11730 PD – ATTIVITÀ’ PARLAMENTARE.

20150603 10:41:00 guglielmoz

1° Giugno – FEDI (PD): Primi festeggiamenti per l’Anniversario della Repubblica a Melbourne.
2 – FEDI E PORTA (PD): SULL’IMU CI ASPETTIAMO UNA INTERPRETAZIONE ESTENSIVA DELLE FINANZE
3 – 3 giugno 2015 L’ON. FRANCESCA LA MARCA A TORONTO E A MONTREAL PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA
4 – FRANCESCA LA MARCA AL MINISTRO DEGLI ESTERI: “INTERVENIRE SOLLECITAMENTE PER DIFENDERE LE PROSPETTIVE DELLA LINGUA ITALIANA IN ONTARIO
5 – LA MARCA (PD): SI È FINALMENTE CONCLUSO IL PERCORSO PER L’ACCORDO DI SICUREZZA SOCIALE TRA ITALIA E CANADA

1 – 1° giugno 2015. FEDI (PD): Primi festeggiamenti per l’Anniversario della Repubblica a Melbourne.
Iniziate a Melbourne, nella splendida cornice della Casa d’Abruzzo, le iniziative commemorative della comunità italiana per l’Anniversario della Repubblica.
“È stato unanime il riconoscimento a una comunità italiana che in Italia e nel mondo vive momenti di difficoltà e li affronta con coraggio. Generazioni di italiane ed italiani, attraverso guerre, tragedie, difficoltà e momenti di solidarietà e profonda unità nazionale, attraverso la storia, hanno costruito un Paese libero e democratico” – ha ricordato l’On. Marco Fedi nel suo intervento di saluto.
“Le comunità di italiane ed italiani nel mondo sono state protagoniste delle stagioni dello sviluppo e della crescita. Non solo in Italia. Anche per l’Italia: dall’Europa, dall’Australia e dal mondo”. “Oggi viviamo una nuova fase, piena di incertezze, con nuovi flussi migratori dall’Italia verso il mondo”. “Eppure, nonostante l’esperienza maturata e i positivi risultati raggiunti, in Italia come in Australia, siamo costretti a riaprire, proprio in questi giorni, momenti di discussione su tutele e diritti”. “Per i giovani che arrivano con visto vacanze lavoro che si vedranno tassare il lavoro al 32.5% – misura che aggiunge danno a beffa, dopo le recenti accuse di sfruttamento, e che contrasta con la convenzione ILO sulla parità di trattamento dei lavoratori”. “Analogamente, la prospettiva che la cittadinanza australiana possa essere revocata da una decisione ministeriale pone l’intera questione nella sfera della sicurezza, minando basi giuridiche e rischiando di rimettere in discussione principi e diritti garantiti sul piano internazionale prima che in Australia” – ha ricordato Marco Fedi.
“Accanto a tutto ciò abbiamo un settore di assistenza a gli anziani ed alla Terza età in particolare che – inseguendo la logica del profitto – rischia di relegare i bisogni delle persone, la cura dei più bisognosi e puro esercizio commerciale”. “Abbiamo bisogno di rafforzare gli strumenti di analisi della nuova realtà che affrontiamo anche in Australia e di poter contare su una rappresentanza politica locale, statale e federale in grado di rispondere a queste nuove sollecitazioni”.
“Per questa ragione celebriamo anche noi il 69° Anniversario della Repubblica italiana. Per ricordare che siamo parte di un percorso storico non ancora concluso, che ha bisogno del nostro contributo, diverso nella forma, ma ancora essenziale nella sostanza”. Il contributo di chi non si arrende e continua a costruire futuro. Il contributo di migranti e cittadini che chiedono maggiore attenzione e impegno da parte delle Istituzioni. Il contributo di chi promuove oggi, con la stessa convinzione e determinazione di ieri, la migliore immagine dell’Italia, le sue tradizioni e cultura e la sua lingua. Ed anche in Australia, questa comunità italiana, oggi, promuove idee, principi e valori di democrazia e solidarietà. On. Marco Fedi

2 – FEDI E PORTA (PD): SULL’IMU CI ASPETTIAMO UNA INTERPRETAZIONE ESTENSIVA DELLE FINANZE
Il Ministero delle Finanze con la circolare che sarà emanata nei prossimi giorni deve indicare che l’esenzione dall’IMU sarà concessa non solo ai titolari di pensione estera ma anche ai titolari di pensione in convenzione internazionale titolari di pro-rata italiano. Ci aspettiamo quindi che il Ministero accolga le nostre richieste che interessano potenzialmente circa 320.000 pensionati italiani iscritti all’AIRE. Auspichiamo inoltre che il Ministero includa tra gli esenti anche i titolari di pensione in convenzione i quali non sono ancora diventati titolari di pensione estera: sarebbe un segnale di logica e buon senso. Siamo invece assolutamente avversi all’intenzione del Ministero di escludere dall’esenzione dall’IMU i titolari di sola pensione italiana residenti all’estero (che sono circa 50.000) perché riteniamo che il legislatore con la legge n. 80 del 2014 intendeva esentare dall’IMU tutti i pensionati italiani residenti all’estero e non creare una discriminazione così palese e ingiusta tra pensionati.
Siamo intenzionati quindi – nel caso in cui le nostre richieste fossero accolte solo parzialmente – a continuare ed intensificare il nostro impegno politico e legislativo per trovare una soluzione equa alle legittime aspettative dei nostri connazionali pensionati i quali in questi giorni attraverso i loro rappresentanti – noi eletti all’estero ma anche Comites e Associazioni – si rivolgono a Governo e Parlamento chiedendo risposte giuste e costruttive. L’attesa circolare dovrà inoltre precisare che i pensionati esenti dall’IMU saranno tenuti a pagare solo un terzo delle imposte TARI e TASI
Roma 3 giugno 2015

3 – 3 giugno 2015 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA A TORONTO E A MONTREAL PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA
A poche ore di distanza dalla conclusione della sua missione in Messico, l’On. Francesca La Marca ha partecipato a Toronto e a Montreal alla celebrazione della Festa della Repubblica in incontri che anche quest’anno hanno visto una larga partecipazione di connazionali e di italiani d’origine, nonché di autorità canadesi, federali e provinciali.
Nella mattinata di domenica 31 maggio, a Toronto la manifestazione celebrativa si è svolta presso il prestigioso Castello Casa Loma, alla presenza di oltre quattromila persone, nonostante le cattive condizioni climatiche, ed è stata animata dalla performance della cantante italiana Arianna. Numerosi gli esponenti politici e istituzionali canadesi e italo-canadesi, tra i quali il Ministro delle Finanze e del Vice Ministro della Difesa. Presenti anche il Ministro dei Trasporti e il Sindaco di Toronto.
Per ricordare il significato dell’evento, sono intervenuti il Console di Toronto Giuseppe Pastorelli, l’Ambasciatore italiano in Canada Gian Lorenzo Cornado e, prima delle autorità canadesi e del Sottosegretario Mario Giro, che quest’anno ha voluto celebrare la festa della Repubblica in Canada, la stessa onorevole La Marca.
Nel corso del suo apprezzato intervento, l’On. La Marca, dopo avere richiamato i valori fondanti della Repubblica, validi per la loro universalità per tutti gli italiani ovunque si trovino, in Italia e all’estero, ha affermato: “Possiamo vivere questa festa con maggiore serenità e speranza rispetto agli anni passati. Dopo anni di crisi durissima, si manifestano i primi segni di ripresa che il Governo italiano sta cercando di consolidare con riforme di sistema e con un forte sostegno all’internazionalizzazione. Come abbiamo detto proprio qui, a Toronto, in occasione della visita della delegazione commerciale di qualche mese fa, il made in Italy, la cultura e la solidarietà delle nostre comunità sono il vero punto di forza dell’Italia nel mondo”.
Nel pomeriggio, la parlamentare, assieme al Sottosegretario Giro e all’Ambasciatore Cornado, si è spostata a Montreal, dove, alla presenza di circa cinquecento persone, la celebrazione si è tenuta negli spazi antistanti del centro culturale Leonardo Da Vinci, a Saint Léonard. L’incontro è stato animato dalla locale banda italiana e ha visto, anche in questo caso, la partecipazione di diverse autorità locali, italo-quebecois e ed esponenti del Governo provinciale.
Con i loro interventi si sono rivolti ai convenuti il Console di Montreal Enrico Padula, l’Ambasciatore Cornado, l’On. La Marca, il Sottosegretario Giro, oltre alla Presidente del COMITES e al Presidente del Congresso italo-canadese.
L’On. La Marca anche a Montreal ha insistito sui motivi nuovi di questa celebrazione, affermando: “La nostra Repubblica è fondata sul lavoro e questi segnali positivi ci autorizzano a sperare che dall’Italia nel prossimo futuro si parta sempre meno per necessità, com’è accaduto ai nostri genitori, e sempre più per scelta, per cogliere le opportunità di formazione e di miglioramento che nei confini globali è più facile incontrare”. La parlamentare ha ricordato, infine, l’apporto dato da tanti giovani canadesi che con il sacrificio della loro vita hanno contribuito a far recuperare all’Italia la libertà. “L’impegno per la democrazia, nelle condizioni di oggi, si deve rinnovare per difendere la sicurezza dei cittadini e le libertà civili contro il terrorismo internazionale. Sono in gioco valori essenziali, quali la vita dei cittadini e un’idea della democrazia fondata sul rispetto delle diverse culture e delle diverse convinzioni religiose. Beni preziosi per tutti, soprattutto per un Paese multiculturale come il Canada”.

4 – FRANCESCA LA MARCA AL MINISTRO DEGLI ESTERI: “INTERVENIRE SOLLECITAMENTE PER DIFENDERE LE PROSPETTIVE DELLA LINGUA ITALIANA IN ONTARIO”
“Ho espresso con un’interrogazione al Ministro degli Esteri, presentata alcune settimane fa, la comune e viva preoccupazione per le prospettive della lingua italiana in un’area vitale e strategica per gli interessi italiani, qual è l’Ontario. La comunità italiana in questa realtà è anche più ampia delle 900.000 unità ufficialmente censite e rappresenta, comunque, il 60% della comunità italiana in Canada e il 7% della popolazione locale. E’ facile comprendere, dunque, quale importanza possa avere lo sviluppo in Ontario di un’attività trainante quale l’apprendimento e la pratica dell’italiano non solo rispetto al contesto canadese ma, più in generale, rispetto a quello nordamericano.
Tra l’altro, per quanto riguarda questo specifico settore, l’Ontario è stato finora un importante laboratorio a livello mondiale, soprattutto per merito della quarantennale opera di un’oganizzazione di servizio sociale e senza scopo di lucro, il Centro Scuola, che è riuscito ad estendere la rete di formazione linguistica e culturale nel sistema scolastico locale, consentendo a diverse generazioni di apprendere e conservare la lingua delle origini;
L’allarme e la conseguente esigenza di intervenire derivano da una duplice situazione che si è venuta a determinare: il Toronto Catholic District Scool Board, che gestisce in una quarantina di scuole dell’Ontario l’International Language Program, nello scorso mese di aprile ha decisio di ridurre i fondi destinati all’insegnamento delle lingue straniere di 900.000 dollari canadesi e di tagliare una ventina di posti in organico, nell’ambito di una piano di rientro da una più ampia esposizione finanziaria dell’ente.
Tale decisione, oltre a ridimensionare quantitativamente l’insegnamento curricolare delle lingue straniere, tra le quali l’italiano, potrebbe essere, come ha dichiarato un’autorità in materia come Alberto Di Giovanni, la causa dello spostamento nel pomeriggio e al sabato delle attività corsuali e, di conseguenza, di una progressiva estinzione del programma.
Un secondo fattore di crisi, questa volta riguardante la pratica linguistica dell’italiano in Ontario, si è configurato a seguito della decisone della società di comunicazione Rogers di procedere ad una radicale restrizione dei programmi “etnici” trasmessi da OMNI nelle lingue originarie della maggiori comunità immigrate, di cui quella italiana è una delle più rilevanti. E questo, nonostante che Rogers, nel 1986, all’atto dell’acquisto a prezzi di svendita della stazione CFMT-DT (OMNI), si sia impegnato di fronte alla CRTC, l’autorità canadese che concede le licenze nel settore radiotelevisivo, a trasmettere il 60% dei programmi etnici con 50% in terze lingue e, per quanto riguarda la stessa stazione CFMT-DT, il 75% di ore in programmi etnici. La stessa società ora ha fatto richiesta di rinnovo, manifestando tuttavia l’intenzione di eliminare minimo l’80% dei programmi etnici e di ridurre il numero dei gruppi etnici da 20 a 10 ed i programmi canadesi dal 60% al 40%.
Mi rendo conto che nell’uno e nell’altro caso si tratti di scelte aziendali sulle quali, sia pure nelle forme dovute, possono avere una voce solo le autorità canadesi. Sembra, però, altrettanto evidente che siamo al cospetto di attività di interesse pubblico, la cui regolazione ha indiscutibili effetti sul mantenimento e sull’evoluzione dei profili identitari, nel quadro di un costante confronto interculturale, delle comunità immigrate e, in particolare, della nostra comunità.
Per questo ho sollecitato il Ministro degli Esteri ad avviare sollecitamente un dialogo con le autorità canadesi per rappresentare le preoccupazioni dell’Italia in merito al ridimensionamento dell’International Language Program e alla scomparsa dei programmi in italiano della rete OMNI. Nello stesso tempo ho chiesto informazioni sui tempi e sulle modalità di realizzazione di attività promozionali rivolte alla nostra comunità, adombrate dallo stesso Console di Toronto, con l’obiettivo di integrare con fondi diretti i contributi concessi dal Ministero degli Esteri alle attività di insegnamento dell’italiano, che a loro volta non potranno non tener conto della

5 – LA MARCA (PD): SI È FINALMENTE CONCLUSO IL PERCORSO PER L’ACCORDO DI SICUREZZA SOCIALE TRA ITALIA E CANADA

Con l’approvazione avvenuta in Senato nei giorni scorsi, il disegno di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Canada è diventato legge. Un altro passo avanti si compie nei già eccellenti rapporti tra i due Paesi con un atto che travalica i contenuti specifici e coinvolge la sfera dei rapporti bilaterali. Nello stesso tempo, si pongono le basi per una migliore tutela dei cittadini e dei lavoratori italiani in Canada e canadesi in Italia. Siamo arrivati così alla conclusione di una lunga vicenda che risale al 1995 e che ha conosciuto un aggiornamento nel 2003, comunque molti anni fa. È naturale, dunque, che il testo possa risentire l’effetto del tempo. Io stessa qualche mese fa, al momento del passaggio alla Camera, ho avuto modo di dichiarare che “si pone indubbiamente un problema di ulteriore adeguamento alle normative dei due Paesi, che sono andate avanti nel frattempo e continuano a cambiare, ma almeno ora sarà possibile partire da un punto fermo e definito”.
Oggi sento di confermare questa valutazione: fare un’opera di profonda revisione del testo dell’accordo avrebbe significato praticamente ricominciare da capo, con tempi realisticamente imprevedibili. Meglio, dunque, avere oggi un accordo finalmente operativo e, semmai, impostare su un terreno concreto di esperienza un eventuale percorso di aggiornamento.
L’obiettivo è quello di favorire una condizione di vantaggio per i lavoratori e per tutti quelli che vogliono migliorare la propria situazione previdenziale, perfezionando gli standard di protezione dei lavoratori e velocizzando le prestazioni. In particolare, la prevista totalizzazione multipla dei periodi contributivi accreditati nei due Paesi potrà consentire di raggiungere più facilmente i minimi contributivi e livelli più elevati di prestazione. Si potrà aspirare anche, tra le altre cose, ad una più efficace collaborazione per l’erogazione delle pensioni di invalidità ed assicurare il trattamento minimo per chi rientra in Italia. Non si tratta di situazioni residuali in quanto Italia e Canada sono stati protagonisti di un’importante relazione emigratoria, una delle esperienze più proficue nella pur ampia gamma dell’emigrazione italiana.
Ora, dopo la pubblicazione della legge, sarà necessario far decorrere i quattro mesi successivi allo scambio dei documenti di ratifica e attendere la regolamentazione amministrativa che consenta di definire le concrete modalità di attuazione. In ogni caso, non sono più i tempi dell’attesa della nascita, ma quelli della crescita e dell’implementazione dell’Accordo.
Si tratta, più in generale, di un segnale positivo di rilancio della stagione degli accordi bilaterali, interrotti per ragioni finanziarie per alcuni anni, e riavviata come espressione di una ripresa del Paese lenta ma costante. E per una realtà come l’Italia, che ha un consistente retroterra emigratorio da gestire e una prospettiva di necessaria proiezione internazionale da sviluppare, il ricorso agli accordi bilaterali in materia sociale è un passaggio obbligato per il Paese e una garanzia sia per coloro che partono che per quelli che arrivano. On. Francesca La Marca

 

Visits: 40

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.