11143 MONDIALI. BRASILE 2014…E SE ARIVASSIMO IN FINALE……..

20140428 13:29:00 red-emi

Il campionato mondiale di calcio 2014 o Coppa del Mondo FIFA , noto anche come Brasile 2014, sarà la 20ª edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA e la cui fase finale si svolgerà in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014.
Il contributo degli immigrati italiani in Brasile. Un po’ di storia, di economia e di politica. Dove andare.
SCHEDE
1 – Le altre città dei mondiali.
2 – Coppa del Mondo 2014: le opere divorano soldi.
3 – Alleanze politiche: realtà e incubo, in Brasile e in Italia.
4 – Vescovi brasiliani e la lotta contro la tratta di esseri umani.
5 – Governo Rousseff: approvazione in diminuzione, ma con tessitura di "bis".
6 – Battisti e Pizzolato: "vendetta" machiavellica.
7 – Brasile da dimenticare.

Il contributo degli immigrati italiani in Brasile. Un po’ di storia e dove andare.
IL 15% della popolazione brasiliana è di origine italiana, circa 30 milioni di persone. È la più numerosa popolazione di oriundi italiani nel mondo.
I primi immigrati italiani arrivarono in Brasile nel febbraio 1874 nello Stato di Espirito Santo. Erano contadini trentini e veneti attirati dal lavoro come piccoli coltivatori nelle colonie ufficiali e nelle fazendas del paese.
II PICCO MASSIMO DELL’IMMIGRAZIONE ITALIANA IN BRASILE SI EBBE TRA IL 1880 E IL 1920.
La maggior parte degli italiani trovarono lavoro nelle piantagioni di caffè brasiliane negli Stati di San Paolo, Ilio Grande do Sul, Santa Catarina, Parane, Minas Gerais e Espirito Santo.
Più di un milione e mezzo di italiani emigrarono in Brasile fra il IN80 e il 1950. Più della mela proveniva dal nord-Italia, con 3096 dal Veneto. Il resto era originario di Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, del sud-Italia e dell’Italia centrale (Campania. Calabria. Basilicata. Abruzzo, Toscana).
Diverse persone Importanti della società brasiliana sono di origini italiane. Il Brasile già ha avuto in- Presidenti della Repubblica di Origine Italiana: Pascoal Ranieri Mazzili, Emilio Garrastazu Medici e Itamar Franco,

RELIGIONE
La religione predominante è quella cattolica (73,6%), seguito dal protestantesimo (15,4%), dagli ortodossi, dal buddhismo, dall’ebraismo e dall’islam. Si deve notare tuttavia il significativo affermarsi delle confessioni protestanti, che fino a qualche decennio fa erano molto rare e raccoglievano un numero esiguo di fedeli.

LINGUE
Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile ed e parlato da quasi tutti i suoi abitanti. Il Brasile è l’unico paese di lingua portoghese nelle Americhe e il portoghese è una parte Importanti della Identità nazionale brasiliana, dandogli una cultura nazionale distinta da quella del suoi vicini che parlano la lingua spagnola.
Il portoghese parlato in Brasile fu influenzato dalle lingue africane e indigene. Di conseguenza, la lingua usata nel paese sud-americano differisce, per lo più in fonologia, dalla lingua parlata in Portogallo e negli altri paesi di lingua portoghese.
Il censimento di 2010 ha registrato 305 gruppi indigeni nel Brasile che parlano 274 lingue diverse. Degli indigeni che hanno 5 o più anni (786.674 persone), il 37,4% parla una lingua indigena e il 76,9% parla il portoghese. I parlanti di una lingua indigena si trovano soprattutto nella regione Nord del Brasile.]
Nel sud del Brasile è ancora possibile trovare persone che parlano il talian, un dialetto di origine veneta. La lingua veneta è stata portata in Brasile alla fine dell’Ottocento da immigrati veneti.
Gli immigrati italiani che si stabilirono nel sud del Brasile erano per lo più veneti, il 60% del totale. Tuttavia, oggi, la maggior parte dei oriundi italiani in Brasile parla soltanto il portoghese, però esiste un numero imprecisato di persone che ancora parlano il veneto, soprattutto negli stati di Rio Grande do Sul e Santa Catarina, stati dove il veneto è riconosciuto come patrimonio linguistico.
Il comune di Serafina Correa ha il veneto come lingua coufficiale nel comune, a fianco dal portoghese.
Esiste anche una comunità nel Brasile meridionale che parla il tedesco, soprattutto negli stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Espirito Santo.
La città di Osasco è stata poi fondata dai Piemontesi e li si parlava il dialetto piemontese e le radici della comunità trovano ampio riscontro nella cultura e nella tradizione del Piemonte ove esiste una città omonima

ISTITUZIONI
Il Brasile è una Repubblica presidenziale Federale con una netta separazione fra il Potere Esecutivo, Legislativo a Giudiziario. Il Potere Esecutivo è guidato dal Presidente dalla Repubblica che è il capo di Stato e di Governo . Eletto per un mandato di 4 anni con possibilità di rielezione, può appli care le leggi in vigore e proporne altre riguardanti la sua competenza. Vengono inoltre compresi i Ministeri e le Segreterie Speciali. Il Potere Legislativo è di esclusiva competenza della Camera dei Deputati (513 membri) eletti ogni 4 anni e del Senato (81 membri) eletti ogni 8 anni.

ORDINAMENTO SCOLASTICO
TASSO DI ALFABETIZZAZIONE: 90.6% STUDENTI UNIVERSITARI: 3.880.000.
Facoltà universitarie riconosciute dal Ministero della Pubblica Istruzione brasiliano: 2360.
L’istruzione di base è garantita a tutti ma la difficoltà nel censire gli abitanti nei grossi agglomerati urbani genera una grande difficoltà da parte del governo ad obbligare i piccoli a frequentare la scuola. Le università pubbliche sono di ottimo livello e per potervi accedere è necessario passare un esame di ammissione, detto "vestibular", normalmente sono frequentate dai ricchi in quanto hanno potuto frequentare scuole superiori a pagamento di ottimo livello, la classe povera che frequenta le scuole superiori pubbliche (di buon livello) ha qualche difficoltà ad accedere ai corsi universitari statali.

SISTEMA SANITARIO
Il sistema sanitario pubblico non è sufficiente e in molte regioni gli abitanti utilizzano le assicurazioni sanitarie private, stipulando contratti di salute denominati "Plano de Saude", con pagamento mensile. Chi può permettersi il Plano de Saude è in grado all’occorrenza di utilizzare strutture sanitarie private.
A tale proposito prima di partire munitevi dell’assicurazione per l’assistenza sanitaria il Brasile è molta onerosa l’assistenza medica.

POLITICA INTERNA
Dal 1996 il Brasile usa, primo al mondo, un sistema di votazione elettronica, obbligatoria e universale per quei cittadini alfabetizzati fra i 18 e 70 anni d’età.
Dal 1994 il Parlamento e il Presidente sono eletti nella medesima data. I principali partiti sono: Partito Progressista, Democratici (Brasile), Partito della Social Democrazia Brasiliana, Partito del Movimento Democratico Brasiliano, Partito Democratico Laburista, Partito dei Lavoratori (Brasile).

POLITICA ESTERA
Per analizzare in dettaglio la politica estera di questo paese si può ricorrere ad uno schema di cerchi concentrici, ognuno riguardante un ambito delle relazioni internazionali brasiliane.
Partendo dall’interno di questo schema, nel primo cerchio troviamo il Mercosur. Il Mercato Comune del Sud fu istituito il 26 marzo 1991 ed era composto inizialmente da: Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Il 4 luglio 2006 è stato approvato il Protocollo di Adesione della Repubblica Bolivariana di Venezuela al Mercosur, che stabilisce le condizioni e i termini previsti per la piena incorporazione della Venezuela al blocco. L’entrata in vigore del riferito protocollo richiede che questo sia ratificato dai parlamenti dei cinque paesi coinvolti. Per ora, la riferita adesione è stata approvata dai parlamenti di Venezuela, Brasile, Argentina e Uruguay, restando ancora pendente l’approvazione del parlamento del Paraguay. L’obiettivo del Mercosur è quello di raggiungere un mercato comune con l’abolizione dei dazi doganali. Per ulteriori informazioni confronta la voce Mercosur.
Il secondo cerchio concentrico riguarda l’attenzione del Brasile verso gli altri Stati sudamericani con i quali vuole attuare un programma di collaborazione politica, culturale ed economica; tra questi paesi esisteva una cooperazione che prima si chiamava CASA e dall’Aprile del 2007 ha preso il nome di UNASUR.
Il terzo cerchio concentrico è costituito dall’alleanza del Brasile con i Paesi emergenti dei continenti in via di sviluppo. In particolare, esistono rapporti con la Repubblica sudafricana per quanto riguarda l’Africa e con l’India, in rappresentanza dell’Asia. Questo accordo tuttavia si trova ancora in uno stato embrionale, in quanto avvengono ancora pochi scambi commerciali, ma le previsioni per la crescita dei rapporti economici sono ottimistiche. Per quanto riguarda poi in particolare l’Asia è palpabile la notevole presenza di mercati asiatici in Brasile, nonché la notevole quantità di esportazioni brasiliane in Asia (45 miliardi di attivo commerciale) che riguardano materie prime insieme ad alcuni prodotti finiti. Il quarto cerchio è costituito dal rapporto con i Paesi industrializzati. Il primo partner commerciale del Brasile è l’Unione Europea considerata nel complesso. Esiste un ottimo rapporto con gli Stati Uniti che non hanno buone relazioni con tutti i paesi dell’America Latina: il Brasile svolge un importante ruolo di mediazione tra i due blocchi, anche se con cautela in quanto non desidera spiccare nei confronti degli altri Paesi. Il quinto e ultimo cerchio riguarda la volontà del Brasile di entrare come stato permanente nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (gli stati permanenti sono: USA, Russia, Cina, Regno Unito e Francia) e di avere un maggiore peso anche all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio in qualità di capofila degli altri Paesi Sudamericani.

FESTIVITÀ
Dia dos Namorados è celebrato il 12 giugno e l’equivalente Brasiliano a San Valentino. In questo giorno tra le coppie: tra fidanzata e fidanzato, moglie e marito, ecc., e usanza scambiarsi regali e mazzi di fiori. Dia das Màes è celebrato ogni seconda domenica di maggio è l’equivalente Brasiliano alla Festa della mamma.
Dia dos Pais è celebrato ogni seconda domenica di agosto è l’equivalente Brasiliano alla Festa del papà. Sào .loào (San Giovanni) è una festività celebrata il 24 giugno nella maggior parte delle città Brasiliane, specialmente in quelle del Nordest, come Recite e Maceió.

DOVE ANDARE.
CONSIGLI PRIMA DELLA PARTENZA
1. Tieni d’occhio il clima: da una città all’altra cambia anche drasticamente. 2. Nei centri più grandi informati sempre sulle zone sicure e su quelle da evitare. 3. Prenota tutto in anticipo, durante i Mondiali i prezzi degli hotel cresceranno. 4. Per i biglietti delle partite segui le indicazioni sul sito della Fifa (fifa.com). 5. Prepara il viaggio seguendo i preziosi consigli dell’Ufficio del turismo Embratur: visitbrasil.com.
6. Fra i siti delle compagnie aeree che volano in Brasile dai un’occhiata a quelli di Alitalia (alitalia.com), Air France (airfrance.it) e Tarn (tam.com.br). ecc..

E CI SIAMO
BRASILE – CROAZIA, 12 GIUGNO
LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE È A SAN PAOLO, ARENA DE SUO PAULO (ore 17).
In Brasile il calcio è un culto e la giornata d’apertura della Coppa del Mondo è una festa a cui partecipa tutta la città. I tifosi saranno nel quartiere Itaquera, tu goditi un centro più tranquillo del solito. La cerimonia comincia nel primo pomeriggio, hai tempo per una passeggiata al Parque do Ibirapuera, un paradiso punteggiato di piante tropicali e progettato dell’architetto Oscar Niemeyer. Se ti fermi a San Paolo fino a domenica, vai a vedere il Bosque da Leitura, una biblioteca all’aperto nel parco. Preferisci lo shopping? Rua 25 de Marco è la strada dei negozi. In rua Oscar Freire scopri i nuovi designer. Gli indirizzi oh II ristorante Brasil agosto è una vera istituzione per la cucina tradizionale rivisitata (da 25 euro, brasilagosto@com.br ). Qui assaggi la moqueca, lo stufato con verdura e latte di mandorla. Per dormire c’è la Pousada Dona Zilàh, un hotel di , charme dall’atmosfera coloniale (da 77euro, zilah.com).

INGHILTERRA – ITALIA, 14 GIUGNO
LA PRIMA PARTITA DEGLI AZZURRI SI TIENE A MANAUS, ARENA AMAXÓNIA (ore 18)
Il calcio d’inizio per l’avventura azzurra si terrà alle 6 del pomeriggio con una temperatura prevista di 31 gradi. Cerca refrigerio tra le sale del Museu Amazonico (rua Ramos Ferreira 1036), dedicato alle bellezze della foresta amazzonica. Custodisce manufatti indigeni emersi dagli scavi archeologici, costumi tradizionali e maschere suggestive. Poi, goditi lo spettacolo del Porto Fluttuante, un attracco galleggiante in stile art nouveau sul fiume Rio Negro, mentre se vuoi comprare l’artigianato locale ti consigliamo la Galeria Amazónica di praca Sào Sebastiào. «ri» indirizzi oh Per gustare i migliori tagli di carne serviti in stile rodizio, infilzati sul caratteristico spiedo e portati al tavolo, vai alla Churrascaria Bufalo, rua Para 491 (da 20 euro). La migliore vista sul centro storico si ha dall’Hotel Saint Paul (da 163 euro, hotelsaintpaul.tur.br ).

ITALIA – COSTARICA, 20 GIUGNO IL SECONDO MATCH DELLA NAZIONALE È A RECITE, ARENA PERNAMBUCO (ore 13)
Qui il bagno nell’Oceano è un’esperienza per nuotatori esperti: se hai poca dimestichezza con le onde, meglio una passeggiata in centro. A Recife Antigo, un universo di vicoli e palazzetti coloniali, il tour comincia dal Marco Zero, il monumento che indica il punto di fondazione della città. L’arte barocca brasiliana è alla cappella dorata dell’lgreja da Ordem Terceira de Sào Francisco. Poi fermati al Paco do Frevo, il centro culturale che promuove il frevo, la danza del Carnevale. Spezie e pesce li compri al Mercado Sào José, i souvenir alla Casa da Cultura. Gli indirizzi oh Vinagret’s e Salada Mista sono due locali a rua do Hospicio dove paghi le ricette tradizionali a peso. Il b&b Pousada Vitória si trova proprio accanto alla spiaggia di Boa Viagem (da 60 euro, pousadavitoriarecife.com.br).

ITALIA – URUGUAY, 20 GIUGNO IL NOSTRO TERZO INCONTRO È IN PROGRAMMA A NOTAI, ESTADIO DAAS DUNAS (ore 13)
Aria, sole e dune, la scelta è semplice: spiaggia. Ponta Negra, a 12 chilometri dal centro, è un paradiso per i surfisti. I tre chilometri di sabbia terminano al Morrò da Careca, una gigantesca duna ricoperta dalla selvaggia foresta primaria atlantica (l’accesso è chiuso per evitarne l’erosione).
In alternativa, raggiungi il FORTE DOS REIS MAGOS, da cui ti godi il panorama migliore sul Rio Grande do Norte e dove trovi anche un banchetto che vende un ottimo gelato alla tapioca. Gli indirizzi oh Se hai voglia di cucina popolare a base di cuscus e tapioca, prendi un tavolo alla Casa de Taipa, in rua Manoel AB de Araujo 130a (da 20 euro). Il Manary Praia Hotel ha una Spa famosa in tutto il Brasile (da 119 euro, manary.com.br).

E SE ARRIVASSIMO IN FINALE?
L’APPUNTAMENTO È PER IL 13 LUGLIO A RIO DE JANEIRO, STUDIO MARACANÁ (ore 17)
Sarà pure la finale, ma Rio non la puoi perdere. Hai varie possibilità (a parte le visite obbligate come quelle al Pan di Zucchero e alle spiagge di Ipanema e Copacabana).L’llha de Paquete è un’isoletta della Baia di Guanabara: ci arrivi con un’ora di traghetto e una volta lì affitti una bici perché l’area è auto-free. Se preferisci la città, punta al quartiere di Santa Teresa, una Montmartre tropicale che raggiungi con il Bonde, l’ultimo tram in servizio: lì ammiri il panorama dal Parque das Ruinas. Dedica del tempo al Museu Chácara do Céu: conserva dipinti, sculture e disegni di artisti brasiliani e internazionali. Per comprare un paio di infradito Havaianas proprio dove sono nate, vai a Copacabana, in rua Xavier da Silveira 19. Gli indirizzi ole Per tapas, sandwich fantasiosi, ottimi cocktail e persino un cappuccino fermati al Cafecito di Santa Teresa (cafecito.com.br). Se vuoi dormire in un palazzo d’epoca con camere ispirate al folklore e alla musica, il posto ideale è Casa Mango Mango (da 50 euro, casa-mangomango.com).
Per chi andrà buone vacanze

1 – LE ALTRE CITTÀ DEI MONDIALI.

a. BELO HORIZONTE Nella capitale del Minas Gerais visita il Parque Municipal, un giardino-labirinto. Alla Casa do Baile, invece, ti godi una mostra e ti rilassi ai tavoli della caffetteria.
b. BRASILIA La Capitale del Brasile, a forma di colibrì,è giovane e iper-moderna. Fra i suoi monumenti, la Catedral Metropolitana con i sublimi vetri colorati.
c. CUIABÀ Sotto il sole del Mato Grosso, visita il Mercado do Porto, fra spezie, frutta e verdura tropicali e specie di pesci mai viste in Italia.
d. CURITIBA È la città più europea del Brasile. Te ne innamori con una passeggiata a Praca Garibaldi sulle tracce del suo passato coloniale.
e. FORTALEZA Qui si viene per il mare e la vita notturna. Organizza un’escursione alla spiaggia di Cumbuco, la sabbia è più pulita e la battigia meno affollata.
f. PORTO ALEGRE II Mercado Publico è il cuore pulsante. Ma il Parque Farroupilha con i banchetti domenicali e i gaucho che bevono mate è imperdibile.
g. SALVADOR DE BAHIA Se cerchi l’Africa in Brasile, vieni qui. Ti investirà una festa di profumi e colori, soprattutto al Pelourinho, il quartiere più antico della Città Alta.

2 – COPPA DEL MONDO 2014: LE OPERE DIVORANO SOLDI . / Con così tanti problemi sociali da risolvere , i brasiliani si sono trovati di fronte a successive notizie negative riguardanti il Mondiale 2014.Alcuni hanno la forza di vero scandalo nazionale, come nel caso della fatturazione eccessiva dello Stadio Nazionale nella città di Brasilia. Secondo la Corte dei Conti, vi è un sovrapprezzo per un importo di 140 milioni di euro a seguito di irregolarità come l’acquisto indebito di materiali e di errori nel calcolo del trasporto.
Il governo nega sovrapprezzo o irregolarità nei lavori dello stadio e dice che il controllo della Corte dei Conti è un rapporto preliminare, che elenca gli elementi specifici per eventuali chiarimenti.
Il governo dice anche che il totale degli investimenti nello Stadio Nazionale raggiunge i 446 milioni di euro. La Corte invece afferma che il lavoro dovrà avere un costo stimato di € 633.000.000. Un dettaglio: tutto questo denaro proveniva dalle casse pubbliche.
Coppa del Mondo 2014: le opere divorano soldi Ufficialmente , il costo della Coppa del Mondo 2014 è nella stratosfera : 8,6 miliardi di euro spesi nella costruzione di stadi, lavori di infrastrutture, telecomunicazioni, progetti turistici, schemi per la sicurezza, tra gli altri.
Anche le opere delle infrastrutture appaiono con i prezzi alle stelle, superando di gran lunga i costi inizialmente previsti. È il caso dei lavori negli aeroporti di Curitiba e di Salvador. La prima, situata nella regione sud, aveva valori preventivati pari a 13,6 milioni di euro. Oggi sappiamo che questo valore è salito a € 36,6 milioni. Nel secondo, che si trova nel nord-est, la previsione delle spese per opere era di 10 milioni di euro. In definitiva questo costo è salito a 26 milioni di euro. – (di Eduardo Fiora traduzione di Giuliana Giannessi)

3 – ALLEANZE POLITICHE: REALTÀ E INCUBO, IN BRASILE E IN ITALIA / Governare paesi civilizzati o in via di sviluppo richiede da chi è al potere una capacità fondamentale: saper articolare e condurre alleanze politiche.
Sia in Italia che in Brasile questa premessa è più vera che mai e mette alla prova da un lato il premier Matteo Renzi, e dall’altro la presidente Dilma Rousseff.
Nella Penisola, il potere legittimato da Renzi (Pd) – senza la benedizione delle urne – può sopravvivere solo inchinandosi alle volontà ed ai capricci di Silvio Berlusconi, il "Cavaliere condannato" – leader di un partito resuscitato (Forza Italia) – che ancora controlla gran parte della scena politica italiana surreale, anche se è in procinto di iniziare il compimento di una pena da scontare agli arresti domiciliari.
Alla fine del turno quotidiano, il giovane Matteo Renzi, quando si ritira nell’ala residenziale dello storico Palazzo Chigi, sede del potere esecutivo italiano, non sa se la mattina seguente il suo governo di "ampie intese" sarà in piedi o cadrà dinanzi ad un favoloso scacco matto berlusconiano. Con questo onnipresente fantasma, le notti di sonno del primo ministro italiano non saranno mai tranquille.
Nel Gigante Tropicale, la presidente Dilma Rousseff affronta la sfida di essere rieletta ad ottobre sulla base di una grande alleanza politica simile a quella del 2010, quando fu eletta, nelle urne, per un periodo di quattro anni.
Se in Italia per oltre un decennio la Vecchia Repubblica aveva governato sulla base del sistema del Pentapartito (coalizione di centro – sinistra composta da democristiani, socialisti agglutinati in due distinte correnti, liberali, repubblicani), il Brasile "della Rousseff" nacque dall’alleanza del Partito dei Lavoratori (PT) con altre nove forze politiche, dove il grande partner del PT della Rousseff era il PMDB, partito del vice-presidente, Michel Temer.
Sulla scacchiera della politica brasiliana le ideologie sono inghiottite dal cosiddetto fisiologismo francescano, vale a dire "è dando che si riceve". Una delle principali monete di scambio non ha nulla a che vedere con proposte di negoziazione per il programma di governo, ma piuttosto con la propaganda elettorale. In Brasile, la legge elettorale stabilisce un periodo di mesi di pubblicità politica alla radio e TV, gratuitamente. Il tempo assegnato a ciascun partito è proporzionale al numero di seggi occupati alla Camera dei Deputati.
Il PT di Dilma, con l’insieme di un gran numero di deputati è garantito per 3 minuti e 3 secondi. Il PMDB di Temer possiede la seconda grande parte di tempo a disposizione per la campagna elettorale: 2 minuti e 34 secondi. Insieme, i due partiti sono in grado di fornire a Dilma 5 minuti e 37 secondi di propaganda elettorale.
In un ambiente politico in cui i secondi valgono oro, le volpi del PMDB conoscono appieno il peso del bene che la legislazione garantisce loro e da decenni negoziano abilmente lo spazio enorme che hanno a disposizione nella propaganda elettorale radiofonica e televisiva.
Quando mancano meno di sette mesi alle elezioni presidenziali e legislative, "la Rousseff" conduce una dura battaglia per continuare a fare affidamento sul sostegno del PMDB. Il partito si posiziona contro il governo in votazioni considerate prioritarie per la presidenza ed ha articolato la formazione di un blocco informale di parlamentari provenienti da sette partiti per fare pressione sulla Rousseff per la liberazione di emendamenti parlamentari. Il leader del PT alla Camera dei deputati, Vicentinho, ha affermato che il PMDB ha bisogno di definire se sta all’opposizione o al governo. "Nessun partito della coalizione di governo può avere due facce. Non si può essere opposizione e allo stesso tempo al governo", ha sottolineato Vicentinho, commentando l’atteggiamento del PMDB in Parlamento.
L’atteggiamento aggressivo del PMDB ha a che fare, tra le varie ragioni, con un altro scenario elettorale di peso. Nel mese di ottobre saranno anche eletti i governatori degli stati. Il PMDB desidera candidature proprie in diversi stati che entrino in conflitto con il PT e altri partiti alleati in lizza per lo stesso spazio.
Se Renzi perde il sonno, ma non la pazienza con le astuzie di Berlusconi, Dilma Rousseff, di spirito forte e con un trascorso bellicoso, deve trattenersi dal non colpire con la mano pesante il tavolo, in modo da mantenere il PMDB come grande alleato.

4 – VESCOVI BRASILIANI E LA LOTTA CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI / Come accade già da 51 anni, il primo giorno di Quaresima – tempo liturgico cattolico di preparazione alla Pasqua – la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (equivalente alla Conferenza Episcopale Italiana – CEI) apre la Campagna di Fraternità con lo scopo di suscitare la solidarietà dei fedeli e della società su un problema specifico che coinvolge la società brasiliana, alla ricerca di modi di soluzione.
Ogni anno viene scelto un tema, che definisce la realtà da trasformare, e anche un motto, che spiega in quale direzione si vuole trasformare. Quest’anno, l’episcopato brasiliano pone come riflessione il tema della Fratellanza e Tratta di esseri umani con il motto "E’ per la libertà che Cristo ci ha liberati", in riferimento alle parole dell’apostolo san Paolo in una delle sue lettere ai Galati.
Secondo le Nazioni Unite (ONU), la tratta di esseri umani muove in tutto il mondo 32 miliardi dollari all’anno. La problematica del traffico di esseri umani si manifesta nello sfruttamento del lavoro degli schiavi, nella prostituzione, nelle adozioni illegali e nella vendita di organi per i trapianti. I dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro indicano che ci sono 21 milioni di persone nel mondo vittime della tratta di esseri umani, con 1,8 milioni in America Latina. Più di 15 milioni (74%) sono gli adulti e 5,6 milioni (26%) sono i minori di 18 anni. Per quanto riguarda i sessi, il 55% sono donne e il 45% sono maschi.
Nel Testo a Base della Campagna di Fraternità 2014, i vescovi cercano di individuare le cause e le modalità della tratta di esseri umani, i volti che soffrono di questo sfruttamento; denunciare le strutture e le situazioni che causano la tratta di esseri umani, oltre che richiedere l’impegno delle autorità pubbliche, delle politiche e dei mezzi adeguati per il reinserimento nella vita familiare e sociale delle persone colpite dalla tratta di esseri umani.
Il documento afferma che tra i mezzi utilizzati per la tratta delle persone, il più comune è la circonvenzione. "La persona è avvicinata con un’offerta allettante che promette una vita migliore. I trafficanti reclutano persone per attività da modelli, talentuosi per il calcio, bambinaie, infermieri, cameriere, ballerine o di lavoro come tagliatori di canna, muratori, lavoratori agricoli, carbonai, etc ".
La tratta di esseri umani, ricordano i vescovi, genera una grande reddito per i trafficanti, ragione per la quale ci si circonda di vari professionisti che falsificano i documenti, organizzano il trasporto e la sistemazione delle persone e corrompono la polizia. Se non fosse un business lucrativo, non avrebbe successo. Per questo, la Campagna di Fraternità sostiene che è l’idolatria del denaro che è la fonte della tratta di esseri umani. "Nelle vittime della tratta di esseri umani, possiamo vedere i volti dei nuovi poveri che la globalizzazione fa emergere. Il sistema socio-economico attuale non include tutte le persone. Una parte di esse viene eliminata e deve accontentarsi delle briciole dell’abbondante produzione di beni. E’ un sistema basato sul mercato e sulla sua sistema continua espansione, che si ottiene privilegiando il guadagno a detrimento delle persone e della vita in tutte le sue forme".
L’episcopato brasiliano afferma inoltre che "prima di un crimine che grida vendetta, come il traffico di esseri umani, non si può rimanere indifferenti, soprattutto non possono esserlo i discepoli-missionari". I vescovi brasiliani sottolineare che la Chiesa in America Latina ha una missione evangelizzatrice che "implica necessariamente ricorrere alla giustizia e difendere i poveri, soprattutto in relazione a situazioni che implicano la morte. Che questa Campagna di Fraternità susciti, con le luci dello Spirito di Dio, molte azioni e partnership che contribuiscano allo sradicamento di questa piaga dalla nostra società che impedisce alle persone di percorrere i propri sentieri e crescere come figli e figlie di Dio. Dopo tutto, è stato per essere liberi che Cristo ci ha liberati.

5 – GOVERNO ROUSSEFF: APPROVAZIONE IN DIMINUZIONE, MA CON TESSITURA DI "BIS" . / Nel ricevere nel suo ufficio i risultati di un’ulteriore ricerca elettorale, il presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha avuto i motivi per essere preoccupata e, allo stesso tempo, mantenersi ottimista.
Cosa può lasciare "la Rousseff" di cattivo umore è che secondo una ricerca dell’istituto MDA, fatta su richiesta della Confederazione Nazionale dei Trasporti e pubblicata martedì 17, il suo governo ha avuto un consenso del 36,4%. Nel novembre 2013, lo stesso Istituto appurava un indice di approvazione del 39%. Nella valutazione fatta nel mese di febbraio, il governo Dilma è stato negativamente valutato dal 24,8% degli intervistati. Nel mese di novembre questa percentuale era inferiore: 22,7%. D’altra parte, la prestazione personale del presidente è approvata dal 55% degli intervistati.
Per quanto riguarda le elezioni previste per il 5 ottobre, Dilma , che si presenta per un nuovo mandato di quattro anni, vede, ancora una volta, riconfermato lo scenario di una vittoria senza la necessità di un ballottaggio. Secondo l’istituto MDA, il presidente, come candidato alla rielezione del Partito dei Lavoratori (PT), ha il 43,7% delle previsioni dei voti. Il candidato del Partito della Socialdemocrazia Brasiliana (PSDB) ha il 17%. Il candidato del Partito Socialista Brasiliano (PSB), Campos ha il 9,9%.
Anche con tutte le ricerche di mercato che puntano alla rielezione dell’attuale presidente del Brasile, è troppo presto per registrare con sicurezza questo favore. C’è, nelle principali capitali del paese, un clima di malcontento, tradotto in manifestazioni, che dopo un inizio pacifico, finiscono spesso in atti di vandalismo, che in questo mese di febbraio hanno causato la morte di un cameraman della grande rete televisiva nazionale (TV Bandeirantes). C’è il timore che durante la Coppa del Mondo 2014, queste proteste crescano in volume e aggressività, facendo scendere in piazza i giovani che esigono un comportamento standard Fifa, vale a dire l’eccellenza, nei settori della sanità, dell’istruzione e dei trasporti.
Sul fronte dell’economia, il governo Dilma sa che ogni passo falso in relazione al controllo dell’inflazione potrebbe compromettere la performance elettorale del presidente. In questo senso, la ricerca MDA di febbraio non lascia spazio a dubbi. Per il 77,2% degli intervistati, c’è una sensazione che il costo della vita è aumentato negli ultimi 12 mesi. E l’orizzonte che l’elettore intravede non è azzurro: 71,8% delle persone intervistate da MDA credono che nel 2014 il costo della vita tenderà ad aumentare.
Per ora, "La Rousseff " ha il pieno controllo della situazione e ancora beneficia dell’apatia dell’opposizione che ancora non è riuscita, a meno di otto mesi dalle elezioni presidenziali, a trovare un discorso coerentemente forte in grado di poter convincere i brasiliani che ci sia qualcuno migliore e in grado di governare il paese, dopo Il quadriennio di Dilma e di dodici anni consecutivi del PT al potere.

6 – BATTISTI E PIZZOLATO: "VENDETTA" MACHIAVELLICA . Ciò che il governo del Primo Ministro Enrico Letta nega, la stampa brasiliana insiste a mettere in primo piano: l’associazione immediata tra i casi di Cesare Battisti, il terrorista italiano condannato all’ergastolo e la cui estradizione è stata negata dal governo brasiliano nel 2010, e Henrique Pizzolato, l’ex direttore di marketing della Banca del Brasile – istituzione finanziaria del governo – condannato a 12 anni per disvio di fondi pubblici in uno scandalo che nel 2005 ha quasi rovesciato l’allora presidente brasiliano Lula da Silva.
La posizione del governo italiano è evidente, come ha sottolineato l’agenzia Ansa, ascoltando il Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri, Mario Giro. "L’Italia non è complice di nessuno, la giustizia farà il suo corso e qualsiasi confronto con il caso di Cesare Battisti non ha alcun significato." La dichiarazione è stata fatta in Brasile, il 5 febbraio, dove il Sottosegretario Giro era in visita ufficiale, poco dopo la divulgazione dell’arresto a Maranello di Pizzolato che usava un passaporto falso.
Le parole di Mario Giro, tuttavia, non hanno convinto la stampa brasiliana, che insiste sul confronto tra i due casi. Gran parte delle recensioni parlano di "vendetta" da parte delle autorità italiane fino ad oggi non rassegnate all’asilo concesso dal governo brasiliano a Battisti.
Il quotidiano O Globo, di Rio de Janeiro evidenzia l’intervista con la professoressa di Diritto Internazionale Carla Noura. "Penso che sarà l’ora dello scambio per gli italiani. Il caso Battisti dovrebbe pesare sulla decisione dell’estradizione di Pizzolato. È stato un affronto agli italiani, che Battisti, condannato per omicidio sia stato accettato come rifugiato. Perché il suo processo era avvenuto in un’Italia ridemocratizzata. Nel diritto internazionale le relazioni diplomatiche contano molto, così come la debolezza che si verifica con una ritorsione economica. Ora, Pizzolato vuole utilizzare la stessa allegazione di Battisti, di essere stato vittima di un processo politico".
Ma c’è chi scommette su una grande vendetta machiavellica. Josias de Souza, esperto giornalista del quotidiano Folha de Sao Paulo commenta il caso Pizzolato con il seguente titolo: Chi con Battisti ferisce con Pizzolato può essere ferito. "Il ministro della Giustizia José Eduardo Cardozo ha annunciato che Brasilia chiederà l’estradizione di Pizzolato. L’Italia può preferire di restituire con la stessa moneta", sostiene Josias nel valutare che se Battisti fosse stato arrestato in Italia, la magistratura italiana certamente avrebbe visto con occhi diversi l’estradizione di Pizzolato. "Forse avrebbe cercato nel trattato bi-nazionale una breccia per restituirlo al paese di origine – cosa che l’accordo non vieta. Dato che Battisti si trova in questa terra di palme e tordi, le autorità italiane possono concludere che, in un carcere brasiliano, Pizzolato, italiano per convenienza, correrebbe un grave rischio di vita". Si deve ricordare che Battisti, nel chiedere asilo al governo brasiliano sosteneva che, se estradato, avrebbe corso il rischio di morte in Italia.
Per Josias de Souza la vera e propria "vendetta" non sarebbe quella di mantenere Pizzolato a Bologna, bensì estradarlo, dal momento che a nessuno degli altri condannati nel caso di uso improprio di denaro pubblico per finanziare l’acquisto e la vendita di voti nel governo Lula, piacerebbe avere l’ex direttore della Banca del Brasile come compagno di cella. "Obbligata dalle circostanze a chiedere l’estradizione del capo di una banda programmata per agire nella Banca del Brasile, i compagni al potere (governo Dilma Rousseff) chiedono a Dio ed al diavolo che l’Italia si trattenga Pizzolato. Lui sa molto, è ferito dai boss della gang, si sente abbandonato dal PT (partito di governo) ed ha a fior di labbra rivelazioni che possono rendere peggiore ciò che è già difficile."

7 – BRASILE DA DIMENTICARE.

II 1° APRILE DI 50 ANNI FA UN GOLPE MILITARE ISPIRATO DA CIA E POTERI FORTI METTEVA FINE AL GOVERNO DI «JANGO» GOULART, INSTAURANDO UNA DITTATURA MENO NOTA DI ALTRE MA NON MENO SANGUINARIA. ECCO COME ANDÒ VERAMENTE
Alla fine degli anni ’50, in Brasile, il presidente JUSCELINO KUBITSCHEK (detto JK) era tra i pochi, dalla proclamazione della repubblica, nel 1889, a concludere un mandato politico nel Paese, senza che fosse stato ucciso, vittima di uno suicidio sospetto, né deposto da un golpe. Meno male. La calma apparente e il programma sviluppista del governo JK fecero sì che la classe media riuscisse a guadagnare abbastanza da far girare l’economia con l’acquisto di frigoriferi, automobili e un po’ di svago. Si può dire che fu quello sviluppo industriale ed economico a rendere possibile la nascita del nuovo cinema brasiliano, della bella musica d’avanguardia tra bossanova e jazz, e persino a far sì che molti giovani potessero finalmente frequentare l’università per imparare da Sartre, da Lucaks e Marx… Si può dire anche che tutto quel benessere era elitario e, pertanto, illusorio.

UN GROSSO CAMBIAMENTO
A parte i ragazzi, molti intellettuali e artisti, alcuni sindacalisti e qualche prete, pensavano che sarebbe stato necessario un grosso cambiamento – magari armato, magari violento – in modo che non solo la borghesia dei salotti buoni di Rio de Janeiro, ma anche le donne, i neri, gli indios e i contadini avessero anche loro il diritto di imparare a leggere e scrivere, diritto al riposo settimanale e, principalmente, diritto ad almeno un pasto al giorno.
Nel 1961, quando l’istrionico JÀNIO QUADROS fu eletto presidente del Brasile al posto di JK, a larga maggioranza, fu più o meno come se Beppe Grillo oggi diventasse presidente del Consiglio italiano. Ce l’aveva fatta a forza di fare tutto e il contrario di tutto, incluso l’andare a Cuba per salutare Fidel Castro, promettendo di seguire il modello cubano di riforma agraria in terra brasiliana. Poi, da presidente, adottò misure più di controllo dei costumi che propriamente politiche, alternandole a una forma classica di populismo. Fu così quando ricevette la visita di Ernesto Che Guevara a Brasilia, decorandolo al valore e facendogli passare in rassegna le truppe militari.
E quando, dopo sette mesi di governo, i conservatori erano ormai irritati e il popolo continuava a vivere di aria fritta, l’allucinato presidente Quadros propose di chiudere il Congresso per governare da solo, o in caso contrario, avrebbe rinunciato al mandato. Ma siccome nessuno lo sostenne, dovette davvero andar via.
Teoricamente, sarebbe toccato al vicepresidente Joao Goulart assumere la guida del governo. Ma solo teoricamente. Jango, come era chiamato, non piaceva a tutti. Per quelli di sinistra, era un borghese latifondista – infatti, di terra ne aveva tanta. Quelli che volevano la rivoluzione sapevano che il massimo di vicinanza che Jango aveva al Socialismo era un cognato socialista, il deputato LEONEL BRIZOLA. Per i conservatori, invece, Goulart era un comunista accanito. Nel 1954 aveva perso il posto come ministro del lavoro proprio a causa dell’eccessiva solidarietà con sindacati e lavoratori.
Nel momento della rinuncia di Jànio Quadros, guarda caso, Joào Goulart si trovava proprio in Cina, per incontri diplomatici niente meno che con Mao Tse Tung. Perciò, le Forze Armate brasiliane non gli avrebbero mai permesso di assumere la presidenza. Arrivarono al punto di progettare l’abbattimento dell’aereo presidenziale, durante il viaggio di ritorno di Jango a Brasilia.
Fiutando l’aria di golpe, il deputato socialista Idonei Brizola organizzò barricate per difendere la posizione di Goulart. Non riuscendo a evitare il suo insediamento, i militari imposero al Congresso di cambiare il sistema politico brasiliano, da presidenzialista a parlamentarista, pur di indebolire le azioni del nuovo governo.

UN PIANO MULTINAZIONALE
Ma l’instabilità politica non era cominciata affatto cominciata con Jango. Era da tempo che un piano golpista era stato organizzato dai vertici delle Forze armate, dai banchieri e dai latifondisti, sponsorizzati da Esso, Coca-Cola, le tedesche Mannesmann e Mercedes Benz, nonché dal Partito democristiano tedesco. Si trattava di una lobby multinazionale che, con l’appoggio della Cia, era riuscita a piazzare i suoi agenti in ogni giornale, casa editrice, sindacato, università, radio, tivù, circolo industriale e persino nei più importanti club di calcio. Dicevano a tutti che il suo obiettivo era che tutta quella brava gente doveva "sostenere" la democrazia. Il risultato si vedrà.
Il piano per la presa del potere funzionò tramite la sigla «IPES» dell’Istituto di ricerche e studi sociali, qualcosa a metà strada tar una Onlus attuale e una loggia massonica. Dal 1962, anno in cui è stato creato, fino al ’64, l’IPES riuscì a reclutare centinaia di manager di diversi gruppi bancari, delle industrie chimiche e farmaceutiche, delle industrie alimentari, di una decina di agenzie di pubblicità, più una dozzina di imprese di trasporti e industrie elettroniche.
I golpisti architettarono addirittura uno schema per elaborare progetti da presentare al Congresso e un sistema per abbatterne altri, al fine di favorire i propri interessi e creare l’inerzia legislativa. L’agenzia di notizie Ipes creava appositamente cinegiornali allarmisti sulla crisi, contro la violenza e la corruzione, riempiendo la stampa di articoli scritti da opinionisti scelti tra i conservatori più noti, che denunciavano la "deriva comunista" del Brasile. E guai ai giornali che non li avessero pubblicati. Avrebbero perso tutti gli sponsor affiliati all’Ipes.
Ecco da dove un certo Lido Gelli prese l’ispirazione per il suo piano di rinascita democratica in Italia.
ai deputati comprati dall’Ipes con i so di del governo statunitense e la convulsione sociale, il presidente Joao Goulart aveva comunque l’appoggio de l’opinione pubblica. Aveva dalla su parte persino il basso rango della marina militare – una categoria storicamente malmessa, composta da neri poverissimi, che oramai minacciavano di r correre allo sciopero per farsi ricevei dal ministro della Marina. Fu ancora per loro che il presidente scese in piazza, a Rio de Janeiro, e pronunciò lo storico discorso del 13 marzo 1964. Jango annunciò la nazionalizzazione del petrolio, la riforma agraria, diritti sindacali per i lavoratori rurali e altre riforme strutturali.
Chi era più a sinistra trovò tiepide misure. Però, il grosso della popolazione era contenta. Il basso rango dei marinai rimase soddisfatto, Goulart ne l’avrebbero mai mollato, nonostante girasse voce che qualche infiltrato t di loro stesse fomentando la protesi Ed era vero. Sì, perché ormai non ci poteva più fidare di nessuno. Il piai per infiltrare golpisti IPES in tutti i se menti della società stava funzionando.

IL MOMENTO DEI MILITARI
Verso la fine di marzo, bastò che l’ambasciatore statunitense in Brasile, Lincoln Gordon, e una centinaia di agenti Cia tenessero informato il presidente Lyndon Johnson, per decidere che momento giusto per la presa del potere dai militari era arrivato. Dagli Stati Uniti parte l’ordine di posizionare navi ed aerei lungo la costa brasiliana, pronti ad agire anche a costo di versamenti sangue, se necessario (come ha fa capire lo stesso presidente degli USA
Il 31 marzo del ’64, carri armati muovono verso Brasilia e Rio de Janeiro, minacciosi. La maggior parte dei governatori degli Stati aveva già aderito alle forze golpiste. Jango decise di non rea re, ordinando azioni militari leali che mettessero a repentaglio la vita d la popolazione civile. Fu deposto e costretto all’esilio in Uruguay. Dal 1974 al 1985 i militari brasiliani e la casta golpista ripuliranno il Paese dalle sue ricchezze e dagli oppositori, torturando "suicidandoli", squartandoli e buttandone via i pezzi, con l’aiuto degli squadroni della morte del peggio della polizia civile. La dittatura brasiliana non è nota quanto quella argentina o quella cilena. E invece quell’orrore è esisto Cinquant’anni dopo le ferite fanno ancora male.

 

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