11766 PD – ATTIVITÀ’ PARLAMENTARE.

20150807 18:19:00 guglielmoz

1 – IL MESSAGGIO SEMPRE ATTUALE DELLA GIORNATA DEL SACRIFICIO E DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO
2 – FEDI (PD): IN ATTESA CHE PASSI L’ESTATE! . Neanche quando approviamo le leggi, riusciamo a prevedere tempi ragionevolmente brevi per la loro definitiva entrata in vigore. Si tratta, in questo caso, delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia.
3 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA INTERVIENE AL XIII CONGRESSO DELL’USEF SU ASSOCIAZIONISMO, RAPPRESENTANZA E NUOVE MIGRAZIONI. L’on. Francesca La Marca ha partecipato a Palermo al XIII Congresso dell’USEF, che si è svolto il 5 agosto presso il palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

1 – IL MESSAGGIO SEMPRE ATTUALE DELLA GIORNATA DEL SACRIFICIO E DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO
L’8 agosto, giorno in cui perirono a Marcinelle 262 minatori, di cui 136 italiani, ricorre la giornata del Sacrificio e del Lavoro italiano nel mondo. Una data scelta per ricordare i tanti nostri connazionali che hanno perduto la vita nelle realtà nelle quali si erano recati per lavorare e per migliorare la loro condizione e, più in generale, per richiamare all’attenzione di tutti i costi umani che ad ogni migrazione sono connessi.
Quest’anno la ricorrenza è associata ad un altro terribile evento, quello di Mattmark, dove il 31 agosto di cinquant’anni fa scomparvero sotto una montagna di ghiaccio e di fango 88 lavoratori e tecnici, di cui 56 italiani.
Eventi che richiamano simbolicamente le tante tragedie di lavoro che si sono susseguite in un secolo e mezzo di emigrazione e che hanno mietuto centinaia di migliaia di vittime e provocato milioni di inabili.
Ricordiamo questi dolorosi aspetti degli espatri degli italiani mentre si susseguono senza pausa le tragedie degli attraversamenti di mare e dei passaggi di frontiera di altre centinaia di migliaia di migranti in fuga dalla guerra e dalla fame, anche in questo caso semplici avanguardie dei milioni di migranti che, a ritmi crescenti, si muovono ogni anno tra le diverse aree del mondo.
Ci vuole una scorza umana e morale che noi francamente non possediamo, né vogliamo avere, per ricordare e piangere i nostri migranti e lasciare invece al loro destino o addirittura contrastare altri migranti che non parlano la nostra stessa lingua o non hanno lo stesso colore della nostra pelle. Ci ostiniamo a rifiutare l’idea che le migrazioni possano essere concepite e accettate solo se giustificate dalle regole del mercato del lavoro internazionale, ignorando o mettendo in secondo piano i diritti umani della salvaguardia della propria esistenza, dell’accoglienza e della solidarietà, della ricerca di miglioramento per sé e i propri figli, di un lavoro sicuro e regolamentato, dell’elevamento culturale, del rispetto umano, della dignità sociale. Aspirazioni che gli emigrati italiani hanno nutrito e testimoniato nel corso della loro lunga vicenda umana e sociale, sulle quali hanno costruito il loro spazio e il loro futuro in società diverse, migliorando loro stessi e contribuendo a sviluppare le realtà nelle quali si sono insediati e integrati.
Il ricordo e le affermazioni di principio, pur importanti, tuttavia non bastano. Verso i migranti, è il tempo delle responsabilità. E degli impegni politici e istituzionali, oltre che morali e sociali. Per questo, nella nostra collocazione istituzionale e nelle forme che le regole parlamentari consentono, continueremo a lavorare perché i migranti, tutti i migranti, ricevano attenzione e solidarietà. Le indicazioni e le priorità che assumiamo dalla giornata del Sacrificio del lavoro italiano nel mondo sono: la sicurezza nei luoghi di lavoro, l’impegno per l’occupazione, la vicinanza e il sostegno dei nuovi migranti italiani che continuano a partire da ogni regione, la tutela della vita e la civile accoglienza per chi approda nel nostro Paese, un’Europa aperta e solidale non solo per chi vi risiede ma anche per chi vi cerca promozione umana e integrazione culturale e sociale.
E’ questo anche il modo migliore per convertire i migranti da vittime della violenza, del bisogno e dell’intolleranza in portatori di pace, di benessere e di incontro tra le culture e le civiltà del mondo.
I deputati del PD: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

2 – FEDI (PD): IN ATTESA CHE PASSI L’ESTATE!. Neanche quando approviamo le leggi, riusciamo a prevedere tempi ragionevolmente brevi per la loro definitiva entrata in vigore. Si tratta, in questo caso, delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Tema importante, sul quale abbiamo vissuto un’esperienza molto interessante dal punto di vista politico.
Detrazioni introdotte dal Governo Prodi, estese ai residenti all’estero, prorogate per tutti fino al 2014, poi sparite fino all’approvazione della legge europea 2013 bis che le estende, insieme a tutte le deduzioni, detrazioni e agevolazioni fiscali previste dal nostro regime fiscale, ai lavoratori che producano il 75% del loro reddito in Italia, quindi soggetti al fisco italiano, anche se residenti in un Paese UE o dello spazio economico europeo.
Bene. Fatta la legge si dovrebbe presumere che i tempi di attuazione siano anch’essi brevi. Invece no. Evidentemente il rischio procedura d’infrazione UE è stato evitato e ora possono tutti attendere che passi l’estate, arrivi l’inverno e la burocrazia del MEF possa finalmente dare una risposta. Sempre che ferragosto non duri tutto l’anno! Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, deve adottare un proprio decreto con le disposizioni attuative della norma.
Per ricapitolare: l’articolo 7 della legge 30 ottobre 2014 n. 161, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10/11/2014, ha introdotto il comma 3-bis nell’articolo 24 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) estendendo le agevolazioni fiscali previste per i soggetti residenti in Italia – in termini di deduzioni e detrazioni – ai contribuenti residenti fiscalmente in un altro Stato membro o in un Paese dello Spazio economico europeo, a condizione che producano almeno il 75% del proprio reddito complessivo in Italia e non godano di analoghe agevolazioni fiscali localmente.
Dalla prossima legge di stabilità dobbiamo poi impegnarci per garantire che analoghe detrazioni e agevolazioni, in una logica di piena parità di trattamento e di giustizia sociale, siano estese a tutti i lavoratori, anche i residenti nei paesi extra-UE. On. Marco Fedi

3 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA INTERVIENE AL XIII CONGRESSO DELL’USEF SU ASSOCIAZIONISMO, RAPPRESENTANZA E NUOVE MIGRAZIONI
L’on. Francesca La Marca ha partecipato a Palermo al XIII Congresso dell’USEF, che si è svolto il 5 agosto presso il palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Al congresso, che ha visto la partecipazione di molti delegati di associazioni di diverse aree continentali aderenti all’USEF, sono intervenuti, oltre all’on. La Marca, il presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, on. Fabio Porta, anche lui di origine siciliana come la parlamentare italo-canadese, e il Presidente dell’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, sen. Angelo Lauricella. Ha fatto gli onori di casa e la relazione introduttiva il segretario generale dell’USEF, Salvatore Augello, che ha inquadrato nelle mutate politiche nazionali e regionali per l’emigrazione il ruolo dell’USEF, le sue prospettive d’azione a favore della grande comunità siciliana presente nel mondo e dei nuovi migranti, senza tacere delle attuali problematicità legate al forte ridimensionamento del sostegno regionale alle associazioni siciliane, comprese quelle più consistenti e radicate, come l’Unione.
Nel suo intervento, l’on. La Marca, portando il saluto ai presenti, ha espresso ai convenuti e ai dirigenti un sentimento di gratitudine per il fatto che, nonostante le tante e crescenti difficoltà, essi impegnano con spirito di volontariato e con generosità le proprie energie per tenere vivi i rapporti di solidarietà tra gli emigrati e il legame con le proprie radici siciliane e italiane. La parlamentare è tornata, poi, su alcuni ricordi personali e familiari per sottolineare come proprio le associazioni all’estero, in particolare quelle aderenti all’USEF, hanno consentito ai giovani di seconda e terza generazione di superare il ristretto ambito parentale e di immergersi in un patrimonio comune di cultura, tradizioni, legami umani, capace di preservare la loro identità in una società diversa da quella delle origini e di confrontarla con altre culture ed identità. “Queste sono state le associazioni per noi”, ha affermato l’on. La Marca.
Nel suo intervento, la parlamentare non ha trascurato di fare alcune considerazioni sulle difficoltà del presente: “I passaggi generazionali hanno eroso le tradizionali basi associative, sicché oggi è un dovere per tutti voltare pagina. C’è un problema evidente di coinvolgimento delle nuove generazioni e di persistenza nel tempo dei legami culturali con le realtà d’origine. Ma, a monte, credo sia indispensabile arrivare ad un chiarimento di fondo sul ruolo che le associazioni possono avere oggi, sia rispetto agli sviluppi dell’emigrazione del passato, sia rispetto alle nuove forme di emigrazione e sia, infine, all’arrivo dei migranti in Italia. I sintomi che abbiamo avuto di recente, ad esempio in occasione del rinnovo dei Comites, devono farci riflettere perché indicano un distacco preoccupante che non è dovuto soltanto alle difficoltà di doversi prenotare preventivamente per votare”. A questo proposito, per superare il distacco che si è palesato – ha aggiunto La Marca – è necessario operare per dare agli italiani all’estero la garanzia che gli strumenti di partecipazione, associazioni e Comites, siano efficaci ed utili.
L’ultima parte del suo intervento l’onorevole La Marca l’ha dedicato al difficile rapporto con le Regioni, e con quella siciliana in particolare: “Le restrizioni finanziarie sono certo una necessità, ma guardare alle associazioni in termini di puro assistenzialismo credo sia un errore, soprattutto per gli interessi delle Regioni. Proprio la crisi di questi anni ci ha insegnato che riuscire a proiettare sul piano internazionale le prospettive di ripresa rappresenta per aziende ed enti locali una necessità. La rete associativa è stata e resta una forza reale, sicché ad essa si può ricorrere, oltre che per conservare i legami culturali, per dare sostanza e gambe ai programmi di internazionalizzazione”.
La parlamentare ha concluso ricordando che, proprio grazie ad un suo emendamento, nel progetto “Destinazione Italia” compare un passaggio che impegna il governo a coinvolgere le associazioni e le rappresentanze in tutti i progetti di internazionalizzazione che ricadono nelle aree di immigrazione. “Occorre farsi sentire perché questo principio non resti scritto solo sulla carta ma sia applicato veramente”. Un’ultima considerazione ha riguardato le nuove emigrazioni: “Spesso associazioni e nuovi migranti parlano lingue diverse, poco comunicanti. Occorre fare un grande sforzo per indurre le associazioni ad adeguarsi a questa nuova realtà ma anche per convincere i nuovi migranti che quando superano le frontiere non si dirigono in un deserto, ma in realtà dove la presenza italiana esiste ed è ancora viva, solidale ed accogliente

 

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