9952 Revisione della spesa:il Governo nasconde le carte, la protesta sindacale

20120704 09:42:00 red-roma

Dal vertice fra Governo e sindacati non escono cifre ufficiali. resta nelle intenzioni del Governo l’ipotesi di una stangata su gli statali ed i dirigenti della Pubblica Amministrazione. Dice SUSANNA CAMUSSO che il decreto che il Governo varerà Venerdi sara una sorpresa anche per noi.
Protesta unitaria dei sindacati, profondamente insoddisfatti, che annunciano il ricorso allo sciopero, se non si aprirà un confronto vero per cambiare il provvrdimento

Spending review, il governo nasconde le carte.
di RASSEGNA.IT

C’è da attendere fino a venerdì 6 luglio, quando il Consiglio dei ministri si riunirà a Palazzo Chigi per varare il decreto sulla spending review: solo allora scopriremo i dettagli. Per adesso nessuna cifra ma solo ipotesi. È quanto emerso dall’incontro odierno (3 luglio) tra l’esecutivo e le parti sociali. Un vertice difficile, dal quale non sono emerse cifre esatte se non indiscrezioni dalle agenzie di stampa. "Siamo contrari a tagli lineari con l’accetta", e "non c’è la necessità di fare una manovra aggiuntiva": queste le frasi attribuite al premier Mario Monti secondo quanto riferito dalla Cgil su twitter. Ma rimane un problema sui conti, precisa lo stesso Monti, perché "ai 4,2 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva (l’obiettivo iniziale dei tagli alla spesa pubblica, ndr) bisogna aggiungere le risorse per fare fronte a due esigenze che si sono aggiunte: terremoto e esodati".

A testimoniare la distanza tra il governo e i sindacati sono state le reazioni dei leader di Cgil, Cisl e Uil dopo il summit durato un paio d’ore. Cosa sarà scritto nel decreto di venerdì? "Difficile dirvelo, in gran parte sarà una sorpresa anche per noi. Diamo un giudizio negativo sul metodo e sugli annunci che sono stati fatti". Così il segretario di Corso d’Italia Susanna Camusso. "Abbiamo trovato un governo reticente e criptico nel dire cosa intende mettere nel provvedimento, questo ci ha preoccupato. Proponiamo che il confronto inizi – aggiunge – perché è evidente a tutti che un puro taglio lineare del personale della Pa e un puro taglio delle società senza meglio definirle rischia di tradursi in un peggioramento delle condizioni delle persone e dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione. Valuteremo il decreto quando ci sarà. Il messaggio che vorremmo dare al governo è evitiamo di ripetere le modalità attuate per le riforme precedenti: sarebbe bene aprire un confronto".

Sulla necessità di fare un negoziato insiste anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. "Ora serve una concertazione", ha ribadito, rinviando il giudizio definitivo al rispetto alla "efficacia e volontà del governo di ridurre i livelli amministrativi e le inefficienze". La revisione del pubblico impiego, dice ancora "si deve fare in coerenza e applicando l’accordo che il sindacato ha siglato con il ministro Patroni Griffi un mese fa". La Cisl è pronta allo sciopero generale? La domanda gli viene rivolta per tre volte, che alla fine risponde: "Se il governo aderisce all’idea che queste cose si fanno nel dialogo, ci sono margini di trattativa. Altrimenti valuteremo quali iniziative prendere".

Piena insoddisfazione dal leader Uil Luigi Angeletti, "perché ci sono stati illustrati i tagli per titoli per i cosiddetti costi della politica, le provincie e le società pubbliche. Sono stati invece precisissimi sui tagli dei dipendenti pubblici: una carezza alla politica e una stangata per i lavoratori. Noi chiediamo un piano industriale e poi eventualmente passare ai tagli". E sullo sciopero generale aggiunge: "Sarà inevitabile se tutto sarù confermato".

Dalla Confindustria primo giudizio positivo, nel complesso, dopo l’esposizione fatta dal governo. Ma gli industriali vogliono valutare in modo approfondito le misure che l’esecutivo intende adottare. Lo ha affermato, secondo quanto si apprende, il presidente dell’associazione degli industriali, Giorgio Squinzi, al tavolo che si è tenuto nel pomeriggio a Palazzo Chigi.

Tornando ai contenuti emersi al tavolo, sembra confermata la volontà del governo di ridurre il personale della Pubblica amministrazione. Per i dirigenti il taglio sarà del 20%, per tutti gli altri dipendenti sarà del 10%. Tagli anche delle consulenze, nella misura del 20% rispetto a quelle del 2009. Queste le cifre illustrare dal viceministro dell’Economia Vittorio Grilli. Dopodiché il titolare della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha precisato che i tagli saranno subordinati a una verifica delle piante organiche.

Quanto ai tempi, ha sottolineato lo stesso Grilli, la spending review sarà articolata in tre fasi. La prima in realtà è partita nelle scorse settimane con interventi di carattere strutturale e organizzativi che interessano la presidenza del Consiglio dei ministri e il dicastero di via XX Settembre. La seconda, oggetto dell’incontro odierno, sta per prendere il via con un decreto legge, quasi sicuramente venerdì, mentre la terza arriverà con un altro dl tra qualche settimana e sarà dedicata ai governi locali e alla riorganizzazione dei governi periferici dello Stato. In questo terzo passaggio ci saranno le misure relative all’accorpamento delle Province e la costituzione delle città metropolitane con la soppressione delle province coinvolte. (mm)

 

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