11472 «Noi, costretti a emigrare», famigliola saluta l’Arcella e va in Inghilterra

20141201 14:26:00 redazione-IT

[i]Pubblichiamo questo articolo pubblicato su Il Mattino di Padova perchè fornisce uno spaccato della situazione che riguarda molte giovani famiglie. Non condividiamo, evidentemente, le valutazioni del capofamiglia in partenza per l’Inghilterra con il confronto improprio che fa con l’immigrazione in Italia; gli auguriamo di raggiungere gli obiettivi che si propone, ma anche di conoscere da vicino la condizione dei cittadini migranti. Resta il fatto che le sue frasi rappresentano il senso comune di molte persone; rispetto a questo, c’è una responsabilità individuale, ma c’è anche una responsabilità della classe politica che non risolve le ragioni della crisi e con ciò incentiva lo scontro tra poveri.(Red)[/i]

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[b]Claudio e Marzia hanno ritirato il figlio dalla scuola elementare, dopo una festa commovente con i compagni di classe. Ora andranno a vivere in Inghilterra[/b]
[i]di Felice Paduano (da Il Mattino di Padova)[/i]

PADOVA. Una storia di nuova emigrazione: da Padova all’estero per far vivere la propria famiglia. Yuri lascia a metà anno scolastico la Salvo D’Acquisto, all’Arcella. I suoi genitori, Claudio Battaglia e Marzia Oliveri, il 10 dicembre si trasferiscono con lui in Gran Bretagna. Tutta colpa del lavoro che non c’è più.

Da troppo tempo, infatti, il padre di Yuri non ce la fa a lavoricchiare senza uno stipendio fisso e senza alcuna prospettiva di una pensione dignitosa. Anche mamma Marzia è rimasta senza lavoro perché gli è scaduto il contratto a tempo determinato in uno studio professionale.

E così anche Yuri, l’allievo della quarta B, a cavallo delle festività natalizie, dovrà frequentare una scuola primaria a Banbury, cittadina tra Oxford e Birmingham, dove il papà Claudio ha trovato finalmente lavoro come responsabile di un ufficio all’interno della Dhl inglese. Stipendio iniziale 1300 pounds, circa 1.700 euro netti e un’assistenza sociale più “ricca” rispetto a quella italiana.

Emigranti del Nordest che trovano una nuova vita in Inghilterra: bisogna festeggiare, hanno detto i genitori. Naturale la reazione emotiva dei compagni di classe di Yuri che, per dargli l’addio, hanno organizzato una festina speciale alla pizzeria Spiller. A Yuri hanno regalato una maglietta bianca con tutte le loro firme(Emma, Johnson, Antonella, Axim, Elettra, Ilaria, Vittorio, Francesca, Andrea, Giulio, Giulia, Viola, Emanuele, Paolo, Mirella, Giada, Ludovica, Anna, Daniel, Eleonora, Christian, Ivana e Dallas) e il libro di Luis Sepulveda “Trilogia dell’Amicizia”. Un volume sui valori dell’amicizia e della solidarietà nel variegato pianeta della preadolescenza.

«Senza lavoro quale futuro potrei garantire alla mia famiglia?» chiede Claudio Battaglia «povera Italia. Come siamo caduti in basso. Le nostre frontiere continuano a restare aperte e dobbiamo accogliere milioni d’immigrati anche se la nostra economia è in ginocchio, mentre noi italiani, anche se laureati o diplomati, siamo costretti ad emigrare in Paesi dove, attualmente, gli stranieri entrano con il contagocce e non ci sono le frontiere bucate come le nostre».

Ed ancora. «Anch’io lascio l’Italia e Padova in particolare con tanta nostalgia e una profonda amarezza. Ma quello che più mi dispiace è che mio figlio debba lasciare la scuola, dove è sempre stato un allievo modello e dove era amatissimo da tutti i compagni di classe e dalle maestre. Non sarà facile per lui imparare l’inglese, frequentare una scuola nuova, dove i percorsi educativi sono diversi e dove, specialmente nei primi tempi, capirà ben poco dei discorsi che i coetanei faranno».

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Più di cento padovani in fuga ogni mese
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Nell’ultimo anno 1.400 padovani, più di cento persone ogni mese, hanno fatto richiesta di iscrizione all’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero): un dato in crescita del 20 per cento….

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2014/11/30/news/noi-costretti-a-emigrare-famigliola-saluta-l-arcella-1.10406488

 

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