10749 Innovazione e modernità: Il MAE e il Governo chiudono 13 sedi consolari

20130729 19:21:00 redazione-IT

[b]Interrogazioni e proteste di parlamentari: Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, e dei Sen. Fausto Longo e Francesco Giacobbe[/b]

[b]DEPUTATI PD ESTERO: “CONTINUARE A CHIUDERE CONSOLATI SIGNIFICA SOLO FARSI DEL MALE”[/b]

“Esprimiamo un chiaro dissenso dalla decisione assunta dal MAE di chiudere 13 sedi consolari, in alcuni casi con effetto già dal 1 settembre prossimo. Il nostro dissenso riguarda il metodo usato per arrivare a questa decisione e la stessa linea di ottenere risparmi continuando a sacrificare servizi consolari.
Riguardo al metodo, consideriamo addirittura con imbarazzo il fatto che si siano rispolverati metodi del passato, che nessuno rimpiange, di adottare decisioni impopolari a ridosso della pausa di agosto, allo scopo di minimizzare gli effetti negativi e le reazioni di coloro che potrebbero frenare tale scelta.

Appena un mese fa si è svolta l’assemblea del più importante organo di rappresentanza dei cittadini all’estero – il CGIE– e nulla si è detto. In più, nei riguardi del Parlamento vi era un impegno del Ministro Terzi, certo non a titolo personale, per una moratoria nella chiusura dei consolati e per un preventivo confronto in sede parlamentare prima di eventuali diverse decisioni. Francamente, da un Ministero guidato da una personalità come Emma Bonino, ci saremmo aspettati qualcosa di più, almeno sul piano dello stile.
Per quanto riguarda le scelte politiche ed operative, diciamo ancora una volta che chiunque si assuma la responsabilità di continuare a ridurre la rete dei servizi – Governo e MAE – commette un errore strategico. In questo momento l’Italia ha bisogno di intercettare sul piano internazionale le opportunità di ripresa che non riesce a trovare entro i propri confini e nella stessa Europa. Il Ministro ci aveva detto che i suoi propositi erano quelli di “riorientare” la nostra rappresentanza in relazione agli obiettivi geopolitici del Governo e di renderla strumento di supporto della politica di internazionalizzazione. La scelta di tagliare indiscriminatamente in tutto il mondo, dall’Australia, agli USA, dai Paesi europei a quelli extra UE, risponde invece ad una pura aritmetica del risparmio.
In più, persiste la grave incomprensione del ruolo che le comunità italiane e le nuove forme di presenza all’estero potrebbero avere ai fini della ripresa e dell’internazionalizzazione dell’Italia. Esse, invece, sono depotenziate di servizi e costantemente ridimensionate nelle scelte d’intervento, a partire dalle politiche culturali e dalle forme della rappresentanza. Per avere una concreta percezione dei danni che si stanno creando, basta dare una semplice occhiata alla situazione che si è venuta a creare nell’offerta dei servizi consolari nelle realtà che già sono state oggetto delle “attenzioni” del MAE. Eppure,diverse altre forme di risparmio ci sarebbero, eliminando sprechi e privilegi all’interno del MAE e aprendo maggiori spazi per il personale locale, che obiettivamente sta assumendo un ruolo sempre più incisivo ed essenziale.
L’occasione della prossima audizione del Vice Ministro Archi nel Comitato degli Italiani nel mondo della Camera consentir à di aprire immediatamente il confronto con il Governo. Sia prima che dopo la pausa estiva, comunque,useremo tutti gli strumenti regolamentari di cui disponiamo per evidenziare e contrastare una decisione sbagliata”.

[i]Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta[/i]

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[b]GIANNI FARINA (PD): INTERROGAZIONE URGENTE AL MINISTRO BONINO SULLA CHIUSURA DEI CONSOLATI[/b]

“La notizia, alle porte di agosto, della chiusura di altri 13 consolati italiani mi ha indotto a presentare un’interrogazione urgente al Ministro Emma Bonino. Continua lo smantellamento della rete consolare senza che gli organismi elettivi dell’emigrazione e le commissioni Esteri del Parlamento ne siano preventivamente informati. Tra l’altro, il Ministro Terzi, a nome del Governo, si era impegnato per una moratoria e una preventiva consultazione, che sono state disinvoltamente eluse”.

Sono queste le parole con cui l’on. Gianni Farina ha annunciato un’interrogazione urgente in aula sulla questione dell’ulteriore mutilazione della rete consolare, presentata al titolare del Ministero degli esteri.

“I cittadini italiani all’estero di vecchia e recente emigrazione – ha proseguito Farina – negli ultimi anni hanno sentito declinare fino alla stanchezza queste espressioni: riordinare, ridisegnare, rivedere, aggiornare, ammodernare. Con quali esiti? Solo smantellamento e costante riduzione della rete dei servizi. In questo percorso di regressione, le maggiori “attenzioni” del MAE si sono concentrate – e non è la prima volta – sulla Svizzera: Neuchatel, Sion e Wettingen, dopo la chiusura di Losanna e Coira, fatta sciaguratamente dal Governo Berlusconi. Nella precedente occasione. la centrale e importante Losanna fu chiusa, dopo avere trasferite le funzioni a Ginevra, creando disfunzioni e appesantimento di lavoro, di cui il personale oggi è il primo a lagnarsi. E per degno contorno, si chiudono le porte a Tolosa, centro all’avanguardia delle ricerca aerospaziale europea, dove per altro sono presenti tanti nostri ricercatori, e a Mons, cuore di quello che fu un insediamento di lavoro italiano tra i più importanti d’Europa.

Al Ministro Bonino chiederò, con tutta la forza di convinzione di cui sono capace, di riflettere su queste azioni avventate, di sentire i rappresentanti degli italiani all’estero e gli eletti della circoscrizione Estero e di concordare una linea di serio riordino, che non significa smantellamento. Non c’è prevenzione da parte nostra, ma solo conoscenza dei dati reali. Se si vogliono chiudere alcune sedi in Svizzera, ad esempio, si riaprano i consolati di Losanna e di Coira, tenendo comunque presente che i cittadini italiani all’estero sono cittadini come tutti gli altri, quindi in diritto di avere i servizi di cui hanno bisogno.

Il Paese vive momenti di acuta difficoltà e non può permettersi di privarsi dei terminali più utili per la sua internazionalizzazione. Non una difesa corporativa, dunque, ma una visione strategica degli interessi nazionali e un coerente uso dei pochi strumenti che abbiamo a disposizione.

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[b]Fausto Longo (PSI) : Prosegue l’opera di smantellamento dei consolati italiani all’estero. Gli italiani all’estero vengono lasciati più soli.[/b]

“Il ministero degli esteri non può privare intere comunità italiane della propria rappresentanza consolare costringendole all’isolamento o a raggiungere sedi lontanissime. Si seguita una operazione che nella generalità dei casi avviata non sulla base di programmazione e di motivazioni razionali tranne quella di fare cassa. L’Italia e gli italiani hanno il diritto ad avere raggiungibile la propria rappresentanza ed i servizi consolari che sono necessari.
Il Mae, tenga conto delle valutazioni dei sindacati dei lavoratori dei consolati e si confronti subito con i due Comitati parlamentari degli italiani all’estero” su un piano di riordino funzionale, non punitivo degli italiani all’estero (santi news).

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[b]Fedi (PD): Le nuove chiusure di consolati annunciate dal Ministero degli Affari Esteri non sono in linea con gli interessi del Paese.[/b]

In piena campagna elettorale l ’Ufficio risorse e innovazione del Ministero degli Affari Esteri aveva ricordato il piano di chiusure consolari. Un piano, che dopo essere stato definito di rafforzamento e razionalizzazione, oggi assume il nome di "riorientamento".
Non possiamo nascondere serie preoccupazioni. Credo sia necessario intervenire e agire, sperando di trovare nel Ministro Bonino non solo un attento ascolto ma anche una interlocuzione tesa a trovare soluzioni.
Le soluzioni esistono e sono state indicate in molteplici occasioni. A monte di tutto però ci deve essere la scelta del MAE in direzione dei servizi ai connazionali nel mondo. Chiediamo quindi risposte soprattutto sulla garanzia di continuità nei servizi. Per alcuni Consolati, come Adelaide e Brisbane, ad esempio, la competenza passa a sedi distanti centinaia di chilometri.
La spending review doveva servire per riorientare la spesa e privilegiare le attività centrali del Ministero degli Affari Esteri.
A partire dai prossimi giorni, e dopo la pausa estiva, intraprenderemo tutte le azioni per avere risposte concrete. Nel frattempo, sia la protesta che le proposte hanno bisogno di “riorientamento”.
L’Italia, oggi più che mai, ha bisogno di una rete efficiente che garantisca i servizi ai connazionali nel mondo. Una Farnesina che sigla protocolli con il Touring club italiano e il CNR, per la promozione turistica e la rete dei ricercatori, non può poi apparire assente nella sua presenza nelle aree di maggiore interesse. L’Italia della prossima Expo di Milano, tanto per fare un esempio importante, richiede una diffusa presenza nel mondo e una vicinanza alle comunità di italiani. Senza parlare della tutela dei nuovi migranti in partenza dal nostro Paese. Tutte cose che non si risolvono con pezzi di ordinaria burocrazia.

On. Marco Fedi
III Commissione Affari Esteri e Comunitari Camera dei Deputati
00186 Roma

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[b]MAE, GIACOBBE (PD): NO A CHIUSURA CONSOLATI ADELAIDE E BRISBANE[/b]

"No alla chiusura dei Consolati di Adelaide e Brisbane". Questo l’appello di Francesco Giacobbe, senatore del Pd eletto nella Circoscrizione estero, in relazione all’annunciata chiusura delle due sedi consolari australiane. "Su che basi sono state decise le chiusure di Adelaide e Brisbane?", chiede Giacobbe. "Soprattutto – aggiunge – considerando che, qualora le chiusure previste per febbraio 2014 venissero confermate, la struttura consolare più vicina per i nostri connazionali si troverebbe ad oltre 1000 km di distanza" . "Pensare ad un ri-orientamento della rete diplomatico-consolare non deve significare falciare i servizi alla nostra comunità – sottolinea il senatore democratico -. Piuttosto sarebbe molto più utile pensare a delle strutture di servizio per i nostri concittadini con sedi nelle periferie delle città. Così facendo – conclude Giacobbe – si abbatterebbero i costi senza limitare quei servizi che, oggi più che mai, sono essenziali per la nuova stagione di migrazione. Della chiusura dei consolati, inoltre, si parlerà domani in occasione della riunione del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato".

Roma, 29 luglio 2013

 

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