10760 TANTO RUMORE PER NULLA

20130801 11:23:00 guglielmoz

SHAKESPEARE IN ARCORE: molto rumore per nulla.
Quale che sia il verdetto della Cassazione su Silvio Berlusconi, niente di sostanziale cambierà nella scena politica italiana: il che farà magari bene al governo, non al Paese.

Che non può illudersi di rimanere appeso in eterno a un gioco di fragili equilibrismi, un precario castello di carte a rischio di venire spazzato via dal minimo soffio di vento. E i cui protagonisti invece, proprio come nella commedia inglese, danno l’impressione di concedersi una lunga vacanza, dove tutti hanno del tempo da perdere, fanno errori ma poi non approdano a nulla. Con il risultato di dar vita a un paradosso: nessuno oggi, né tra i sostenitori né tra gli oppositori, è pronto alle conseguenze della caduta dell’uomo che da vent’anni condiziona la vita politica italiana.
L’anomalia è totale. In qualsiasi altro Paese, un cittadino condannato in via definitiva, dall’ uomo della strada a quello di potere, ne subisce le conseguenze senza minacciare sfracelli.
Di più: in qualsiasi altro Paese, un politico coinvolto in un’ inchiesta giudiziaria si dimette senza battere ciglio, senza neppure attendere la sentenza di primo grado. Da noi, la stragrande maggioranza, dal piccolo municipio fino a Roma, si ritiene inamovibile; e comunque, per non correre il minimo rischio, si trincera dietro meccanismi elettorali, paracadute istituzionali, intrighi di partito.
La vicenda Berlusconi è il punto estremo di questa deriva: che giunge a esorcizzare una condanna definitiva, presentandola come la causa di una crisi non solo di governo, ma dell’intero sistema. Oltretutto con un copione destinato a ripetersi in futuro, quando giungeranno al pettine i nodi giudiziari del caso Ruby, e della vicenda legata alla compravendita di parlamentari.
Oggi in molti preannunciai io terremoti se la Cassazione con fermerà la condanna dell’appello. Ma i sismografi della politica rimarranno piatti, se non altro per una reciproca impotenza. Il Pdl non ha alternative al Cavaliere; al partito democratico manca una strategia condivisa; tornare alle urne in queste condizioni e con questa legge elettorale significherebbe oscillare tra un iper-premio al grillismo (chi prende più voti guadagna un’immotivata overdose di seggi parlamentari) e una diserzione di massa.
Se Berlusconi cade, il centrodestra non può illudersi di impegnarsi in un conflitto permanente! basato sul richiamo a una mobilitazione di piazza tutt’altro che scontata. Ma non potrebbe ( alitare vittoria il Pd, anzi: l’avversario eliminato da una sentenza metterebbe impietosamente a nudo l’incapacità di chi non è riuscito a sconfiggerlo sul piano del consenso, anzi è riuscito per due volte a rianimarlo quando pareva spacciato.
Solo che questa reciproca paralisi smaschera la mediocrità, la debolezza, la presunzione di un ceto politico che per vent’anni è rimasto appeso a un personaggio discusso e discutibile non solo e non tanto per i suoi sguaiati comportamenti privati e per i suoi sfacciati interessi personali, quanto per il fallimento di una strategia di riforma annunciata e mai neppure avviata: un leader che, a dispetto del ricorso a mezzi spropositati, non è riuscito a tenere unita la propria maggioranza tutte e tre le volte in cui si è trovato al governo. A questo squagliamento della vera politica, cui hanno concorso tutti gli schieramenti, il Paese ha pagato e sta pagando un prezzo esagerato, le cui ricadute continueranno a lungo.
Né potrà supplire per molto il mastice profuso a piene mani dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, unico baluardo di quel che resta delle malconce istituzioni. Per tutto ciò, la sentenza della Cassazione non sarà un punto di svolta, ma l’ennesima stazione della via crucis della sfibrante transizione italiana. Senza illudersi di aver toccato il fondo.
Perché, come avverte lo Shakespeare del "Re Lear", finché possiamo dire "questo è il peggio", vuol dire che il peggio ancora può venire.

 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.