11666 Gianni Farina (Pd Europa) sulla vendita del patrimonio immobiliare italiano all’estero

20150411 17:42:00 redazione-IT

[b]In un’intervista ad un quotidiano svizzero il parlamentare democratico si sofferma sull’asta per la Casa d’Italia di Locarno, verso cui il Municipio della città aveva dichiarato il suo interesse pur non riuscendovi a partecipare[/b]
ZURIGO – Gianni Farina, deputato del Pd eletto nella ripartizione Europa, si sofferma in un’intervista al quotidiano svizzero la Regione sulla questione della vendita di alcuni immobili dello Stato italiano in Ticino e San Gallo. “Da qualche anno è in atto un’ampia ristrutturazione della rete consolare italiana nel mondo – ricorda l’esponente democratico, – con malcontenti e opposizioni da parte dei nostri connazionali. Io stesso sono stato molto impegnato a contrastare decisioni affrettate e sbagliate”.

A proposito dell’asta bandita il 23 marzo scorso e riguardante la vendita di alcuni edifici presenti a Locarno, Bellinzona e San Gallo – alcuni già sedi di strutture consolari poi chiuse, – Farina mostra di ritenere tale procedura “corretta” perché – dice – “serve a tutelare diversi interessi: quello economico dell’amministrazione e quello alla parità di trattamento tra potenziali contraenti”. Si tratterebbe dunque di “uno strumento di prevenzione della corruzione”.
Sul caso della messa all’asta della Casa d’Italia di Locarno, rispetto alla quale il Municipio della città svizzera ha manifestato la propria volontà d’acquisto, Farina ricorda come essa sia stata “costruita dall’emigrazione italiana e successivamente donata allo Stato”. “Quindi, moralmente – afferma Farina, – appartiene ancora alla comunità italiana. Tante sono state le lotte delle associazioni e del Comites contro la chiusura del vice consolato nel 2000 e successivamente contro la messa in vendita dell’immobile. Affidarlo al Comune di Locarno sarebbe la decisione giusta, soprattutto alla luce anche della destinazione d’uso che ne farebbe – sostiene il parlamentare, che non esclude tale possibilità e una riconsiderazione del bando, la cui sospensione è stata chiesta dallo stesso Municipio visti i tempi ristretti intercorsi dalla pubblicazione del bando, che ne hanno impedito la partecipazione.
“Il sindaco di Locarno Carla Speziali ha comunicato ufficialmente l’interesse a rilevare l’edificio sia ai consoli che si sono alternati alla sede di Lugano sia all’ambasciatore in Berna, Cosimo Risi. Capisco, quindi, che partecipare a un’asta della durata di appena 3 settimane sia impossibile per un Municipio che deve adempiere prima i dovuti passaggi in Consiglio comunale. Mi meraviglio – sostiene Farina – che alle sue sollecitazioni non siano seguite le risposte dovute”. L’esponente democratico ritiene pertanto corretto l’eventuale invito alla sospensione o all’annullamento dell’asta, a meno che questa non vada deserta – i termini sono appena scaduti – e conferma il suo interessamento alla vicenda.

(Inform/Eminews)

 

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