11844 Dal CGIE, Commissione Paesi anglofoni, una lettera aperta a Quirinale, Governo e Parlamento

20151104 10:03:00 redazione-IT

[b]Chiesto il perché dei nuovi tagli su tutti i capitoli di spesa del MAECI relativi agli italiani all’estero, Rilevata la mancata applicazione delle detrazioni fiscali per carichi familiari previste dal decreto del Mef a tutti i residenti all’estero[/b]

NEW YORK – E’ diretta ai massimi esponenti della Repubblica, ma non solo ad essi (*), la lettera aperta dei consiglieri eletti nel nuovo CGIE in rappresentanza degli italiani residenti nei Paesi anglofoni extraeuropei – rieletti: Silvana Mangione, USA, vice segretario generale anglofoni extraeuropei uscente; Franco Papandrea, Australia, componente del comitato di presidenza uscente; Riccardo Pinna, Sud Africa, componente del comitato di presidenza uscente; Rocco Di Trolio, Canada, componente commissione assistenza sociale uscente; neoeletto: Vincenzo Arcobelli, USA – che riproduciamo integralmente qui di seguito.

Egregi Signori e Signore,
i sottoscritti Consiglieri della rinnovata Commissione Continentale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, in attesa di ricevere la documentazione di accompagnamento alla legge di stabilità ora all’esame del Parlamento, sulla base delle notizie finora pervenute sui nuovi devastanti tagli apportati a tutti i capitoli di spesa del MAECI relativi agli italiani all’estero, nonché alla discriminazione contenuta in un Decreto del MEF sulle detrazioni fiscali, chiedono agli esponenti del Governo e ai signori legislatori di rispondere chiaramente prima di tutto alla seguente domanda: l’Italia considera ancora come parte portante della sua proiezione all’estero i quasi 5 milioni di cittadini italiani iscritti all’AIRE e gli oltre 160 milioni di italo-discendenti, come calcolati da Piero Bassetti, nel suo Globus et Locus?
Le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, nel corso della sua missione in America Latina presuppongono una risposta positiva a questa nostra sollecitazione di chiarimento. Chiediamo dunque perché nella legge di stabilità e nel decreto regolamentare 21.9.2015 del MEF si proceda a:
– diminuire ulteriormente, ben al di sopra del taglio del 10% imposto trasversalmente a tutti i Ministeri, i già esigui finanziamenti agli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero: Com.It.Es., Intercomites e CGIE, tagli che di fatto impediranno lo svolgimento dei compiti e l’effettuazione delle riunioni previste tassativamente dalle rispettive leggi istitutive, esponendo i loro componenti a commettere gravi infrazioni della normativa che li governa e ad essere perciò perseguibili senza alcuna colpa da parte loro;
– ridurre oltre la soglia di criticità i contributi all’insegnamento della lingua e della cultura italiane all’estero, volani di italianizzazione dei gusti del mercato mondiale e strumento insostituibile di promozione del Sistema Paese, prevedendo un’erogazione di fondi che sono al disotto dell’1% delle risorse destinate da altre Nazioni a favore delle proprie lingue e culture. Questo mentre si continuano a convocare Convegni, organizzare Tavole rotonde, annunciare nuove politiche di intervento, garantire che la diffusione della nostra lingua e la promozione della nostra cultura costituiscono priorità assolute degli interventi da realizzare;
– assegnare una mera elemosina all’assistenza indiretta per le rimanenti fasce più deboli delle comunità di più antica tradizione, negando i diritti di cittadinanza ed i princìpi di solidarietà sanciti dalla Costituzione italiana;
– decretare che soltanto gli italiani che lavorano negli Stati membri dell’Unione Europea hanno diritto alle detrazioni per carichi familiari, mentre tutte le leggi finanziarie dal 2007 al 2014 hanno stabilito che tale diritto spetti a tutti i residenti fuori d’Italia che soddisfino le condizioni fissate per legge e il totale dei destinatari di tale agevolazione è costituito da un numero irrisorio di persone nel mondo.
Porgendo i nostri più distinti saluti, attendiamo fiduciosamente una risposta politica, legislativa e concreta alle nostre legittime richieste di cittadini che fanno parte paritaria del popolo italiano, pur non vivendo nel territorio della Repubblica, e hanno il dovere di proteggere i diritti e vegliare sull’adempimento dei doveri di coloro che li hanno eletti. (Inform/eminews)

———

* Destinatari della lettera:
Presidente della Repubblica; Presidente del Consiglio dei Ministri; Presidente del Senato della Repubblica: Presidente della Camera dei Deputati
Ministri degli Esteri e Cooperazione Internazionale; Economia e Finanze; Istruzione, Università e Ricerca; Beni e Attività Culturali e Turismo
Sottosegretario di Stato agli Esteri con delega per gli italiani all’estero
Presidenti delle Commissioni Esteri e emigrazione; Bilancio; Finanza e Tesoro; Istruzione pubblica e beni culturali del Senato
Presidenti delle Commissioni Affari Esteri e comunitari; Bilancio, Tesoro e Programmazione; Finanze; Cultura, Scienza e Istruzione della Camera
Presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato; Presidente del Comitato permanente per gli Italiani all’estero della Camera
Capigruppo di Senato e Camera; Senatori e Deputati eletti all’estero
Segretario Generale della Farnesina; Direttrice Generale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del MAECI

 

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