10791 GIOCHI DI GUERRA E GIOCHI DI PAROLE

20130827 19:43:00 guglielmoz

Come in ogni momento prima dell’inizio delle ostilità, i governanti che sono pronti all’armiamoci e partite hanno iniziato a giocare non solo con missili e aerei, ma anche con le parole così da confondere i cittadini riguardo le basi giuridiche dell’azione militare contro la Siria.

Il tutto nell’incapacità, ignoranza o cattiva volontà della stampa di andare a fondo e capire se la realtà, la verità è quella che i governi occidentali vogliono presentare.
Anche in questo teatrino che è iniziato e che non ha nulla di divertente per la sua tragicità, i giornalisti e alcuni funzionari-giuristi di corte stanno tentando di giustificare l’impossibile.
Un’azione armata unilaterale in Siria, cioè senza autorizzazione del Consiglio di Sicurezza (che sarebbe impossibile, visto il veto russo e cinese), sarebbe illegittima in base al diritto internazionale, consuetudinario e pattizio. La violazione di norme del diritto internazionale dei conflitti armati, più precisamente lo jus in bello, per quanto possa essere grave, come nel caso dell’uso di armi chimiche, non costituisce una causa di giustificazione per usare la forza contro uno Stato. Per di più, poi, quando non vi è tuttora alcuna prova riguardo ciò che è in effetti accaduto e quando gli accertamenti sono in corso.
Basta ricordare cosa avvenne nel caso dell’aggressione all’Iraq del 2003. Sono mai state trovate le armi di distruzione di massa? Mai.
Oltretutto, alcuni politici italiani, anche del centrosinistra, hanno iniziato di nuovo, come avvenne in Kosovo nel 1999, a ritirare fuori l’argomento del contesto militare “multilaterale”. Se un’azione militare avviene in un quadro multilaterale (senza però specificare quale e attraverso quale procedura), allora è legittima.
Non è vero. Solo il Consiglio di Sicurezza può autorizzare azioni militari di Stati od organizzazioni regionali. La NATO non può intraprendere lecitamente un’azione militare senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza.
Il fatto che la NATO deliberi un’azione militare in assenza di un’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza significa semplicemente che la NATO sta commettendo un atto illecito internazionale.
Peraltro, come nel caso dell’Unione Europea, ci si vuole far credere che una delibera della NATO (o della UE) è vincolante per noi perché proviene da lì. Certo, potrebbe essere vincolante per noi (più nel caso della UE che della NATO, a onor del vero), ma chi è stato a stabilire la delibera? Gli Stati membri.
Ciò significa che io Stato membro dico alla NATO di fare in un certo modo e poi la NATO dice a me, Stato membro, di fare in quel modo.
È il classico sistema per scaricare la responsabilità di un’azione su un soggetto che non è direttamente responsabile, dal punto di vista del cittadino comune, e non è facilmente raggiungibile.
Antonio Gramsci ebbe a dire quanto segue: “La verità deve essere rispettata sempre, qualsiasi conseguenza essa possa apportare, e le proprie convinzioni, se sono fede viva, devono trovare in se stesse, nella propria logica, la giustificazione degli atti che si ritiene necessario siano compiuti. Sulla bugia, sulla falsificazione facilona non si costruiscono che castelli di vento, che altre bugie e altre falsificazioni possono far svanire.”
La guerra in Siria è l’ennessimo castello al vento che i ricchi e potenti di questo mondo stanno costruendo. In cambio di questa guerra costruita sulle menzogne non otterranno nulla, quantomeno di buono

 

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