10378 Lettera aperta di Luigi Brillante ai candidati della Circoscrizione estera

20130122 01:07:00 redazione-IT

Cara Laura Garavini, alcuni giorni fa hai dato la notizia della tua ricandidatura con le seguenti parole:
“Nelle riunioni preliminari alla definizione delle candidature per l´estero i coordinamenti paese del Pd Belgio, Francia, Inghilterra, Lussemburgo e Germania si sono espressi per la mia ricandidatura. Un grazie a tutte/i. Ne sono molto contenta e grata.”
Da residente in Germania non posso tralasciare di fare alcune osservazioni su queste parole e sulla politica italiana per noi residenti all’estero. In primo luogo trovo questa tua frase molto riduttiva. Sono residente a Francoforte dal 1977 e sempre attivo nella politica qui in Germania. Ti posso assicurare che il PD, ma anche gli altri partiti in generale, in Germania non esistono più.

Infatti nessuno li avverte e sulla scena politica locale sono inesistenti. Penso che negli altri paesi la situazione non sia molto diversa. I partiti politici italiani all’estero sono superati.

Lo slogan “Torna per votare, vota per tornare” è un simbolo di altri tempi, rispecchia un’emigrazione che non c’è più.

Adesso il fulcro per chi fa politica in emigrazione si chiama integrazione. Le parole chiavi nella politica sono diventate la doppia cittadinanza, che apre le porte a una vera integrazione e anche alla carriera politica nel paese di residenza e il voto comunale al quale abbiamo diritto dal 1997. I nuovi referenti politici per chi vive all’estero sono diventati da tempo le associazioni e gli italiani eletti negli organismi politici locali. Non pensi che sarebbe più democratico se i partiti facessero confermare all’estero da questi soggetti con delle primarie i propri candidati?

L’Italiano all’estero si aspetta dal suo rappresentante che ha votato al Parlamento italiano una tutela dei suoi interessi sia italiani e sia del paese nel quale vive.

Faccio alcuni esempi:

• IMU
In tutti i paesi civili i proprietari di un bene immobile pagano su di esso un’imposta congrua. Ma l’italiano residente all’estero e che vive pagando un affitto non capisce perchè la sua casetta, dove magari vuol ritornare un giorno, venga considerate come “seconda casa”.

• Pensioni
Il pensionato italiano che vive all’estero è martoriato dall’INPS. Le pensioni non arrivano mai puntuali, vengono bloccate senza spiegazioni, il recupero di ratei maturati e non riscossi dura a volte anni. Una pratica di pensione richiede dei tempi sproporzionati. Se una persona scrive all’INPS non riceve mai una risposta.

• Consolati / Comites

I Consolati funzionano male e i servizi per gli Italiani diminuiscono sempre di più. L’abrogazione delle funzioni notarili ha colpito molto la collettività che è costretta a rivolgersi a notai privati con delle spese molto onerose. Fissare un appuntamento al Consolato è diventato un’avventura, per il rilascio di un documento bisogna aspettare mesi.

I Comites che dovrebbero essere al servizio della comunità sono allo sfascio. Sono stati eletti l’ultima volta nel 2004. Nel 2009 non sono stati rinnovati e pertanto hanno perso ogni legittimità. In qualunque altro paese civile sarebbe impensabile che un organo elettivo alla sua scadenza non venga rinnovato. Chi vigila sul loro operato? Non pensi che sarebbe opportuno indire incontri periodici insieme alla collettività circa il loro lavoro.

L’italiano che vive all’estero deve diventare parte integrante nel paese in cui vive. Deve conquistare pari opportunità nella vita culturale, sociale, economica e anche politica. Un’ottima formazione professionale è indispensabile per raggiungere quest’obiettivo. Oltre la scuola esistono problemi come l’inserimento nel mondo del lavoro, gli alloggi, fino alla politica per gli anziani.

Quanti pensionati italiani vivono all’estero non solo in povertà ma in completa solitudine, chi si occupa di loro?
Qual è stato finora il tuo impegno verso questi problemi e come intendi affrontarli se sarai riconfermata al Parlamento? Questa domanda è rivolta anche agli altri parlamentari uscenti e a tutti gli attuali candidati.

Io sono consigliere comunale a Francoforte ormai da quindici anni ma non mi risulta che tu abbia mai convocato una riunione con tutti gli italiani eletti negli organismi politici in Germania per discutere sui problem della collettività, non lo ritieni utile? Inoltre non credi che sarebbe importante una politica per sensibilizzare coloro che ancora non hanno capito l’importanza del voto comunale e di impegnarsi politicamente nei paesi di residenza?

L’elettore si aspetta una risposta su queste tematiche.

Luigi Brillante
Consigliere Comunale a Francoforte

 

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