10335 A TUTTI I NOSTRI LETTORI TANTI AUGURI DI BUONE FESTE E FELICE ANNO NUOVO

20121225 10:29:00 guglielmoz

CURIOSITA’ DI NATALE – ABRUZZO, BASILICATA, CALABRIA, CAMPANIA, EMILIA ROMAGNA, FRIULI – VENEZIA GIULIA, LAZIO, LIGURIA, LOMBARDIA, MARCHE , MOLISE. PIEMONTE, PUGLIA, SARDEGNA, SICILIA, TOSCANA, TRENTINO, UMBRIA, VALLE D’AOSTA e VENETO. Valgono 2,5 miliardi i cibi e le bevande consumati a tavola tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale che 9 italiani su 10 (92%) trascorreranno a casa con parenti o amici spendendo un 10% più dello scorso anno.

E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg dalla quale si evidenza che appena il 3% degli italiani andrà al ristorante o in trattoria mentre l’1% si recherà in uno dei 26.000 agriturismi dove più facilmente è possibile riscoprire i piatti della tradizione natalizia.
Secondo l’indagine il 59% degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, il 23% addirittura locali o a chilometri zero e l’11% prodotti biologici mentre un 18% guarderà alle offerte e al basso prezzo. Sulle tavole degli italiani aumenta quindi la presenza dei prodotti Made in Italy più tradizionali dal cotechino (+8%) alle lenticchie (+14%), dalla frutta di stagione (+15%) allo spumante (+20%) mentre crollano le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come ciliegie, pesche fuori stagione o ananas (-3%), caviale (-2%) e champagne (-1%). Insieme a spumante e panettoni tra i prodotti regionali più gettonati – conclude la Coldiretti – ci sono il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D’Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Natà nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania.

SCHEDA: COLDIRETTI, I PIATTI TIPICI PER REGIONE.

ABRUZZO: Primi: minestra di cardi, zuppa di castagne e ceci, lasagna con macinato, mozzarella e parmigiano. Secondi: agnello arrosto e bollito di manzo. Dolci: calcionetti fritti (panzerottini dolci con marmellata d’uva nera, ceci, noci tritate, mandorle triturate, mosto e cacao), ferratelle, ostie con ripieno di mandorle, noci e miele, neole, noci atterrati (mandorle con acqua e zucchero) e scrippelle.

BASILICATA: Primi: minestra di scarole, verze e cardi cotta in brodo di tacchino e salami con aggiunta di formaggio grattugiato e a pezzettini. Baccalà lesso con peperoni cruschi (seccati al sole e calati nell’olio d’oliva bollente), strascinati al ragù, piccilatiedd, pane con le mandorle, pettole (pasta lievitata fritta con alici). Dolci: calzoncelli (panzerotti fritti ripieni di salsa di ceci o castagne lesse). Vino: Aglianico del Vulture.

CALABRIA: Antipasti: crespelle ripiene di alici e salumi. Tre i primi: le scillatelle (o fileya) con ragù di maiale, minestra maritata con verdure di campo e fagioli, mentre tra i secondi capretto al forno alle erbe selvatiche con patate, pesce stocco di Cittanova (spugnato con l’acqua dello Zomaro) con la ‘ghiotta (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta). Come contorno, il broccolo calabrese saltato in padella e condito con peperoncino. Dolci: fichi a crocetta ricoperti al cioccolato, torroncini, dolci al cedro e al bergamotto. Vini e liquori: Ciro’, liquirizia e grappa al peperoncino.

CAMPANIA: Minestra maritata di cicoria scarola e ‘borraccia’ (erba amara e pelosa) in brodo di cappone con aggiunta facoltativa di uova sbattute con peperoncino e carne di vitello; spaghetti alle vongole; cappone imbottito e insalata di rinforzo (cavolfiore, sottaceti misti, peperoni detti papacelle, olive di Gaeta e acciughe salate) accompagnate dalle immancabili friselle (crostini di pane circolari) e dai broccoli con aglio e peperoncino. Come dolci Struffoli, Roccocò e frutta secca.

EMILIA ROMAGNA: Antipasto con culatello di Zibello. Tra i primi tagliatelle al ragù, lasagne, tortellini in brodo (con ripieno di carne) e passatelli in brodo. Tra i secondi, cotechino di Modena, zampone con lenticchie, puré e mostarda, formaggio di fossa con la Saba (mosto cotto e aromi naturali). Tra i dolci, il Panone di Natale di Bologna (a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi). Come vini il Pignoletto dei Colli bolognesi e il Sangiovese.

FRIULI VENEZIA GIULIA : Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa, sugo, formaggio, cappone. Dolce la gubana (noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum).

LAZIO: per la vigilia la tradizione privilegia fritto misto di verdure (broccoli e carciofi), baccalà fritto e il capitone. Per il giorno di Natale, abbacchio al forno con patate e cappelletti in brodo, bollito misto e tacchino ripieno. Dolce: pampepato,pangiallo(frutta secca e canditi, miele e cioccolato).

LIGURIA: Maccheroni in brodo, ravioli alla genovese (ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano), stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi, besciamella e parmigiano), cappone lesso e cappon magro (piatto fatto di verdure o di pesce), salcicce e spinaci, faraona al forno con carciofi e come dolce il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti, essenza di fiori d’arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte, marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci.

LOMBARDIA: Consumé di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo; cappone ripieno con tritato, uova, grana e mortadella, accompagnato da mostarda di Cremona; spiedini di pollo e vitello con insalata. Dolci:’Pan di Tonì e panettone.

MARCHE: Maccheroncini di Campofilone in sugo, cappelletti in brodo di carne, vincisgrassi (timballo di manzo macinato, salsiccia, pollo tritato, prosciutto crudo) e cappone arrosto. Come dolci – rileva la Coldiretti – la pizza de Natà (pasta di pane con frutta secca, uvetta, cioccolato in polvere, limone e arancio grattugiati, fichi e zucchero) e il fristingo (impasto di fichi, cioccolato, canditi e frutta secca). Vini: Vernaccia di Serrapetrona, vino cotto e vino di visciole.

MOLISE: Zuppa di cardi, pizza di Franz in brodo caldo (pezzettini di pizza a base di uova parmigiano grattugiato e prezzemolo al forno), baccalà arracanato (mollica di pane aglio prezzemolo origano uva passa pinoli e noci) o baccalà al forno con verza, prezzemolo, mollica di pane, uvetta e gherigli di noci. Per dolce i calciuni di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato, miele, mandorle, cedro candito, cannella, uova e vaniglia. Come vini il Montepulciano o il Trebbiano.

PIEMONTE: Cappone di Morozzo al forno, bue bollito di Carrù e Moncalvo, insalata di carne cruda all’albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe), acciughe al verde, flan del cardo, tayarin con pancetta petto d’oca affumicato, agnolotti al plin con sugo d’arrosto e risotto con radicchio, cappone arrosto, misto di bollito con salse, carote e patate al forno. Dolci: mousse di mele rosse Igp, torta di nocciole e zabaione, torrone d’Alba.

PUGLIA: Cime di rape stufate, panzerotti fritti con ripieno di mozzarella, pomodoro e formaggio o con ricotta scuantr, anguilla arrostita con alloro, baccalà in umido (con cipolla e olive), baccalà fritto, agnello al forno con lambascioni, cuturidd. Come dolce le pettole (frittelle tonde che si possono anche intingere nello zucchero), le cartellate (dolci fritti a forma di rosa e guarniti con miele o mosto), il torrone e i porcedduzzi (frittelline piccolissime con miele o zucchero), fichi secchi e pasticceria di mandorle.

SARDEGNA: Tra gli antipasti, salsiccia, pecorino e olive "a schibeci". Culurgiones de casu (ravioli di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano) conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia, agnello con patate al forno, porcetto al mirto. Tra i dolci, ricotta con miele, le seadas al miele. Vini: Cannonau e Moscato.

SICILIA: Sfincione (pizza base di cipolla), scacce ragusane, cardi in pastella e gallina in brodo, insalate di arance con aringa e cipolla, agnello al forno, sformato di anellini al forno con ricotta, pasta con le sarde e sarde a beccafico (ripiene di mollica, pinoli, bucce di arance, foglie di alloro e uva passa), carne con pancetta coppata con contorno di sparaceddi e caponata. Per dolci, buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi), cassate e cannoli, mustazzoli a base di mandorle, cannella e chiodi di garofano e cubbàita (torrone di miele con nocciole e mandorle o pistacchi). Vini: di Alcamo e dell’Etna e Zibibbo di Pantelleria.

TOSCANA : Crostini di fegatini, brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo, arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con insalata oppure cappone ripieno e sformato di gobbi. Dolci: i cavallucci e i ricciarelli.

TRENTINO: Canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo, con spinaci, funghi o fegato di vitello) conditi con burro fuso e formaggio oppure ragù. Strangolapreti burro-salvia-parmigiano, capriolo o capretto al forno con patate. Come dolci struedel o zelten.

UMBRIA: Cappelletti ripieni di cappone e piccione, contorno di cardi umbri, cappone bollito e come dolce il panpepato (farina, noci, cioccolato fondente, mandorle, scorza di arancia candita, uva passa, miele, pinoli, nocciole, pepe macinato e vino rosso), le pinoccate fatte di zucchero e pinoli e il torciglione serpentello di pasta dolce con mandorle.

VALLE D’AOSTA: Mocetta in crostini al miele (Salume di muscolo di vacca, pecora o capra essiccata e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), lardo con castagne cotte e caramellate con miele, crostini con fonduta e tartufo, zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata, salsiccia con patate e carbonata valdostana con Polenta (sottili strisce di carne macerate nel vino rosso con aromi). Come dolce – suggerisce la Coldiretti – pere a sciroppo servite con crema di cioccolato e panna montata (pere cotte con zucchero, vaniglia, chiodi di garofano, acqua e vino rosso), tegole (pasticcini secchi) e caffè mandolà molto robusto alle mandorle tritate.

VENETO: Antipasto: salumi vari. Primi: brodo di cappone, risotto al radicchio, gnocchi al sugo d’anatra. Secondi: polenta e baccalà, lesso di manzo ‘al cren’ (salsa di rafano) con contorno di purè di patate. Dolci: pandoro, mostarda con il mascarpone, mandorlato di Cologna Veneta. Vini: Amarone della Valpolicella o Raboso delle terre del Piave, e brindisi con Prosecco di Conegliano o di Valdobbiadene.

(Ansa 25 dic 2012)

 

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