10379 5 ANNI DA DIMENTICARE, CON IL CENTRO DESTRA CHE HA DISTRUTTO IL RAPPORTO CON GLI ITALIANI NEL MONDO

20130122 22:03:00 guglielmoz

Cinque anni di legislatura da dimenticare
La ruota ha girato in folle
Dobbiamo recuperare tanta strada

La mia candidatura nella lista del PD Europa nella posizione di Co-capolista. E’ una grande soddisfazione concorrere per continuare ad occuparmi delle tematiche degli italiani all’estero. Vi assicuro il mio impegno nel processo di rinnovamento che dovrà investire la politica italiana con il PD al governo del Paese.
La mia è una esperienza parlamentare a due facce. Due anni di ottimo lavoro tra il 2006 e il 2008. Abbiamo difeso alla grande con il governo Prodi gli interessi degli italiani all’estero: Corsi di lingua e cultura italiana, sedi consolari, Ici equiparata agli italiani in patria con l’aliquota di prima abitazione ed esenzione per il 50 per cento delle prime case, maggiori risorse per la promozione del made in Italy. Insomma, in quei due anni è stata fatta una politica per gli italiani all’estero. Poi, con la caduta di Prodi, le nuove elezioni e il governo Berlusconi III, il buio.

Abbiamo assistito a una devastazione morale e territoriale. Pur di conservare il potere, il centrodestra è ricorso alla compravendita di parlamentari per resistere qualche mese in più, prima di cedere la guida del Paese ai tecnici del governo Monti.

Con Bersani il PD ha ricominciato a correre

In quella fase cruciale, il Pd è tornato sulla scena, con alla guida una personalità che sta segnando la storia italiana: Pier Luigi Bersani. Quel Bersani descritto da molti come un personaggio opaco, poco adatto alla politica spettacolo. Invece, via via ha superato tutte le prove rifuggendo dalla personalizzazione delle politica: prima nelle primarie del 2009 per la segreteria del partito democratico nel confronto con Dario Franceschini, e successivamente nelle primarie del 2012 per la leadership del centrosinistra. Ha inoltre acquisito una grande personalità a livello europeo e nel rapporto con i capi di stato e i leader europei della socialdemocrazia: un uomo dalla forza tranquilla che si prepara alla guida della Repubblica. Ora è confrontato con Mario Monti e Silvio Berlusconi in una sfida di carattere storico per le sorti dell’Italia. Oggi il 38 per cento degli italiani lo vorrebbe Presidente del Consiglio. Sempre oggi, il 37 per cento degli italiani è pronto a votare il centrosinistra per affidargli il Paese.

Perché? Perché la crisi democratica, morale, economica e sociale che sta attraversando l’Italia, necessita di una forte, chiara e convincente risposta politica. Guardando ai tagli dei finanziamenti della lingua e cultura italiane, alla chiusura di molte sedi consolari, alla riduzione degli Istituti di Cultura, a ogni capitolo di spesa riguardante le nostre comunità nel mondo, prima con il governo Berlusconi, poi con Monti, appare evidente l’esigenza di una nuova e innovativa politica sul piano interno e su quello estero.

Istituire una Commissione per gli italiani nel Mondo

Non si possono eleggere 18 parlamentari e abbandonarli al loro destino, come è successo nei cinque anni trascorsi. Da qui, da una profonda riflessione, ho tratto la convinzione di proporre l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sull’emigrazione italiana nel mondo, con apposita proposta di legge, al fine di operare una svolta politica. Si tratta di uno strumento che permetterà a deputati e senatori eletti all’estero di battersi in Parlamento per l’annullamento della vergognosa tassa dell’ICI, istituita dai precedenti governi per i nostri emigrati e confermata con l’IMU, unitamente alla tassa sui rifiuti. Leggi da cambiare profondamente, come ha annunciato lo stesso Bersani. In una lettera pubblica, ho criticato aspramente i sindaci italiani per aver applicato l’aliquota di seconda abitazione: quella legge va cambiata perché permette ai sindaci dei comuni italiani di fare cassa ingiustamente.

Dopo tante battaglie parlamentari condotte in questi cinque anni, ho maturato la convinzione del diritto all’insegnamento pubblico e gratuito della lingua italiana – come stabilito dalla costituzione repubblicana – e della difesa del corpo docenti e insegnanti all’estero. Nella fase transitoria ho contribuito a chiamare in causa i privati nella difesa del prezioso servizio dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, ma ora, è giunto il momento di assestare l’ordinamento con un intervento pubblico forte, capace di ridare stabilità al settore, attraverso interventi diretti e indiretti, anche da parte della Confederazione elvetica.

La nostra agenda per gli italiani

Nel mio lavoro svolto nel Consiglio d’Europa in questi ultimi cinque anni, ho approfondito le mie conoscenze circa la cittadinanza nel contesto europeo. Sono arrivato alla conclusione che è giunto il momento di porre la facilitazione delle procedure di naturalizzazione in base al principio della reciprocità, applicato in molti Paesi dell’Unione europea. E’ importante, quindi arrivare alla concessione del passaporto del paese di residenza, senza costi fiscali per i cittadini stranieri che hanno maturato il diritto alla naturalizzazione.

Occuparsi di italiani all’estero significa anche e soprattutto valorizzare le professionalità, le intelligenze, le disponibilità di migliaia di nostri giovani che si sono acculturati e formati in Europa e che possono essere al servizio nelle istituzioni italiane (ambasciate, consolati e enti economici e commerciali). In tale prospettiva ho presentato una proposta di legge perché venga finalmente risolto il problema dei contrattisti secondo il principio della pari dignità delle funzioni nelle istituzioni, come purtroppo non avviene attualmente.

Occhio alle nuove emigrazioni.
Oggi non bisogna avere gli occhi rivolti unicamente alla storia dell’emigrazione italiana nel mondo, ma guardare alla realtà e al futuro. Con il fenomeno delle nuove migrazioni, caratterizzato da giovani italiani in cerca di occupazione all’estero, soprattutto in Europa, cresce il bisogno di una nuova politica per gli italiani nel mondo.
Occorre intervenire nella macchina consolare, nella legislazione che regola Comites e Cgie, il cui rinnovo ha subito continui rinvii elettorali. Occorre intervenire sulla Rai per una adeguata informazione bidirezionale: dall’Italia e dall’Estero. E’ necessario rimodulare i finanziamenti per la stampa italiana all’estero.
Come vedete c’è molto da fare per recuperare il ritardo accumulato in questi ultimi cinque anni. Per realizzare tutto ciò, nel contesto di una nuova immagine e di una nuova proiezione dell’Italia nel mondo, questo è il momento di chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono dare una mano al Partito democratico per assicurare un futuro al nostro Paese.
Cari democratici e care democratiche, care e cari connazionali, da parte mia, in qualità di candidato alla Camera nella lista del PD Europa nella posizione di Co-capolista, se mi sosterrete, sono pronto a continuare le battaglie parlamentari nella prossima legislatura. E’ una grande soddisfazione per me rappresentarvi e continuare a seguire le tematiche degli italiani all’estero. Tutti insieme possiamo far ripartire un’Italia giusta con gli italiani in patria e con gli italiani all’estero.
*Membro della Delegazione parlamentare italiana nel Consiglio d’Europa;
Presidente del gruppo interparlamentare d’Amicizia Italia-Francia.

 

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