11739 Frontiere Europa: inchiesta sulla nuova migrazione italiana in Belgio

20150614 19:31:00 redazione-IT

Ieri, 11 giugno 2015, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, si è tenuta una conferenza dal titolo “Frontiere Europa – La nuova migrazione italiana in Belgio: nuove rotte, confini e diritti”, organizzata da La Comune del Belgio asbl in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Durante l’iniziativa sono stati resi pubblici i risultati dell’inchiesta condotta dalla Comune del Belgio nel 2014, a 500 nuovi migranti di eta’ compresa tra i 18 e i 35 anni.
Dei nuovi italiani arrivati in Belgio, il 47.7% ha tra i 30 e i 45 anni, il 45.2% ha meno di 30 anni e il 7.1% ha piu’ di 45 anni. Un’eta’ quindi mediamente elevata rispetto alla narrativa corrente che vuole la nuova migrazione come fenomeno esclusivamente giovanile. Il 59.2% lavora, il 15.9% cerca lavoro e il 19.5% e’ venuto in Belgio per studiare. Due terzi del campione non sono alla loro prima esperienza all’estero.

Coloro che gia’ lavorano sono in ampia maggioranza (76%) qualificati e la stragrande maggioranza (81.3%) e’ soddisfatta di un lavoro che corrisponde alle proprie qualifiche. Ancora oggi, le persone si muovono per lavoro (84%). L’inchiesta mostra quanto l’involuzione dei rapporti di lavoro in Italia, e la ricerca di un percorso professionale stabile, retribuito a sufficienza e con coperture sociali giochi un ruolo fondamentale. Il 75% gia’ lavorava in Italia, ma occupato con un cotratto atipico/precario (32%), tempo determinato (23%), o addirittura in nero (11%) in nero o con partita iva (3%)

Anche l’83% di coloro che stanno cercando lavoro in Belgio lavorava in Italia. Lavoro in nero (26.3%), contratti atipici/precari (26.3%), con partita iva (2.6%) o a tempo determinato (21%). Il 75.7% di chi cerca lavoro lo accetterebbe anche non in linea con il titolo di studio. Dimostrando che la nuova migrazione italiana non e’ soltanto ‘fuga di cervelli’, i dati mostrano che il 25% della nuova migrazione e’ costituita da persone senza un alto livello di scolarizzazione. Infine, solo 1/3 del totale e’ iscritto all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti Estero) e solo 2 su 10 credono che faranno ritorno in Italia.

Jean-Michel Lafleur, Università di Liegi, ha chiarito come ‘gli italiani in Belgio sono ancora la prima nazionalita’ presente e che, per effetto della crisi economica, la percentuale annua di italiani in ingresso e’ aumentata di circa il 94% dal 2011’. All’evento hanno partecipato in qualita’ di relatori anche Anne Morelli dell’Università Libera di Bruxelles (ULB) e Costanza Margiotta dell’Universita di Padova, insieme ai rappresentanti di associazioni italiane e belga, Teresa Butera del Casi-Uo, Andrea Malpassi dell’Inca-CGIL, Pietro Lunetto della la Filef Belgio Nuova Migrazione e Francesca Simeoni di Piola Libri. Tutte le organizzazioni ed associazionipartecipanti si sono dette disponibili a continuare questo percorso conoscitivo sulla emigrazione italiana.

Con forza, e’ emersa la richiesta di impegno alle istituzioni italiane, alle realta’ sindacali e associative. Impegno rispetto a cittadini italiani ancora vittime di discriminazioni, di un accesso differenziale ai diritti rispetto agli autoctoni, e di un generalizzato abbassamento della soglia dei diritti nel paese d’origine, che spinge a migrazioni non volontarie. Ma, ‘oltre a battersi per il diritto a avere diritti’, conclude La Comune del Belgio, ‘è necessario che le forze sociali e progressiste riconoscano la sfida collettiva, politica e sociale, e facciano propria la battaglia per una Europa sociale forte e armonizzata, poiché senza di essa il cittadino torna ad essere isolato, solo e per questo debole. I cittadini dell’UE e i loro familiari, nonché i cittadini di paesi terzi, continuano ad oggi a non essere protetti’.

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E-mail: lacomunedelbelgio@gmail.com

[i] La Comune del Belgio Asbl è una associazione che nasce per favorire l’integrazione dei “nuovi” migranti italiani in Belgio, attraverso uno scambio di conoscenze e informazioni. L’associazione ha come scopo la promozione dell’integrazione sociale, culturale e linguistica della comunità italiana immigrata in Belgio con le comunità residenti, migranti e autoctone, con particolare attenzione al sostegno all’integrazione e alla mobilità delle giovani generazioni di migranti.

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