12194 REFERENDUM: Intervista a Stefano Schwarz, coordinatore del Comitato “Scelgo NO”

20161115 20:01:00 redazione-IT

Stefano Schwarz , 33 anni, è il coordinatore e tesoriere del comitato "Scelgo No" (www.scelgono.it). Piemontese di nascita, ha studiato Relazioni Internazionali a Bordeaux e a Torino. Poi esperienze In Laos e Filippine. Ha Collaborato con Child Frontiers, società specializzata nella protezione all’infanzia per conto di UNICEF e per le Nazioni Unite in Europa, Sud Est Asiatico, Nord America e in Africa occidentale.

Partiamo dalla questione di merito: Perché per te è importante votare “No”?

Perché concordo con Luigi Ferrajoli quando dice che non si sta cambiando la Costituzione, ma la si sta stravolgendo cambiando 47 articoli della stessa in un colpo solo. Inoltre non è solo un problema di quantità di articoli modificati, ma di qualità. Di fatto la si peggiora, che se ne dica. Per questo voto No.

In un documento che porta la tua firma oltre a quella di Calvi, Pace, Zagrebelsky, Grande e Migone si parla della lettera agli italiani residenti all’estero del presidente del consiglio nei termini di un atto di straordinaria gravità e di ingerenza indebita dell’esecutivo nel voto dei cittadini. Puoi spiegarci il perché ?

Beh, mi sembra ovvio che le forze in campo siano sproporzionate, sia a livello di potere che di risorse finanziarie. Siamo di fronte ad un Governo costituente che usa le nostre rappresentanze all’estero come se fossero a servizio della maggioranza che sostiene il Governo Renzi in Parlamento. Le nostre rappresentanze sono lì per rappresentare tutti i cittadini italiani, lo Stato: sia coloro che voteranno SI che coloro che voteranno NO e per garantire un corretto esercizio di democrazia. Qui si confondono tutti i piani. Il Governo, lo Stato, il Partito di maggioranza relativa. Inoltre sono ancora del tutto chiari modalità di acquisizione degli indirizzi e finanziamento dell’iniziativa. Era un’iniziativa istituzionale o privata ? Se fosse stata istituzionale avrebbero dovuto allegare anche un depliant con la posizione del NO. Ma se è privata, perché il Sig. Matteo Renzi, come si firma, nella lettera parla come premier dell’Italia e allega tutte quelle foto scattate nell’ambito di sue missioni istituzionali ? Cosa ne deduce chi riceve la lettera ? che gli ha scritto un cittadino toscano o il presidente del Consiglio ? Dicono che gli indirizzi siano pubblici, allora si possono allora usare anche per noi? Quando avremo modo di averli e usarli a tal proposito? Il Ministro Gentiloni ce li può fornire quanto prima ? visto che gli italiani all’estero stanno già votando ? Certo ormai non avremo modo di mandare lettere a mezzo mondo via DHL in 3 giorni. Problema nostro? No, problema di tutti, della collettività, e degli italiani all’estero che forse si sentiranno trascurati dai comitati del No; è bene invece che sappiano che purtroppo non abbiamo le risorse finanziare e logistiche necessarie, si tratta di milioni di euro, quindi invitiamo tutti ad andare sui siti web www.scelgono.it e a veder cosa comportano queste modifiche della Costituzione.

Dando una lettura politica della riforma costituzionale, come si inserirebbe questa nel contesto politico nazionale ed internazionale?

La nuova Costituzione Boschi Renzi si inserisce malissimo sia nel contesto politico nazionale che internazionale. Bisogna non prendere in giro le persone. Noi diciamo NO per cambiare veramente e in meglio, non per costituzionalizzare la fine di fatto del Parlamento italiano, e in particolare del Senato della Repubblica. Inoltre la riforma va letta insieme alla nuova legge elettorale, l’Italicum, che se vince il SI sono pronto a scommettere che non cambieranno. Un Senato di nominati, di consiglieri regionali e qualche sindaco decisi a Roma. Bel risultato per chi come Giacchetti ha fatto lo sciopero della fame per avere una legge elettorale più civile e senza premi di maggioranza astrusi e per chi ha fatto del federalismo la propria bandiera per anni.

Ci viene detto “bastaunsi” per avere un’Italia e un’Europa più forte. Crediamo sia vero esattamente il contrario. Quale Europa? Quella del pareggio di bilancio in Costituzione? Del fiscal compact, del Jobs Act? Delle banche? Di JP Morgan che si compra per quattro lire il Monte dei Paschi di Siena? Qui si straparla.

L’Italia sarà più forte nel momento che avrà un Parlamento più forte, non più debole. Ci saremmo mai permessi di dire agli americani che il loro Senato è da buttare via? Non confonderei Renzi con Spinelli. Mi sembra un errore grossolano. Ventotene era un’altra cosa. Qui sembra che si basti annunciare una riforma per farla. Non è così. Quello di cui sono capaci è l’abolizione delle Province, per esempio, e lo hanno ampiamente dimostrato. Avete visto come le hanno cambiate, vero? Mi sembra un bell’ esempio di come NON si fanno le cose.

Per chi, all’estero, intende votare Sì, è bene anche sapere quali saranno le conseguenze e le ricadute sui residenti all’estero? Col nuovo Senato perderanno rappresentanza…

La nuova Costituzione Boschi-Renzi elimina la circoscrizione Italiani nel Mondo al Senato. E’ un dato di fatto. “Bastaunsi” e gli italiani residenti o temporaneamente all’estero non avranno più rappresentanza nel nuovo Senato. Alla faccia dell’iperattivismo in America latina e America del Nord di questi ultimi mesi del Ministro Boschi e degli altri rappresentanti del Governo in campagna elettorale. Giustamente hanno capito che lì si giocano anche la loro sopravvivenza politica. Poi, che vogliano veramente tutelare o meno gli interessi e rappresentare veramente le istanze di milioni di cittadini che non vivono più in Italia è tutta un’altra storia. Io mi sentirei usato e preso in giro se abitassi a Buenos Aires, Sydney o New York per esempio. Solo per citare un esempio, pare che per il prossimo triennio, siano programmati tagli per altri 20 milioni di Euro per gli interventi sui corsi di italiano all’estero, su cui già si è abbattuto un taglio complessivo del 70% negli ultimi 5 anni. E i famosi 50 milioni di Euro promessi recentemente a Firenze da Renzi agli Stati generali della lingua italiana, andranno da tutt’altra parte.

Possiamo parlare di riduzione di partecipazione democratica dei cittadini italiani all’estero?

Beh, questo mi sembra incontestabile, checché ne dica la propaganda del Governo. Non solo non avranno più rappresentanti in Senato, ma stando all’Italicum, non potranno neanche votare all’eventuale ballottaggio.

C’è qualcosa che senti di dover dire agli italiani all’estero in merito al referendum?

Io credo che gli Italiani all’estero sappiano bene cosa fare e come votare al referendum, anche perché all’estero per svariate ragioni, alcune molto tristi, si concentrano molte eccellenze del nostro Paese che sono scappate da qui. Moltissimi dei miei amici e compagni vivono e lavorano all’estero, hanno dei figli, si sono stabilizzati a Bruxelles, piuttosto che a Berlino o a Shanghai, a Bangkok come a Melbourne. Detto questo mi piacerebbe che fossero messi in rete, in relazione, non lasciati soli e consultati solamente quando fa più comodo a chi è al potere. Bisogna essere conseguenti nelle proprie azioni. Non bastano le parole. Per questo consiglio a tutti la visione di un’intervista al Presidente del Consiglio sulla CNBC appena arrivato a Palazzo Chigi. La possono trovare qui. Costui è la persona che sta migliorando, secondo lui, secondo me invece stravolgendo, la Costituzione. Ci possiamo fidare? Ci rappresenta? Io credo che possiamo aspirare a qualcosa di meglio. Italians know better, no?

 

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