10456 Su integrazione economica tra Italia e America Latina

20130202 19:29:00 redazione-IT

[b]Vittorio Galli[/b] (USEI – Buenos Aires)

Senza entrare in approfondimenti che verrano ampliati in altra sede, integrazione tra Italia e Sudamerica significa sviluppare un rapporto tra imprese ed organizzaioni statali tra i suddetti organismi, e tra l’economía privata e lo stato sociale.
Nell’economia e nella società attuali, la retribuzione del lavoro non serve solo per la propria eistenza, ma è anche un mezzo per incrementare i consumi. Il lavoro è l’essenza della vita quotidiana, come prevsito dall’ articolo uno della Costituzione italiana, ma i consumi sono il motore per la produzione di piccole e medie imprese.

Parlando di economía, è noto che i fattori della produzione sono tre: capitale, materia prima e lavoro; si può dire che in Italia esistano tutti e tre questi elementi? Impossibile. Esistono i lavoratori, esiste la tecnologia ed esiste il capitale, ma… le materie prime? Dov’è il territorio dove produrre? Ed a parte: quanti italiani risiedono all’estero? Quanto hanno fatto e stanno facendo gli emigrati ed i loro discendenti in Argentina, in Brasile e in tutta l’America Latina?

Tutte domande alle quali non resta che dare una risposta: occorre una integrazione; è indispensabile una integrazione a tutti i livelli, un insieme di forze, di strutture e di elementi fisici e naturali che contribuiscano a migliorare l’economia e di conseguenza il benessere delle persone, sia italo-sudamericane che italiane, non solo attualmente ma anche per le generazioni future.

Si tratta, dunque, di realizzare i modi e le forme di una integrazione congiunta tra italiani residenti e connazionali all’estero, per produrre mediante un insieme congiunto di PMI in paesi che hanno tutte le materie prime, e in tal modo raggiungere un concreto sviluppo economico.

Certo, occorre una ristrutturazione dell’apparato politico e partitico, per raggiungere questo obiettivo, servono persone che abbiano chiare idee e progetti; occorre una strategia tra i paesi del sud Europa con quelli del sud America tra i quali esiste fin dal 1492 una convergenza di elementi e di strumenti.
È necessaria, ancora una volta, una simbiosi non solo tra imprese, ma anche tra queste e le amministrazioni statali di cui fanno parte.

In questo momento vi è una crisi della produzione ed una mancanza di lavoro, ma vi sono altri elementi ancor più importanti: le relazioni tra Paesi e tra cittadini che collaborino efficacemente per raggiungere necessari obiettivi per una comunità.più vasta non solo per numero, ma e soprattutto per un benessere presente e per la garanzia di un futuro sereno.

Parlando di economía, per superare la crisi degli anni ’30 Keynes aveva suggerito misure economiche ma queste avevano anche un aspetto político; proprio per questo, al giorno d’oggi la presenza política di imprenditori è indispensabile per generare sviluppo e benessere comune, e da qui l’idea di integrazione, il modus operandi per raggiungere quegli indispensabili obiettivi che tutti ci aspettiamo.

L’operatività per giungere a tale integrazione passa attraverso idonee misure legislative: occorre che i rappresentanti degli italiani eletti all’estero propongano ed insistano per l’approvazione di una normativa che snellisca i rapporti giuridico-commerciali tra I Paesi interessati, ma soprattutto tra l’Italia ed il Sudamerica.

Integrazione, dunque, significa un apporto da parte delle imprese ma anche da parte dei politici che debbono facilitare i rapporti tra l’Italia ed i paesi ceh possono offrire possibilità e vantaggi per uno sviluppo progressivo e durevole, in modo da migliorare le condizioni economico-sociali degli, sia che questi vivano in patria, sia che vivano all’estero e producano il meglio possibile.
Ormai da anni è accertato che l’ingegnosità degli italiani, la loro inventiva, il know-how in molteplici settori sono determinanti per la risorsa che viene oferta dagli stessi operatori itaiani che viviono in Paesi dove le materie prime non acarseggiano, anzi, sono addirittura eccedenti.

I governi delle nazioni come il Brasile e l’Argentina sono pronti ad offrire condizioni vantaggiose per le PMI italiane che intendano installare le loro imprese in tali territori, e dunque l’integrazione risulta addirittura indispensabile.

Venga dunque sostenuta e promozionata l’iniziativa dell’integrazione, perchè a ben vedere, solamente con questa si potranno avere notevoli risultati in campo economico e sociale.

La proposta di Eugenio Sangregorio, leader del partito U.S.E.I., Unione Sudamericana Emigrati Italiani, che ora si presenta come candidato alla Camera dei Deputati nelle prossime elezioni politiche, è indirizzata verso questo obiettivo: si rendano conto, alfine, i politici e gli imprenditori italiani dell’importanza di tale integrazione e si pongano a creare un adeguato sostegno a quanti vogliono migliorare la loro attività all’estero, poiché il risultato di tale integrazione significa beneficio per tutti, ora ed in futuro.

Vittorio Galli

 

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