10380 L’Italia prima tutto

20130123 17:11:00 redazione-IT

[b]di Michele Schiavone[/b]
L’Italia prima di tutto. L’Italia in cui tutti i suoi cittadini possano sentirsi rappresentati e per la quale ogni singolo sforzo e contributo venga valorizzato e riconosciuto come un valore aggiunto al bene comune. L’Italia che attraverso le sue istituzioni faccia sentire la vicinanza dello Stato e renda fruibili tutti i diritti universali ancorati nella sua Carta costituzione: la più bella del mondo. L’Italia da riportare nell’alveo delle democrazie più avanzate, rispettosa delle diversità religiose, culturali, etniche e di genere, attenta ai bisogni delle famiglie tradizionali e di fatto. Un paese in cui nessuno venga lasciato indietro, abbandonato al proprio destino e non sia penalizzato dalle condizioni sociali di partenza.

Un’Italia capace di creare pari opportunità d’accesso al mondo dell’educazione, della formazione e della conoscenza quali condizioni essenziali per promuovere il lavoro e il sapere, quali fattori di sviluppo per favorire il progresso civile e sociale e la crescita economica. L’Italia che rimetta al centro del proprio impegno civico la solidarietà, la giustizia e l’uguaglianza. Un paese dal quale si possa partire per libera scelta e non per costrizione, come è già successo nel passato, per fuggire dal bisogno e dalla povertà. Il Bel Paese che continua a vivere nei sogni e nei desideri della diaspora, che ha popolato i cinque continenti portandosi in eredità la gioia di vivere e il gusto del Made in Italy. Guardiamo a questa Italia con ansia e con speranza perché sentiamo una forte voglia di riscatto dopo l’esperienza fallimentare e illusionistica dell’epopea berlusconiana. Le prossime elezioni legislative, ci offrono l’opportunità di scegliere, finalmente, tra l’Italia che abbiamo conosciuto in questi ultimi venti anni di favole mirabolanti e fallimentari raccontate dai governi conservatori e il paese reale, che siamo chiamati a ricostruire con gli occhi rivolti al futuro. Un futuro che vorremmo impregnato dal profumo della primavera popolare, capace di coniugare diritti, crescita, giustizia sociale e sviluppo. Di fronte all’attuale situazione caotica, segnata da un diffuso disorientamento morale ed etico in cui versa il nostro paese, l’unico punto di riferimento politico certo, che si erge a baluardo della democrazia, resta il Partito democratico. Nell’affrontare questa campagna elettorale in altri tempi avremmo pensato che “non avevamo nulla da perdere, se non le nostre catene”. Oggi, invece, abbiamo la responsabilità ed il dovere di indicare ai nostri cittadini una nuova prospettiva, alternativa a quella liberista, per uscire dal ciclone dell’antipolitica e indicare la strada e il percorso per costruire un futuro condiviso, tenendo in considerazione la grave situazione di prospettiva di sviluppo e di occupazione, che ha investito l’intera Europa. Ed é in un’Europa dei cittadini che occorre trovare la chiave di volta per superare la crisi, che ha le sue radici anche nella mancanza di un vero governo dei paesi membri. Il futuro si costruirà se si riusciranno a riformare le istituzioni, se si promuoverà una politica industriale che tenga conto delle energie rinnovabili e del governo del territorio, se si accentuerà la lotta alle organizzazioni malavitose e se si abbatterà la burocrazia. L’Italia é sollecitata ad investire sul futuro delle giovani generazioni.
E’ questa la partita che si giocherà alle prossime elezioni legislative italiane alle quali parteciperanno per la terza volta anche i cittadini italiani residenti all’estero. Per vincerla è necessario un impegno straordinario e partecipato a sostegno del Partito democratico, che presenterà propri candidati per la Camera dei deputati e al Senato della Repubblica anche nella ripartizione europea. A differenza dell’Italia, all’estero il voto si esprime per corrispondenza ed ogni elettrice ed elettore riceverà a casa il materiale elettorale, che dovrà essere rispedito alla sede consolare di residenza nei tempi indicati. La partecipazione al voto è molto importante per diverse ragioni. Tra le tante quella più significativa è data dalla presenza nel parlamento italiano di una rappresentanza diretta degli interessi che contraddistinguono le nostre comunità all’estero. Nel caso specifico della Svizzera, che non aderisce all’Unione europea, il ruolo di mediazione esercitato in questa legislatura dai parlamentari italiani residenti nella Confederazione, Claudio Micheloni, Franco Narducci e Gianni Farina, è risultato determinante per ripristinare i rapporti diplomatici tra i due paesi, che si erano incrinati a causa di diversi contenziosi fiscali. Oltre alla questione del fisco , nell’immediato saranno affrontati anche i dossier relativi agli accordi bilaterali in scadenza e tra questi quelli che riguardano i frontalieri, la delocalizzazione di aziende, il proseguimento verso sud di Alp transit, la politica del traffico ferroviario, la partecipazione della Svizzera all’esposizione universale di Milano “Expo 2015”, la questione dell’insegnamento e della diffusione della lingua e della cultura italiana. All’estero la campagna elettorale sarà più breve di quella italiana, tuttavia i candidati del Partito democratico garantiranno la loro presenza nelle diverse aree geografiche della Confederazione. Ringraziamo i simpatizzanti, gli iscritti, le elettrici e gli elettori che vorranno aiutarci a far vincere il progetto di rinnovamento proposto dal partito democratico con Pier Luigi Bersani candidato a presidente del Consiglio, e per rafforzare questo impegno vi chiediamo di sostenere con convinzione i candidati del Partito democratico residenti in Svizzera: Claudio Micheloni, Franco Narducci, Gianni Farina e Emilia Sina.

 

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