10154 ARGENTINA: NO! A LA “PESIFICACION”

20120912 16:10:00 redazione-IT

Dallo scorso 5 luglio la Banca Centrale della Repubblica Argentina ha disposto che le pensioni erogate da enti previdenziali dall’estero non dovranno più essere pagate in euro o in dollari, come era sempre avvenuto, ma solo in pesos.
Il dispositivo si è abbattuto su 80.000 pensionati, più della metà italiani e in buona parte spagnoli, che si son visti di fatto ridurre il potere d’acquisto della loro pensione. Nell’economia reale del Paese il pagamento in euro consentiva infatti un cambio molto più vantaggioso di quello ufficiale applicato dalla Banca Centrale Argentina.

Da qui la protesta dei nostri emigrati che, con i sindacati, i patronati e le strutture della nostra emigrazione, si sono mobilitati, chiamando in causa il Ministero degli Esteri, l’Inps e i parlamentari eletti in America Latina, perché attraverso un’azione comune si arrivi al ripristino delle condizioni precedenti la “pesificazione” delle pensioni.

Le Istituzioni argentine fin qui incontrate, pur manifestando comprensione del problema, hanno dichiarato di non poter far altro che sottoporlo all’attenzione della Presidente Cristina Kirchner. Per tutti, una soluzione politica, in grado di dare risposte immediate e rinsaldare i rapporti tra i due Paesi, è di gran lunga preferibile ad azioni legali, pur possibili e che già alcuni stanno avviando.

Saranno perciò i prossimi giorni a dirci se il Governo argentino deciderà di rispondere positivamente alle richieste venute da tutto il mondo dell’emigrazione o se invece sceglierà la strada dell’intransigenza, lasciando aperta ai pensionati italiani la sola strada dei ricorsi legali.

(Spi-Cgil)

 

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