,9 milioni di rifugiati.

In Europa, nel 2015, sono state presentate 1.393.350 domande di protezione internazionale: un valore più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. La Germania, con 476.620 domande presentate (pari al 36% delle istanze in UE) si conferma la destinazione prescelta da chi scappa con l’incubo delle bombe e della fame. E’ infatti primo paese per numero di richieste di protezione internazionale, seguita da Ungheria, Svezia, Austria e Italia. Questi primi cinque paesi raccolgono il 74,8% delle domande presentate nell’Unione Europea.

L’Italia e i migranti: E l’Italia? Sempre alla fine di ottobre 2016, sono arrivate in Italia 159.432 persone (+13% rispetto all’anno precedente), tre su quattro erano uomini, fra cui 19.429 minori non accompagnati (12,1%). Alla stessa data in Italia c’erano 171.938 persone accolte in diverse strutture di accoglienza (CARA, CDA, CPSA, CAS, SPRAR). "Da fanalino di coda dell’Europa siamo diventati un paese più ospitale dove è stata raddoppiata la capacità di accoglienza di profughi e migranti nel giro di due anni", sottolinea il rapporto. A fronte di 84mila domande di protezione internazionale l’Italia ne ha accettato il 41 %, in Germania la percentuale dei sì è la stessa, ma le domande sono 476mila

Da dove arrivano:I migranti arrivano soprattutto da Eritrea, Nigeria, Sudan, Gambia, i siriani come numero sono solo al sesto posto.
In 13870 casi è stata riconosciuta una qualche forma di protezione internazionale, in particolar lo status di rifugiato a 3555, pari al 5% delle domande mentre l’anno prima era stato concesso al doppio dei richiedenti. Hanno ricevuto in 15768 il permesso di soggiorno per motivi umanitari (il 22%, l’anno prima era stato dato al 28%)

Le regioni che li ospitano. Dove si trovano, dove sono stati accolti?. Rispetto ai 76683, la maggioranza è ospitata in lombardia, il 16%, il Veneto accoglie il 9,9%, in Piemonte si trova il 9,1% mentre in Campania 9%. La maggior parte dei migrasti residenti è invece in Sicilia 45,8%, seguono Puglia 23,5,% Calabria 13,6% e Lazio col 10 % %

I comuni, le proposte per favorire accoglienza e non intaccare bilanci
“Il sostegno ai Comuni che accolgono e, attraverso di loro, alle persone in fuga da guerre e violazioni dei diritti umani caratterizza l’impegno di Anci che, attraverso la rete dello Sprar, punta all’accoglienza diffusa e sostenibile sul territorio, soprattutto grazie alla collaborazione e al pieno
coinvolgimento degli attori locali”, ha detto il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra. "In questa direzione per supportare i Comuni che volontariamente scelgono di aderire alla rete abbiamo proposto, tra gli emendamenti alla Legge di bilancio, la
possibilità di non calcolare le spese per il personale impegnato nei progetti Sprar ai fini della valutazione dei tetti di spesa e di assunzioni di personale".
Monsignor Giancarlo Perego, direttore Generale della Fondazione Migrantes, ha sottolineato come purtroppo sia evidente la crescita del numero delle accoglienze in strutture precarie e straordinarie (oltre il 300% in tre anni), mentre il numero delle persone richiedenti asilo e rifugiati negli SPRAR è aumentata solo del 20%: "dati che chiedono di continuare un impegno di accoglienza diffusa e organica sul territorio nazionale, a tutela di un diritto fondamentale, quale è l’asilo".

I minori non accompagnati: La situazione dei minori non accompagnati, quasi raddoppiati nel 2016 rispetto al 2015, ospitati in strutture straordine soprattutto in Sicilia (10 volte più che in Veneto e 5 volte più che in Lombardia) è stata sottolineata come la crescita costante tra gli under 18 che arrivano in Italia e si rendono irreperibili: almeno 8.000 nel 2016.

 

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