11385 Migrantes su Operazione Triton: importante è la tutela delle vite umane

20141017 19:05:00 redazione-IT

[b]Centro Astalli: l’Italia non rinunci a Mare Nostrum[/b]
ROMA – Il prossimo 1 novembre partirà l’operazione Triton, l’operazione europea di pattugliamento del Mediterraneo. L’operazione coinvolgerà 26 Paesi europei. “Credo che l’abbandono dell’operazione Mare Nostrum, che è stata una grande operazione militare di pace e di accompagnamento nella logica della tutela e della protezione umanitaria di tante persone – spiega il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego – desti una grande preoccupazione, per la possibilità che si ripetano ancora disagi e disastri in mare”.
La preoccupazione della Migrantes nasce dal fatto che la mission dell’operazione Triton dovrebbe essere – aggiunge mons. Perego – un “ritorno alla tutela e alla difesa delle frontiere e non invece a presidiare un Mediterraneo nel suo complesso per accompagnare le persone in fuga e persone che sono in difficoltà. Si ritorna a prima di Mare Nostrum e si ritorna a considerare come dovere dell’Europa semplicemente quello di presidiare i confini”.

Da parte sua, il Centro Astalli esprime “preoccupazione” rispetto alle informazioni diffuse durante la conferenza stampa di ieri a Roma, in cui è stata ufficialmente presentata l’operazione Triton gestita dall’Agenzia Frontex, attiva dal 1 novembre. “Pare evidente – si legge in una nota del Centro Astalli – che tale operazione risponderà solo parzialmente alle reali e attuali esigenze di ricerca e soccorso in mare al fine di salvare vite umane”. L’operazione Triton, in base alle informazioni fino ad ora disponibili, avrebbe – scrive il Centro – “un campo d’azione molto più ristretto e limitato alle zone adiacenti alle acque territoriali italiane rispetto a Mare Nostrum che soccorre i migranti anche in acque internazionali”. Il Centro Astalli chiede al governo italiano di non porre fine all’operazione Mare Nostrum: “sarebbe un arretramento sul piano dei diritti.
Per motivi economici si accetta il rischio di perdere vite umane in mare” – afferma padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli. “Chiediamo – aggiunge – ancora una volta che sia garantito l’accesso sicuro in Europa per quanti fuggono da guerre e persecuzioni. Chiediamo con forza che vengano creati canali umanitari sicuri che diano ai migranti alternative legali concrete ai trafficanti”.

(Migrantes online /eminews)

 

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