10578 Italia unica in recessione

20130330 00:44:00 guglielmoz

L’Italia unico stato nel G7 in recessione nei primi due trimestri dell’anno. A consegnarci la certo non desiderata «maglia nera» è l’Ocse, che nel suo interim report prevede per il Belpaese un Pil in calo sia nel primo trimestre (-1,6%) che nel secondo (-1%), caso unico appunto fra le economie dei sette Grandi.

E non basta, perché l’uscita dell’Italia dalla recessione, arrivata al diciottesimo mese consecutivo, rischia di slittare ulteriormente, senza arrivare (come ottimisticamente disegna il governo Monti) nel secondo semestre del 2013. E anche per il 2014 il quadro potrebbe essere meno roseo di quanto previsto dal nostro esecutivo.
Se il governo italiano, infatti, dà un Pil al -1,3% per il 2013, con una crescita positiva nel secondo semestre e un +1,3% per il 2014, al contrario Ocse, Bankitalia e Istat fanno slittare la ripresa al 2014. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ieri riferendo al Parlamento spiegava che «il risultato annuale in termini di contrazione del Pil potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all’ultimo trimestre dell’anno o rinviata al primo scorcio del 2014».
La vede in modo simile l’Ocse, con i numeri che abbiamo già citato. Il vice segretario generale e capo economista Pier Carlo Padoan esclude un contagio dalla crisi di Cipro, però spiega: «Per l’Italia si conferma una crescita generalmente negativa per il 2013, ma si tratta di una recessione che si sta avviando alla fine con un ritorno alla crescita positiva fra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo».
Per Bankitalia il -1,3% previsto dal governo per il 2013 (rivisto di recente rispetto a una stima iper-ottimistica del -0,2%, ormai accantonata) è «sostanzialmente in linea» con le previsioni della Ue e degli analisti privati. Ma le stime del Tesoro per il 2014 «risultano più ottimistiche per oltre mezzo punto percentuale», avverte Via Nazionale, che teme l’impatto delle «tensioni sui mercati internazionali».
Un peggioramento del Pil rischia di influire negativamente sul percorso di rientro del deficit, anche se c’è chi, come Goldman Sachs, è convinto che i Btp italiani stiano scontando uno scenario politico catastrofico che potrebbe non verificarsi: una possibile alleanza Pd-Pdl – scrive la banca d’affari americana – farà scattare un rally dei titoli italiani: meglio comprarli ora, lo spread scenderà a 275 (ieri era schizzato in zona 350). Mentre l’Fmi torna a chiedere un «governo stabile», infine, dopo il taglio del rating da parte di Fitch, a muoversi potrebbero ora essere Standard & Poor’s e Moody’s, rischiando di aumentare ulteriormente la spesa per interessi.
il manifesto 29 marzo 2013

 

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