9965 Sen.Mirella Giai: ennesimo strappo ai danni degli italiani all’estero

20120706 16:37:00 red-roma

L’ennesimo rinvio delle elezioni dei Comites e del Cgie ha dichiarato la Senatrice Mirella Giai, MAIE, eletta nella Circoscrizione Estero- America del Sud,rappresenta un ulteriore scippo dei diritti degli italiani all’estero.
"Trovo davvero antidemocratico quello che sta succedendo, si negano diritti civili acquisiti in anni e anni di lotte civili", dice M.Giai ed aggiunge "ho votato no a tutto il provvedimento, tranne che per un emendamento che riguarda la parziale reintegrazione dei fondi drasticamente tagliati.

“I nostri emigranti hanno conquistato, tra privazioni e difficoltà, una piena coscienza dei loro diritti, una maturità civile che merita il più grande rispetto. Trovo davvero antidemocratico quello che sta succedendo, si negano diritti acquisiti in anni e anni di lotte civili".

È quanto sostiene Mirella Giai, senatrice del Maie eletta in Sud America, che, all’indomani dell’approvazione del decreto che rinvia le elezioni di Comites e Cgie – che ora passerà all’esame della Camera – tiene a specificare che "ho votato, insieme a tutto il gruppo Udc, no a tutto il provvedimento, tranne che per un emendamento che riguarda i fondi che sono stati drasticamente tagliati a Comites e Cgie per aiutare categorie sociali. Voglio dire che responsabilmente mi rendo conto quanto sia giusto e importante aiutare chi sta peggio ma so anche quanto abbiamo lavorato e quanto lavorano i Comites per garantire aiuto e supporto a tantissime persone".

"La mia sensazione – prosegue Giai – è quella che, siccome gli italiani sono residenti all’estero, si usi un metro e una misura diversi e che si stia cercando di cancellare questa realtà che al contrario è sempre partecipativa. Rinviare le elezioni al 2014, e renderle telematiche, è vero che viviamo in un’era dove la tecnologia agevola e velocizza processi che prima richiedevano diversi giorni; ma l’idea del voto on-line, riteniamo possa compromettere la veridicità del voto di chi lo ha espresso. Inoltre, non tutti sono in grado di orientarsi con il computer e per chi non ne possiede uno e non potrà raggiungere una sede consolare, finirà col non votare. Spero – conclude – che dopo anni di lotte e rivendicazioni non si mandi tutto al macero.

 

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