11457 Cosa significa se l’immigrato è l’italiano che parte

20141125 12:18:00 redazione-IT

Come ogni anno la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, ha pubblicato il Rapporto Italiani nel mondo 2014 (Tau Editrice), che offre un’ampia documentazione e una precisa informazione sull’emigrazione italiana del passato e sull’attuale mobilità dei nostri connazionali.

In un contesto generale in cui l’immigrazione nel nostro Paese dal Terzo mondo fa più notizia, anche per i drammatici risvolti legati alle modalità in cui si compie e alla fatica di organizzare un’accoglienza e un’integrazione rispettose della dignità delle persone in gioco, l’attenzione al fenomeno migratorio dall’Italia sembra oscurata, anche se appare rilevante e in crescita in rapporto alla crisi economica e sociale che stiamo attraversando.

Una crisi dalla quale la nostra comunità civile sembra essere fra quelle che fanno più fatica ad uscire.
Il volume spazia dall’analisi dei flussi e delle presenze all’indagine storica, a quella sulle esperienze più interessanti in corso, fino alla presentazione di eventi speciali, fra cui la preparazione di Expo Milano 2015. Per dare un solo esempio dell’interesse del materiale raccolto, vorrei segnalare l’attenzione prestata all’emigrazione dei ricercatori italiani, che giunge a conclusioni in parte inattese, soprattutto da chi presenta il fenomeno come una sorta di termometro del disagio del mondo del lavoro nel nostro Paese:

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