11654 Riunito il Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato

20150401 23:03:00 redazione-IT

[b]Il dibattito sulla nuova ripartizione geografica dei componenti del Cgie e sulle elezioni dei Comites
Gli interventi del presidente del Comitato e dei senatori Pegorer (Pd), Dalla Tor (AP), Giacobbe (Pd), Zin (Maie) e Arrigoni (LN)
Micheloni: “Un così esiguo numero di partecipanti alle elezioni del 17 aprile comporterà senza dubbio un risultato elettorale disastroso e darà spazio a chi da tempo insiste sulla non rappresentatività dei Comites”[/b]

Nella riunione odierna del Comitato del Senato per le questioni degli italiani all’estero si è parlato della riduzione del numero dei componenti del Cgie. In apertura di seduta il presidente del Comitato Claudio Micheloni ha riferito le sollecitazioni ricevute la scorsa settimana dal Comitato di Presidenza del Consiglio Generale sulla questione della nuova ripartizione geografica dei membri del Cgie.

Un cambiamento disposto dal Maeci in attuazione delle norme di riduzione delle spese per il Consiglio generale degli italiani all’estero, previste all’art 19-bis della legge 23 giugno 2014 n. 89, di conversione in legge, con modificazioni, del dl 66/2014. Su questo punto Micheloni ha evidenziato come la ripartizioni territoriali adottate, che tengono in considerazione il numero degli iscritti all’AIRE, determineranno uno squilibrio nella rappresentanza delle comunità presenti in America latina, Stati Uniti e Sud Africa e addirittura la scomparsa della rappresentanza in alcune significative aree come il nord Africa.

Il presidente del Comitato, che definisce ‘un errore’ il parere favorevole espresso dal Cgie sul provvedimento, segnala inoltre la bassa percentuale di adesioni, pari al 6,5%, dei connazionali all’estero alle prossime elezioni dei Comites. “Un così esiguo numero di partecipanti – spiega il presidente del Comitato – comporterà senza dubbio un risultato elettorale disastroso e darà spazio a chi, già da tempo, insiste sulla non rappresentatività dei Comites per le collettività all’estero”. Micheloni ha poi evidenziato come la scarsa partecipazione alla vita associativa e la mancanza d’interesse da parte delle collettività di italiane all’estero, siano state prevalentemente determinate dalla mancata riforma degli stessi organismi di rappresentanza. “Una riforma – ha ricordato Micheloni – su cui il Senato si è molto impegnato nella scorsa legislatura, arrivando ad approvare un testo, fermato per volontà politica presso l’altro ramo del Parlamento”. Alla luce di queste riflessioni il presidente del Comitato ritiene quindi, urgente prevedere delle linee guida per una riforma complessiva della rappresentanza e il ripristino del numero dei componenti del Cgie.

Anche il senatore Carlo Pegorer (Pd) ha ricordato il dibattito svolto nella scorsa legislatura sulla riforma dei meccanismi di rappresentanza e il fatto che quell’’iniziativa legislativa fu interrotta per motivazioni di natura politica. Per Pegorer inoltre le valutazioni che hanno portato la scorsa primavera ad una riduzione dei componenti del Cgie sono state motivate, oltre che dalla necessità di ridurre le spese, dall’obiettivo di contenere il ruolo svolto dagli organismi di rappresentanza. Pegorer ha anche segnalato le difficoltà ad intervenire su questo provvedimento, volto alla riduzione dei componenti del Cgie, in quanto già approvato dal Parlamento. Alla luce di ciò il senatore del Pd ha quindi suggerito di prevedere una diversa articolazione territoriale dei 43 posti del Cgie rimasti. Secondo Pegorer infine spetterà proprio a chi vincerà le elezioni dei Comites del 18 aprile, la responsabilità di affrontare insieme al Parlamento la riforma della rappresentanza degli italiani all’estero. Dopo l’intervento del vice presidente del Comitato Mario Dalla Tor (AP), che ha ricordato come il decreto sulla riduzione dei componenti del Cgie sia stato discusso solo alla Camera dei deputati lasciando al Senato soltanto il voto di fiducia, il senatore del Pd Francesco Giacobbe, eletto nella ripartizione Africa – Asia – Oceania- Antartide, ha sottolineato la necessità di avviare una riflessione su questa materia dopo i risultati delle elezioni del 18 aprile. Giacobbe ha anche ricordato come alcune delle indicazioni avanzate dal Senato in merito alla presentazione delle liste elettorali avrebbero sicuramente contribuito ad aumentare il numero dei partecipanti al voto per i Comites. In merito alla nuova composizione del Cgie Giacobbe ha poi evidenziato l’esigenza di garantire i principi di consistenza e proporzionalità ed ha auspicato il ripristino del numero dei componenti del Cgie o, qualora non fosse possibile, l’applicazione di una divisione territoriale strettamente proporzionale all’interno delle singole aree. Dopo le parole del vice presidente del Comitato Claudio Zin (Maie), che ha segnalato come nel nuovo prospetto di divisione territoriale dei componenti Cgie non sia rappresentato il Paraguay, il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni ha chiesto ulteriori informazioni sulle percentuali che hanno determinato il numero dei componenti del Cgie per le singole aree e i motivi per cui alcune di esse non siano state prese in considerazione. Il presidente Micheloni, in chiusura di seduta, ha posto in evidenza il sentimento di abbandono che le collettività degli italiani all’estero esprimono nei confronti delle istituzioni del paese in ogni occasione d’incontro ed ha proposto l’avvio di una riflessione sui servizi per le collettività nel mondo che sono stati progressivamente eliminati dal 2006 ad oggi. Micheloni ha anche annunciato che esprimerà a titolo personale una sua valutazione sulle disposizioni di riduzione dei componenti del Cgie, sulle responsabilità politiche del fallimento delle prossime elezioni del 18 maggio e sulla riforma degli organismi di rappresentanza. La seduta è stata poi rinviata a domani.

(Inform/eminews)

 

Views: 3

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.