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20121012 23:37:00 guglielmoz

1 – Debiti. Trecentomila famiglie in Italia non riescono a pagare i loro debiti. Si tratta dell’1,2% del totale e il 5,5% di quelle indebitate. Bankitalia: 300 mila famiglie strozzate dai debiti
2 – Camusso: "siamo in una economia di guerra. Da Monti metodi indegni" – "siamo in una economia di guerra" e "la recessione diventa sempre piu’ forte".

1 – DEBITI. TRECENTOMILA FAMIGLIE IN ITALIA NON RIESCONO A PAGARE I LORO DEBITI. SI TRATTA DELL’1,2% DEL TOTALE E IL 5,5% DI QUELLE INDEBITATE. Di queste, circa 160 mila, ossia lo 0,6% del totale, è talmente "sovra indebitato" al punto che, non solo non riesce a pagare, ma le sue passività sono superiori alle attività. È quanto emerge da un rapporto di Bankitalia: i dati sono relativi al 2010.
L’85% di questi nuclei familiari arriva "con molta difficoltà" a fine mese mentre il 70% si trova nella condizione di sovra indebitamento per aver contratto un credito al consumo oppure un mutuo e un credito al consumo. La condizione di "sovra indebitamento" scatta quando una famiglia non riesce a rimborsare un prestito con un arretrato di oltre 90 giorni. Dallo studio si evince inoltre che cala la percentuale delle famiglie indebitate per un mutuo ma è in aumento per il credito al consumo: tale riduzione, registrata tra il 2008 e il 2010, riguarda soprattutto i nuclei con un reddito basso. In particolare, tra il 2008 e il 2010 l’importo medio del debito e’ aumentato esclusivamente per i mutui e per le famiglie più abbienti. La quota di mutui da esse detenuta è di conseguenza cresciuta, mentre ha raggiunto un minimo storico quella che fa capo alle famiglie con reddito basso, per cui l’importo medio del mutuo si è ridotto. Il grado di sostenibilità dei prestiti non è variato nel suo complesso. È migliorato per le famiglie meno abbienti nel comparto dei mutui, mentre è peggiorato nel credito al consumo per gli anziani e per i nuclei che faticano molto a raggiungere la fine del mese con il reddito a disposizione. L’incidenza sul reddito della rata del mutuo si è ridotta: il calo sostenuto dei tassi di interesse nel corso del 2009 ha più che controbilanciato quello del reddito derivante dalla recessione.

2 – CAMUSSO: "SIAMO IN UNA ECONOMIA DI GUERRA. DA MONTI METODI INDEGNI" – "SIAMO IN UNA ECONOMIA DI GUERRA" E "LA RECESSIONE DIVENTA SEMPRE PIU’ FORTE". Per questo, sostiene il segretario della Cgil, Camusso, le OO.SS scenderanno in piazza il prossimo 20 ottobre. "Dopo la seconda guerra mondiale – ha però sottolineato – l’economia era di ripresa e di investimenti. La nostra è di tagli e di tasse".
La responsabilità, accusa Camusso, è del governo. Monti ha adottato si relaziona con le parti sociali con metodi "non degni di un paese normale. Siamo stati chiamati a un tavolo dove ci hanno spiegato che la Legge di Stabilita’ veniva fatta per non aumentare l’Iva e il giorno dopo ci siamo svegliati con l’aumento dell’Iva. Se il Governo non ha nulla da dire alle parti sociali – ha aggiunto – ci risparmi di andare a Palazzo Chigi". Camusso non vede, per ora, la famosa "luce in fondo al tunnel": "Le vertenze si moltiplicano e non se ne risolve nessuna" e la crisi di molte aziende italiane è figlia "di scelte sbagliate della comunita’ europa che penalizzano il nostro Paese". "In piazza – ha aggiunto – daremo voce ai piu’ invisibili degli invisibili". E per farlo chiama a raccolta anche le altre sigle sindacali: "Diciamo ai cugini di Cisl e Uil che e’ il momento di capire che di tasse e tagli il lavoro in Italia sta morendo".

 

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