10219 Notizie e 21 otttobre

20121021 01:01:00 guglielmoz

ORIENTE e PACIFICO
AMERICHE
AFRICA e MEDIO ORIENTE
EUROPA

ORIENTE
KIRGHIZISTAN
Maxim Bakiyev, in manette II 12 ottobre Maxim Bakiyev (nella foto), figlio dell’ex presidente kirghiso Kurmanbek Bakiyev, è stato arrestato a Londra. Era ricercato per appropriazione indebita di decine di milioni di dollari in fondi statali. Maxim Bakiyev, scrive Eurasianet, viveva nel Regno Unito da quando suo padre aveva lasciato il Kirghizistan in seguito alla sollevazione popolare del 7 aprile 2010. Da allora Maxim, che durante il regime era a capo dell’agenzia centrale per lo sviluppo, gli investimenti e l’innovazione, godeva di asilo temporaneo. Difficilmente sarà concessa l’estradizione perché Londra e Bishkek non hanno un accordo in questo senso e per molti paesi occidentali il sistema giudiziario kirghiso non è in grado di garantire un giusto processo.

CINA.
Minorenni in fabbrica – La Foxconn ha ammesso di aver fatto lavorare nel suo stabilimento di Vantai alcuni minori di sedici anni nei mesi estivi, scrive il South China Morning Posi. L’azienda, che dice di non aver controllato i documenti degli stagisti, punta il dito contro la scuola che ha mandato i suoi studenti in fabbrica a fare un mese di "pratica sociale". Gli stage sarebbero stati promossi dal governo dal 2010.
CINA
L’11 ottobre Amnesty international ha denunciato l’aumento degli espropri forzati nel paese.

INDIA.
IMBARAZZO PER IL CONGRESS TEHELKA, INDIA – "Nessuno oggi vorrebbe essere nei panni di Robert Vadra", scrive Tehelka riferendosi al genero di Sonia Gandhi al centro di un nuovo scandalo che coinvolge politica e mondo degli affari. Il 5 ottobre Arvind Kejriwal, nuovo volto del movimento anticorruzione che ha da poco fondato un partito, ha accusato Vadra di aver ottenuto denaro dal gigante immobiliare Dlf in cambio di favori, o di promesse di favori. Il patrimonio di Vadra e di sua madre Maureen, denuncia Kejriwal, è aumentato in maniera spropositata negli ultimi anni, dopo l’acquisizione, tra il 2007 e il 2010, di 31 proprietà immobiliari a prezzi molto inferiori rispetto al loro valore attuale. Su questo Kajriwal chiede l’apertura di un’inchiesta. Vadra nega ogni accusa e il partito del Congress, guidato da Sonia Gandhi, lo difende a spada tratta. Il 16 ottobre è stato trasferito Ashok Khemka, ispettore generale per l’agenzia per il territorio nello stato dello Haryana. Pochi giorni prima aveva ordinato un’indagine su alcuni acquisti di terreni conclusi da Robert Vadra.

L’INDIA AVRÀ L’URANIO AUSTRALIANO – Stabilire le basi di un accordo sul nucleare civile è stato uno degli obiettivi della visita di tre giorni in India della premier australiana Julia Gillard. Nel dicembre del 2011 il Partito laburista al governo, che per anni ha sostenuto il bando alla vendita di uranio a New Delhi in quanto non firmataria del Trattato di non proliferazione, ha cambiato posizione. Canberra, che produce il 40 per cento dell’uranio mondiale, rifornisce già Cina, Giappone, Taiwan e Stati Uniti.

THAILANDIA
A corto di infermieri – Ogni anno centinaia di infermieri degli ospedali pubblici tailandesi lasciano l’impiego a causa delle dure condizioni di lavoro e delle scarse garanzie offerte da contratti temporanei, scrive The Nation. In Thailandia il rapporto tra il numero degli infermieri e la popolazione è 1,5 ogni mille abitanti, mentre in Norvegia, dove c’è il miglior sistema sanitario al mondo, è 31,9. A causa della scarsità di infermieri, molti ospedali sono costretti a chiudere interi reparti. Altri per fare interventi chirurgici devono ricorrere al personale degli ospedali privati. Entro il 2017 il paese avrà bisogno di cinquantamila infermieri nel settore pubblico e in quello privato per assistere la popolazione.

PAKISTAN.
Maiala Yousafzai, l’attivista di 14 anni rimasta ferita in un attacco dei taliban nel distretto di Swat, il 15 ottobre è stata trasferita in un ospedale di Birmingham, nel Regno Unito.

BIRMANIA
II 15 ottobre il governo ha negato all’Organizzazione della conferenza islamica (Oci) l’autorizzazione ad aprire una sede nel paese. Nei giorni precedenti migliaia di monaci buddisti avevano manifestato contro l’Oci.

AMERICHE
ARGENTINA
GIUSTIZIA DOPO QUARANT’ANNI – "II 15 ottobre", scrive il Clarìn, "il tribunale di Comodoro Rivadavia ha condannato all’ergastolo tre ex ufficiali della marina argentina per il massacro di Trelew, avvenuto il 22 agosto 1972, quando furono fucilati 19 militanti di vari gruppi armati del paese". La sentenza, ricorda, segna un precedente perché anticipa la data d’inizio del terrorismo di stato nel paese.

BRASILE
II 14 OTTOBRE LA polizia ha effettuato un’operazione nelle favelas di Manginhos e Jaca-rezinho, due delle più violente di Rio de Janeiro.
BRASILE. Sparito da una settimana giornalista, faceva servizi contro la repressione poliziesca delle lotte dei braccianti – San Paolo, 17 ottobre 2012 – Un giornalista brasiliano, Anderson Leandro, di 38 anni, autore di inchieste sulla repressione della polizia sui movimenti sociali è scomparso da una settimana da Curitiba, città modello del sud del Brasile. Il reporter della produttrice televisiva Quem Tv non si è più visto dal 10 ottobre, quando è uscito dalla televisione per andare a fare un servizio giornalistico nella favela di Quatro Barras, alla periferia della capitale del Paranà. Si teme per la sua vita. L’emittente segue con particolare attenzione le occupazioni delle campagne fatte dal Movimento Sem Terra (Mst) e le lotte dei braccianti brasiliani spesso contrastati dalla polizia. “Siamo riusciti ad affidare le ricerche al Tigre, un gruppo di elite della polizia del Paranà”, ha dichiarato suo fratello, Agenor Batista. L’Associazione Brasiliana di Giornalismo Investigativo esige dalle autorità “un’urgente chiarificazione dei fatti perché ci sono forti indizi che questo caso sia un altro grave attentato contro il giornalismo mondiale”. (ANSA)

CUBA
DALL’AVANA APRE LE PORTE – Per venti volte in cinque anni mi hanno negato il permesso di viaggiare. Ma avevo imparato a vivere nella mia reclusione insulare. Mi ero consolata dicendomi che, in fin dei conti, la materia prima della mia scrittura si trovava qui, nella realtà dell’isola, e che per me sarebbe stato molto duro separarmi anche solo per qualche settimana dalla mia famiglia. Erano frasi che mi ripetevo perché la frustrazione e l’indignazione per l’impossibilità di viaggiare non mi ferissero troppo.
Questa settimana è stata approvata una nuova legge sulla migrazione che entrerà in vigore il 13 gennaio 2013. A partire da quella data i cubani non avranno più bisogno di un permesso per uscire dal paese e non servirà neanche una lettera d’invito di uno straniero o di un parente emigrato. Una notizia che è stata accolta con gioia da milioni di cubani dentro e fuori dell’isola. Bisogna ancora provare nei fatti i limiti e la portata della nuova disposizione, perché sembra che il governo manterrà un filtro per i professionisti e i critici del sistema. Nel frattempo sto già preparando la valigia. Mi dico che sarà possibile, che mi lasceranno viaggiare, che a gennaio riuscirò a prendere quell’aereo. Forse è solo un pensiero ottimistico. Tra pochi mesi lo saprò. Yoani Sànchez è una blogger cubana.

COLMBIA
C è speranza per le trattative tra le Fare e la Colombia – Héctor Abad Faciolince, El Pais, Spagna
Dal 17 ottobre Oslo ospita i colloqui di pace tra la guerriglia e il governo colombiano. Se tutti faranno tesoro degli errori passati, questa volta i negoziati potrebbero avere successo
a Colombia ha imparato la lezione. Dopo cinquant’anni di guerriglia e dopo molti processi di pace falliti, il paese non si fa più illusioni davanti all’ennesimo tentativo di risolvere pacificamente il conflitto armato interno. L’atteggiamento dei colombiani potrebbe essere definito con la nota formula di Antonio Granisci: "II pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà".
L’intelligenza ci suggerisce che la cosa più probabile è un altro fallimento. La volontà ci spinge a cercare di raggiungere un accordo di pace, perché non è possibile che la Colombia sia l’unico paese di tutto il continente americano dove c’è ancora una guerra civile. Due fattori, più della persistente ingiustizia sociale comune a tutta la regione, hanno determinato l’insolita durata del conflitto colombiano: la complessità geografica del paese ^comila chilometri quadri di montagne coperte dalla foresta), che offre un nascondiglio quasi inespugnabile ai ribelli, e il traffico di cocaina, che arma e alimenta un esercito irregolare di più di diecimila uomini.
Popolarità bassa
Dal punto di vista militare, gli ultimi dieci anni non sono andati bene per le Fare. Più di diecimila combattenti hanno deposto le armi volontariamente, sono stati arrestati o uccisi in combattimento. Il leggendario leader Manuel Marulanda, alias Tirofijo, è morto di vecchiaia, ma alcuni dei capi più importanti della guerriglia sono morti nei bombardamenti o in operazioni militari di grande precisione. La popolarità della guerriglia è molto bassa: secondo alcuni sondaggi indipendenti, oggi meno del 3 per
Colombia, 2006. Un elicottero sorvola la giungla alla ricerca di piantagioni di coca
cento della popolazione sostiene le Fare.
Il contesto politico latinoamericano dovrebbe aiutare i negoziati. Hugo Chàvez, che è stato un alleato clandestino della guerriglia, oggi è il primo sostenitore di una pace negoziata. Il presidente venezuelano vorrebbe trovare nella Colombia un alleato per il suo progetto bolivariano continentale. Un altro segnale incoraggiante è il fatto che le conversazioni di preparazione segrete tra le parti (che si svolgevano a Cuba) non si sono interrotte neanche nel novembre del 2011, quando l’esercito colombiano ha ucciso il leader della guerriglia Alfonso Cano.
Anche il governo da segnali di serietà e realismo. Se è vero che s’impara dal passato, dopo una storia di processi di pace pieni di errori e di fallimenti, Juan Manuel Santos sembra affrontare questo nuovo negoziato con attenzione e pragmatismo. Primo: si parla, ma si rimanda il cessate il fuoco a una fase più avanzata dei colloqui. Secondo: non si concede alla guerriglia neanche un centimetro di territorio e le conversazioni si portano avanti all’estero Norvegia e Cuba, con il sostegno di Cile e Venezuela). Terze: è stata creata una squadra piccola e seria di negoziatori che comprende gli avversar. diretti della guerriglia, l’esercito e la polizia, II fatto che tra i cinque negoziatori ci siano due noti generali a riposo (uno della polizia il generale Oscar Naranjo, e un altro dell’ala più dura dell’esercito, il generale Jorge Mora) indica che le forze armate s’impegneranno a rispettare gli accordi.
Foresta più vulnerabile
In passato lo sterminio dei militanti di un partito vicino alla guerriglia (Union patriotica) ha scoraggiato i guerriglieri da] deporre le armi, per paura di essere uccisi una volta tornati alla vita civile o se avessero tentato di fare politica per via elettorale. In varie occasioni le Fare si sono alzate da] tavolo dei negoziati dopo aver fatto grandi passi avanti.
Ma oggi non ci guadagnerebbero niente a parte la probabilità di morire, con la barba ormai bianca, in una foresta che la tecnologia militare ha reso più vulnerabile. Héctor Abad Faciolince è uno scrittore colombiano. Un suo ultimo libro è L’oblio che saremo (Einaudi 2009).

STATI UNITI
IL 16 OTTOBRE la corte d’appello federale di Washington ha annullato la condanna di Salim Ahmed Hamdan, ex autista di Osama bin Laden ed ex detenuto a Guantanamo, perché il sostegno materiale al terrorismo non può essere considerato un crimine di guerra.
LA GARANZIA DELL’ETICHETTA – The New York Times Magazine, Stati Uniti "Una delle cose più interessanti che scopriremo il 6 novembre è se negli Stati Uniti esiste un movimento per il cibo degno di questo nome, cioè una forza politica organizzata in grado di battersi per cambiare il sistema alimentare". Michael Pollan, l’autore di In difesa del cibo e II dilemma dell’onnivoro, interviene sul New York Times Magazine a sostegno della Proposition 37, il referendum con cui gli elettori della California decideranno se mettere sui prodotti alimentari un’etichetta che indichi se contengono organismi geneticamente modificati (ogni). "La proposta potrebbe cambiare le politiche sul cibo a livello nazionale". E non è solo una questione di sicurezza alimentare e ambientale. "La battaglia è contro il potere delle multinazionali come Monsanto, che sono il simbolo di tutto quello che la gente non ama dell’agricoltura industriale: la prepotenza delle aziende, la mancanza di trasparenza, le regole imposte agli allevatori, la pioggia di pesticidi sulle monocolture intensive e il monopolio dei semi, cioè delle risorse genetiche da cui dipende l’umanità".
LA RIVINCITA – II 16 ottobre alla Hofstra university, nello stato di New York, Barack Obama si è risvegliato. Dopo la prova fiacca del primo dibattito contro Mitt Romney, ha recuperato. Il presidente ha attaccato l’ex governatore del Massachusetts su donne, lavoro, tasse, energia, immigrazione e perfino sulla Cina, accusando il suo avversario di aver investito in aziende che permettono al governo cinese di spiare i cittadini statunitensi. Quando gli hanno chiesto che differenze ci fossero tra Romney e George W. Bush,
Obama ha risposto che Romney "è ancora più estremista sulle politiche sociali".
Obama ha spesso strappato applausi, specialmente quando ha usato contro Romney quello che dovrebbe essere il punto di forza dell’ex governatore, ovvero la sua carriera di uomo d’affari. Il presidente ha chiesto a Romney se, da investitore, avrebbe mai accettato un accordo da ottomila miliardi di dollari senza avere spiegazioni sulla copertura. Naturalmente no, ha detto Obama, rispondendosi da solo. "Sarebbe un affare sospetto".
Per la prima volta Obama ha difeso con convinzione il suo operato in pubblico, abbozzando anche una visione per il futuro. Ma soprattutto, ha provato ad allontanare Romney dal territorio moderato che il suo avversario era riuscito a conquistare nel primo dibattito, riportandolo sulle posizioni di estrema destra delle primarie repubblicane. Obama è riuscito nel suo intento, tanto che Romney si è lamentato perché lo staff del presidente lo ha dipinto "in modo completamente diverso da come sono". Da Washington Jason Horowitz

AFRICA e MEDIO ORIENTE

SIRIA
LA PROPOSTA DI BRAHIMI – Ad Aleppo i combattimenti tra esercito e ribelli hanno colpito la moschea degli Omayyadi (nella foto), la più grande e antica della città. Gli abitanti del nord della Siria continuano a scappare verso la Turchia, dove i profughi sono diventati più di centomila, "un numero che va oltre le capacità di accoglienza", scrive Al Akhbar. La tensione tra Ankara e Damasco è ancora più alta dopo che l’aviazione turca ha costretto all’atterraggio due aerei diretti in Siria. Lakhdar Brahimi, inviato dell’Orni e della Lega araba, ha visitato vari paesi della regione (tra cui l’Iran) per proporre una tregua per le vacanze dell’Aid al Adha, il 26 ottobre.

COSTA D’AVORIO e MALI
CONTATTI PERICOLOSI "Cosa sono andati a fare, lo scorso giugno, i sostenitori dell’ex leader ivoriano Gbagbo al confine tra Senegal e Mauritania?", chiede Slate Afrique. Secondo un rapporto dell’Orni, "sono andati a reclutare mercenari da Ansar Eddine, uno dei gruppi islamisti che controllano il nord del Mali, per scatenare il caos in Costa d’Avorio. I sostenitori di Gbagbo (che il 14 ottobre hanno attaccato vari obiettivi vicino ad Abidjan) hanno formato tre gruppi armati in esilio, che a luglio, in Ghana, hanno unito le forze contro l’attuale governo".

EGITTO
RIVALI IN PIAZZA TAHRIR, – "L’Egitto è di tutti": è lo slogan scandito dai manifestanti che il 12 ottobre sono tornati a piazza Tahrir, al Cairo, per denunciare lo strapotere dei Fratelli musulmani nella commissione che deve redigere la costituzione. Quel giorno sono scoppiati degli scontri con i partecipanti di una manifestazione rivale, indetta dai sostenitori della Fratellanza e del presidente Mohamed Morsi per protestare contro il proscioglimento dei poliziotti accusati della repressione sanguinosa dei manifestanti durante la "battaglia dei cammelli", nel febbraio del 2011. Dopo la sentenza, pronunciata il io ottobre, Morsi ha chiesto le dimissioni del procuratore generale Abdel Meguid Mahmoud, proponendogli un altro incarico. Ma il procuratore ha rifiutato perché il presidente non ha l’autorità per licenziarlo. Si è creata così l’impressione che i giudici (molti dei quali nominati dal vecchio regime) assicurino l’impunità ai poliziotti accusati di aver ucciso dei manifestanti. "Chiediamo un’indagine sui massacri di Maspero, di Tahrir e di Port Said", scrive Tahrir, elencando le più gravi violenze dell’ultimo anno. ^

CISGIORDANIA
UNA LISTA UNICA PER LA SINISTRA – Da Ramallah Amira Hass. "Qualunque sia il risultato delle elezioni amministrative, creeremo un comitato per vigilare sul comportamento delle autorità di El Bireh", una città della Cisgiordania. La promessa è arrivata a conclusione di un incontro elettorale organizzato da El Bireh per tutti, una delle due liste in gara. La lista rivale, Indipendenza e sviluppo, aveva organizzato un altro incontro alla stessa ora, in una sala più grande. Le elezioni si svolgeranno il 20 ottobre in 94 comuni. In altri 181 (in gran parte villaggi) gli abitanti si sono messi d’accordo per una lista unica. In 36 dei 94 comuni in bilico le formazioni di sinistra sono riuscite a formare una lista unica, superando vecchie rivalità. Finalmente i tentativi dei leader della sinistra di costruire una terza forza che possa sfidare Al Fatah e Hamas cominciano a dare i loro frutti. El Bireh per tutti è una di queste liste. Quella rivale è invece affiliata ad Al Fatah. Oggi il partito al potere deve misurare la sua forza elettorale dopo la pesante sconfitta del 2006 (ma all’epoca in gara

NIGERIA
I CONTADINI CONTRO LA SHELL – L’II ottobre si è aperto nei Paesi Bassi il processo che vede quattro contadini nigeriani, appoggiati dal gruppo Friends of thè earth, contro la Shell. L’azienda petrolifera, spiega Vanguard, avrebbe infranto la legge perché non ha riparato in fretta i suoi oleodotti, inquinando acque e terreni. L’azione legale potrebbe creare un precedente nelle cause per risarcimento legate alle attività delle multinazionali.
ISRAELE – II 15 ottobre il governo ha indetto le elezioni legislative anticipate per il 22 gennaio 2013.

LIBIA – II 14 ottobre l’assemblea nazionale ha eletto primo ministro Ali Zeidan. Il nuovo premier dovrà formare un governo entro due settimane.

MAURÌTANIA – II presidente Mohamed Ould Abdel Aziz è rimasto ferito il 13 ottobre in un misterioso incidente ed è stato trasferito a Parigi per le cure. Sarebbe stato ferito da un soldato.
c’era anche Hamas). La campagna elettorale di Al Fatah è piena di promesse di mettere fine all’occupazione. "Sono chiacchiere senza senso", spiega uno dei candidati di El Bireh per tutti. "Noi siamo qui per migliorare i servizi. Un contesto sociale più equo aumenta la nostra capacità di combattere per la causa nazionale". La storia personale dei candidati (condanne alla prigione, anni di lavoro nei sindacati, attivismo femminista) rende credibile la loro promessa.

EUROPA.
REGNO UNITO – Un referendum per la Scozia. II referendum sull’indipendenza della Scozia si farà. Lo hanno deciso il 15 ottobre il premier britannico David Cameron e il first minister scozzese Alex Salmond (nella foto con Cameron), con la firma dell’accordo di Edimburgo. La consultazione, spiega il Glasgow Herald, dovrebbe svolgersi nell’autunno del 2014. Potranno votare gli scozzesi dai 16 anni in su, e il quesito conterrà una domanda secca sull’indipendenza. Non sono previste proposte su altre forme di autonomia. Stando ai sondaggi, però, gli scozzesi sono favorevoli a una maggiore autonomia, ma sempre nell’ambito del Regno Unito.

SPAGNA
EL PAIS TAGLIA E LICENZIA . Un terzo dei giornalisti licenziati e tagli agli stipendi del 15 per cento. Anche El Pais, il più prestigioso quotidiano spagnolo e giornale di punta del gruppo Pri-sa, "accusa i colpi della crisi della carta stampata e della recessione", scrive il Guardian. Il comitato di redazione ha convocato nove giorni di sciopero totale tra il 25 ottobre e l’8 novembre e ha chiesto le dimissioni del direttore Javier Moreno. Di recente anche altri due grandi giornali spagnoli, El Mundo e Abc, hanno fatto pesanti tagli all’organico.
SPAGNA. II 16 ottobre si è aperto a La Coruna il processo per il naufragio della petroliera Prestige, avvenuto il 19 novembre 2002. Alla sbarra ci sono il comandante greco Apostolos Mangouras e altre tre persone

LITUANIA.
SCONFITTA L’AUSTERITÀ. Vilnius, 14 ottobre 2012. L’opposizione di centrosinistra ha vinto il primo turno delle elezioni politiche del 14 ottobre e ha già avviato le consultazioni per la formazione del governo. I più votati sono stati i laburisti di Viktor Uspaskich (19,9 per cento dei consensi), seguiti dai socialdemocratici di Algirdas Butkevicius (18,4 per cento), mentre l’Unione della patria del premier Andrius Kubilius, negli ultimi quattro anni alla guida di una coalizione di centrodestra che ha varato politiche di austerità molto severe, si è fermata al 15 per cento. In attesa del secondo turno, che si terrà il 28 ottobre e assegnerà 68 seggi sui 141 del parlamento di Vilnius, la situazione non è ancora chiarissima e diverse soluzioni sono possibili. "Ma il vero vincitore è Uspaskich e a lui spetta decidere chi formerà il governo", scrive Lietuvos Rytas. "Ma è chiaro che la nuova coalizione, qualunque forma assumerà, non avrà la forza di quella precedente".

RUSSIA
TORNA IL VOTO PER LE REGION I- II partito del presidente russo Vladimir Putin, Russia unita, ha ottenuto l’ennesima vittoria nel voto che si è svolto il 14 ottobre per eleggere governatori e sin-daci in cinque regioni e più di quattromila comuni. Era dal 2005 che i governatori delle regioni non venivano scelti con un voto popolare, sottolinea Nezavisimaja Gazeta. Secondo il quotidiano, il successo di Russia unita "è dovuto soprattutto alla fiducia che i russi continuano a nutrire nei confronti di Putin", anche se va rilevato che la partecipazione al voto è stata bassissima, meno del 25 per cento. L’opposizione ha denunciato ovunque brogli e irregolarità, soprattutto a Khimki, vicino a Mosca, città simbolo della lotta degli ecologisti contro il progetto del Cremlino per la costruzione di un’autostrada nelle foreste circostanti. Qui l’attivista dell’opposizione Evgenia Cirikova, protagonista di quella battaglia e candidata alla poltrona di sindaco, è stata sconfitta dal candidato di Russia unita Oleg Sakov.

EX JUGOSLAVIA
KARADZIC ALLA SBARRA – È cominciata all’Aja il 16 ottobre la difesa di Radovan Karadzic di fronte al Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. L’ex leader serbo-bosniaco, alla sbarra per genocidio e crimini di guerra, ha scelto una linea di difesa basata sulle provocazioni: come scrive Oslobodjenje, ha affermato di avere fatto "tutto il possibile per evitare la guerra e limitare il numero di vittime". Karadzic, che si difende da solo, senza avvocati, si è inoltre definito "un uomo tollerante e pieno di comprensione per il prossimo, che meriterebbe un premio per il bene che ha fatto". Nelle prossime settimane chiamerà a testimoniare in sua difesa numerose persone, tra le quali diversi funzionari e osservatori dell’Orni.

MONTENEGRO. La coalizione guidata dal Partito democratico dei socialisti (Dps) guidato da Milo Dukanovic ha vinto le elezioni legislative del 14 ottobre, per la nona volta di fila dal 1990. Repubblica Ceca L’opposizione socialdemocratica (Cssd) e comunista (Kscm) ha vinto le elezioni regionali e senatoriali del 12 ottobre..

BELGIO
LA SCOMMESSA DI DE WEVER – Bart Sturtewagen, De Standaard, Belgio La Nuova alleanza fiamminga (N-Va) di Bart De Wever è stata la vera trionfatrice del voto del 14 ottobre. La scommessa del suo leader, che ha trasformato le elezioni in un’anticipazione del voto politico del 2014, è stata vinta a mani basse. De Wever non ha ottenuto solo Anversa, si è imposto anche dal mare del Nord alla Mosa. Il segnale lanciato non lascia spazio a dubbi. I partiti nazionali che, seppur controvoglia, hanno deciso di sostenere il governo di Elio Di Ru-po, non sono stati in grado di dare credibilità alla coalizione. Per questo De Wever li ha ignorati e si è rivolto al premier per negoziare la nascita di un Belgio confederale.
De Wever è il primo nazionalista fiammingo a diventare sindaco di Anversa. E nei prossimi anni forse si limiterà a gestire il comune. Tuttavia, spinto dalla storia, oggi guarda di nuovo verso Bruxelles. E a Di Ru-po ha già imposto un negoziato sulla forma istituzionale del paese. Altrimenti i conti si faranno alle elezioni del 2014. In poco tempo l’N-Va è diventato il protagonista della politica fiamminga. Per De Wever, tuttavia, conciliare la funzione di sindaco e quella di presidente del partito sarà un inferno. Chi vuole sfidare l’N-Va, sempre che vi siano partiti così ambiziosi, può unicamente sperare che l’incubo scompaia da solo. Intanto i cristianodemocratici e i democratici liberali, che sostengono il governo fiammingo, si trovano di fronte a un dilemma. Cambiare il presidente delle Fiandre con i tempi che corrono è un rischio. Ma senza un nuovo slancio le prossime elezioni rischiano di diventare una severa punizione.

BELGIO.
I NAZIONALISTI FIAMMINGHI TRIONFANO AD ANVERSA. Beatrice Delvaux, Le Soir, Belgio – Bart De Wever è il vincitore indiscusso delle elezioni amministrative che si sono svolte in Belgio il 14 ottobre. Il suo partito, la Nuova alleanza fiamminga (N-Va), ha conquistato Anversa e lui diventerà sindaco. Nella capitale fiamminga l’N-Va ha raggiunto la soglia del 40 per cento. Ma il trionfo dei fiamminghi interessa tutte le Fiandre. L’N-Va ha ottenuto due importanti risultati: ha conquistato la città simbolo della regione e il radicamento locale che gli mancava per consolidare il suo potere politico, finora legato soprattutto alla popolarità del suo leader. In molti comuni la vittoria dell’N-Va è stata ottenuta soprattutto grazie ai voti sottratti al Vlaams Belang. Questo è di certo un punto a favore della formazione di Wever, che è riuscita a fermare l’estrema destra. Ma da qui a chiedere ai partiti franco-foni di negoziare subito il passaggio a una confederazione, il passo è troppo lungo. Per due motivi. Innanzitutto perché queste erano elezioni comunali e non politiche. De Wever non è diventato primo ministro né ha ottenuto l’incarico di formare un governo. È diventato sindaco di Anversa. E dovrà dimostrare di essere all’altezza del compito. Inoltre, il risultato del voto non gli permette di trasformare la vittoria di Anversa in un referendum contro il primo ministro Elio Di Rupo e i socialisti. Perché nelle Fiandre il partito più votato rimangono i cristianodemocratici, alleati di Di Rupo a livello federale. In secondo luogo ad Anversa De Wever non ha battuto il socialismo ma Patrick Janssens. La cui sconfitta è dovuta anche al successo dei verdi e dei laburisti.

NUOVI SEGNALI
Non dobbiamo farci illusioni, però: il successo dell’N-Va è un fattore destabilizzante per il paese. Ad Anversa, De Wever ha vinto la seconda tappa della sua corsa verso la nascita di una confederazione e il separatismo.Il risultato del voto non ha spalancato la porta all’indipendenza, ma i francofoni farebbero un grave errore a ignorare questo nuovo segnale in arrivo dalle Fiandre. Questa zwart-gele zondag (domenica giallo-nera, dai colori della bandiera fiamminga) rende ancora più incerto il futuro del Belgio. Anche perché la sconfitta dei socialisti indebolisce la posizione del primo ministro nel governo federale. Non è più il momento di lamentarsi, di fare i conti o di tergiversare. Quello che succede nelle Fiandre ha bisogno di una risposta. Altrimenti De Wever imporrà la sua linea. Perché ha un obiettivo e sa come raggiungerlo.
(da Internazionale)

 

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