10902 “Stai rubando il lavoro agli inglesi”. Ragazzo italiano ucciso nel Kent

20131023 15:03:00 redazione-IT

La polizia ha arrestato 9 persone in relazione all’omicidio di Joele Leotta, lecchese di 19 anni. "Tranne un inglese sono di nazionalità straniera, non si tratta del movento razziale", dice la polzia del Kent. Il ragazzo era andato in Inghilterra per imparare la lingua e per mantenersi faceva il cameriere. E’ stato massacrato a calci e pugni a Madistone da un gruppo di otto persone che voleva impartire una lezione a lui e a un suo amico.

Nove arresti in relazione all’omicidio di Joele Leotta, diciannovenne di Nibionno (Lecco), ucciso a calci e pugni a Madistone, capoluogo del Kent da un gruppo di otto ragazzi del posto, tra cui solo uno inglese. Lo ha detto un portavoce della polizia del Kent, Richard Allan. Sette persone tra i 21 e i 30 anni restano in custodia. Due delle persone arrestate per l’omicidio di Leotta sono state rilasciate su cauzione. Gli aggressori volevano impartire una lezione a Leotta e a un suo amico “perché – questo il motivo come raccontato dal quotidiano Il Giorno – rubavano il lavoro agli inglesi”. Tranne un inglese, le persone arrestate sono di nazionalità straniera. Lo ha riferito la polizia del Kent, citata dal Kent Online.

“Non stiamo trattando l’episodio come un incidente a sfondo razziale”, ha detto il portavoce della polizia. Il tutto si è consumato nella sera di domenica, 20 ottobre, poco dopo le 23, nell’alloggio in Lower Stone Street, a Madistone, dove il ragazzo viveva insieme ad un amico. Leotta è stato trasportato in ospedale ma è deceduto per quelle che si ritiene fossero ferite alla testa e al petto. Si trovava in Inghilterra da una decina di giorni e aveva trovato lavoro in un ristorante. Era di Nibionno, piccolo comune in provincia di Lecco, al confine con la provincia di Como. I suoi familiari, avvertiti lunedì dell’accaduto, ieri sono partiti per il Kent.

L’amico che si è salvato, pur essendo stato anche lui selvaggiamente picchiato, è Alex Galbiati, è originario sempre della zona. La polizia sta verificando in particolare l’ipotesi che si sia trattato di un tentativo di furto finito in tragedia o di uno scambio di persona. ”Mio figlio era arrivato qui lunedì 14 (ottobre, ndr) e il giorno dopo aveva cominciato a lavorare nel ristorante Vesuvius a Maidestone dove aveva trovato anche alloggio – ha spiegato il padre del ragazzo, Ivan Leotta, arrivato a Londra. “Se non sbaglio il ristorante è gestito da italiani”, ha aggiunto. Il movente “L’unica cosa certa è che mio figlio è stato ucciso, che si tratta di omicidio… sul movente io non posso ancora dire nulla”. Lo ha detto, raggiunto telefonicamente a Londra, il padre di Joele. “Era arrivato solo una settimana fa, escludo abbia avuto il tempo di infilarsi in situazione di rischio“.

Il ragazzo brianzolo era andato in Inghilterra per imparare l’inglese e, per mantenersi, insieme all’amico, faceva il cameriere un ristorante della zona. E’ qui che i giovani inglesi hanno cominciato a importunare i due amici, accusandoli di rubare lavoro agli inglesi e, quando ormai i due ragazzi lecchesi erano nel loro alloggio, gli otto hanno fatto irruzione e li hanno massacrati. Uno di loro avrebbe anche usato un coltello contro Leotta. L’amico ha avuto lesioni al collo, alla testa e alla schiena: è ancora in ospedale ma sarebbe fuori pericolo. ”Conosco anche l’altro ragazzo aggredito con il quale abbiamo cercato di parlare appena arrivati in Inghilterra – ha aggiunto Leotta – ma è ancora sotto shock oltre che malridotto per il pestaggio subito”.

Il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli, racconta che, da quanto ha appreso da “fonti qualificate”, le nove persone che hanno aggredito Joele e il suo amico “hanno sfondato la porta della loro camera, urlando: italiani di m…, ci rubate il lavoro”. ”I genitori sono venuti a conoscenza della notizia nel tardo pomeriggio di lunedì da un conoscente che lavorava con lui al ristorante e si sono subito recati in caserma, dove i carabinieri – racconta il sindaco – hanno provato a contattare la Farnesina. La Farnesina, all’oscuro, ha contattato le autorità inglesi che hanno dato la conferma dell’omicidio solo 24 ore dopo”.

La comunità di Nibionno è sconvolta per la morte del giovane. Il sindaco spiega: “Non lo conoscevo ma dispiace molto, perché era lì da quindici giorni per cercare un lavoro e costruirsi un futuro“. Secondo il sindaco, quanto successo è “inconcepibile”. “Era un ragazzo socievole, non un attaccabrighe” Joele soltanto il 17 ottobre scorso scriveva su Facebook agli amici: “Sono in Inghilterra, sto cercando di sistemarmi qui. Ho trovato lavoro in un ristorante italiano, con origini napoletane, e ora sto imparando a fare il camerier, davvero tutto perfetto”. Dai post in bacheca si evince che il ragazzo amava il rap, era tifoso dell’Inter e aveva 1223 amici sul social network.

Aveva modificato la sua città attuale in Maidstone e aggiunto il nuovo lavoro al Vesuvius Restaurant a Maidstone il 19 ottobre sul diario. “Lo conoscevo bene perché giocava nella squadra di basket che io seguo come istruttore, anche se non sono l’allenatore, era un ragazzo socievole, tranquillo, conosco bene anche il padre non riusciamo a credere a una tragedia simile”.

Lo ha detto Enrico Oldani uno dei responsabili della squadra di basket di Nibionno, per cui giocava il ragazzo brianzolo. “So che terminata la scuola si era messo a lavorare in zona, come cameriere o cuoco in qualche ristorante”, continua Oldani”. Joele, secondo quanto racconta il suo tecnico, aveva un sacco di amici, come tutti i suoi coetanei, stava volentieri in gruppo e soprattutto era uno a cui non piaceva mettersi nei guai, non era un attaccabrighe. “Lo conosco da quando era un ragazzino, mai saputo che avesse avuto problemi”, ha aggiunto Oldani.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/

 

 

Views: 5

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.