11555 1. Notizie dal Piemonte gennaio 2015

20150120 15:55:00 guglielmoz

1 –I primi risultati del nostro lavoro
2 – interrogazione urgente sull’informatizzazione della sanità regionale e il ruolo del csi-Piemonte
3 – QUIRINALE, una donna tra i delegati regionali piemontesi. Non solo il criterio di funzione. Nella scelta dei tre delegati piemontesi per l’elezione del Presidente della Repubblica si applichi anche il criterio di genere
4 – YEPP, A CUNEO un progetto per i giovani che vogliono lavorare per il proprio territorio.
5 -presentato il dossier statistico immigrazione 2014: i dati sul Piemonte ci impongono di lavorare a una legge contro le discriminazioni. Nonostante la crisi economica i residenti stranieri in Piemonte aumentano.
6 – “l’istruzione è l’unica soluzione. L’educazione prima di tutto”.

1 -I PRIMI RISULTATI DEL NOSTRO LAVORO
La fine dell’anno 2014 ci offre l’opportunità di un primo bilancio sulle attività che il nostro Assessorato ha promosso nell’ambito delle deleghe di competenza. ( di Monica Cerutti Consigliere regione Piemonte)

PARI OPPORTUNITA’
A fine 2014, l’Amministrazione regionale ha stanziato un milione di euro a sostegno dei centri antiviolenza e delle case rifugio con la pubblicazione di un bando regionale per l’accesso ai finanziamenti e per il sostegno alle attività a favore delle donne vittime di violenza.
A questo impegno concreto abbiamo fatto seguire un’iniziativa di sensibilizzazione realizzata in collaborazione con l’Associazione panificatori torinesi: dal 25 Novembre-Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne- nei panifici del territorio torinese sono state distribuite 80.000 buste per il pane con il messaggio “Contro i maltrattamenti e la violenza non sei sola”e il numero del telefono nazionale di riferimento per segnalare i casi di violenza e maltrattamenti, 1522, aperto 24 ore su 24, a cui rispondono anche operatrici che parlano lingue straniere. Il 1522 è in grado di indirizzare le vittime di violenza e maltrattamenti ai Centri antiviolenza attivi su tutto il territorio regionale, ed offrire le prime informazioni del caso.
Nel contempo la Giunta regionale ha anche approvato alcune modifiche al Regolamento attuativo della L.r. 17 marzo 2008, n. 11. “Istituzione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti”. Le principali novità sono le seguenti: ampliamento della possibilità di accedere al Fondo anche per le vittime minorenni (prima era solo per donne maggiorenni); ampliamento della possibilità di accedere al Fondo alle donne domiciliate, e non solo residenti, in Piemonte, che hanno subito maltrattamenti e violenze in Piemonte; innalzamento del limite di reddito delle vittime per poter accedere al Fondo regionale, passa da 3 volte a 6 volte il limite stabilito per l’accesso al gratuito patrocinio a spese dello stato ( che è pari a 11.369,00 euro).
Si è costituito a fine anno il tavolo di lavoro interdirezionale per la redazione della legge quadro regionale contro la violenza di genere in cui saranno inserite anche azioni in ambito sanitario (il c.d. codice rosa), interventi di prevenzione, cura e trattamento nei confronti degli autori di violenza, le attività formative delle operatrici e degli operatori, la realizzazione di un sistema per la raccolta dati sull’andamento del fenomeno e gli interventi di educazione sentimentale in ambito scolastico.
A fine anno, in scadenza dei Protocolli di intesa sottoscritti tra Regione Piemonte e province piemontesi, si è avviata la procedura di rinnovo degli stessi nella continuità dell’attività di gestione della rete regionale contro le discriminazioni dei Nodi territoriali.
E’ proseguito il progetto ” MOVE UP. Destinazioni alternative. Rispetto della diversità, prevenzione della violenza e uso consapevole di nuove tecnologie”, per la diffusione nelle scuole delle Pari Opportunità e, nello specifico, del rispetto delle diversità, della prevenzione della violenza e dell’uso consapevole delle nuove tecnologie.
Verrà realizzata la IV edizione del Bilancio di Genere della Regione Piemonte per una valutazione dell’impatto delle politiche di bilancio sul genere, attraverso l’individuazione di aree sensibili al fine di promuovere l’uguaglianza di opportunità tra uomini e donne.

DIRITTI CIVILI
Per quanto riguarda i Diritti civili il primo segnale forte che abbiamo voluto dare è stato il conferimento del patrocinio della Regione Piemonte al Torino Pride che si è svolto il 28 giugno, un atto simbolico con cui la nuova Giunta regionale appena insediatasi ha voluto dimostrare da subito il proprio orientamento, condividendo pienamente lo slogan della manifestazione che quest’anno era: “La diversità è un diritto, l’uguaglianza è un dovere!”

Nei mesi successivi abbiamo avviato un percorso di ascolto e di confronto con le associazioni interessate e con il Coordinamento Torino Pride, con il supporto degli uffici della Regione e del Centro regionale contro le discriminazioni, con l’obiettivo di presentare in tempi non lunghi una legge contro ogni forma di discriminazione, sia essa per sesso, razza, colore della pelle od origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione, orientamento sessuale o di qualsiasi altra natura.
Parallelamente abbiamo avviato con la collaborazione degli uffici competenti il lavoro per rinnovare e unificare i protocolli di intesa tra la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale in materia di Pari opportunità, prevenzione di comportamenti a rischio e lotta al bullismo.

DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO
Siamo stati da subito impegnati su due fronti, da una parte la riorganizzazione gestionale dell’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario e dall’altra l’aumento delle risorse destinate alle borse di studio.
Abbiamo in tempi rapidi presentato e approvato una legge regionale, la n. 10 del 29 settembre 2014, che ha reintrodotto la rappresentanza degli Atenei piemontesi e degli studenti all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’EDISU e ha istituito l’Assemblea regionale degli studenti per il diritto allo studio universitario. Ritenevamo infatti fondamentale un coinvolgimento attivo degli studenti nelle scelte di gestione dell’EDISU affinché i principali destinatari delle attività dell’Ente potessero essere protagonisti di processi decisionali che hanno ricadute dirette sulle loro vite e condizionano fortemente il loro percorso di formazione e di crescita.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, siamo contenti del fatto che i 7 milioni in più stanziati dalla nuova Giunta regionale siano serviti a garantire che quasi 2.200 studenti in più rispetto lo scorso anno abbiano potuto godere della borsa di studio.
Parallelamente abbiamo avviato con la collaborazione dell’ Osservatorio regionale per l’Università e per il Diritto allo studio universitario un importante lavoro di ricerca sui costi di gestione delle residenze e delle mense universitarie. Il nostro obiettivo è quello di individuare possibili economie, limitando ove possibile i costi in modo da ottimizzare le risorse e migliorare il servizio.

IMMIGRAZIONE/INCLUSIONE
Le politiche per l’immigrazione si sono prevalentemente concentrate sulla gestione del flusso straordinario di cittadini extracomunitari derivante dall’operazione “Mare Nostrum” e hanno visto focalizzare il nostro impegno nella stesura di un protocollo di intesa – che sarà ratificato a breve – tra Regione, Prefettura di Torino e Anci Piemonte che ha come obiettivo principale quello di definire un coordinamento istituzionale puntuale utile a fronteggiare in maniera razionale e attenta la fase acuta dell’emergenza.
Per quel che riguarda le politiche per l’integrazione, invece, abbiamo proceduto con un approccio trasversale e partecipato a raccogliere istanze provenienti dai soggetti portatori di interesse al fine di rivitalizzare la governance complessiva del sistema regionale e abbiamo provveduto all’attivazione della parte regionale del fondo nazionale FAMI (asilo, migrazione e integrazione) grazie all’accordo tra Regione e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per la programmazione e lo sviluppo di un sistema di interventi finalizzato a favorire l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo dei migranti.
Ci siamo, inoltre, occupati con attenzione (e continueremo a farlo) delle azioni per l’inclusione di cittadini Rom, Sinti e Caminanti, attraverso l’attivazione concreta e il coordinamento del tavolo dedicato a livello regionale, nonché la partecipazione attiva alla cabina di regia nazionale, in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un’attenzione particolare, infine e come sempre, è stata rivolta al Centro di Identificazione ed Espulsione e al suo necessario superamento, attraverso un lavoro di continuo monitoraggio.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
A seguito di un percorso di confronto e ascolto con il sistema delle ONG piemontesi e degli enti locali attivi nel settore, abbiamo proposto e sono state approvate dalla Giunta le direttive di carattere programmatico per il triennio 2015/2017, ora al vaglio del Consiglio Regionale per la definitiva ratifica. Nel frattempo si è continuato a predisporre progettualità europea che ha portato ottimi risultati, grazie all’approvazione di due progetti (REDDSO e JEUNEAP) in partnership con la Regione di Rhone Alpes, Catalogna e Malapolska.

POLITICHE GIOVANILI
Per quanto riguarda le politiche giovanili ci siamo assicurati il finanziamento ministeriale di circa 500 mila Euro, garantendo un cofinanziamento regionale di circa 125 mila Euro, per tre principali programmi: la realizzazione di un sistema informativo per promuovere l’accesso alle informazioni e l’orientamento dei giovani sui servizi offerti dal territorio (piattaforma Informagiovani), il potenziamento della carta giovani regionale (Pyou Card) e la realizzazione dei piani locali giovani 2015, inerenti interventi mirati a realizzare forme di aggregazione giovanile atti a migliorare le condizioni di incontro dei giovani e la loro crescita civica.
Nelle prossime settimane avvieremo il confronto con tutti i soggetti del territorio per iniziare un lavoro di revisione legislativa in merito alle politiche giovanili, come sempre attraverso un approccio dal basso e di partecipazione.

TUTELA DEI CONSUMATORI
Nell’ambito della tutela dei Consumatori, è tornata a riunirsi a Novembre, la Consulta regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti, organo composto, oltre che dalla Regione Piemonte, da un rappresentante per ciascuna delle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello regionale.
E’ partita il 16 ottobre , in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, l’iniziativa “Just eat it” , campagna di sensibilizzazione sul tema degli sprechi alimentari rivolta agli studenti delle scuole secondarie di Piemonte e Valle d’Aosta.
Il progetto si è aggiudicato il primo premio della seconda edizione di “Vivere a spreco zero”, l’Oscar della lotta allo spreco alimentare in Italia, che vede in gara enti pubblici, imprese e terzo settore.

2 – INTERROGAZIONE URGENTE SULL’INFORMATIZZAZIONE DELLA SANITÀ REGIONALE E IL RUOLO DEL CSI-PIEMONTE
L’assessore Giordano sul CSI-Piemonte ha raggiunto un primo obiettivo poco nobile: riuscire a non fare capire a nessuno cosa intenda fare per il futuro dell’ente strumentale della Regione Piemonte.
Ad aumentare la confusione si aggiunge l’ultima nota del numero uno del CSI De Capitani che si dice in parte soddisfatto dai nuovi sviluppi della vicenda, ma che in realtà contraddice lo stesso assessore che sull’affidamento del servizio di elaborazione delle retribuzioni aveva parlato di un passaggio di comunicazione errato.
I fatti dicono che la Direzione regionale alla Salute ha reso noto alle ASL che potranno usufruire anche per il 2013 del servizio di elaborazione delle retribuzioni del consorzio, ma che allo stesso tempo la Federazione Torino Nord ha già individuato in un privato il fornitore del servizio. La ricaduta economica negativa che subirà il CSI non sarà da poco perché – secondo i calcoli di De Capitani – dovrebbe diminuire nel migliore dei casi del 45% rispetto al totale del comparto Sanità.
Queste affermazioni contraddicono dunque le rassicurazioni dell’assessore Giordano e la sua presunta sintonia con l’assessore Monferino rispetto al considerare il consorzio come riferimento per l’informatizzazione del sistema sanitario regionale.
Il Gruppo regionale di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola ha presentato a questo proposito un’interrogazione urgente nella quale chiede alla giunta di fare chiarezza su quale sia la sua volontà effettiva di procedere nell’informatizzazione del sistema sanitario regionale. Chi ha ragione Giordano o De Capitani?

3 – QUIRINALE, UNA DONNA TRA I DELEGATI REGIONALI PIEMONTESI
Non solo il criterio di funzione. Nella scelta dei tre delegati piemontesi per l’elezione del Presidente della Repubblica si applichi anche il criterio di genere. Voglio sottolineare l’importanza dell’individuazione di una donna tra i tre rappresentanti della nostra regione per l’elezione del Capo dello Stato.
Già in occasione della rielezione del Presidente Napolitano avevo evidenziato l’importanza di garantire un equilibrio di genere, a maggior ragione lo ribadisco adesso che ricopro il ruolo di assessora alle Pari Opportunità. La parità di genere nelle nomine è prevista dall’articolo 13 dello Statuto regionale che recita: la Regione garantisce le pari opportunità tra donne e uomini e opera per rimuovere, con apposite leggi e provvedimenti, ogni ostacolo che impedisce la piena parità nella vita sociale, politica, culturale ed economica. La legge assicura uguali condizioni di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive nonché negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta regionale.
La nomina dei tre delegati regionali piemontesi è messa all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale del Piemonte di domani.

4 – YEPP, A CUNEO UN PROGETTO PER I GIOVANI CHE VOGLIONO LAVORARE PER IL PROPRIO TERRITORIO
Nelle settimane scorse sono stata a Cuneo all’iniziativa “Dream Machine” promossa dal progetto YEPP (Youth Empowerment Partnership Programme) e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla Compagnia di San Paolo. Con me hanno partecipato circa 50 giovani provenienti da Polonia, Irlanda, Slovacchia, Germania, Italia, Finlandia, Bosnia Erzegovina. Di seguito un servizio che spiega l’iniziativa:
https://www.youtube.com/watch?v=B3vBCtZ7gYA#t=97

5 -PRESENTATO IL DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2014: I DATI SUL PIEMONTE CI IMPONGONO DI LAVORARE A UNA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI. https://www.youtube.com/watch?v=kbL0_EJLej0&list=UUGbd3lTKIYUX3jbBpDk14CQ
Nonostante la crisi economica i residenti stranieri in Piemonte aumentano. I dati pubblicati sul Dossier Statistico Immigrazione 2014 – Rapporto UNAR, presentato questa mattina presso la sede dell’assessorato regionale all’Immigrazione a Torino, tracciano la fotografia della condizione e del livello di integrazione degli immigrati sul nostro territorio.
Alla fine del 2013 il numero di residenti stranieri in Piemonte è aumentato circa del 10% rispetto all’anno precedente passando dai 384.996 del 2012, ai 464.000 dell’anno scorso. Nella nostra regione la popolazione straniera è il 9.3% del totale, un dato al di sopra della media nazionale che è del 8.1%: Asti, Alessandria, Cuneo e Novara le province con la maggiore incidenza; Biella e VCO quelle con la minore incidenza.
Rispetto al 2012 però la popolazione straniera residente in Piemonte ha visto un peggioramento della propria condizione: il tasso di disoccupazione è del 22.8% e tra i giovani sino ai 24 anni sale addirittura al 52.7%. Le assunzioni di lavoratori di origine straniera sono state 82.067, ma nello stesso periodo le cessazioni a loro carico sono state 91.913. Se però il versante del lavoro dipendente non è positivo, non si può dire lo stesso del versante del lavoro autonomo: le “nuove imprese” avviate da immigrati sono umentate del 4.5% e alla fine del 2013 erano 38.704.
I dati sono interessanti anche sotto il profilo demografico e sociale. In Piemonte 1 nato su 5 nel 2013 è straniero. Alla fine dell’anno scorso il 19.7% dei nuovi nati stranieri in Piemonte non erano italiani per un totale di 7.030 bambini. Un dato che indica come stiano aumentando le seconde generazioni e che viene confermato anche dal numero delle iscrizioni presso gli istituti scolastici: in totale gli allievi stranieri iscritti erano 75.276, pari al 12.7% di tutta la popolazione scolastica e di questi oltre la metà, il 55.5%, è nato in Italia. Se si guardano gli iscritti alla scuola dell’infanzia si può registrare che tra l’80% e il 90% dei bambini stranieri è nato nel nostro Paese.
I dati del rapporto ci indicano come la nostra società stia diventando anno dopo anno sempre più multietnica. Sono convinta che partendo da questo rapporto e dalle tante realtà che operano sul nostro territorio possiamo costruire un percorso di cambiamento anche sotto il profilo legislativo. Dobbiamo avviare la costruzione di politiche comuni a partire da quella che può essere una nuova legislazione regionale che vada a cambiare norme regionali vecchie. Dobbiamo mettere in campo politiche che siano di aiuto alle amministrazioni locali perché non si sentano sole nella gestione delle problematiche collegate all’immigrazione. È nostro interesse potenziare il Centro regionale sulle discriminazioni e credo che valga la pena che ne derivi un’assunzione politica dell’importanza di questo lavoro. La nostra sfida è quella di provare a costruire una nuova legge regionale contro tutte le discriminazioni. Dobbiamo dare risposte complessive a domande specifiche. Quindi lavorare politicamente per affrontare tutte le problematiche discriminatorie per il raggiungimento di un provvedimento legislativo.

6 – “L’ISTRUZIONE È L’UNICA SOLUZIONE. L’EDUCAZIONE PRIMA DI TUTTO”
La Repubblica odierna nell’articolo “Malala e le sue sorelle il mondo è delle donne ecco le protagoniste della rivoluzione 2014″ propone di una lista di 10 nomi al femminile appunto dalle più giovani alle più mature nelle varie discipline dalla scienza, la politica, l’economia, la musica e il cinema.
Liste che però a detta della Concita De Gregorio come tali, son limitate/limitanti così da tenere in ombra chi dentro non riesce a starci perchè “ha molto da fare”come la giornalista Lydia Cacho che ha scritto il più bel libro inchiesta sul traffico di bambini in Messico, minacciata di morte.
Resta una premessa…Malala e le sue sorelle protagoniste di questa rivoluzione si moltiplicheranno se le politiche governative investiranno sempre più in programmi di sensibilizzazione culturale, di abbattimenti degli stereotipi e di promozione della partecipazione delle donne nelle posizioni apicali e negli organi di amministrazione e controllo.
Senz’altro un anno buono al femminile anche se donne “ordinarie” che conducono vite straordinarie sono tante…basti pensare alla tante donne vittime di maltratamenti che sopportano situazioni al limite per terrore dell’uomo autore di violenza.
E’ sempre lo stesso anno 2014 a registrare il dato che “una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali nella maggioranza dei casi da parte del partner o di un familiare…picchiate in casa, molestate in strada, vittime di bullismo sul web.”
Per citare la frase con la quale Malala ha chiuso il suo intervento alle Nazioni Unite. “Un bambino/una bambina, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’educazione prima di tutto

Dalla Regione
http://www.monicacerutti.com/rassegna-stampa/2015/rassegna-2015/
Dalle Provincie
http://www.monicacerutti.com/index.php/rassegna-stampa/rassegna-dalle-province-piemontesi/

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