10147 QUECEC, PREMIER CON SPARATORIA

20120906 14:16:00 guglielmoz

LA POLITICA CANADESE – La nazione e la sua provincia francofona II Canada a livello federale (nazionale) è guidato dal Partito Conservatore, centro-destra, il cui leader è Stephen Harper, primo ministro canadese. All’opposizione c’è il Partito Neodemocratico, la sinistra, che nelle ultime elezioni ha sconfitto il partito Liberale, di centro-sinistra, che per anni è stato alla guida del Paese e ora è il terzo partito. In Québec, provincia francofona, i nomi dei partiti e gli orientamenti differiscono dal resto del Canada. Primo partito è ora il Party Quebecois, centro-sinistra più orientato verso la sinistra ma con vocazione secessionista. Seguono i Liberali, e poi la Coalizione Futuro Québec, centro-destra.

CANADA – Un morto ed un ferito durante il discorso di Pauline Marois, la prima donna al governo.QUECEC, PREMIER CON SPARATORIA di Daniela Sanzone – Toronto
Vince le elezioni il Party Quebecois, un altro partito di centro sinistra, ma separatista.

In Québec sventola una nuova bandiera. Dopo nove anni di governo liberale, la provincia canadese ha eletto il PQ, Party Quebecois, ovvero un altro partito di centro sinistra, che nel programma include la separazione del Québec dal resto del Canada. Non è stata una vittoria schiacciante, il partito con 55 seggi non ha raggiunto i 63 necessari per governare stabilmente nell’Assemblea Nazionale, che conta 125 seggi. Ma la grande novità è la prima donna premier del Québec, Pauline Marois. Purtroppo le celebrazioni per la vittoria sono state macchiate da un omicidio. Proprio durante il discorso di insediamento di Marois nel corso della notte, dopo l’arrivo dei risultati definitivi, alcuni colpi di arma da fuoco hanno costretto le guardie di sicurezza ad allontanare la politica dal palco. Una persona è stata colpita a morte e un’altra gravemente ferita. La polizia ha fermato un 62enne che mentre sparava avrebbe urlato: «The English are rising», (gli inglesi stanno risorgendo). Non si sa se Marois fosse l’obiettivo, la polizia ha aperto un’inchiesta.
Il triste episodio rivela comunque l’inquietudine e l’insoddisfazione degli abitanti della provincia francofona, spaccata da sempre tra secessionisti e coloro che vogliono fare parte della federazione canadese. Il Québec pei molti aspetti è un’oasi democratica (in un paese che già garantisce sanità pubblica a tutti i suoi cittadini), dove le case hanno prezzi accessibili, la provincia copre i cosi i dell’inseminazione artificiale e gli asili sono gratuiti. Nel suo discorso Marois ha assicurato che sarà la premier di «tutti i québécois», ma ha anche preannunciato i progetti di separatismo. «Vogliamo un paese», ha detto ai sostenitori che sventolavano le fleurdelisé. le banche vogliamo prendere le nostre decisioni come nazione sulle cose che ci riguardano».
Grande sconfitto di queste elezioni è l’ex premier liberale Jean Charest, alle prese con accuse di corruzione e continue proteste degli studenti. I liberali hanno comunque conquistato a sorpresa ben 49 seggi, evitando un possibile imbarazzante terzo posto, ma Charest ha perso il suo seggio nel distretto di Sherbrooke e non siederà in parlamento nella prossima legislatura. Secondo Charest questo è un forte segnale del fatto che il Québec vuole restare unito e che la secessione spaventa molti, soprattutto in un momento di incertezza economica.
Il terzo partito con 19 seggi è la Coalition Avenir Québec (Caq, Coalizione futuro Québec), guidata da Francois Legault, partito definito di centro-destra dalla stampa locale, ma che al suo interno si definisce di centro-destra nei principi economici e di centro-sinistra sui temi sociali. La Caq ha conquistato ben 10 seggi rispetto alle ultime elezioni, ma non ha raggiunto il minimo indispensabile per diventare l’opposizione ufficiale, come il partito aveva sperato. «Una lezione di umiltà», l’ha definita Legault, che ha comunque aggiunto che in Québec .esiste una «nuova forza politica». Québec Solidaire, partito di sinistra, ha raddoppiato i seggi conquistandone due. Il co-leader Francoise David ha assicurato che farà in modo che vengano rispettate completamente le pari opportunità e che appoggerà la «sovranità», ovvero la separazione.
Marois dunque si va ad aggiungere alle donne premier in Canada, dopo quelle del Newfoundland, British Columbia, Alberta e Nunavut e ha dichiarato, riferendosi alle donne, che intende onora-rarle tutte.
Il primo ministro canadese Stephen Harper si è congratulato con Marois per la vittoria, ma ha subito aggiunto che i quebecchesi non vogliono rivivere le battaglie separatiste del passato. Harper ha garantito che il governo federale conservatore rimarrà concentrato su «lavoro, crescita economica e piani di controllo», che sono anche le priorità del Québec e con questo in mente il governo conservatore federale continuerà a lavorare con il Québec verso gli obiettivi comuni. Come però queste relazioni si evolveranno è tutto ancgra da vedere. Durante la campagna elettorale Marois ha piìi volta minacciato di porre il Qué-hec in rolla di collisione con iconserva-loii di I larper a Ottawa. Anni di relativa calma Ira i due governi potrebbero veni re capovolti se il Québec non otterrà nuovi poteri in aree come i sussidi di disoccupazione e la cultura.
L’ex premier Charest aveva invocato il voto all’insegna della slabilità economica. «1,’allernaliva» aveva detto in campagna elettorale – è tra stabilità e instabilità». Ma il Québec ha fatto la sua scelta. (da Il Manifesto se sept 2012)

 

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