11877 PD – Parlamentari estero

20151202 14:48:00 guglielmoz

1 – Francesca La Marca (PD): positivo confronto e utili indicazioni di lavoro per i servizi ai cittadini all’estero dal convegno sui patronati . Roma, 1 dicembre 2015
2 – M Fedi. Convegno "Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero. Il contributo della rete dei patronati”, promosso dal Comitato permanente italiani nel mondo e promozione del sistema paese della Camera dei Deputati

1 – FRANCESCA LA MARCA (PD): POSITIVO CONFRONTO E UTILI INDICAZIONI DI LAVORO PER I SERVIZI AI CITTADINI ALL’ESTERO DAL CONVEGNO SUI PATRONATI Roma, 1 dicembre 2015
“L’incontro promosso dal Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, presieduto dal collega Fabio Porta, sul contributo che la rete dei Patronati possono dare al sistema dei servizi per i nostri concittadini all’estero è stato stimolante e opportuno. Stimolante per le proposte che ne sono venute, opportuno per l’esigenza di fare chiarezza sul ruolo dei Patronati proprio nel momento in cui essi esposti a tagli consistenti dei finanziamenti e a processi pregiudiziali e sommari, talvolta ingiusti e offensivi.
Vi ho partecipato ascoltando con grande interesse e portando la mia testimonianza di persona cresciuta in una famiglia di italiani emigrata in Canada e di componente della grande comunità italo-canadese di Toronto. Chi parla della funzione dei Patronati e pretende di giudicarli, dovrebbe conoscere dall’interno la realtà delle comunità italiane nel mondo e sapere concretamente quali siano le loro esigenze concrete, quali le attese, quali le possibilità di miglioramento non ipotizzate in astratto, ma misurate sulle situazioni obiettive.
Dal convegno è venuto fuori in base ai dati contenuti nella relazione di Porta che la rete dei servizi finora assicurati dalle strutture diplomatico-consolari non solo si è ristretta pesantemente (oltre sessanta strutture sono state chiuse negli ultimi dieci anni), ma per le politiche finanziarie attuate in questi anni deve essere considerata strutturale e irreversibile. Le soluzioni adottate (consolato telematico, consolato hub, ecc.), pur giuste in linea generale, alla prova dei fatti non si sono dimostrate sufficienti. Basta chiedere a chi passa ore per avere una linea telefonica libera, settimane per avere una prenotazione, anni per vedere risolta una pratica di cittadinanza.
Che fare, allora? I Patronati hanno già una rete diffusa e di grande efficienza distribuita capillarmente sui territori esteri. Hanno svolto storicamente e continuano a svolgere una funzione di segretariato sociale indiscutibile. Perché non utilizzarne le capacità, l’esperienza acquisita e la fiducia che si sono guadagnati per concorrere alla fornitura dei servizi ai nostri connazionali?
Alcuni motivano la loro contrarietà dicendo che non si possono affidare ai patronati funzioni amministrative che la legge riserva allo Stato. E chi l’ha mai chiesto? La loro funzione deve essere inquadrata in un’ottica di sussidiarietà rispetto all’Amministrazione, per liberarla di incombenze che essa non riesce più ad assolvere e per metterla nella condizione di svolgere meglio al suo compito.
Piuttosto, si chieda ai Patronati di essere più coraggiosi nella loro autoriforma e di rinnovarsi per essere di supporto non solo al vecchio insediamento emigratorio, ma anche alle nuove migrazioni, per le quali non c’è alcuna istituzione o alcuna politica di sostegno.
Questo è il senso più importante che ho ricavato dal convegno del nostro Comitato alla Camera e, soprattutto, questo mi sembra un positivo indirizzo di lavoro per il futuro, con l’obbiettivo di migliorare realmente l’offerta dei servizi per i nostri concittadini.

2 – M FEDI. CONVEGNO "VECCHIA E NUOVA EMIGRAZIONE: I SERVIZI PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO. IL CONTRIBUTO DELLA RETE DEI PATRONATI”, PROMOSSO DAL COMITATO PERMANENTE ITALIANI NEL MONDO E PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI. Roma, 1 dicembre 2015
FEDI (PD): Ruolo fondamentale dei Patronati nel mondo: da aggiornare e rinnovare.
Viviamo in un mondo globale ma le nostre riflessioni sono settoriali, trascurano il quadro d’insieme. La relazione dell’INPS e le riflessioni del Presidente Boeri, ad esempio, che hanno avuto ampia eco, non contengono dati altrettanto importanti sulle pensioni pagate dal mondo verso l’Italia. Probabilmente perché l’obiettivo di quella comunicazione era rafforzare l’idea che la previdenza nazionale ha un carico internazionale troppo elevato. Il carico internazionale troppo elevato – ha ricordato Fedi – giustificherebbe poi i tagli ad alcune prestazioni. Tutto ciò indebolisce noi tutti, l’idea di servizi di Patronato nel mondo. Senza offrire alternative. Senza sbocchi.
In parte siamo tutti responsabili di questa condizione: le questioni della tutela previdenziale, come della internazionalizzazione del sistema economico, sono temi che riguardano il sistema Italia nel suo complesso. Non solo prerogativa degli italiani nel mondo. Devono essere affrontati con strumenti nuovi, sia di interpretazione della realtà che nell’offerta di servizi ma anche con un nuovo linguaggio di una comunicazione che deve essere integrata e completa.
I Patronati svolgono un ruolo fondamentale nei Paesi di residenza dei nostri connazionali nel mondo. Si tratta di un lavoro che da “complementare” alla rete consolare è diventato, sui temi della tutela e protezione sociale, “esclusivo” e “fondamentale”.
Sono queste le ragioni che ci portano come Parlamentari eletti all’estero a sostenere i Patronati nel mondo.
Dobbiamo porci una domanda: siamo tutti d’accordo che i Patronati sono importanti, davvero importanti, in Italia e nel mondo, e che pertanto dobbiamo tutti insieme trovare una via diversa ai tagli, anno dopo anno, legge di stabilità dopo legge di stabilità? Noi abbiamo una responsabilità, far ripartire in modo credibile la discussione sulle convenzioni bilaterali e multilaterali: lo dico perché possiamo reagire alle sfide se cominciamo a partecipare alla discussione politica su questi temi. Si citano le maggiorazioni sociali senza ricordare che anche altri Paesi extra-Europei corrispondono analoghe misure ai pensionati in Italia, si parla di trattamento minimo senza ricordare che molta della nostra giurisprudenza, del lavoro e previdenziale, ha collocato, in un momento preciso della nostra storia, il trattamento minimo al centro delle prestazioni. Dimenticando anche che le convenzioni internazionali, in alcuni casi, prevedono espressamente l’inclusione del trattamento minimo nel calcolo delle pensioni.
Complessivamente concluderei con un impegno per tutti noi: rilanciare un’idea forte di presenza dei servizi dei Patronati nel mondo. I Patronati accettano in pieno la sfida della modernizzazione, della trasparenza e dell’efficienza. Per questa ragione dobbiamo trovare insieme una strategia che riporti al centro del sistema i lavoratori, le nuove mobilità, le prestazioni, sempre più composite e diversificate, sulle quali gli autentici specialisti sono i funzionari di Patronato nel mondo.
Dobbiamo anche chiedere al Governo che comprenda e riconosca e valorizzi le specificità e le potenzialità di questa rete nel mondo.

 

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