10641 ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2013

20130528 13:48:00 guglielmoz

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2013
primi dati
MARINO e ALEMANNO al ballottaggio.
CROLLO E POLEMICHE PER I 5 STELLE[b][/b]
IGNAZIO MARINO è in testa con il 43,3,
ALEMANNO al 30%, De Vito 12,8%,
MARCHINI 8,9%,
MEDICI 2,4%

A ROMA hanno votato il 54.28% degli aventi diritto,
il dato nazionale dei votanti è del 62.38%,
16 punti in meno rispetto alle precedenti amministrative.
Male M5S e Lega. Debora Serracchiani: «Vinciamo nonostante il Pd» A VICENZA eletto al primo turno Achille Variati, centrosinistra

ANCONA
Sindaco uscente: centrosinistra
Mancinelli (centrosinistra) 37,7%
D’Angelo (centrodestra) 15,9%
Quattrini (M5S) 15,8%
Crispiani (Sel – Prc – Pdci) 9,1%

AVELLINO
Sindaco uscente: centrosinistra
Foti (centrosinistra) 25,8%
Battista (centrodestra) 15,6%
Preziosi (Udc) 21 %
Guidi (M5S) 5,2%

BRESCIA
Sindaco uscente: centrodestra
Paroli (centrodestra) 38,26%
Del Bono (centrosinistra) 38,%
Gamba (M5S) 7,5%
Bertocchi (Prc) 0,65%

IMPERIA
Sindaco uscente: centrosinistra
Capacci (centrosinistra) 46,7%
Annoni (centrodestra) 28,8%
Grosso (Sel – Prc) 11,46%
Russo (M5S) 8,85%

PISA
Sindaco uscente: centrosinistra
Filippeschi (centrosinistra) 53,51%
Mugnai (centrodestra) 12,13%
Antoni (M5S) 10,54
Auletta (Prc – Lista Civica Una Città in Comune) 7,13%

SIENA
Sindaco uscente: centrosinistra
Valentini (centrosinistra) 40,33%
Neri (centrodestra) 23,35%
Vigni (Prc, Sinistra per Siena, Lista Civica Siena si Muove) 9,97%
Pinassi (M5S) 8,34%

TREVISO
Sindaco uscente: centrodestra
Manildo (centrosinistra) 45,09%
Gentilini (Pdl, Lega) 32,95%
Gnocchi (M5S) 6,4%
Zanetti (Lista Civica – Prima Treviso) 10,1%

VITERBO
Sindaco uscente: centrodestra
Michelini (centrosinistra) 37,7%
Marini (centrodestra) 26,1%
De Dominicis (M5S) 5,73%
Prestininzi (Rifondazione comunista) 1,57%

REGIONE VALLE D’AOSTA,risultato definitivo/ Votanti: 73,03%
Union Valdotaine 13 seggi
Stella Alpina 5 seggi
Pd-Sinistra Valle d’Aosta 3 seggi
Alpe 5 seggi
Uvp 7 seggi
Pdl 0 seggi
M5S 2 seggi
IL M5S PERDE I DUE TERZI DEI VOTI,
IL PDL NON PRENDE CONSIGLIERI

“NESSUNO VUOLE FARE IL SINDACO DI METÀ DEI ROMANI" AFFERMA ALEMANNO. MARINO RINGRAZIA "TUTTI I CITTADINI CHE HANNO VOTATO". DE VITO AMMETTE UN CALO DEL M5S, "MA NON COSÌ VISTOSO". MARCHINI, INVECE, PROMETTE: "QUESTO È SOLO L’INIZIO" A ROMA UNO SU DUE NON È ANDATO A VOTARE –

Sarà ballottaggio a Roma, in una tornata di amministrative che ha registrato sia nella capitale che negli altri 717 COMUNI alle urne una pesante flessione dell’affluenza Nessuno dei candidati alla poltrona di sindaco ha infatti ottenuto la maggioranza dei voti (lo scrutinio). Stando ai risultati dello spoglio ancora in corso, al ballottaggio tra due fine settimana andrebbero Marino e Alemanno, il quale ha dichiarato, a spoglio in corso, che "la partita è aperta. Ora l’importante è portare al voto chi al primo turno non è andato alle urne". Marino ha replicato che "la corsa elettorale continua da domani mattina", cercando i voti dei grillini, i cui temi più cari, dice, – la democrazia partecipata, la riduzione dei costi della politica, la trasparenza di bilancio – "noi li consideriamo temi nostri". L’apertura è stata però subito stroncata da De Vito: "Marino e Alemanno sono la stessa cosa".
MARINO: "Grazie a chi ha votato" – Il candidato di centrosinistra Ignazio Marino inizia invece la sua conferenza stampa ringraziando coloro che sono andati a votare: "Il voto è espressione della democrazia partecipata e quindi davvero grazie. La necessità, il desiderio di questa città, e il voto lo ha evidenziato bene, è quello di voltare pagina, di cambiare”. E aggiunge: "Voglio ascoltare tutti, voglio che questa città rinasca. Roma ha le risorse, l’intelligenza e la capacità di farlo. La palude nella quale ci troviamo va superata tutti insieme". "Ce la possiamo fare", ha concluso.
ALEMANNO: "Nessuno vuole essere sindaco di metà dei romani" – E’ andato dritto al punto il sindaco uscente Gianni Alemanno che, commentando il primo risultato politico di questa tornata elettorale, ovvero il crollo dell’affluenza, ha dichiarato in conferenza stampa: "Nessuno vuole essere il sindaco del 50% dei romani. Per questo, bisogna capire perché un romano su due non ha votato". E ha aggiunto: "Abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo e cioè arrivare al ballottaggio. Ora si deve ricominciare da zero, con una nuova battaglia: saranno altri 15 giorni di servizio alla città". Quello che deve esserci "è un dibattito e un confronto che finora non c’è stato" e quindi "è necessario che, come me Marino scopra le carte per entusiasmare la gente anche perché c’è stato solo un dibattito del candidato uscente".
DE VITO: "Calo dei 5 Stelle, ma non vistoso" – "Un certo calo c’è, ma non ci sembra così vistoso. Non è un risultato così negativo come viene detto". Così, a scrutinio ancora in corso, il candidato del Movimento 5 Stello Marcello De Vito ha commentato il voto. "I partiti hanno messo in campo in questa campagna elettorale un potere e una forza economica superiore alle nostre" ha detto. E ancora: "Tutto questo ha permesso di intercettare meglio i voti e l’astensione ha danneggiato soprattutto noi. Il nostro 13-14% va paragonato al 16,64% delle regionali di febbraio – ha aggiunto De Vito -. Entriamo in Consiglio e faremo una bella opposizione. I partiti hanno fatto un grosso investimento economico e hanno intercettato i voti. I giornali hanno parlato poco di noi. Anche Marchini col suo 10% ha tolto anche a noi". VIDEO
MARCHINI: "Questo è solo l’inizio" – "Non abbiamo fatto nessuna demagogia, non abbiamo urlato. Abbiamo puntato solamente sull’amore per la città e sulla voglia di cambiamento”. Così Alfio Marchini, a capo di una lista civica, ai microfoni di SkyTG24. "Questo è solo l’inizio. E’ l’inizio di un’onda, un popolo si è messo in moto – ha precisato – Io non farò il vice di nessuno. Abbiamo ancora tempo per decidere, al ballottaggio mancano 15 giorni. Saremo inflessibili nel tenere la barra dritta sui valori della campagna elettorale: il nostro impianto etico è chiaro. Noi – ha concluso – valuteremo con laicità e grande attenzione i programmi. La mia vita la dedicherò agli altri e all’impegno per la politica

CURIOSITA’
C’è chi è stato eletto sindaco prima della chiusura delle urne, come Vincenzo Grasselli, unico candidato di Vignanello (Viterbo) e chi, nonostante corresse da solo, non è riuscito a diventare primo cittadino. Succede poi che mentre in tutto il paese si registra un vero e proprio tonfo dell’affluenza, in due comuni del Sud, Barletta e Avellino per esempio, la partecipazione alle urne tenga. E a Macherio si registra un dato insolito: nel paese di Veronica Lario, ex signora Berlusconi, vince il centrosinistra al primo turno.
Sono alcune delle curiosità delle amministrative 2013 (lo speciale – i risultati in tempo reale).

VOTO NULLO, TRE COMUNI SENZA SINDACO – Gli abitanti di ROCCAFORTE DEL GRECO (Reggio Calabria), Montefusco (Avellino) e Futani (Salerno) dovranno tornare alle urne in una nuova data per eleggere il loro sindaco. In nessuno dei tre comuni infatti (che nel frattempo saranno commissariati) è stato raggiunto il quorum del 50% più uno, necessario essendo in lizza per la poltrona di primo cittadino un solo candidato.

A FUTANI ha votato il 44,05% degli aventi diritto, a Montefusco il 32,36%, a Roccaforte l’11,68% (record negativo assoluto a livello nazionale).
Diverso quanto successo in provincia di Viterbo.
A VIGNANELLO, Vincenzo Grasselli è stato eletto sindaco prima della chiusura delle urne. Nel comune laziale infatti, molto prima delle ore 15 di lunedì 27 maggio è stato raggiunto il quorum con un’affluenza del 65,3%. L’unico candidato ha così avuto la certezza di aver centrato l’obiettivo a seggi ancora aperti (la scheda elettorale).

A MACHERIO VINCE IL CENTROSINISTRA – Sorpresa, invece, a Macherio. Nel paese in provincia di Monza-Brianza, dove vivono Veronica Lario e la figlia Barbara Berlusconi, il centrosinistra ha vinto le elezioni comunali. A Macherio, circa 7mila abitanti, si trova anche villa Belvedere, la storica residenza della famiglia Berlusconi che ha ospitato per un periodo Veronica Lario dopo la richiesta di separazione dall’ex premier. Secondo i dati definitivi Mariarosa Redaelli, candidata con la lista civica Progetto Macherio, con il 47,1% delle preferenze batte un centrodestra che si è presentato diviso dopo la rottura tra Lega Nord e Pdl (alle precedenti elezioni la coalizione del centrodestra aveva ottenuto oltre il 58%). Attualmente il paese è amministrato da un commissario prefettizio, in seguito alla caduta della Giunta di centrodestra. "Sono soddisfatta del risultato – ha spiegato Redaelli – che ha premiato il lavoro fatto con la nostra lista civica"

IN PROVINCIA DI LECCO la Lega perde dopo vent’anni – Il centrosinistra, a sorpresa, vince anche a Calolziocorte, centro della provincia di Lecco con poco più di 14 mila abitanti. Dopo gli ultimi vent’anni d’ininterrotto governo leghista, il nuovo sindaco è Cesare Valsecchi (Cittadini uniti – Centro ambiente-Sinistre): con il 40,71% delle preferenze batte Marco Ghezzi, candidato del Carroccio, fermo al 27,19 (la scheda elettorale).

CEPPALONI FEDELE A MASTELLA – Rimane fedele a Clemente Mastella, invece, Ceppaloni (suo comune natale in provincia di Benevento). Il sindaco Claudio Cataudo, sostenuto dall’ex ministro della Giustizia e leader dell’Udeur, è stato riconfermato con oltre il 79% delle preferenze (la scheda elettorale).

IN PROVINCIA DI ORISTANO – Riconfermato sindaco di origini egiziane – Secondo mandato anche per Omar Aly Kamel Hassan, 32 anni, di origine egiziana. Ha ottenuto il 100% dei voti e sarà per altri cinque anni il sindaco di Modolo, 180 abitanti in provincia di Oristano. Nato in Italia da padre egiziano e mamma sarda, è laureando in giurisprudenza all’Università di Sassari ed è uno dei più giovani sindaci dell’Isola: al suo primo mandato aveva solo 27 anni (la scheda elettorale).

BIS..per il sindaco che ha voluto il Mausoleo al ministro di Salò – È stato riconfermato anche Ercole Viri: sarà per altri cinque anni il sindaco di Affile, il comune in provincia di Roma finito alla ribalta per il Mausoleo al ministro di Salò, Rodolfo Graziani. Il contestato Mausoleo, per il quale ora la Regione Lazio ha bloccato i fondi, è stato voluto proprio dal primo cittadino. Viri, che ha capeggiato la lista di espressione di centrodestra “Insieme Uniti per Affile”, si è imposto con 647 voti e ha superando di oltre 200 preferenze il suo unico avversario, Anna Peperoni, ex vicesindaco (la scheda elettorale).

SCONFITTO EX MAGISTRATO MANCUSO – Chi non ce l’ha fatta a diventare sindaco è Libero Mancuso, ex magistrato (è stato Pm al processo per la strage del 2 agosto e presidente di Corte d’Assise al processo alla banda della Uno bianca), candidato del centrosinistra a Camugnano, piccolo paese dell’Appennino bolognese. La sua lista è stata superata di 28 voti da quella guidata dall’ex Pdl Alfredo Del Moro. Mancuso è stato anche assessore al Comune di Bologna nella giunta Cofferati e in gara alle primarie del Comune di Napoli .

PRC BATTE PD NEL PAESE DELLA DISCARICA DELLA MONTEDISON – Ha vinto Salvatore Lagatta, candidato espressione di Rifondazione comunista a capo di una lista civica, a Bussi sul Tirino, il comune della più grande discarica di veleni d’Europa. Sconfitto il candidato del Pd, Luca Navarra, anche lui in gara con una lista civica. Le vicende della discarica della Montedison hanno portato all’inchiesta della magistratura di Pescara e al conseguente processo, che si aprirà il 25 settembre prossimo davanti alla Corte d’Assise di Chieti, per avvelenamento delle acque nei confronti di 19 imputati. Lagatta ha vinto con il 50,34% dei voti

 

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