10475 Di Trolio (PD-SEL-PSI): Un confederazione di associazioni per investire nel futuro

20130206 15:36:00 redazione-IT

[b]Rocco Di Trolio (lista PD) candidato al Senato nella ripartizione Nord e CentroAmerica:
”Una confederazione di federazioni di associazioni punto d’arrivo di tutto l’associazionismo per investire sul futuro”.[/b] – (INTERVISTA Santinews)

D. l’on Narducci in una sua dichiarazione stampa di ieri ha richiamato l’attenzione sulle associazioni e sul loro ruolo fondamentale. Lei che giudizio da sul ruolo delle associazioni degli italiani nel mondo?

[i]R. Devo dire che mi trovo d’accordo con Narducci e con altri parlamentari eletti all’estero che affermano l’importanza delle associazioni. Senza risalire, come lui, per motivarla, al De Tocqueville, peraltro felicemente citato, atteso il rilievo che lo stesso da al rapporto fra democrazia e libertà ed al binomio democrazia/eguaglianza delle condizioni, mi domando tuttavia, senza darmi una spiegazione, come può essere accaduto allora che la proposta di legge per il riconoscimento della natura di promozione sociale delle associazioni sia stata fatta marcire, per due legislature, in commissione ed alla fine divenire carta straccia. I deputati senza vincoli di mandato, in verità, semplicemente, non si sono battuti a sufficienza per una legge che sarebbe stata fondamentale. Addirittura si è dotato alla Camera, in commissione, il relatore di maggioranza della perniciosa proposta di legge Micheloni su comites e cgie, di un correlatore di minoranza del quale, credo, sarebbe stato difficile motivarne la urgente necessità politica. L’associazionismo, invece, deve poter trovare nel nuovo parlamento veri, sinceri difensori, critici quando serve, ma amici. Fino ad oggi le associazioni ne hanno incontrato pochi. Molti invece quelli che volevano affossarle o che volevano servirsene come taxi, magari, come è accaduto, per costituire formazioni politiche “della società civile” con il solito personale che abbiamo più volte già incontrato in altri, diversi abiti.[/i]

D- l’associazionismo la cui funzione, nel tempo e fino ad oggi, in tanti, fra i cittadini italiani all’estero, sono pronti a riconoscere, come lo immagina lei nell’oggi e nell’immediato futuro?

[i]R. L’associazionismo ha un grande ruolo di responsabilità e per questo, io penso, che dobbiamo far in modo che sia messo nelle condizioni migliori per seguitare ad impegnarsi, autonomamente, nelle comunità degli italiani all’estero.
L’associazionismo può davvero contribuire grandemente per far ritrovare insieme una capacità di promozione delle persone e della loro crescita materiale attraverso la pratica, propria delle associazioni.
Le stesse che, sin dal loro inizio, all’estero, hanno operato avendo presenti i valori positivi della solidarietà, della giustizia sociale della partecipazione attiva dentro le comunità, verso le altre comunità emigrate e verso la madrepatria.
L’associazionismo di oggi non è né, sono convinto, vuole essere un esclusivo tramite di valori “etnici” ma realtà proattiva dello stare insieme come persone e come collettività, valore culturale che ci consente di allargare l’area della conoscenza della italianità oltre l’ambito delle nostre comunità.[/i]

D. In questi anni la rappresentanza politica è sembrata assumere un ruolo totalizzante con una emarginazione delle associazioni sostituite da punti locali di riferimento di partiti italiani e di parlamentari eletti all’estero. Si può trovare un trasparente equilibrio fra diversi e distinti modi di rappresentare gli italiani all’estero?

[i]R. L’associazionismo esprime da sempre una rappresentanza sociale di interessi e di aspettative emergenti dalle nostre comunità all’estero ed è in grado di rappresentare e negoziare, ai diversi livelli, direttamente con i decisori le pubbliche scelte riguardanti gli italiani all’estero. Il peso della rappresentanza sociale va riconosciuta adeguatamente nei comites e nel cgie.
Ciò potrà avvenire se il parlamento al riguardo saprà legiferare in sintonia, e non a prescindere, con il mondo degli italiani all’estero. [/i]

D L’associazionismo è troppo frazionato , stenta a raccordarsi al suo interno articolato in associazionismo nazionale (CNE) , regionale e locale, rallentato da anni di disinteresse dei governi e dal localismo che ha preso piede nelle istituzioni regionali. Ci può essere una ricetta per organizzarsi in modo efficace?

[i]R. L’associazionismo nel suo insieme deve aprire al suo interno un confronto fra tutte le associazioni, deve poter avviare una fase nuova costituente in grado di arrivare a decidere ,con tutto il mondo delle associazioni, assetti organizzativi comuni che ne rafforzino il patrimonio storico, a rischio, e che rendano completa la legittimazione della rappresentanza sociale accanto a quella politica propria dei partiti e delle organizzazioni di partito il cui sbocco naturale è il parlamento e non quello della supplenza dell’associazionismo.
Io stesso, facendo parte da tanti anni dell’associazionismo, auspico tutto ciò e mi batterò in senato, se eletto, per vederne attuate le rivendicazioni.
La ricerca d’unità fra le associazioni nazionali. regionali e locali l’apertura del tavolo congiunto con le Regioni che a suo tempo è stato concordato dalla CNE con le Regioni stesse, è anche essenziale per richiedere insieme, con forza, che il parlamento riconosca con legge il ruolo di promozione sociale delle associazioni italiane all’estero.
La cultura democratica che ispira l’associazionismo, l’autonomia culturale ed organizzativa, il pluralismo delle associazioni come anche dei sindacati e dei patronati, non richiede la sovraordinazione di fatto dei partiti né il consociativismo.
La permanenza attiva di una pluralità di soggetti autonomi, impegnati fra gli italiani all’estero è un fine da favorire piuttosto che da ostacolare. Una confederazione di federazioni di associazioni può essere il punto d’arrivo di un dibattito, a tempi brevi, di tutto l’associazionismo che investe sul futuro.
E’ mia opinione che siano maturi i tempi per l’apertura di una nuova fase nella storia delle associazioni.[/i]

Intervista (santinews)

 

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