12183 REFERENDUM E VOTO ALL’ESTERO: MELILLA (SI) INTERROGA GENTILONI

20161107 21:23:00 redazione-IT

Come è stata fatta la ripartizione dei fondi per sostenere il referendum all’estero, Paese per Paese? A chiederlo è il deputato di Sinistra Italiana, Gianni Melilla in una interrogazione al Ministro degli esteri Paolo Gentiloni.
Nella premessa, Melilla cita il Fatto Quotidiano che il 25 ottobre ha pubblicato “un articolo a firma di Gianluca Roselli dal titolo “Tutti i modi per truccare il voto all’estero: in palio c’è oltre un milione di Sì”, in cui è stato intervistato il coordinatore nazionale della Filef Rodolfo Ricci;

la Filef (Federazione italiana dei lavoratori emigrati e famiglie) è una Associazione – fondata nel 1967 da Carlo Levi, Paolo Cinanni e altri intellettuali – che, con la sua presenza in tutti i Paesi del mondo e nelle regioni italiane, determina una partecipazione attiva e diretta di centinaia di migliaia di lavoratori emigrati, rappresentando essi stessi i loro problemi di vita e di lavoro e proponendo soluzioni, unitarie e mai corporative, nell’ambito della realtà complessa delle società estere e del nostro Paese”.
“Nel corso dell’intervista, nonché con un comunicato stampa emanato dalla Filef, riferendosi all’imminente referendum costituzionale, – riporta Melilla – il coordinatore Rodolfo Ricci ha esposto le preoccupazioni ampiamente condivise all’interno della Filef che di volta in volta emergono in relazione al voto per corrispondenza all’estero, sottolineando, in particolare, i rischi di brogli derivanti dalla potenzialmente possibile sottrazione e incetta di plichi che possono essere manomessi e votati da parte, non tanto di singoli, ma, eventualmente, da organizzazioni messe all’uopo a punto per questo scopo e che dispongano di consistenti mezzi e informazioni”;
“Per quanto riguarda in particolare il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, – spiega il deputato – facendo presente che la Filef nazionale è ufficialmente schierata per il “NO”, pur nel rispetto delle diversificate posizioni all’interno dell’Associazione, è stato sottolineato il ruolo di informazione che può essere svolto da operatori di queste organizzazioni, indipendentemente dalle posizioni sul voto, anche perché all’estero, per specifici settori di popolazione, è difficile acquisire informazioni in altro modo; soprattutto, per l’organizzazione della consultazione referendaria all’estero, risulta che è stato reso noto al Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE) che il Ministero dell’economia e delle finanze abbia dotato il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale della somma di 19,7 milioni di euro per l’organizzazione della consultazione, di cui 6,7 milioni solo per l’Argentina”.
Melilla, quindi, chiede di sapere “quale sia, nello specifico, la ripartizione dei suddetti fondi Paese per Paese e quali siano i parametri adottati per questa suddivisione e le funzioni specifiche che saranno assolte con tali fondi, in modo da contribuire anche ad evitare il proliferare di approcci scandalistici al voto degli italiani all’estero, una consuetudine, a parere dell’interrogante, non accettabile”.

(aise/eminews)

 

Views: 14

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.