11891 PD – PARLAMENTARI ESTERO

20151217 17:03:00 guglielmoz

1 – Fedi e Porta (PD): ulteriori importanti chiarimenti sul canone Rai.
2 – Deputati PD Estero: alla camera miglioramenti sostanziali nella legge di stabilità per gli italiani all’estero.
3 – Deputati PD Estero: estese anche ai lavoratori extra -UE le agevolazioni fiscali e le detrazioni familiari.
4 – Porta (Presidente comitato italiani nel mondo): importanti risultati alla camera per gli italiani all’estero

1 – FEDI E PORTA (PD): ULTERIORI IMPORTANTI CHIARIMENTI SUL CANONE RAI
Dopo i chiarimenti forniti dal Ministero delle Finanze e sui quali abbiamo diffuso nei giorni scorsi un comunicato stampa, anche il Ministero dello Sviluppo Economico, (che ha incorporato le Telecomunicazioni) su nostra specifica richiesta ha integrato i chiarimenti delle Finanze con ulteriori e definitive considerazioni. Roma, 11 dicembre 2015
L’Ufficio legislativo del Ministro Federica Guidi ha ribadito che il combinato disposto del Regio decreto del 1938 sul Canone RAI e la normativa che sta per essere introdotta dalla legge di stabilità per il 2016 prevede che chiunque detenga uno o più apparecchi televisivi è obbligato al pagamento del canone di abbonamento e che il canone di abbonamento è, in ogni caso, dovuto una sola volta in relazione agli apparecchi detenuti o utilizzati nel luogo di residenza o dimora, dal contribuente o dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica. Se ne ricava, secondo il Ministero dello Sviluppo Economico, che i residenti all’estero che detengono in Italia un apparecchio rimangono obbligati al pagamento, a meno che un soggetto appartenente alla stessa famiglia anagrafica, residente o dimorante in Italia, non abbia già provveduto.
Giova ricordare che per “famiglia anagrafica” si intende una formazione costituita da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela ma anche solo da “vincoli affettivi”. Nel nostro precedente comunicato avevamo chiarito che attualmente è un Regio Decreto del 1938 che disciplina il pagamento del canone Rai. Il primo comma dell’articolo 1 del vecchio decreto ancora in vigore obbliga chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni al pagamento del canone di abbonamento. Il comma 2 dello stesso articolo specifica un’ipotesi di presunzione della detenzione o dell’utenza di un apparecchio radioricevente, ravvisandola nella presenza di un impianto aereo (per esempio un’antenna o una parabola) atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l’impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici.
Le nuove norme – che quasi certamente saranno approvate dalla Camera dei deputati – alle presunzioni succitate ne aggiungono un’altra: l’esistenza di una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica. Si tratta – è bene sottolinearlo per sgombrare il campo da equivoci – di una presunzione aggiuntiva e non esclusiva, nel senso che le prime due presunzioni rimangono in vigore. In altre parole rispetto alle norme in vigore non cambia nulla se non il fatto che ora basterà essere titolari di un contratto per la fornitura dell’energia elettrica per diventare soggetti obbligati al pagamento del canone.
E’ confermato quindi dai Ministeri delle Finanze e dello Sviluppo economico che per i residenti all’estero proprietari di una abitazione in Italia rimangono immutati i criteri relativi all’individuazione dei soggetti tenuti al pagamento (e cioè detenzione degli apparecchi radioriceventi oppure di impianti aerei o simili) e resta fermo che il canone è comunque dovuto nel caso in cui i residenti all’estero utilizzino un apparecchio televisivo nell’abitazione situata in Italia, a meno che un familiare già provveda autonomamente al pagamento.

2 – DEPUTATI PD ESTERO: alla camera miglioramenti sostanziali nella legge di stabilità per gli italiani all’estero. Roma, 16 dicembre 2015

Il passaggio alla Camera della legge di Stabilità ha consentito di conseguire per gli italiani all’estero un risultato di straordinario valore. Si tratta di un esito tanto più significativo se rapportato alle emergenze, come la sicurezza e il Mezzogiorno, da affrontare prioritariamente in una condizione di contenimento della spesa ministeriale e di destinazione di importanti risorse al sostegno degli investimenti e alla diminuzione del carico fiscale.
La Commissione Bilancio, infatti, ha destinato 500.000 euro per il 2016 e 1,5 milioni di euro rispettivamente per il 2017 e 2018, per estendere le agevolazioni fiscali, comprese le detrazioni per carichi di famiglia, ai lavoratori italiani operanti al di fuori dell’UE e dello Spazio europeo, una misura fatta propria dalla Commissione esteri su proposta del relatore Fedi; 500.000 euro per il 2016 e 3.000.000 rispettivamente per il 2017 ed il 2018 per l’internazionalizzazione attraverso l’insostituibile attività delle Camere di Commercio italiane all’estero, che, come è noto, cofinanziano i progetti ammessi; 1 milione (oltre il doppio della dotazione inizialmente prevista) per le scuole paritarie all’estero, che svolgono una funzione strategica in aree difficili e sono lo strumento di espansione della nostra lingua e cultura nelle nuove aree di interesse geopolitico; 100 mila euro per ciascun anno del prossimo triennio per la Dante Alighieri; 5,8 milioni per il sostegno all’identità culturale dei giuliano-dalmati; il prolungamento di agevolazioni fiscali per chi rientra entro il 2015 in base alle misure introdotte dalle norme sul „controesodo“ e opzione su quale regime adottare; 2 milioni per rafforzare le iniziative di assistenza alle comunità italiane all’estero e destinati anche alla manutenzione delle sedi consolari; 15 milioni per il rafforzamento della sicurezza dei consolati italiani nel mondo in una fase di alto rischio come quella che attraversiamo. Ad essi si aggiungono 750 mila euro per l’ENIT, in forza di un emendamento presentato dal Governo.

Altro elemento di forte sensibilità per il nostro mondo è il contenimento della riduzione delle risorse previste per i Patronati. Dai 48 milioni di euro di tagli iniziali si scende a 15 milioni. Solo chi conosce dall’interno la vita delle nostre comunità sa quanto sia importante evitare che la rete di tutele assicurata dai Patronati si contragga ulteriormente.

Nel complesso, sulle materie riguardanti gli italiani all’estero, alla Camera si è verificato uno spostamento di risorse di oltre 26 milioni di euro. Se ad essi si aggiunge il miglioramento ottenuto nel precedente passaggio parlamentare, si superano i 31 milioni di euro. Da quando nel Parlamento nazionale vi è una presenza di eletti all’estero, nella vicenda sempre travagliata delle finanziarie, non era mai accaduto.

Al di fuori di sterili polemiche esprimiamo la nostra legittima soddisfazione per un esito che porta il segno del nostro impegno emendativo e del nostro costante lavoro politico, in dialogo con il Gruppo del PD e con i rappresentanti del Governo. Ma, soprattutto, è importante prendere atto che questo Governo nei confronti degli italiani all’estero manifesta una posizione di apertura e di consapevolezza del loro valore e del loro ruolo essenziale per gli interessi del Paese. Un ruolo che stanno già svolgendo nei campi dell’internazionalizzazione, delle relazioni con le classi dirigenti locali, della promozione della cultura e della lingua e del rafforzamento dell’immagine dell’Italia nel mondo.
DEPUTATI PD ESTERO: FARINA, FEDI, GARAVINI, LA MARCA, PORTA, TACCONI

3 – Deputati PD Estero: estese anche ai lavoratori extra-ue le agevolazioni fiscali e le detrazioni familiari – Roma, 16 dicembre 2015

Il Parlamento italiano ha ritenuto fondata la nostra richiesta di estendere anche ai lavoratori residenti in Paesi extra-Ue il medesimo regime di determinazione dell’imposta dovuta dai soggetti residenti in Italia o in uno Stato dell’Unione Europea (o SEE).
La Commissione Bilancio della Camera dei deputati, infatti, ha ieri approvato l’emendamento presentato dai deputati del PD eletti all’estero che introduce così, in ordine all’applicazione delle norme fiscali stabilite dagli articoli da 1 a 23 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), la parità di trattamento tra residenti in Italia e residenti all’estero a condizione che il reddito prodotto dal soggetto interessato nel territorio italiano sia pari ad almeno il 75 per cento del reddito complessivamente prodotto (in Italia e all’estero) e che lo stesso non goda di analoghe agevolazioni fiscali nello Stato di residenza e che tale Stato assicuri un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale. I soggetti beneficiari del provvedimento potranno così beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal TUIR e in particolare delle detrazioni per carichi di famiglia, ancorché in maniera non permanente ma solo per i prossimi tre anni (2016, 2017 e 2018).
Il nostro impegno quindi, sebbene questo risultato sia una tappa importante e foriero di significati dal punto di vista del diritto e della parità di trattamento, non si esaurisce qui e dovrà essere ripreso alla scadenza dell’estensione (e cioè nel 2018). Si tratta comunque di un importante risultato per il quale ci stiamo battendo da anni, di proroga in proroga, che sancisce, anche se per un periodo non breve ma transitorio, il riconoscimento di quello che noi riteniamo un ovvio, logico e sacrosanto diritto.
Ricordiamo che i soggetti interessati devono dimostrare, con idonea documentazione, individuata con apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, che i familiari cui si riferiscono le detrazioni non siano titolari di un reddito complessivo superiore, al lordo degli oneri deducibili, al previsto limite di euro 2.840,51, compresi i redditi prodotti fuori dal territorio dello Stato, e di non godere, nel paese di residenza, di alcun beneficio fiscale connesso ai carichi familiari.
I deputati PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

4 – Porta (Presidente comitato italiani nel mondo): importanti risultati alla camera per gli italiani all’estero. Roma, 17 dicembre 2015

Grazie al lavoro degli eletti all’estero, la legge di stabilità recupera al Senato e alla Camera risorse significative su diversi capitoli. Impegno per le questioni ancora aperte.
Il passaggio della legge di Stabilità alla Camera ha segnato un netto miglioramento delle voci di spesa dedicate agli italiani all’estero. Grazie all’impegno degli eletti all’estero (facenti parte della maggioranza?) e alle posizioni collaborative e di apertura dei rappresentanti del Governo, si sono spostati oltre 26 milioni di euro a sostegno delle politiche di investimento per i connazionali residenti oltreconfine. Considerando i miglioramenti ottenuti nel passaggio al Senato, oltre 32 milioni di euro si aggiungono alle somme inizialmente previste. Per dimensioni e qualità, si tratta del risultato emendativo più importante ottenuto da quando gli eletti all’estero sono nel Parlamento nazionale.
In concreto, alla Camera si sono ottenuti questi risultati: l’estensione dei benefici fiscali, comprese le detrazioni per carichi di famiglia, ai lavoratori che operano al di fuori dell’Europa (500.000 euro per il 2016, 1,5 milioni rispettivamente per il 2017 e 1018); un sostegno integrativo alle Camere di Commercio italiane all’estero, strumenti indispensabili di internazionalizzazione (500.000 euro per il 2016, 3 milioni per 2017 e 2018); il rafforzamento delle attività dei consolati nel campo dell’assistenza e della manutenzione delle sedi (2 milioni); il raddoppio della dotazione per le scuole private paritarie all’estero (1 milione); sostegno per il prossimo triennio dell’attività della Dante Alighieri (100 euro l’anno); l’aumento della dotazione del CGIE (50.000); il prolungamento delle agevolazioni fiscali per chi rientra entro il 2015 in base alle misure introdotte dalle norme sul „controesodo“ e opzione su quale regime adottare; 15 milioni per la messa in sicurezza delle sedi consolari; la tutela degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia e della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia (5.8 milioni). Ad essi si aggiunge l’incremento proposto da un emendamento del governo per l’ENIT (750.000).

Desidero ricordare che in Senato l’iniziativa degli eletti all’estero aveva assicurato miglioramenti nei settori dei corsi di lingua (3,4 milioni), degli istituti di cultura (500.000), del funzionamento dei COMITES e del CGIE (100.000 euro per ciascuno degli organismi), della stampa italiana all’estero (650.000), delle agenzie specializzate per l’emigrazione (100.000), dell’attrattività delle università italiane in campo internazionale (150.000), del funzionamento dell’Istituto Italo-latino-americano (230.000 per il 2016).

Nell’insieme, si tratta di un’evidente testimonianza della utilità della presenza degli eletti all’estero e della proficuità del loro lavoro, nonché dei vantaggi che possono derivare ai nostri connazionali da un più stretto coordinamento degli eletti alla Camera e al Senato e dei loro Comitati. Di questo risultato ringrazio senza distinzione tutti gli eletti all’estero, in particolare quelli che con il loro impegno emendativo hanno consentito di raggiungerlo.

La legittima soddisfazione per questo positivo passaggio non ci indurrà a trascurare le questioni ancora aperte, verso le quali non si attenuano la nostra attenzione e il nostro impegno. Mi riferisco alla destinazione di una quota delle percezioni consolari per i 300 euro richiesti per la domanda di cittadinanza al rafforzamento dei consolati con le maggiori giacenze, all’estensione agli italiani all’estero delle esenzioni per l’IMU e la TASI, al riconoscimento delle cure sanitarie d’urgenza ai cittadini italiani nati all’estero, soprattutto se minori, alla riforma delle norme sulla cittadinanza per consentire il riacquisto alle donne che l’hanno perduta per matrimonio e a coloro che nati in Italia l’hanno perduta quando non era possibile averne due, alla stipula di nuove convenzioni di sicurezza sociale e al rinnovo di quelle già operanti, all’insegnamento multidisciplinare dell’emigrazione nelle scuole e alla riorganizzazione normativa per la stampa italiana all’estero, anche alla luce della riforma che tra poco approderà in Aula.
Infine, va fermato lo stillicidio dei tagli ai Patronati, anche se non è da sottovalutare la riduzione ottenuta da 48 a 15 milioni nella previsione di contenimento dei relativi finanziamenti; va semmai rilanciata la loro funzione in Italia e nel mondo per le ragioni e secondo gli indirizzi indicati nel recente convegno organizzato dal Comitato della Camera.

L’impegnativa prova che abbiamo superato in modo del tutto positivo, anche grazie al segnale di apertura dato dal Governo Renzi per gli italiani all’estero, ci induce a pensare che con lo spirito di unità e con la determinazione già dimostrati si possa proseguire lungo un cammino operoso per gli italiani all’estero.
On. Fabio Porta
Presidente Comitato Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera

 

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