11873 ITALIA: 9 MILIONI E 300 MILA PERSONE IN DIFFICOLTA’

20151201 10:31:00 redazione-IT

[b]E TORNANO AD AUMENTARE LE MORTI SUL LAVORO[/b]
Sono circa 9 milioni e 300 mila le persone in difficoltà per la mancanza di lavoro o per la precarietà della loro posizione lavorativa, il 66,3% in più rispetto al 2007, anno che ha preceduto la crisi. È quanto emerge dal periodico monitoraggio svolto dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio della Cgil sugli effetti della crisi sul lavoro in Italia. Dall’esame dei dati Istat sul mercato del lavoro relativi al primo semestre del 2015, periodo durante il quale ha avuto piena attuazione dell’esonero contributivo triennale, – sottolinea lo studio della FDV – risulta che l’area del disagio (disoccupati, cassaintegrati e scoraggiati) e della sofferenza occupazionale (tempi determinati, collaboratori e part time involontari) supera ancora i 9 milioni di persone (9 milioni e 315 mila per l’esattezza), con una flessione, rispetto al primo semestre 2014, di 117 mila unità (-1,2%), ma con un incremento rispetto al primo semestre 2007 di 3 milioni 715 mila (+66,3%).

Nello specifico, l’area della sofferenza occupazionale diminuisce rispetto al primo semestre 2014 di 148 mila unità (-2,9%), per effetto del calo di disoccupati e cassaintegrati, ma non di scoraggiati, pur rimanendo, però, con quasi 2,5 milioni di persone in più, ancora il doppio rispetto al primo semestre 2007. Cresce ancora, invece, sia pure leggermente, per effetto dell’aumento delle posizioni a tempo determinato, l’area del disagio: +0,7% (+ 31 mila) rispetto al primo semestre 2014 e +40% (+ 1 milione 230 mila) rispetto al primo semestre 2007. Lo studio della Fondazione della Cgil, analizzando l’andamento della disoccupazione e dell’occupazione, rileva poi l’invecchiamento della platea degli occupati per effetto del calo del tasso di occupazione fino a 34 anni e dell’aumento tra gli over 55.

Lo studio completo della Fondazione Di Vittorio è disponibile sul sito della Cgil nazionale: [url]http://www.cgil.it/News/PrimoPiano.aspx?ID=23521[/url]

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[b]IL TREND SI INVERTE: TORNANO AD AUMENTARE LE MORTI SUL LAVORO[/b]

Calano le denunce di infortuni sul lavoro, ma aumentano le morti. A fine ottobre, in base alle denunce arrivate all’Inail, le vittime sul lavoro sono state circa 100 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (729 contro 628). L’Inail spiega che si tratta di un aumento che "preoccupa", anche se i dati, "sono in fase di assestamento". In ogni caso, se i dati venissero confermati si tratterebbe di un incremento di oltre il 16%, un dato che cresce ulteriormente se si includono nel conteggio anche le cosiddette "morti in itinere", ovvero i decessi avvenuti nel tragitto casa-lavoro (259 morti, contro le 205 del 2014). In totale quindi tra gennaio e ottobre sono arrivate denunce per 988 morti, praticamente 100 ogni mese, contro le 833 dell’anno prima (+155, +18,6%). A proposito di sicurezza sul lavoro e di azioni per contrastare la crescita degli incidenti e delle morti da segnalare un approfondimento di Marco Togna su Rassegna Sindacale a proposito di una ricerca francese sulla prevenzione:

[url]http://www.rassegna.it/articoli/la-prevenzione-conviene-spendi-100-euro-ne-tornano-219[/url]

 

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