9933 UNESCO: dichiara la miniera di Marcinelle patrimonio dell’umanità

20120702 14:46:00 red-roma

Il sito della miniera di Marcinelle in Belgio diventa, per decisione dell’UNESCO, patrimonio dell’umanità. Un riconoscimento importante alla emigrazione italiana, a tutti i migranti che arriva alla vigilia della ricorrenza del disastro colposo,accadde l’8 Agosto 1956, che provocò la morte di 262 minatori, fra i quali 136 italiani.
Le dichiarazioni dell’On LAURA GARAVINI, eletta nelle liste del PD nella circoscrizione estero-europa.
Grande soddisfazione è stata espressa da Segretario Generale del CGIE ELIO CAROZZA, dalla CGIL, dalla FIEI ( Filef-Ist.Santi) e da tutto il mondo dell’emigrazione.
Questo evento valorizzerà le iniziative per la memoria previste l’8 Agosto.

Non più solo luogo della memoria per onorare i 262 minatori che vi persero la vita, 136 dei quali italiani, ma da ora in poi Marcinelle sarà patrimonio mondiale dell’umanità: questo il destino toccato all’ex miniera di carbone di Bois du Cazier, nei pressi della cittadina belga di Charleroi

Marcinelle ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dell’Unesco, insieme ad altri tre siti minerari situati in Vallonia, la regione francofona del Belgio.
La tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto del 1956, è diventata nel tempo un simbolo importante non solo della storia dell’emigrazione italiana, è stata la sciagura più grave dopo quella avvenuta in un’altra miniera, quella di Monongah, in West Virginia (Usa), ma anche del processo di integrazione europea. Infatti nel dopoguerra 140.000 italiani che partirono per il Belgio. Questa migrazione dall’Italia, devastata dalla guerra, comprendeva anche i genitori dell’attuale primo ministro belga,il socialista Elio Di Rupo, che partiti nel ’47 da Valentino, in Abruzzo, andarono a lovorare nei pozzi minerari valloni. Questi emigranti ,detti ‘gueules noires’, facce annerite dal lavoro nelle miniere di carbone andarono a scavare nelle viscere della terra , in seguito a un accordo tra i governi di Roma e Bruxelles: mille minatori italiani a settimana in cambio di 200 chili di carbone al giorno per emigrato.Questo sarebbe bene non dimenticarlo mai per non rimuovere sfruttamento, razzismo emarginazione che caratterizzò la vità di persone trattate alla stregua di cose. Nello stesso tempo è bene non dimenticare la strada che hanno fatto, spesso con successo , i fgli ed i nipoti di questi emigranti e la loro integrazione nella società d’accoglienza.
L’ otto d’agosto un’esplosione causata da un errore umano e da misure di sicurezza ridotte per potere sfruttare al massimo i lavoratori, intrappolò nei cunicoli della miniera, a oltre mille metri di profondità, centinaia di minatori. Solo dopo 15 giorni i soccorritori riuscirono a raggiungere l’ultimo gruppo di lavoratori, per constatare che erano tutti morti. Spaventoso il bilancio della sciagura: 262 vittime di 12 nazionalità tra cui ben 136 italiani provenienti da 13 regioni. Ma soprattutto dall’Abruzzo (40 da Manoppello, in provincia di Pescara) e dal Molise. Nel 1967 Boiz du Cazier venne chiusa definitivamente. L’estrazione del carbone non era più remunerativa.
All’ inizio degli anni ’90 le strutture della miniera erano in stato di totale abbandono", ma gli ex minatori italiani, sfuggiti alla tragedia del ’56, chiesero sostegno per salvaguardare la memoria dei loro compagni: le autorità locali stavano valutando l’ipotesi di realizzare, al posto del sito minerario, un supermercato Oggi l’area dell’ex miniera è stata completamente recuperata e al suo interno sono stati realizzati un museo di archeologia industriale e dell’attività mineraria nonché un memoriale – inaugurato nel 2006, in occasione del 50mo anniversario della tragedia – dove la storia di quanto avvenuto è raccontata attraverso le foto dell’epoca e quelle delle vittime. All’ingresso è stato posto un blocco di marmo di Carrara su cui sono stati incisi i nomi dei morti. Ogni anno, in occasione della ricorrenza dell’8 agosto, le massime cariche dello Stato italiano, come ha fatto anche Giorgio Napolitano, le organizzazioni sindacali italiane e del belgio, i patronati e gli enti locali italiani più colpiti dalla tragedia, ricordano nei loro messaggi e con un cerimonia al Bois de Cazier, nella piazza di Marcinelle ed al Cimitero il sacrificio degli minatori morti.
L’Unesco ha riconosciuto come ‘Patrimonio dell’Umanità’ la miniera di Marcinelle in cui persero la vita centinaia di minatori di carbone, tra cui tanti italiani,
attraverso questo importante riconoscimento l’Unesco rende omaggio all’emigrazione e al valore del lavoro, commenta LAURA GARAVINI, deputata del Partito Democratico eletta nella Circoscrizione Europa. “Il luogo della strage diventa un museo e un memoriale che racchiude un monito preciso: mai smettere di vigilare sulla sicurezza sul lavoro”.

 

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